I miei viandanti

lunedì 28 settembre 2009

Riflessioni inquiete di fine estate



In queste settimane, tornata dalle vacanze, ho avuto una specie di assopimento mentale, durato non poco: la macchina fotografica, usata finora in maniera maniacale, riposta in un angolino, muta e solitaria; niente idee sulla carta, niente racconti, pochi ricordi di viaggio e piuttosto confusi, nessuna voglia di rimettere ordine nei pensieri oziosi; nessuna voglia di ricominciare a cercare e sperimentare ricette, insomma, una specie di sonnolenza della creatività, un obnubilamento, per fortuna temporaneo, dell’entusiasmo di sempre.

Giorni strani, in cui mi sono chiesta, addirittura, se avevo davvero voglia di ricominciare a scrivere, ad avere un appuntamento quasi quotidiano con i miei lettori (volontario, ma comunque impegnativo).
Tra pochi giorni ricorrerà il secondo anniversario di questo blog. Due anni non sono pochi, anzi, mi sembra passato moltissimo tempo, e quasi non mi ricordo più perchè ho cominciato.
Perché avere un blog e, soprattutto, perché di cucina? In fondo non sono una cuoca, sono solo una a cui piace pasticciare, e non solo in cucina - i miei entusiasmi passeggeri sono noti a tutti quelli che mi conoscono bene - in effetti, questa del blog di cucina è una veste che comincia a starmi un po’ stretta, anche se non scrivo solo di quello: perché, poi, sono partita con un blog di cucina? Mah, chi se lo ricorda...

Penso, in realtà, che le ricette spesso rappresentino solo un modo per parlare di me, delle cose che mi succedono, delle mie giornate sì e di quelle no, delle piccole cose quotidiane di cui è fatta la vita di tutti i giorni: una specie di auto-terapia che diventa pubblica, ed il fatto che interessi davvero qualcuno è una fonte continua di sorpresa, per me.
Poi mi sono fatta coraggio, e ho rimesso mano alla tastiera, un po’ come veniva.

Per tutto questo mese ho scritto di tutt’altro, vacanze, passeggiate, fotografie…non che abbia smesso di cucinare, ma mi sembrava di avere urgenza di parlare di altre cose, accantonando per il momento le ricette che ho sperimentato (poche, in verità). Solo negli ultimi giorni ho avuto di nuovo qualche guizzo di ripresa, soprattutto dopo essermi abbondantemente riposata nei giorni di ferie.

Vi sembra, talvolta, che le vostre giornate non abbiano molto senso?

A me succede spesso, torno a casa dal lavoro con la sensazione di aver sprecato il mio tempo inutilmente (non dal punto di vista pecuniario, almeno non del tutto, piuttosto da quello umano) e magari di averlo fatto sprecare agli altri. Però questa sensazione mi capita anche quando sono a casa, e magari perdo tempo ciondolando tra la televisione, i miei passatempi e magari qualche passeggiata oziosa: tempo che potrei impiegare più proficuamente, ma a fare che, in definitiva?
La vita viene scandita dai piccoli e inevitabili impegni, dei rituali inamovibili, doveri a cui non si può scampare, anche se sono noiosi e ripetitivi, piccoli e grandi dolori, piccole e grandi gioie.

Non so, forse questo blog talvolta assume un significato più interiore, qualcosa che va oltre e più in profondità rispetto al mero racconto del museo o alla descrizione di una torta, e cioè di dare la sensazione di combinare qualcosa di tangibile (se tangibile può essere definito un blog virtuale, in sostanza un vero ossimoro), di lavorare ad un progetto, o semplicemente di raccontare delle cose di me che andrebbero perdute, delle passioni che rimarrebbero taciute o represse.

A volte è il desiderio di scrivere un bell’articolo, di condividere dei posti che mi sono piaciuti, dei libri che ho amato o dei film che mi sono rimasti nel cuore, che mi spinge ad uscire, ad impegnarmi a fermare nel tempo le storie che più colpiscono la mia immaginazione, a raccontare aneddoti ed accadimenti vicini o lontani nel tempo: un modo forse per sentirmi viva, e non congelata, soporosa, immobile, sempre uguale a me stessa?

E’ la curiosità, la voglia di scoprire sempre cose nuove anche nella vita che ci scorre accanto, magari di cercare la bellezza nelle piccole cose che ci circondano, che ci impedisce di ristagnare nelle stesse acque immobili e profonde, di appassire dentro?

Credo di sì…l’irrequietezza che ci spinge a cercare altro da noi, dalla nostra routine quotidiana e dalla passività in cui altrimenti si rischia di impaludarsi, senza quasi accorgersene, è quel soffio che ci rende inquieti e trepidanti, angosciati ma anche vitali, fluidi e intensi, alla ricerca di qualcosa magari senza nome, magari evanescente, ma comunque dinamici, curiosi, in definitiva vivi…
E allora è meglio essere curiosi ma irrequieti, piuttosto che tranquilli e morti dentro…ma non si potrebbe cercare una via di mezzo, una strada rilassata e pur tuttavia fantasiosa e vivace, per cogliere solo i lati migliori della nostra vita senza ottenebrarsi l’anima?

Ah, se si riuscisse a trovare l’alchimia giusta per farlo…


E allora, visto che alla fine qualcosa bisogna pur fare, per non arrendersi del tutto, ecco una ricetta di un dolcetto semplice semplice, morbido e dallo spiccato gusto di caffè.

Mi era rimasto un fondo di caffè solubile (mischiato ad orzo) e ho buttato giù questa ricetta, ribattezzata Mattonella al caffè, che si è rivelata ottima. Come al solito, ho evitato burro e una dose eccessiva di zucchero, continuo a preferire impasti semplici e poco grassi. Le dosi sono una per teglia 20 per 20 centimetri, credo comunque che una tonda da 24 centimetri vada bene lo stesso.



3 uova grosse
200 grammi zucchero
350 farina
Mezzo bicchiere di olio
1 bicchiere di latte
5 cucchiaio caffè solubile (il mio era caffè e orzo)
1 tazzina caffè ristretto
1 bustina di lievito

Battere le uova intere con lo zucchero, co la frusta elettrica, montarle bene prima di aggiungere l’olio, il latte e il caffè espresso.

Aggiungere la farina mescolata al lievito, in ultimo aggiungere il caffè in polvere.

45 minuti i forno già caldo, secondo ripiano dal basso, a 180 gradi nella teglia imburrata e infarinata.

Spolverare con zucchero a velo.

20 commenti:

  1. Finchè si continua a sognare, scrivere, far fotografie, andare alle mostre, amare i gatti...finchè si fanno queste cose, niente ci farà mai appassire dentro! :)

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  2. ciao laura mi ritrovo molto nelle cose che hai scritto, anche io ho avuto un momento di pigrizia, per vari motivi, spero di ricominciare quanto prima a cucinare e sperimentare nuove ricette, la tua mattonella al caffe mi ispira molto ti copio la ricetta un bacio

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  3. @ ivy: anch'io ho questa speranza
    :-)

    @ Carmen: mi sembra giusto, ogni tanto, tirare fuori anche i lati più malinconici della nostra vita: a quanto pare non sono l'unica!

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  4. Condivido le tue parole...spesso quando mi ritrovo a casa sola, prima di andare a letto...ho le stesse sensazioni adosso...ma poi le scaccio via e torna il mattino.Mi piace il tuo post! Un abbraccio

    P.s. IO ho segnato la ricetta...amo troppo il caffè e non riuscirei a vivere senza!Bacioni

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  5. Ciao cara o come ti capisco..ho scritto diverse volte su questo argomento..io non mi sono ancora ripresa del tutto, la mia immobilità dura da mesi ormai..ti abbraccio forte

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  6. Si passa una vita a cercare "la via di mezzo", ma la tua mattonella me la segno, adoro il caffè!

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  7. ho letto la storia della piccola Ortensia...meeravigliosa creatura...piccola...m come può essersi trovata per strada? sono felice della sua splendida sistemazione! ora non ci resta che perdersi nelle delicatissime foto che le hai fatto!
    Ho letto anche questo tuo racconto...sai che penso che i blog sono importanti...uno dei vari modi che la persona può scegliere per parlare con sè....credo anche che momenti di pausa di creatività...siano fondamentali....quando sembra niente e invece grandi forze agisconoe si nutrono per esplodere ancora! un abbraccio

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  8. A volte capita di non avere voglia di postare, o di cucinare, o di fotografare, sapessi quante volte arriva sera e mi chiedo cos'ho fatto di utile in quella giornata..il blog non è solo un ricettario, ma un recipiente in cui mettere anche i nostri pensieri...
    sai che ti dico??mi prendo anch'io un pezzetto di tortino al caffè!!!

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  9. Non ti preoccupare, a tutti capitano momenti di apatia e volgia di solutudine ed isolamento...è solo il bisogno di stare un po' con se stessi e cercare di capire cosa si vuole veramente!
    passerà anche questo!
    buonissima e gustosa questa mattonella!
    bacioni

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  10. @ Manu e Silvia: è evidente che abbiamo delle risorse inaspettate, per andare avanti, e per fortuna!!!

    Grazie Morena, almeno non mi sento sola
    :-)

    @ Lo: capisco quello che dici, perchè anche il tuo blog è il racconto della tua vita, molto personale, e per questo ancora più bello

    @ Barbara: ogni tanto pare di averla trovata, spero...

    Lo so Francesca, un abbraccio forte anche a te

    @ Marianna: basta che la mattina successiva troviamo un motivo per alzarci, e allora va bene...

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  11. condivido molte delle tue sensazione, specialmente in certi periodi particolarmente introversi,( ma per caso sei dei gemelli?), ci si sente come un vulcano in pausa, ma la lava lavora dentro e poi finalmente , dopo tanto fermento interno ... erutta.
    il blog di cucina è un espediente, ottimo, per comunicare e scambiare un po' della nostra essenza.
    ciao Reby , ops quasi dimenticavo, bella torta!

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  12. ottima ricetta e complimenti per le foto!!!

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  13. divina questa mattonella al caffe questo si che tira su!!bacioni imma

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  14. @ Imma: in effetti sì, potrebbe essere un rimedio
    :-)

    Anch'io marsettina!

    Grazie Max, mi ci sto impegnando molto
    ;-)

    @ Reby: no, sono una ariete ascendente scorpione, infatti di solito mi risollevo presto, sono abbastanza testona

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  15. I dolci al caffè li adoro molto e questa torta mi sembra perfetta per iniziare bene la giornata!

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  16. "Giorni strani, in cui mi sono chiesta, addirittura, se avevo davvero voglia di ricominciare a scrivere, ad avere un appuntamento quasi quotidiano con i miei lettori (volontario, ma comunque impegnativo)"
    Te la sei data tu la risposta, Geillis. Sì ne vale la pena.
    Io sono perennemente in dieta e quindi, confesso, che il più delle volte non leggo le tue ricette, ma come farei senza il tuo blog di cucina?

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  17. @ilcucchiaiodoro: hai ragione, per la colazione è perfetta!

    Grazie Mario!!
    Per fortuna ho la responsabilità di avere dei lettori assidui per cui vale la pena continuare ad impegnarsi
    P.s. starei a dieta pure io, anche se non si direbbe

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  18. Quella mattonella mi sembra un ottimo modo per dare un senso all'esistenza. E' la prima volta che ti visito ma tornerò presto. Passa da me, per un the: www.sestopotere.blogspot.com

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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