I miei viandanti

venerdì 18 settembre 2009

La difficile vita dell'escursionista dilettante: Monte Elmo, la prima salita in quota



Di solito, i consigli per chi, cittadino, si avventura su impervi sentieri di montagna senza allenamento, sono questi: cominciare con sentieri semplici, percorsi non impegnativi, sforzo graduale da aumentare giorno per giorno, e sarebbero indicazioni di assoluto buonsenso che però, puntualmente, vengono ignorate, sopravvalutando ottimisticamente le proprie forze.

La prima cosa da fare è prendere una buona cartina dei sentieri, e una guida con la descrizione degli stessi, ma questo non sempre basta: innanzi tutto bisogna imparare a decifrare le descrizioni, traducendoli nel linguaggio per i comuni bipedi cittadini.

Sentiero agevole di circa quattro ore, con tratti mediamente ripidi, dislivello medio, lungo tratto in quota, adatto ad escursionisti anche senza allenamento.
Traduzione: non ve la caverete in meno di sei ore, con tratti di salita perpendicolare che supererete con la lingua di fuori, solo alcuni pezzi pianeggianti in cui cercherete di recuperare l'affanno, rotolando su sentieri pietrosi e sotto il sole impietoso, assolutamente sconsigliato se non avete muscoli da ciclista e resistenza da maratoneta.

Semplice ascesa in cima, difficoltà nulle, ben segnalata e molto agevole, sentiero in quota, minimo dislivello, adatto anche a persone anziane e bambini, durata un'ora e mezzo, due ore.
Traduzione: perfetto per me, è evidente che non essendo più un infante sono reclutata tra le persone anziane...

Mio marito invece, che reputa da mollaccioni qualsiasi sentiero che abbia una pendenza minore di una parete verticale, è alla ricerca di sentieri tipo questo: sei ore di percorrenza minimo, dislivello 800-1000 metri, tratti rocciosi esposti e ferrate, in alcune parti non segnalato: consigliato abbigliamento e attrezzatura adatti, solo per escursionisti esperti. Richiede passo sicuro, assenza di vertigini. Sconsigliato col maltempo, munirsi di cartine.

Tirate voi le somme...





La scorsa vacanza su queste montagne arrivammo a piedi al Lago di Braies, un sentiero non difficile ma in totale circa cinque ora di camminata...io sono una camminatrice, ma in piano e su strade cittadine, magari piene di negozi, e non è proprio la stessa cosa! Risultato: muscoli a pezzi, gambe doloranti e due giorni di lievi passeggiatine per riprendersi.

Quest'anno abbiamo consultato l'apposita guida dei sentieri, alla ricerca di un percorso bello ma non difficile, e qui si scontrano di nuovo le due scuole di pensiero: la mia, che prevede di arrivare in quota con mezzi comodi, visto che odio le salite: tipo seggiovia, funivia, ovovia, sull'asino o qualsiasi cosa non comporti uno sforzo particolare.
Quindi piacevole passeggiata in quota, con panorami stupendi e visioni mozzafiato, picnic su verdeggianti prati a base di fragranti panini con formaggio e gran finale con tavoletta di cioccolata oppure fetta di strudel, quindi lunga discesa per sentieri agevoli, tra distese di fiori e farfalle che svolazzano leggiadre, facendo frequenti soste per fare fotografie a tutto, ritorno alla bese di pomeriggio, quindi sosta rigenerante a base di cioccolata con panna e fetta di strudel, giusto per riprendersi un po' dalla fatica.
Quella di mio marito: partenza dal basso, salita in quota della durata di due o tre ore, meglio se su sentieri impervi, pieni di rocce e scalini, qualcosa che metta a dura prova muscoli e fiato, il tutto a velocità costante e senza soste, niente tempo perduto dietro a farfalle, a fare foto o rimirare il panorama.
Arrivo in quota praticamente senza fiato, rapido pranzo, riposino sull'erba, e quindi discesa rapida alla base.

Ecco, diciamo che i nostri progetti sono difficilmente conciliabili, però bisogna anche cedere a qualche compromesso, se si vuole fare la gita senza che uno dei due sia tentanto di buttare l'altro in qualche dirupo, e poi dire..Oops, è caduto, che peccato!

Per cui, in questo caso Luca ha acconsentito a prendere la funivia, pur protestando sonoramente durante tutta la salita che così non vale, ma vuoi mettere salire in cima fino a 3000metri a piedi, così sono buoni tutti.
Insomma, dal paesino di Sesto di Pusteria abbiamo preso la cabina, e siamo arrivati alla base di partenza del sentiero per Monte Elmo. La descrizione della Guida era: semplice ascesa in cima, lunga discesa a valle, totale 3 e mezzo, ci si può fare.

Dall'arrivo della funivia, la prima facile tappa è il Rifugio Gallo Cedrone, solo una mezz'oretta di sentiero veramente facile, ma con panorama mozzafiato sul gruppo delle Dolomiti di Sesto, uno dei massicci montuosi più spettacolari della zona.
Molti escursionisti si fermano qui, ma il vero percorso è molto oltre, fino al Rifugio Monte Elmo, 2433 metri, con 400 metri di dislivello in ascesa e 1120 metri di dislivello in discesa.
Breve sosta al rifugio per caffè e pipì (fatela, perchè per qualche ora non si trova un tratto boscoso neanche a cercarlo con il lanternino, rischiate di farvela addosso oppure di farla davanti ad un folto pubblico).




Eccoci di nuovo in cammino, col Rifugio alle spalle, verso la vetta: ad un certo punto, sotto le indicazioni di legno, parte il ripidissimo sentiero che arriva in cima, i 400 metri di dislivello sono tutto concentrati qui, e si tratta di una ventina di minuti, anche di più, di salita ripida, impietosa, sotto il sole...ad un certo punto mi sono fermata sconsolata, mentre il punto di arrivo mi sembrava sempre più un miraggio.
Ce la farò?




Però, il panorama alle mie spalle è un grande incitamento a tener duro...e alla fine, eccoci in cima, senza fiato sia per la salita che per la visione a 360 gradi. Il sentiero che taglia la montagna è il confine tra Italia e Austria, un piccolo cippo di marmo datato 1920, su cui è scolpita da una parte una I e dall'altra una O (Osterreich, Austria).
La cosa incredibile è che si può stare a cavallo tra i due confini, con un piede in Italia e uno in Austria, curioso davvero.
L'altra cosa curiosa è che, appena Luca ha scavallato (di un paio di passi) il confine, sul cellulare gli è arrivato un messaggio della Tim, che proponeva una tariffa speciale per telefonare dall'estero...



A questo punto, dopo aver rimirato il panorama da tutte le angolazioni, abbiamo cominciato la lunga e faticosa discesa. C'era un bel sentiero che proseguiva, in Austria, ma era già ora di pranzo ed avremmo allungato di almeno due ore...meno male che non abbiamo proseguito, visto che alla fine le tre ore e mezza segnalate sulla guida sono diventate sei, al nostro passo.




Discesa che è durata, interminabile, per la bellezza di quattro ore: niente da dire sulla bellezza dei luoghi,ma ad un certo punto il mio ginocchio ha cominciato a dare forfait, e tutto il resto dei muscoli a protestare sonoramente.




Ovviamente, abbiamo provveduto anche a sbagliare strada, allungando di qualche chilometro il percorso, e alla fine quando siamo tornati a Sesto, facendo un giro ozioso e interminabile, eravamo veramente stremati, scottati e disidratati.




Passeggiando per il paese però, non abbiamo resistito ad entrare nel piccolo cimitero, sotto la chiesa dall'intonaco verdolino, tutto un tripudio di fiori e croci in ferro battuto.



Arrivati quasi alla base, abbiamo provveduto a ritemprarci un un grazioso bar con tavoli all'aperto,Luca una birra e io un boccale di Coca Cola da mezzo litro, veramente a pezzi.

Insomma, alla fine l'abbiamo pagata cara, visto che per tre giorni abbiamo avuto i muscoli elastici come tronchi di legno...non ci siamo arresi, ma sicuramente abbiamo ridimensionato le uscite successive...

Alla prossima puntata con le incantevole località di Brunico e San Candido!

13 commenti:

  1. Che emozione!!!Immagino la fatica...anche se poi la soddisfazione per avercela fatta sarà stata davvero grande!
    Un abbraccio

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  2. adoro fare lunghe camminate anche in montagna!!!che foto meravigliose sembrano delle cartoline!!! bacioni!!!

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  3. Appartengo alla tua scuola di pensiero. Less is more.
    Leggendo di questa scarpinata ho "sofferto" con te, ma che paesaggi straordinari! Ne e' valsa la pena!

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  4. Mia cara, hai scritto il post esattamente come l'avrei scritto io!!

    Puntualmente ogni anno mi ritrovo nelle stesse situazioni..quest'anno però ho avuto il cosidetto colpo di Grazia e credo che appenderò zaino e scarponi al chiodo...non se ne parla più...adoro la montagna e pure le belle camminate anche con POCA fatica ma ho avuto l'ennesima conferma che ho le Vertigini, praticamente nelle pendenze (anche le più semplici dette da loro)vado i panico e mi blocco...
    Il mio uomo dice che se non voglio faticare devo andare per vetrine!!!lo ammazzerei!!!

    che dici la prossima volta perchè non andiamo insieme..gli uomini vanno a farsi le scarpinate e noi delle tranquille passeggiatine!!!!

    ciao bacione!!

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  5. @ Morena: mi sa che questa differenza tra maschi e femmine sia proprio generale
    :-)
    Ci conviene organizzarci noi femminucce...

    @ Laura: mio marito riesce a farsi delle scarpinate incredibili anche senza panorama, io devo essere molto molto motivata...

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  6. @ Marianna: infatti, era bellissimo, almeno ne è valsa la pena

    @ Katty: anche a me sembrava di essere in un film
    :-)

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  7. Foto bellissime, panorami stupendi, ma sono d'accordo con Luca: abbasso le funivie!

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  8. Ciao!!! La mia raccolta "salads" a cui hai partecipato si è tramutata finalmente in pdf!!! Passa da me se vuoi scaricarlo!!
    Ciao!!

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  9. Ahahahah, la descrizione dei sentieri che piacciono a te VS i sentieri che piacciono a tuo marito mi ha ricordato la situazione di me e Paolo!
    PS: Molto belle le foto delle farfalle sui fiori, complimenti per la prontezza di scatto.

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  10. hai fatto delle foot magnifiche sembra di essere li anche noi, brava e compliemnti

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  11. CApisco bene!
    E' la stessa cosa alla Gatteria.... ma per noi al contrario!
    Io camminerei dappertutto e GG... GG se non ci può arrivare vicino al massimo due metri con le ruote della motina non prende in considerazione la cosa!
    ehehehehehehe

    La spunta sempre lui, perchè gli stivali da moto sono l'antitesi della camminata!

    nasinasi

    p.s. le foto sono sempre più belle, non le commento nemmeno più.... rosico e basta!

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  12. @ miciapallina: il matrimonio si basa sui compromessi
    :-)

    Per quanto riguarda le foto, ho fatto impazzire mio marito fotografando tutto e a raffica, devo dire che avere una buona macchina aiuta, ah ah ah!

    Grazie Carmine, mi fa molto piacere che ti sia piaciuta questa gita!

    @ Ivy: non c'è che dire, la mia Nikon D80 si comporta bene, adoro fotografare i fiori


    @ Susina: che bello, me la scaricherò sicuramente

    Lo so Mario, mi piacerebbe essere una capretta come mio marito, ma non ce la faccio
    :-(
    Però c'erano dei panorami, tu ti saresti sicuramente ispirato molto...

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  13. che bello in tutti i sensi!
    già da quest'anno sta serpeggiando in me la voglia di vacanze estive montane, prima ne facevamo ma è passato un secolo! intanto abbiamo ripreso a camminare ed è tanto bello!

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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