I miei viandanti

lunedì 21 febbraio 2011

Arte Contemporanea a Roma: il Maxxi


Ed eccoci nel nuovissimo museo di Roma, il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, inaugurato lo scorso maggio. In realtà, credo che sia ancora da terminare, per quanto riguarda la sistemazione del piazzale antistante, e soprattutto da riempire: per ora non c’è moltissimo, tranne una bella mostra su Pierluigi Nervi, un vero innovatore nel campo dell’architettura del dopoguerra.

Il Maxxi si trova nel moderno Quartiere Flaminio, proprio nelle vicinanze del Palazzetto dello Sport progettato da Nervi per le Olimpiadi del 1960: un quartiere abbastanza moderno, tranquillo, non lontano da Piazza del Popolo.
L’edificio ha un andamento irregolare, sinuoso, certamente per occupare al meglio uno spazio ad L: si tratta di un edificio di cemento chiaro, in cui la caratteristica che si nota al primo colpo è l’uso del vetro, nella facciata e anche nella parte superiore aggettante. Il Museo è stato progettato dalla architetta anglo-irachena Zaha Hadid (un’altra donna, come Odile Decq, l’architetta francese del Macro)





Questo è uno dei rari musei, però, in cui più che il contenuto, risulta importante il contenitore: anzi, direi che sarà piuttosto difficile riempirlo con qualcosa all’altezza (anche perché, in questo forse ha ragione un noto critico d’arte: voglio proprio vedere come appendono dei normali quadri a delle pareti curvilinee e fortemente inclinate)… ma forse bisogna ripensare del tutto l’idea del museo classico, della quadreria con i quadri in fila, nelle loro belle cornici come siamo abituati ad immaginare.  Mi pare ovvio che le nuove tendenze museali stanno andando in tutta un'altra direzione.








Non amo le architetture moderne, in generale, a meno che non siano davvero armoniche, oppure colorate, oppure geometricamente affascinanti (come la Defense a Parigi, ad esempio): in questo caso ci ho trovato un’armonia cromatica e geometrica davvero interessante.


giovedì 17 febbraio 2011

Sempre a spasso per la città


L'altra mattina ho caricato la macchina fotografica nell'apposito zaino, ho preso il solito autobus che mi porta dritta dritta al centro della città, con l'intenzione di entrare alla Galleria Nazione d'Arte Antica, a Palazzo Barberini. In quel bellissimo palazzo secentesco ci sono andata varie volte, sia per il museo sia per alcuni matrimoni (fino a poco tempo fa una vasta ala del palazzo era occupata dal Circolo Ufficiali dell'esercito, che affittava alcuni spazi al pubblico), però della nuova organizzazione degli spazi museali lasciati liberi dal Circolo non ho ancora visto nulla.

domenica 13 febbraio 2011

Piazza del Popolo, 13 febbraio. Io c'ero.


Eravamo tanti, tantissimi.
Già all'arrivo, provenendo dalla Porta Flaminia, ci siamo trovati davanti una piazza strapiena, e la gente continuava ad arrivare, dalle strade laterali, da Via del Corso, come rivoli inarrestabili di un fiume.

L'appuntamento davanti al bar Canova è un miraggio, non ci troveremo mai con questa calca, ad un certo punto saltano anche i cellulari.

lunedì 7 febbraio 2011

Passeggiate romane e Crostata di Farro



Roma ci sta regalando un fine stagione davvero splendido, pieno di sole, di cieli tersi e cristallini, come se ne vedono solo d'inverno.
Dopo un lungo periodo di letargo, questo tempo incantevole mi ha convinto a riprendere in mano la macchina fotografica e a ripartire all'esplorazione delle bellezze della città.

Nelle ultime due settimane, mi sono affacciata dagli imponenti bastioni di Castel Sant'Angelo, ammirando il panorama di Roma che si srotolava a 360 gradi, quasi sentendo risonare con la fantasia il clangore degli eserciti lanzichenecchi che assediano la fortezza.

Poi mi sono immersa nelle atmosfere geometriche e rigorose del nuovo Museo Maxxi, quindi ho ripercorso millenni di storia romana sull'antico colle del Campidoglio, alla ennesima riscoperta dei preziosi Musei Capitolini. Appena gli impegni del lavoro me lo permettono, ho in programma di visitare il Macro, alla scoperta della Roma contemporanea.

Insomma, è vero che viaggiare i luoghi lontani e sconosciuti è bello, ma è altrettanto delizioso camminare per Roma col naso all'aria, esplorarla  con gli occhi incantati del viaggiatore, stupirsi mille volte della sua bellezza senza tempo.

Mi accorgo, del resto, di non conoscerla mai abbastanza. Ogni volta che torno il luoghi già visti, magari studiati, mi capita di guardarli con occhi diversi, di cogliere quel particolare di cui non m'ero mai accorta prima. E mi accorgo, anche, di quanto andare di in giro con macchina e taccuino per annotare date e nomi, mi faccia apprezzare le cose in maniera meno superficiale, come se la ricerca di una inquadratura, di un dettaglio, mi spingesse ad osservare con più profondità.

Ho visitato molte volte i Capitolini, ed esempio, ma solo ora che li ho ripercorsi centimetro per centimetro, alla ricerca della luce migliore, della prospettiva giusta per far apprezzare agli altri la loro grazia, mi pare di averli assaporati al meglio, di averne addirittura un ricordo più nitido, più preciso.

In attesa di riuscire ad elaborare l'enorme mole di fotografie ed informazioni che ho accumulato nei giorni scorsi, ecco una bella crostata con pastafrolla al Farro: ho preso spunto dalla crostata di Francesca del Blog Essenza Indivisibile.  L'avevo usata per fare il pane, ma l'utilizzo della farina di farro nell'impasto delle crostata mi incuriosiva non poco: ho rinnovato la mia scorta e l'ho sperimentata subito.

Devo dire che mi è piaciuta molto! Sopra ci ho messo la marmellata di fichi fatta in casa, che secondo me lega benissimo con l'impasto. Ho usato le dosi che uso abitualmente, compreso un albume e un goccio di liquore.




Questa è la dose per una crostata di 26 centimetri di diametro:

200 grammi farina di farro
100 grammi farina 00
130 grammi zucchero di canna
125 grammi di burro morbido
2 tuorli e un albume
un cucchiaio di Strega

Marmellata, 400 grammi

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