Per girare una città così piena di storia e di infiniti aneddoti, è indispensabile munirsi di una buona guida: io ormai le colleziono, credo di averle praticamente tutte, ed ognuna aggiunge qualcosa che magari le altre non riportano.
Ce n’è una in particolare, che ho riletto più volte, e che consiglio vivamente a tutti quelli che vogliono vedere davvero Parigi, ed è il bel libro di Corrado Augias, I Misteri di Parigi.
Me lo porto dietro ogni volta che ci vado, e spesso sono andata alla ricerca dei luoghi e delle strade di cui racconta.
Corrado Augias è un coltissimo e garbato signore che ha il pregio di mescolare storia, aneddoti e ricordi in maniera affascinante.
Mi piace molto quello che scrive, e come lo scrive. Ho quasi tutti i suoi libri e seguo sempre anche la sua trasmissione Enigma (è una delle pochissime cose che vedo in televisione, che detesto ed evito come posso).
Per fortuna ci sono ancora persone che riescono a unire cultura e divulgazione, assieme ai miti Piero e Alberto Angela.
L’unica cosa che non ti aspetti da lui, invece, è che scivoli talvolta, inaspettatamente, nel piccante: ricordo ancora uno spiritoso aneddoto da lui raccontato sulle pratiche auto indulgenti di Leopardi…;-)
Sono nel cuore di MontMartre, mi aspetto di vedere Amèlie Poulain che sbuca dall’angolo.
Ho davanti a me una incredibile chiesa Art Nouveau, costruita con materiali assolutamente innovativi per l’epoca: cemento armato rivestito in mattoni, metallo, maioliche e vetrate. Austera e allo stesso tempo affascinante, l’interno è buio ma rischiarato da vetrate suggestive, con una progettazione sobria e rigorosa, all’epoca dovette apparire veramente moderna, e forse anche un po' strana.
Il nome è St. Jean l’Evangeliste, ed è della fine dell’Ottocento.
Proprio di fronte c’è un piccolo giardino, e la fermata della Metro des Abbesses (si vede l'interno nel film di Amélie), con l’unica copertura in vetro originale del geniale architetto Hector Guimard, uno dei massimi protagonisti dell’Art Nouveau.
Ricordarsi di prendere l’ascensore, per uscire dalla Metro: c’è una scala a chiocciola che pensavo di rimanerci secca, per quanto è lunga.
Dopo la fermata di Jaurés, la Metro2 corre in superficie, si vede un bel panorama del Sacre Coeur. La folla che sale è variegata e variopinta, veramente multietnica. Si vede che il quartiere non è centrale.
Benchè sia ora famosissimo e turistico fino alla nausea, fino all’Ottocento si trovava fuori città, era la meta di piacevoli scampagnate domenicali. Non era un quartiere cittadino, quindi, ma una collina verde, con vigneti, mulini a vento e stradicciole di paese.
Era, anzi, una zona piuttosto malfamata, per alcuni versi. Le abitazioni erano piuttosto povere, qualche volta delle vere a proprie baracche: tutto questo prima che divenisse il quartiere preferito di artisti e pittori.
Quando cominciò ad andare di moda, cominciò anche l’opera di risanamento e edificazione della zona. La costruzione dell’enorme chiesa bianca (secondo me un vero orrore) comportò lo sbancamento di una considerevole parte del tessuto antico del quartiere, un po’ come avvenne con il Vittoriano a Roma. Per tutti i quaranta lunghi anni di costruzione dell'edificio, che comportò seri problemi di statica a tutta la collina, Montmartre fu un cantiere a cielo aperto, e si può solo immaginare lo stravolgimento totale che conobbe. Ne abbiamo numerose testimonianze sia dalle foto d'apoca, sia dai numerosi quadri degli artisti che vi abitarono, come Utrillo, Renoir e Cézanne.
A colazione mi sono fermata in piccolo bar all’angolo tra Rue Trois Frères e Place Dullin, dove c’è il Theatre de l’Atelier (a quest’ora di mattina, ovviamente, è chiuso) a prendere un cafè au lait: Montmartre era ancora deserta, solo i veri parigini erano in giro.
Il caffellatte era orribile (qui fanno bollire troppo il latte e il caffè è acqua sporca) ma il bar era carino, e i clienti erano tutti francesi. Si può far finta di non essere un volgare turista, chiedendo in francese, con nonchalance, la colazione, e respirando aria autenticamente parigina.
Anche queste sono soddisfazioni.
Sulla Rue des Abbesses, direzione cimitero, si apre una piccola stradicciola in discesa, la Rue Andrè Antoine, di cui Augias racconta ampiamente la storia nel primo capitolo del suo libro I Misteri di Parigi, In quelle Trine morbide.
All’epoca non aveva l’aspetto attuale e si chiamava Passage de l’Eliseés de Beaux-Arts, alcuni palazzi sono chiaramente moderni: al numero 37, per esempio, c’era un famoso teatro in legno, il Theatre Libre di Andrè Antoine, ma il palazzo odierno, come si vede dal portone, risale all'inizio del Novecento.
Questa minuscola rue era una via piuttosto frequentata, visto che vi abitavano donnine allegre e di facili costumi.
Per andare al Cimitero di Montmartre, ci sono due alternative: una più romantica, e cioè proseguire per Rue des Abbesses, attraversare un incrocio con la lunga e ampia Rue de Coulancourt (quella che va in salita), percorrere tutta la sopraelevata di ferro azzurro che sovrasta il cimitero, quindi prendere le scalette sul versante sinistro del ponte, ed entrare da lì.
L’altra è assolutamente prosaica, cioè si scende alla Metro Blanche, sul trafficatissimo e volgare Boulevard de Clichy, percorrerne un piccolo tratto in direzione Place de Clichy, al numero 20 di rue de Rachel voilà le cimitiére!
Consiglio assolutamente la prima soluzione, il panorama dal ponte è affascinante, benché ci sia un poco di cammino da fare.
Ho adorato Montmartre, stupendo, molto caratteristico!
RispondiEliminaStiamo organizzando un viaggetto a parigi, verso aprile e capita a fagiolo il tuo suggerimento, grazie
RispondiEliminaElga
Ma sei a Parigi!!! o ci sei stata.
RispondiEliminaBellissimo reportage. Stupende le foto. Non ho letto il libro di Augias, ma ho visto una sua interessante intervista dove parlava giustamente di Montmartre, dove lui ha un appartamento.Baci Mariluna
Che belle foto e che bei posti!!
RispondiEliminaGrazie...della visita guidata! :-)
A presto, buona notte!! :-)
@ Nightyfairy: anch'io l'ho adorato, ma non le prime due volte che ci sono stata, quando ho capito che oltre le Sacre Coeur e Place du tertre c'era ben altro...
RispondiElimina@ mamma3: se ti serve qualche suggerimento, chiedi pure...ho intenzione di fare altri post su Parigi, ho talmente tante fotografie che mi dispiace rimangano sul pc...
@ Mariluna:
RispondiEliminasono stata ben cinque volte in questa città meravigliosa, e non vedo l'ora di tornarci...
@ Grazie Andrea, spero di non essere stata pedante!
Grazie per questi bei post!
RispondiEliminaVolevo già leggere il libro di Augias ed ora lo farò di sicuro.
A presto
Mi sembra quasi di essere lì!! Bellissimo questo post e... che invidia!! io a Parigi non ci sono ancora stata... ma ci andrò... eccome se ci andrò!!
RispondiEliminaGrazie Carla, mi fa piacere che qualcuno li legga! Augias è veramente bravo, te lo consiglio proprio.
RispondiElimina@ Dolcetto: ma ci devi andare! Tra l'altro, Parigi è il regno delle pasticcerie, mai viste tante e tutte insieme...chi meglio di te può apprezzarle?
Brava la nostra Geillis, questo non me lo dovevi proprio fare, ora rosico d'invidia :)
RispondiEliminaScherzo, è sempre un grande piacere!!
Augias è fantastico, lo adoro: hai letto Modigliani? Anche la mostra a Roma 2 anni fa: stupenda!!
Inoltre: comunicazione di servizio...
pregasi di ritirare un premio depositato presso di me... ;)
Bacixxx
Qualcuno che adora Augias, bello!!!
RispondiEliminaVengo subito da te...
Parigi val bene un viaggio, uno? due tre dieci!!
RispondiEliminaun salut pour toi!
Geillis,
RispondiEliminaanche io sono stata svariate volte a Parigi. Parigi è stata la città dove, nel corso del mio primo viaggio con una amica a diciannove anni, ho conosciuto il mio primo amore (romantico, eh?...poi ci siamo lasciati dopo un anno!) e da allora ci torno regolarmente. La adoro. Non ho letto il libro di Augias, mi hai talmente incuriosito che lo farò presto. Quest'anno credo andrò di nuovo, non so ancora quando. La adoro particolarmente in autunno, ci ho passato tre compleanni (sono nata il 29 ottobre e capito sempre per il weekend dei morti), è malinconica, e meravigliosa...
Ciao geillis, io adoro Parigi!! Ci sono stata la prima volta in viaggio di nozze;) e da allora è rimasta la mia città dei sogni... Ci siamo tornati l'anno scorso a Pasqua con le nostre figlie e alcuni amici e pensa che adesso mia figlia maggiore si è intestardita di voler andare a studiare a Parigi, lei che ha sempre odiato il francese e sognato l'America!!
RispondiEliminaUn bacio
@ Stregazelda: pensa che io l'ho vista sempre quattro volte in primavera, e una volta in agosto, e sempre con un sole meraviglioso...come si chiamava il tuo amore parigino? Come ti invidio, i ragazzi di parigi sono molto affascinanti!
RispondiElimina@ ikla: certo è un posto molto romantico, io perl 'ho visto sempre da sola o con un'amica...
Ho conosciuto alcune ragazze che si erano trsferite per studiare lì, erano veramente contente, mi piacerebbe avere ancora l'età per poterlo fare...penso che per tua figlia Parigi sia molto meglio che l'America!
Ciao papavero, grazie per la visita! Parigi meriterebbe una vita intera, ma ci dobbiamo accontentare...
RispondiEliminaUuuh che voglia di mollare tutto e scappare in quei luoghi meravigliosi. Io non ci sono mai stata, spero di poterci andare presto, per il momento ti ringrazio di avermi dato un'anteprima fotografica.
RispondiEliminaHai cambiato l'header del blog? E' carino, sembra un sogno.
sì, cara Glitter, ho deciso di cambiare header (manco sapevo che si chiamasse così) tutti i mesi, così questo è già quello di febbraio...visto che non riesco a cambiare template perchè non ce n'è nessun altro che mi piace quanto questo, almeno cambio l'immagine del titolo!
RispondiEliminaSe ritorno a PArigi terrò conto di questo libro!
RispondiEliminaGrazie!
ps:...le foto sono bellissime!!!
grazie per il complimento, vorrei avere una macchina migliore, ma per il momento mi accontento di quello che ho...
RispondiEliminaGeillis, sei sempre una sorpresa!
RispondiEliminaDi quelle belle, per intenderci.
Anche a me piace Augias e le tue foto sono incantevoli.
Bravissima!!!!
Un abbraccio e ciao.
Sono gia' stata due volte a Parigi, ma cribbio mi hai fatto venir voglia di tornarci di nuovo! Anch'io ho letto il libro di Augias...bellissimo.Ciao Cristy
RispondiEliminaciao Geillis, belle foto!
RispondiEliminama sei innamorata di Parigi?!In effetti è bellissima...che bei ricordi...ma ti piace anche il resto della Francia?
geillis,
RispondiEliminaveramente il mio primo amore "parigino" era un ragazzo sardo! Ma è stato affascinante avere Parigi come sfondo della mia prima vera storia d'amore, all'apparenza non sembra ma sono una romanticona!
@ gallina: sì, in effetti sono proprio innamorata di questa città, che si vede?
RispondiElimina@ Stregazelda: va bah, pure se era sardo, vuoi mettere a Parigi?
@ Cristy: io ci sono stata cinque volte, e non vedo l'ora di tornarci...
@ Dama Verde: che bello essere una piacevole sorpresa!!
Stupenda Parigi!ci sono stata 2 anni fa..magica!
RispondiElimina;D Mirtilla
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