I miei viandanti

martedì 28 giugno 2022

Nostalgie analogiche e inciampi virali


Eccoci di nuovo sul blog, approfittando di una nuova carcerazione forzata, arrivata all’improvviso, anche se senza grandi danni, me la sono cavata bene, in confronto all’anno scorso. 
Ormai uso questo blog come sfogatoio dei periodi di Covid, in realtà è che durante l’anno ho davvero poco tempo, visto che passo la maggior parte delle mie giornate a scuola, oppure sui libri a preparare le lezioni, oppure in interminabili riunione online. Prima o poi mi assesterò su ritmi più umani, e riprenderò a fare le mie normali cose, speriamo l’anno prossimo. 

 Questo post torna agli antichi amori, fotografia e macchine fotografiche: dopo il glorioso periodo analogico della mitica Nikon Fm2 (sono una nikonista della prima ora, un amore che non ho tradito per nessun’altra marca, anche se la Nikon da qualche anno pare arrancare, in confronto alle Fujifilm) che parte dal 1994, regalo di laurea, fino al 2008, anno in cui sono passata alla reflex digitale, una bella D80 che ha fatto il suo sporco lavoro per tutti questi anni. 
Viaggi, reportage romani, still-life, si è comportata sempre bene. 

giovedì 30 dicembre 2021

Nuovi coinquilini pelosi

 

Fine d'anno sotto tono, un po' come tutti.

Qualche timida passeggiata, una mostra, fotografie alle luminarie, nessun viaggio per il secondo anno di seguito ma, avendo almeno festeggiato il Natale in famiglia, sebbene molto ristretta, rispetto all'anno scorso mi pare già un miglioramento.

Questo post è per presentarvi i nuovi arrivati: propri nuovi nuovi no, visto che già da due mesi infestano la nostra casa, spiritelli impavidi che si aggirano di notte distruggendo ogni cosa sul loro cammino e dormendo pacificamente di giorno.                                                                                                        Non avevo intenzione di prendere altri gatti, sono anni che lo dico e rifiuto ogni tentativo di adozione.  Casa rifatta da poco, mobili nuovi, divano nuovo ancora senza un filo tirato, e poi casa da pulire, peli dappertutto: in realtà, dopo che hai accompagnato due gatti anziani nell'ultima parte della loro vita, fino allo straziante saluto finale, sai che non puoi farcela, a rivivere tutto un'altra volta.


Diciamo che la situazione ci ha un po' forzato la mano, visto che c'erano tanti micetti da sistemare, forse era anche il momento giusto, quando il dolore e il rimpianto cominciano a lasciare il posto per nuove presenze. Non si possono fare confronti tra un affetto un altro, tra un gatto e l'altro, anche perché il confronto con il nostro impareggiabile Koko è perso in partenza per qualunque gatto, tuttavia i nanerottoli che abbiamo accolto si difendono bene: sono completamente diversi, come carattere e personalità, dalla coppia precedente, così come sono diversi di aspetto.

I gattini erano tre, tutti e tre belli, è stata una scelta difficile: abbiamo preso maschio e femmina, il pel di carota e la tricolore, mentre il color cipria è stato adottato da una famiglia affettuosissima e amante degli animali, per fortuna, visto che il trio nelle foto è una vera e propria associazione a delinquere.      Li abbiamo visti piccolissimi e poi più grandini, trio inseparabile e molto pestifero, che è stato ospite in casa nostra  per una settimana, poi il fratellino cipria è emigrato verso altri lidi, in cui si è ambientato subito, come testimoniano foto e video.

Tutti e tre dotati di carattere socievolissimo, perché la mamma Alaska, pur molto attenta e premurosa, è anch'essa socievole e ci ha permesso di prenderli in mano fin da piccolissimi: sono fiduciosi, vivaci e amorevoli ma, essendo ancora cuccioli di quattro mesi, da micetti pucciosi e coccolosi si trasformano in un nanosecondo in macchine da distruzione, come posseduti dal demonio.

Che dire, la nostra casa è decisamente meno scintillante e intonsa di due mesi fa, hanno invaso i nostri letti, i divani, ogni altro angolo della casa (anche quelli apparentemente irraggiungibili, almeno per noi comuni mortali non felini) e devastato buona parte di quello che c'è dentro, ma anche il nostro cuore.


Spero che crescano sani e felici, anzi, spero che crescano presto e passi questa fase bambino-adolescenziale prima che distruggano quello che è rimasto da distruggere! L'albero di Natale ha vissuto momenti pericolosi, invero, ogni volta che torno a casa controllo che sia ancora in piedi e che non abbia cercato di deporre armi, rami e palle, perché davvero non ne può più.

Il povero Ficus Benjamin invece, che cresceva bello e pimpante fino a poco fa, sta tirando le cuoia, ma i due monelli sanno come farsi perdonare qualsiasi devastazione.




Ho più immagini di loro da piccoli che recenti: sono passati da un chilo scarsi a due chili, sono ancora cuccioli ma crescono in fretta ed imparano ogni minuto, soprattutto a commettere malefatte sempre più impegnative e a sentirsi fieri del loro operato. Hanno anche cambiato il colore degli occhi: dal blu sono passati al color ambra per il rosso e al grigio per la femmina. Non sono particolarmente belli, anche se i gatti sono belli tutti, diciamo che sono dei gatti comuni a pelo rasato, ma hanno musetti simpatici e impertinenti. Dicono che i gatti rossi siano particolarmente pestiferi e impuniti, più della media felina: posso testimoniare, con prove inequivocabili, che è assolutamente vero.


Mi sono dimenticata di dirvi che si chiamano Ruby e Spritz, mentre il color cipria, denominato Scottie da noi, è stato chiamato Charlie dalla famiglia adottiva. Abbiamo tanto discusso sui nomi, facendo una lista lunga un chilometro poi, quando il veterinario, a cui li abbiamo fatto visitare appena portati a casa (causa rinite e congiuntivite), ci ha chiesto come si chiamassero, abbiamo tirato fuori i primi che c'erano venuti in mente e ancora non li abbiamo cambiati, ma chissà.



Non ho messo nessuna foto sui social media, finora, forse perché volevamo goderceli tutti interi, senza condividerli con nessuno. Vi aggiornerò sui progressi e le malefatte di questi monelli, visto che ormai sono diventati parte integrante delle nostre giornate e, in definitiva, della nostra vita.


giovedì 8 luglio 2021

Di gatti, gazometri e fette di torta

Ed eccoci ad un'altra tappa delle nostre passeggiate romane.

Mi sto davvero sfogando, in questo periodo. Tra il lockdown dell'anno scorso, i lavori a casa, i mesi scolastici passati sugli autobus su e giù per il litorale, ora mi godo il mio tempo libero e non passa un giorno senza fare una lunga passeggiata o vedere un museo. Ho anche fatto riparare la Nikon che, nonostante cominci ad essere vecchietta, ancora farà il suo lavoro, almeno per un altro po'.


La scelta delle passeggiate nella mia città è veramente vasta, perché il centro storico, con le sue vie e piazze barocche, i musei, i siti archeologici, offre davvero tante cose da vedere. Ma ci sono altri quartieri, meno conosciuti ai turisti, ma molto cari ai romani, che vale la pena visitare: Ostiense, Garbatella, San Lorenzo, Testaccio sono quartieri relativamente moderni con molte potenzialità da sfruttare: in qualche caso già parzialmente recuperati, più spesso in una situazione ancora incerta,  che andrebbero sfruttati recuperando e riutilizzando infrastrutture ed edifici di fine Ottocento o primi Novecento. La direzione, negli anni, è stata proprio questa, ma c'è ancora molto lavoro da fare, speriamo che le prossime amministrazioni comunali riprendano a riqualificare queste zone.

lunedì 28 giugno 2021

Il tempo lento

 


Tanto, tantissimo tempo. E non valgono le scuse del tempo che manca, le giornate passate a correre tra un autobus e l’altro, la Dad, i tanti impegni rimandati, il Covid. 

Forse tutto ha la sua evoluzione, e un blog ormai è una cosa sorpassata, morta, ridondante. Almeno, lo sembra, paragonato ai nuovi social che imperano: rapidi, veloci, istantanei. Già Facebook sembra un dinosauro, ci stanno solo quelli di mezza età (appunto), i vecchi compagni di scuola che si ritrovano, parenti e amici di vecchia data. I ragazzi, quelli stanno da un’altra parte. Forse anche Instagram, comincia a star loro stretto, il social che è diventato una vetrina usa e getta di fotografie bellissime di posti bellissimi, immagini talmente tanto perfette che ti chiedi quale attrezzatura abbiano, per fare foto belle così.  E invece no, non è la stessa cosa scrivere sui social e sul proprio blog, perché scrivere è una cosa lenta, una riflessione, uno scavare nei proprio giorni e nei propri pensieri e cercare di metterli in una forma comprensibile per  i (pochi) pellegrini di questa foresta. E anche leggere un post è una cosa che implica un tempo lento, un’attenzione a quello che si legge o che si guarda. 

sabato 11 aprile 2020

Ricordi cartacei e compleanni in quarantena


Compleanno in quarantena.


Ovviamente non sono l'unica, ad aver festeggiato il compleanno chiusa dentro casa, con una giornata primaverile, calda e piena di sole, fuori dalla finestra. Niente programmi a lunga scadenza, neanche una semplice passeggiata e un gelato, una vera torta di compleanno ché anche le pasticcerie sono chiuse, solo una pizza da asporto e qualche ora passata tra musica e fotografie, un saluto dal blog e ore che si srotolano lente e pigre.
Ovviamente niente incontri, niente contatti reali, solo amici virtuali e telefonate, che però riempiono la giornata e fanno sentire meno soli (questo vale sempre). Un compleanno da ricordare, senza dubbio, quando ci saranno tempi migliori e quando tutto questo ci sembrerà un lontano ricordo.

domenica 22 marzo 2020

Cronache dalla quarantena, ballo e dolci per passare il tempo


Seconda settimana di reclusione forzata.

La prima è andata malissimo, sensazione di smarrimento, alienazione, inquietudine, spesso una dopo l'altra o, ancora peggio, tutte insieme: ti senti come un animale chiuso in gabbia, in trappola; cerchi di inventarti qualsiasi scusa per mettere un piede fuori casa, fosse anche per fare cento metri e arrivare ai secchioni per andare a buttare l'immondizia.

mercoledì 11 marzo 2020

Ritorni quasi primaverili

Tempo immemorabile dall'ultimo post, un anno e più.

Questo luogo è pieno di ragnatele, virtuali ovviamente, come un luogo molto caro, in cui ho passato momenti emozionanti o molto tristi, un diario di viaggio che mi è stato di molto conforto, negli anni passati, ma di cui ogni tanto ci si dimentica. Ho fatto passare anche il nostro dodicesimo compleanno (ad ottobre, già dodici anni, veramente?) senza scrivere niente.


domenica 24 febbraio 2019

Social media e fauna antropologica: uno studio sociologico dei nostri tempi virtuali

Sono sempre stata una curiosa delle dinamiche dei social media, perché questi sono lo specchio della nostra società, esserne consapevoli e analizzarne contenuti e meccanismi mi incuriosisce molto.
E siccome è una realtà in continua evoluzione, non si smette mai di imparare e  scoprire fenomeni nuovi. Ne avevo già parlato tantissimi anni fa in questo articolo, ormai quasi obsoleto: da dieci anni a questa parte le cose sono decisamente cambiate, un altro mondo e un'altra generazione proprio.
Quando scrivevo, infatti, il grande cambiamento era ancora Facebook.


lunedì 30 luglio 2018

Letture estive e vecchie biblioteche polverose

Quando hai passato tanto tempo impegnata in mille cosi, impari a gestire le giornate al millimetro, cercando di farci entrare tutto: lavoro, studio, esami, casa, spesa e così via, e spesso non rimane che poco o niente tempo per il resto, come incontrare un'amica per il caffè, andare a vedere un film al cinema, leggere un libro.
                                               


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