Fine d'anno sotto tono, un po' come tutti.
Qualche timida passeggiata, una mostra, fotografie alle luminarie, nessun viaggio per il secondo anno di seguito ma, avendo almeno festeggiato il Natale in famiglia, sebbene molto ristretta, rispetto all'anno scorso mi pare già un miglioramento.
Questo post è per presentarvi i nuovi arrivati: propri nuovi nuovi no, visto che già da due mesi infestano la nostra casa, spiritelli impavidi che si aggirano di notte distruggendo ogni cosa sul loro cammino e dormendo pacificamente di giorno. Non avevo intenzione di prendere altri gatti, sono anni che lo dico e rifiuto ogni tentativo di adozione. Casa rifatta da poco, mobili nuovi, divano nuovo ancora senza un filo tirato, e poi casa da pulire, peli dappertutto: in realtà, dopo che hai accompagnato due gatti anziani nell'ultima parte della loro vita, fino allo straziante saluto finale, sai che non puoi farcela, a rivivere tutto un'altra volta.
Diciamo che la situazione ci ha un po' forzato la mano, visto che c'erano tanti micetti da sistemare, forse era anche il momento giusto, quando il dolore e il rimpianto cominciano a lasciare il posto per nuove presenze. Non si possono fare confronti tra un affetto un altro, tra un gatto e l'altro, anche perché il confronto con il nostro impareggiabile Koko è perso in partenza per qualunque gatto, tuttavia i nanerottoli che abbiamo accolto si difendono bene: sono completamente diversi, come carattere e personalità, dalla coppia precedente, così come sono diversi di aspetto.
I gattini erano tre, tutti e tre belli, è stata una scelta difficile: abbiamo preso maschio e femmina, il pel di carota e la tricolore, mentre il color cipria è stato adottato da una famiglia affettuosissima e amante degli animali, per fortuna, visto che il trio nelle foto è una vera e propria associazione a delinquere. Li abbiamo visti piccolissimi e poi più grandini, trio inseparabile e molto pestifero, che è stato ospite in casa nostra per una settimana, poi il fratellino cipria è emigrato verso altri lidi, in cui si è ambientato subito, come testimoniano foto e video.
Tutti e tre dotati di carattere socievolissimo, perché la mamma Alaska, pur molto attenta e premurosa, è anch'essa socievole e ci ha permesso di prenderli in mano fin da piccolissimi: sono fiduciosi, vivaci e amorevoli ma, essendo ancora cuccioli di quattro mesi, da micetti pucciosi e coccolosi si trasformano in un nanosecondo in macchine da distruzione, come posseduti dal demonio.
Che dire, la nostra casa è decisamente meno scintillante e intonsa di due mesi fa, hanno invaso i nostri letti, i divani, ogni altro angolo della casa (anche quelli apparentemente irraggiungibili, almeno per noi comuni mortali non felini) e devastato buona parte di quello che c'è dentro, ma anche il nostro cuore.
Il povero Ficus Benjamin invece, che cresceva bello e pimpante fino a poco fa, sta tirando le cuoia, ma i due monelli sanno come farsi perdonare qualsiasi devastazione.
Mi sono dimenticata di dirvi che si chiamano Ruby e Spritz, mentre il color cipria, denominato Scottie da noi, è stato chiamato Charlie dalla famiglia adottiva. Abbiamo tanto discusso sui nomi, facendo una lista lunga un chilometro poi, quando il veterinario, a cui li abbiamo fatto visitare appena portati a casa (causa rinite e congiuntivite), ci ha chiesto come si chiamassero, abbiamo tirato fuori i primi che c'erano venuti in mente e ancora non li abbiamo cambiati, ma chissà.
Non ho messo nessuna foto sui social media, finora, forse perché volevamo goderceli tutti interi, senza condividerli con nessuno. Vi aggiornerò sui progressi e le malefatte di questi monelli, visto che ormai sono diventati parte integrante delle nostre giornate e, in definitiva, della nostra vita.