Vi è capitato mai di desiderare di andare a vivere altrove, molto lontano, magari in una landa desertica, magari nelle desolate terre dell'Antartide, e di desiderare che la vostra vita consista nel piantare una tenda e vivere di bacche e radici, avendo come unico scopo la catarsi della mente e la contemplazione del sorgere del sole e dello scorrere del tempo? E' un pensiero che mi affascina sempre più spesso....
Lo so, non reggo bene lo stress, è un mio limite. Magari reggo benissimo la noia, posso rimanere con lo sguardo perso nel vuoto, a trastullarmi con i miei pensieri senza alcun cenno vitale, per ore, senza annoiarmi affatto. Credo di avere una sottile vena autistica, per cui in compagnia di me stessa sto benissimo, mentre la compagnia degli altri deve essere ben selezionata e distillata a piccole dosi.
Siccome le persone che abbiamo intorno non sempre si possono scegliere, anzi spesso è così, il risultato è una leggera vena di isteria e ansia che percorre i miei giorni: mi consola il fatto che è una psicosi ricorrente, oggigiorno, per cui mal comune e mezzo gaudio, consoliamoci così...
In questi giorni in cui sono stata malaticcia e fiacca, ho passato parecchie ore sul divano a non fare nulla, il che normalmente potrebbe essere un passatempo rilassante, ma quando non ti senti bene è solo un modo per sopravvivere, troppo stanca per fare altro.
E' proprio in queste occasioni, per fortuna rare, che accendo la televisione e mi rimbambisco di scempiaggini, essendo l'unica occupazione che riempie poco il cervello: basta rimanere davanti allo schermo in stato catatonico, con la mente obnutilata, e le ore si snocciolano lente e pesanti, ma senza troppa fatica da parte della materia cerebrale.
Davvero, non capisco come si fa, in condizioni normali, a stare davanti alla tv per parecchie ore al giorno. Ma, non avendo la forza di fare molto altro, neanche stare davanti al pc - con cui hai, quantomeno, un rapporto più attivo, di scelta, di creatività addirittura - ne ho approfittato per fare un corso intensivo sui programmi correnti, di cui accuso assoluta ignoranza.
Sembrerà curioso, ma io preferisco di gran lunga la programmazione estiva a quella invernale: lo so, ai primi di giugno chiudono tutti i programmi, le serie, gli sceneggiati, e cominciano le repliche delle repliche delle repliche: che, sovente, trovo molto meglio delle proposte invernali.
Preferisco sorbirmi per la decima volta le repliche de
La Signora del West, del
Commissario Rex (le prime tre serie, quelle col bel Tobias Moretti, le uniche veramente carine), addirittura de La
Signora in Giallo (ma l'attrice sarà ancora viva? Perchè, ormai, dovrebbe essere quasi centenaria, visto che ha cominciato a lavorare con Hitchcock): tutto sicuramente meglio degli spettacoli a cui ho dovuto assistere in questi giorni. Meglio un onesto telefilm, anche se un po' vecchiotto, che un talk show o un reality di quelli ancora in onda.
Sono disposta a farmi straziare anche da uno di quei film per la tv stile Rosamund Pilcher, quelli ambientati sempre in posti bellissimi - tipo la Cornovaglia, la Scozia, la Francia - scogliere a picco sul mare, fari, manieri antichi e cottages pieni di fiori e di porcellane antiche, e dove lui è sempre ganzo, ricco e fidanzato con una bionda, magra e stronza, ma alla fine si accorge della protagonista, buona, bella ma sempre di umili origini, e la sposa in barba alle convenzioni sociali, donandole tutto sè stesso e il suo castello, il che come bonus non è male.
Ogni tanto penso che, per quelle due o tre trasmissioni settimanali decenti che danno su ben 7 reti (sempre le solite, Che Tempo che fa, Report, Ulisse e Atlantide), tanto varrebbe staccare l'antenna, disdire l'abbonamento e trovare qualche anima volenterosa che te le registra gratis. Sarebbe sicuramente più conveniente.
Non so se essere più indignata per le trasmissioni indecorose di Mediaset o per quelle della Rai, poi penso che la prima è una tv commerciale, sulla poltiglia fetida ci campa - ma almeno non la pago io - mentre la Rai dovrebbe essere un
servizio pubblico: e allora quelle trasmissioni deficienti, della mattina e del pomeriggio, con sedicenti
giornalisti che ospitano il gossip più pettegolo e imbecille, spacciandolo per cronaca e attualità, con una pletora di ospiti -opinionisti (pagati da noi) garruli e saccenti che sproloquiano a sproposito su tutto e su tutti, mi fanno veramente inviperire.
L'altro giorno ad una trasmissione rai del mattino c'era un notissimo psichiatra, autore anche di molti libri di successo, a dispensarci pillole di autentica saggezza, il quale magicamente appariva anche nella trasmissione successiva sempre nella stessa rete, ed il pomeriggio traslocava in un altro talk show sempre rai, per continuare ad illuminarci con la sua psicologia spicciola da salotto. L'unica volta che ho solidarizzato con lui è stato quando - mi pare nella seconda trasmissione - un giovanotto rosso chiomato con curioso pizzetto risorgimentale, che spesso compare qua e là come opinionista, continuava, fastidioso come una zanzara, a parlare sopra di lui e ad interromperlo, insopportabile e maleducato, tanto che alla fine il noto psichiatra quasi ha cominciato ad inveirgli contro, come avrei fatto volentieri anch'io.
Il noto psichiatra avrà guadagnato, con qualche ora, quello che io guadagno in sei mesi, ma si potrebbe obiettare che almeno una laurea e un mestiere, in fondo, ce l'ha; ma il rosso chiomato, di cui ignoro totalmente nome e occupazione, perchè lo dobbiamo pagare? Per dar mostra di villania e buzzurraggine? E che mestiere è, quello dell'ospite commentatore? Dove si impara? C'è un corso universitario apposito? Perchè dovrei pagare qualcuno, senza nessun merito particolare, per farci scodellare opinioni opinabili e infarcite di luoghi comuni, quando non pessimi esempi di cafoneria, come sempre più sovente succede?
Allora, nel mio piccolo, anch'io sto facendo l'opinionista, ma almeno scrivo nel mio spazio e non rompo le scatole al prossimo: se uno vuole leggersi le mie opinioni lo fa, altrimenti passa a qualcosa di più interessante, il tutto senza pagare un euro.
Per non parlare dei servizi su personaggi fasulli o addirittura equivoci, sedicenti fotografi buzzurri saliti alle cronache per faccende losche a cui vengono dedicate interviste e speciali (facendo passare il messaggio che più sei cafone e intrallazzatore, più ottieni successo, complimenti davvero); file di sgallettate poco vestite e col sorriso di plastica, senza arte nè parte, il cui unico merito è quello di ben apparire ( e magari di aver razzolato nei pollai giusti); inviate semi - analfabete con vocine stridule che pigolano domande cretine a personaggi cretini, spesso a me sconosciuti; reduci da reality che compaiono ovunque, osannati manco tornassero da una missione per salvare il mondo.
Alla trasmissione pomeridiana di Canale 5 ho ascoltato, incredula, lo sproloquiare di un tipo (a me assolutamente ignoto di nome ma conosciuto di faccia) che parlava del suo viaggio a Lourdes e di Lucifero, l'Angelo delle Tenebre, come parlasse del giornalaio dietro l'angolo o di un amico delle elementari: ma quello che mi ha indignato di più è stata l'espressione tra l'ammirato e l'interessato della conduttrice la quale, invece di chiamare la
neuro e farlo internare d'urgenza con la camicia di forza, continuava a fare domande sui miracoli accadutigli dopo Lourdes e sul suo rapporto con l'angelo, rapporto evidentemente stretto e denso di avvenimenti, vista la familiarità con cui il tipo lo nominava.
Ma dico io, uno che si spaccia per giornalista o conduttore, e magari lo è anche, ma non si vergogna a passare tre o quattro ore a fare domande sceme e a rovistare nell'immondizia, sbeccuzzando tra miracoli e miracolati, amorazzi, corna e scandali?
A parte il fatto che la maggior parte di questi non so neanche chi sia né da dove sia uscito fuori (non vedendo nè reality, nè quiz, nè talent show, nè le trasmissioni della de Filippi, ammetto di perdermi tra veline, meteorine, letterine, figurine, tronisti, aspiranti ballerini e così via...).
Davvero, ho assistito a dei servizi che ad un vero giornalista, ma anche a qualsiasi persona di media intelligenza, si rivolterebbe lo stomaco a fare: meglio campare a pane e cipolle, piuttosto che scroccare uno stipendio in questo modo.
E tutto questo, non è che costi di meno di una bella tv, di qualità: mi chiedo quanta gente ci campa, e più che bene, sulle spalle nostre. Ad esempio: quelle graziose ragazzine che, sedute su una specie di letto in pelle o in altre pose curiose, pronunciano due frasi per annunciare la trasmissione, quanto le paghiamo? E quelle che, tra uno stacco pubblicitario e l'altro, si alzano sensualmente da una sedia, ti indicano maliziosamente col dito puntato prima del logo della rete, a noi, quanto ci costano?
Non so perchè, mi dà l'idea di un mondo sordido, di gente inutile che campa sulle raccomandazioni, di personaggi squallidi che gravitano in un universo parallelo, ingovernabile e, per noi comuni mortali, incomprensibile.
E voi, che ne pensate?