E siamo arrivati pure a Capodanno, volenti o nolenti...per me queste feste sono volate, nel senso che non ci sono proprio mai state, a meno che non si voglia considerare Pranzo di Natale i due mandarini e un bicchiere d'acqua per mandar giù l'aspirina.
Sono stata defraudata dei manicaretti di mamma, del panettone, della zuppa inglese con marmellata di prugne, crema e panna che i miei parenti si sono sbafati il pomeriggio di Natale: in compenso sono l'unica ad essere dimagrita sotto le feste. Ci rifaremo l'anno prossimo. Per ora mi consolo guardando queste fotografie, visto che di fame assolutamente nulla.
Ho riletto i propositi che avevo scritto l'anno scorso, e direi che è una buona base per quelli di quest'anno. Così si vede subito che la maggior parte sono stati assolutamente disattesi, veramente un disastro, se si vuole essere giudici severi di sè stessi. Ma è proprio necessario esserlo? Di solito si è più severi con sè stessi che con gli altri, non so se è un bene o un male. Un minimo di autocritica consapevole fa bene a chiunque, un eccesso diventa masochismo.
Buoni propositi 2008
Mettersi a dieta, per tentare di rientrare nei vestiti dello scorso anno (è una causa persa, me ne rendo conto). Tra l'altro, tenendo un blog che parla di ricette, è un'impresa disperata...
Infatti è stato un insuccesso clamoroso, i vestiti in questione vengono rimessi a posto ad ogni cambio stagione, intonsi. Con la saggezza dei quarant'anni, potrei anche dire che uno dovrebbe accettarsi com'è, però è anche vero che qualche sforzo si può anche fare, soprattutto per il proprio bene. Forse saggezza è riconoscere che non si è mai stati Naomi Campbell ma, fortunatamente, neanche Magamagò.
Tentare di arginare il disordine che regna sovrano a casa mia, evitando cumuli di panni da stirare e pile di piatti traboccanti dal lavandino: anche questa un'impresa disperata (forse mi converrebbe cambiare marito)
Non ho arginato il disordine e non ho neanche cambiato marito. Mah, direi che le cose si compensano
:-)
Ricominciare a fare qualcosa di artistico, tipo riprendere gli acquarelli che giacciono negletti nella scatola.
L'ultima cosa artistica che ho fatto, recentemente, è stato stuccare i buchi delle pareti che ormai sembrano colabrodi, a forza di spostare quadri. Di artistico non c'è molto, però il corso di restauro di dipinti almeno è servito a qualcosa, sono un brava stuccatrice.
Finire di visitare tutti i Musei di Roma, come da scaletta. Certo, non sono pochi...:-(
Beh, qualcosa ho visto, anche se la pigrizia, quando si è stanchi, è difficile da vincere. Ho ancora una marea di fotografie dei Musei Capitolini da montare, e un sacco di altre cose. Però, si può sempre dire che tanto loro sono sempre là, mica li chiudono, prima o poi...
Vedere di più i miei amici e non farmi prendere dalla pigrizia, della serie Cuccia a casa e Nanna presto...
I miei amici possono testimoniare che ho fallito clamorosamente anche in questo.
Mio marito dice che vado a letto con le galline, tra un po' batterò pure loro.
Continuare a scrivere il blog, anche se ho paura che prima o poi terminerò gli argomenti o, in alternativa, terminerò i miei Megabyte a disposizione...
Uno dei pochi punti fermi della mia vita, ormai non ne potrei fare a meno. Anzi, alcune volte mi devo contenere, altrimenti vi inondo con i miei racconti, a rischio di ammorbarvi. Quando poi attacco a parlare di Trastevere, degli anni Settanta, dei miei ricordi d'infanzia, divento un tormento, me ne rendo conto. Sopportatemi, almeno un altro po'.
Imparare ad usare alla grande Photoshop, invece di pasticciarci dentro come faccio adesso.
Anche su questo mi sono applicata molto, con mia grande soddisfazione. Anche perchè è l'unico modo per rimediare ad una foto malriuscita.
Finire di scrivere i miei racconti di viaggio, prima che l'Alzheimer me li faccia svanire definitivamente dalla testa.
Cominciano a svanire, effettivamente, anzi, comincio a svanire io in generale, però parecchio ho scritto proprio qui, almeno qualcuno li legge e io posso dimenticarli serenamente.
Rimontare la Camera Oscura che giace anche lei negletta in cantina, coperta di polvere.
Ora c'è la polvere non di un anno, ma di due. Però, in compenso, da quando ho la Nikon digitale, non mi serve più, quindi penso che rimarrà là sotto a vita.
Buoni propositi 2009
L'altro giorno ho visto il DVD di un piccolo film belga, Odette Toulemonde, Lezioni di Felicità. Molto simile, per certi versi, al Favoloso mondo di Amèlie, con uno spirito leggero e poetico racconta di Odette, una bella signora di mezza età che vive nella grigia Charleroi, e che ha una vita, a prima vista, assolutamente banale, niente di cui rallegrarsi: vedova, lavora come commessa in un grande magazzino, vive in una casa piena di oggetti kitch, legge sospirosi romanzi d'amore ed ha una famiglia scombriccherata, col figlio parrucchiere gay e la figlia brutta e disoccupata che le ha imposto il fidanzato in casa, un individuo orrendo e di pessime maniere.
Parallelamente, racconta anche della vita dello scrittore di successo di cui Odette adora i romanzi, uno che dalla vita sembra aver avuto tutto: fama, successo, soldi, bella casa, bella moglie. Avrebbe tutto per essere felice, eppure la sua vita è un disastro.
Quando i due si incontrano, la commessa e lo scrittore, nulla direbbe che sono destinati a condividere il resto della vita.
Ma Odette ha un dono prezioso, che è quello di saper cogliere il lato bello e poetico delle cose, che la fa emozionare per un libro, per una canzone, che riesce a farle provare gioia anche per i piccoli avvenimenti della vita, quelli di tutti i giorni, che la porta a cantare e ballare mentre cucina, mentre spolvera, che la fa scivolare leggera nelle grigie strade uggiose del suo quartiere.
Questa sua leggerezza, lo sguardo sognante con cui interpreta la realtà, si trasmette a quelli che le sono intorno, tanto che anche lo scrittore le chiederà di dargli qualche lezione di felicità, scoprendo poi di non poterne più fare a meno.
Ecco, mi piacerebbe scivolare leggera nella vita di tutti i giorni, provare emozione anche per le cose semplici, cogliere il lato migliore di quello che mi succede, e non sempre quello peggiore. La quotidianità è fatta di tanti gesti che sembrano noiosi, ripetitivi, se uno riuscisse a viverla con un pizzico di leggerezza in più, sicuramente se la vivrebbe meglio. Questo è il mio proposito per l'anno che viene, quello di vivere con meno ansia, cercando di godersi invece le piccole gioie che la vita ci riserva.
E dopo questo buon proposito, una ricetta che ho già postato sul Blog di Cucina, ma che mi pare adatta per tirare su il morale a chiunque, in vena di bilanci o meno. La ricetta originale prevede l'uso di un pan di spagna, io ho usato un comune ciambellone, in questi giorni si può pensare per riciclare fette avanzate di panettone o pandoro.
L'importante è che le fette siano completamente inzuppate nel cioccolato bollente, devono essere proprio intrise, non coperte.
Ingredienti:
Un ciambellone o un pan di Spagna, di media consistenza (né troppo molliccio né troppo consistente): io vi riporto una ricetta che va bene, poi fate voi.
Ciambellone semplice (teglia a ciambella 26 centimetri)
3 uova, 350 grammi di farina, 200 grammi di zucchero, un bicchiere di latte, mezzo bicchiere di olio di oliva, una bustina di vanillina, una bustina di lievito
Montare le chiare a neve con un pizzico di sale, montare i tuorli con lo zucchero, quindi aggiungere il latte e l’olio.
Aggiungere, sempre montando con le fruste elettriche, tutta l farina mescolata col lievito e la vanillina, quindi aggiungere le chiare, mescolando con un cucchiaio di legno dall’altro in basso senza smontarle.Infornare a 180 gradi, secondo ripiano dal basso, per circa 40-45 minuti.
Sfornare, far raffreddare la torta e sformarla, quindi tagliarla a fette regolari.
Per il cioccolato:
Riscaldate un litro di latte, in un’ altra pentola mescolate 7 cucchiai di cacao amaro, 7 cucchiai di zucchero e 7 cucchiai abbondanti di farina.
Aggiungete poco a poco, mescolando con un cucchiaio di legno, il latte caldo (ma non bollente), in modo da formare meno grumi possibili, quindi continuate a mescolare per tutta la cottura, a fuoco dolce, meglio ancora su uno spargi fiamma.
Dopo più o meno 15 minuti la crema al cioccolato comincerà ad addensarsi. Appena raggiunge il punto di densità giusto, toglierla dal fuoco e, ancora bollente, cominciare a formare l’inzuppato.
Versare uno strato sottile di cioccolato bollente sul fondo della pirofila scelta, quindi disporre sopra le fette uno accanto all’altra, non sovrapposte ma il più accostate possibile, quindi versare metà del cioccolato, fino ad inzupparle bene.
Fare un altro strato di fette di ciambella, e affogarle di nuovo nel cioccolato bollente, fino a coprirle bene.
Mettere in frigorifero almeno dieci ore.