Mi sto davvero sfogando, in questo periodo. Tra il lockdown dell'anno scorso, i lavori a casa, i mesi scolastici passati sugli autobus su e giù per il litorale, ora mi godo il mio tempo libero e non passa un giorno senza fare una lunga passeggiata o vedere un museo. Ho anche fatto riparare la Nikon che, nonostante cominci ad essere vecchietta, ancora farà il suo lavoro, almeno per un altro po'.
La scelta delle passeggiate nella mia città è veramente vasta, perché il centro storico, con le sue vie e piazze barocche, i musei, i siti archeologici, offre davvero tante cose da vedere. Ma ci sono altri quartieri, meno conosciuti ai turisti, ma molto cari ai romani, che vale la pena visitare: Ostiense, Garbatella, San Lorenzo, Testaccio sono quartieri relativamente moderni con molte potenzialità da sfruttare: in qualche caso già parzialmente recuperati, più spesso in una situazione ancora incerta, che andrebbero sfruttati recuperando e riutilizzando infrastrutture ed edifici di fine Ottocento o primi Novecento. La direzione, negli anni, è stata proprio questa, ma c'è ancora molto lavoro da fare, speriamo che le prossime amministrazioni comunali riprendano a riqualificare queste zone.
In questo post vi parlerà del quartiere Ostiense, che nasce a partire dal 1907 ed è inserito tra i più blasonati Testaccio e Garbatella (di cui vi parlerò in altri post), e sconfina verso la zona di San Paolo: tutta l'area è caratterizzata per alcuni complessi industriali, magazzini e fabbriche di inizio Novecento, un tipo di architettura che suggerisce scorci e prospettive insolite, per una città che è abituata a panorami di altro genere. Ultimamente, una parte del quartiere ha goduto di un certo ritorno di immagine, con l'apertura di vari locali molto particolari, come il Caffè Letterario, ad esempio, o bistrot in stile loft industriale in alcune fabbriche dismesse, che attirano una clientela giovane e nottambula che l'hanno trasformato in quartiere molto cool, un po' in stile San Lorenzo. Ovviamente, non andremo in giro per locali notturni, ma sicuramente anche una passeggiata di giorni offre molti spunti inediti.
Ci sono vari modi per arrivare nel quartiere Ostiense: ad esempio, potete arrivare da Trastevere a piedi, lungo Via Marmorata, oppure dalla Stazione di Trastevere con l'autobus 719 e 718, passando accanto al Mercato Testaccio. Se siete da queste parti all'ora di pranzo, vi consiglio di fare i vostri giri, magari alla Centrale Montemartini o al Cimitero Inglese, e poi venire a mangiare proprio nel Mercato, in uno dei tanti chioschi di questo mercato rionale recentemente recuperato e riportato a nuova vita.
Subito dopo il Mercato di testaccio, sempre in riva al fiume, si apre un'area industriale dismessa e parzialmente recuperata: l'Ex Mattatoio. Io ci sono andata con un'amica in una assolatissima domenica mattina per vedere il Mercatino Giapponese che si tiene proprio qui dentro una volta al mese circa, in quella che si chiama Città dell'Altra Economia ed è, appunto l'area industriale dei vecchi mattatoi.
Oltre al Mercatino, invaso da una clientela giovanissima e variopinta uscita dai manga giapponesi, mi è piaciuta moltissimo l'area stessa in cui è collocato (al netto del sole e del caldo terribile), pur nella sua fatiscenza. Non ho potuto fare a meno di dare fondo al borsellino e ho fatto acquisti: una bellissima kokeshi in ceramica raku e un piccolo disegno di un gatto.
Qualche anno fa era stata occupata e utilizzata dai ragazzi dei Centri sociali, si chiamava Villaggio Globale, di cui rimangono variopinti murales e altre tracce qua e là..
Il riutilizzo di aree dismesse è sempre lodevole, ma nel Villaggio Globale non erano stati fatti dei lavori veri e propro, quanto piuttosto un'occupazione degli spazi e dei vecchi edifici in rovina. Attualmente, una parte è stata utilizzata come sede della Facoltà di Architettura di RomaTre, e difatti sono molti i ragazzi sparsi in giro con i libri, anche in piena domenica estiva.
Due padiglioni sono stati riqualificati e vengono usati come spazi espositivi e museali: noi abbiamo visitato, gratuitamente, il padiglione de Le Storie della Vera Croce, di Luigi Presicce, un ciclo di 10 rappresentazioni filmate ispirate alla Bibbia e a la Legenda Aurea: foto non ne posso mettere perché il padiglione era completamente al buio e catturare frammenti di video un'impresa impossibile, col cellulare).
Oppure, in alternativa potete arrivare a piedi, la strada è più lunga ma a me piace molto, dalla moderna e caotica Viale Marconi, passando sul Ponte dell'Industria o di Ferro, dal quale si ammira una bella vista del Gazometro e si arriva nel quartiere attraverso Via del Porto Fluviale. Se passate di qua, appena attraversato il ponte, costeggiate l'area dell'ex Nuovo Porto Fluviale e la Regia Dogana (ne rimane solo la facciata e altre porzioni, inglobate in condomini di recentissima costruzione) , e potrete entrare in un'area industriale sicuramente fatiscente, ma non priva di fascino.
Ogni volta che ci passo, mi sento nel film Le Fate Ignoranti, che credo sia stato girato proprio da queste parti.
L'altro modo di arrivare sulla Via Ostiense è con la Metro B-Stazione Garbatella: usciti dalla stazione, prendete la vostra sinistra e attraversate il nuovo Ponte Settimia Spizzichino, particolarmente suggestivo al tramonto (foto al tramonto fatta al volo col cellulare, purtroppo).
Che bello ed io che pensavo non ci scrivessi più...
RispondiEliminaPensa che stavo pensando di chiudere il blog, visto che non ci scrivevo da anni...meno male che ci ho ripensato!
EliminaGrazie per questi splendidi scatti e per averci portato a passeggio con te ^_^
RispondiEliminaSpero di rileggerti presto!