I miei viandanti

giovedì 10 giugno 2010

Siviglia sospesa tra Oriente ed Occidente: i Palazzi Reali



I palazzi reali sono una delle cose più spettacolari della città, valgono da soli una visita a Siviglia, anche perché sono quanto di più esotico abbia mai visto nella nostra vecchia Europa, un pezzo di Oriente trapianto nel meridione.

Avevo riservato al primo giorno in città la visita del centro, Santa Cruz e il Palazzo reale: alle 11 di mattina, dopo un breve giro per Avenida della Costituciòn e la Cattedrale, mi sono diretta all’ingresso del palazzo reale che si trova poco lontano, trovandoci una fila chilometrica che aspettava di entrare, non diversamente da quella che si può vedere fuori Versailles e fuori i Musei Vaticani: ho fatto immediatamente dietrofront, visto che l’ultima cosa che voglio è vedere un bel luogo infestato da turisti chiassosi e invadenti.

Ho passato la mattina a girare per Calle Sierpes e tutte le viuzze limitrofe, tipo la strettissima Callejon de Agua, che costeggia le mura del palazzo e su cui si apre uno splendido patio fiorito e verdeggiante (vedi post su Santa Cruz).
Dopo aver mangiato un panino volante all’ora di pranzo, sotto un sole caldissimo, ci ho riprovato, e stavolta la fila era accettabile, visto che la maggior parte dei turisti all’una e mezza pensa ad altro, piuttosto che alle bellezze artistiche.

Diversamente dai palazzi del resto d’Europa, a Siviglia è molto forte l’impronta araba sia negli edifici del XV e XVI secolo, fino al novecentesco stile neo mudejar che utilizzò, fino a pochi decenni orsono, archi arabi e decorazione di azulejos (basti vedere il Parque Maria Luisa, costruito per l’Esposizione del 1929, che riprende temi architettonici e decorazioni vecchie di cinquecento anni).

Gli Alcàzares risalgono al periodo della dominazione araba, la sua costruzione iniziò nel X secolo e proseguì fino al XVI, ed è esattamente come ci immaginiamo i palazzi delle favole Mille e una notte.
Il palazzo e i grandi giardini sono circondati da mura merlate interrotte dalla Porta del Leòn, attraverso cui si accede ad un primo cortile ombroso, quindi al Patio de la Monterìa, su cui prospetta la facciata del Palacio Pedro I.

Da qui si entra nel palazzo vero e proprio, una successione di pati, cortili a portico e saloni: il Patio de las Doncellas è formato da un portico ad archi gotici e pareti decorate a stucco e ad azulejos, con un canale centrale, poi il Patio de Las Munecas, dal lucernario a vetri, quindi una successione di archi a ferro di cavallo attraverso cui si accede a stanze dalle mura spesse, tutte decorate da stucchi, intarsi e azulejos, i soffitti decorati sontuosamente ad intarsi di legno dorato, come questa superba cupola del Salon de Embajadores, costruita nel 1427.




Le vaste sale e freschissime sale, tutte decorate con intarsi di piastrelle e arazzi, si affacciano su una complicata successione di fontane, patii, giardini e viali prospettici, giochi d’acqua, vezzose panchine di azulejos e fontanelle, oltre ad una profusione di piante di arance, arance il cui profumo dolce si mescola a quello delle mille rose coloratissime che ornano questo giardino.

Si esce nel Jardin de Las Flores, dall’elegante corridoio a portico, a e si prosegue per una successione di cortili dal pavimento in cotto, ognuno con una fontana, portici, statue, fino ad arrivare alla Fontana di Mercurio nel Jardin del Estanque, una vasca rettangolare circondata dalla Galleria del grottesco percorrendo la quale si ammira tutto il giardino dall’alto.



Scesi di nuovo al livello terra, si prosegue passeggiando tranquillamente per una serie di giardini, il cui allestimento proseguì durante il XVIII e XIX secolo: il Jardìn de Los Poetas, il Jardìn Inglès, Jardìn de Las Damas, tra roseti, labirinti di arte topiaria, panchine di azulejos ed esotiche palme.

E’ bellissimo sedersi sotto gli alberi ombrosi, tra il cinguettio degli uccelli e il chioccolìo delle mille fontanelle, a gustarsi la bellezza e l’armonia di questi giardini, che sono una vera meraviglia.



Altri racconti di Siviglia su questo Blog:

Arrivo in città

Calle de Las Sierpes, Flamenco, Scarpe e ventagli

Il Barrio di Santa Cruz

Il Barrio gitano di Triana

I Palazzi reali

La Macarena

Lungo le sponde del Guadalquivir

La Cartuja

Il Museo di Bellas Artes

5 commenti:

  1. .....continuo a leggere e a riempirmi gli occhi con queste immagini bellissime, sei preziosa!!!!!
    ciao Reby

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  2. Che meraviglia! Una descrizione avvincente e splendide foto!
    Ancor più bella di quanto io ricordi, Siviglia è magnifica vista con i tuoi occhi. Complimenti per questo post, lo rileggerò con calma dalla mia bacheca.
    Un saluto e buon weekend :-)

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  3. Grazie reby!!

    Ciao Anna, in effetti sono capitata a Siviglia in un bel periodo, pieno di sole e di fiori...

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  4. Stupende queste ville, dalle stanze così ampie e dai colori accesi... sembra di vedere le illustrazioni di un libro di favole... mi fai venire una voglia matta di andare lì!

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  5. Che meraviglia, mi ha ricordato un po' Marrakech! :-)

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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