I miei viandanti

giovedì 28 febbraio 2013

Riflessioni mediatiche (analisi comparata dei nuovi social media)



Stavo ragionando un po' di giorni fa, con la mia carissima amica Marta, di social media, comunicazione e network.

L'argomento, ovviamente, è uno di quelli che va per la maggiore: ormai siamo tutti interconnessi, in una maniera talmente indissolubile, che non potremmo farne più a meno; il mondo da circa vent'anni a questa parte, con l'invenzione prima dei cellulari e poi del web,  non è stato più lo stesso, è cambiato in maniera esponenziale, come mai nella storia dell'umanità,  e ormai non potremmo immaginarlo neanche, senza questi strumenti che sono diventati quasi un'estensione di noi stessi.
Mi ricordo quando uscirono i primi computer; era l'epoca dell'università, stiamo parlando della fine degli anni Ottanta: nessuno pensava non se ne potesse fare a meno perchè la rete non esisteva ancora, e il pc era solo uno strumento di lavoro o di gioco.
Io avevo a casa una bella macchina elettronica Olivetti, con cui ho fatto anche la tesi e ho battuto tutti i miei rassunti, le tesine e le traduzioni; certo, vedevo i miei amici che magari alle lezioni portavano grafici e prendevano appunti sui primi, enormi portatili, ma non mi sembrava un oggetto indispensabile. Invidiavo solo la mia allora amica Cristiana, che passava serate intere sul gioco di Indiana Jones, un videogame che guardato adesso fa veramente ridere per la grafica elementare, almeo confrontati con i video game di adesso, che sembra di starci dentro.


Quando ho avuto il mio primo pc, ovviamente appena finita la tesi (450 pagine complessive, che ho copiato a macchina ben otto volte) anch'io lo usavo solo per scrivere, per fare qualche giochetto e basta.
Poi è arrivata la rete, ed insieme  il cellulare, ed ora il cellulare collegato alla rete: quasi nessuno ormai ha un telefono che serve per telefonare, io credo di essere una degli ultimi a resistere, tutti sono connessi in ogni momento, controllano i messaggi, le mail, Facebook, ad inviare foto,  un'esigenza ormai imprescindibile di essere collegati al resto del mondo, qualche volta sconfinando nell'ossessione.

L'argomento mass-media e comunicazione è ovviamente complesso e non pretendo certo di essere un'esperta, però è un mondo di cui, bene o male, faccio parte anch'io, visto che tengo un blog, e proprio ieri stavo facendo tra me e me qualche riflessione sui diversi modi di usare la rete, almeno su quelli che uso io.




Blog e Siti: ho iniziato in maniera più difficile, con un sito monotematico messo online il 2003 e chiuso nel 2007. Fare un sito non è una cosa facile, o almeno non lo era all'epoca. Ho dovuto studiare un manuale grosso come un elenco telefonico, ho imparato un programma complesso come Dreamweaver, ho trovato la grafica adatta, ho montato della grafica mia con Photoshop, e ovviamente ho dovuto riempirlo di contenuti.
In tutto ci ho messo un mese,  il risultato è stato veramente soddisfacente, ma che fatica...
Quando sono usciti i blog, ho deciso che avrei cambiato totalmente argomento,  e sono uscita fuori con la Foresta incantata, un blog aperto per caso in un noioso pomeriggio autunnale, e che invece mi ha dato tantissime soddisfazioni, mi ha offerto l'occasione di conoscere tante persone interessanti e soprattutto mi ha spinto a migliorarmi, sia come narratrice che come fotografa. Per non parlare del fatto che, quando vado a fare un reportage, devo anche documentarmi bene per scrivere delle informazioni corrette, per cui imparo sempre cose nuove, mi tengo in allenamento.


Il blog è davvero semplice come concezione, intuitivo, anche se ovviamente avere qualche nozione di html non guasta mai: basta iscriversi ad una piattaforma, scegliere un modello e sei online.

Questo per cominciare, poi portarlo avanto è tutto un altro affare. Anche perchè, sinceramente, i meccanismi di riuscita di un blog, dopo cinque anni e mezzo che ne tengo uno, mi rimangono fondamentalmente oscuri.
I contenuti, d'accordo. La grafica ben curata e le fotografie, anche. Una incrollabile costanza, e anche qui ci siamo.

Però secondo me ci sono altri meccanismi che fanno di un blog uno spazio seguito e commentato, che forse non sono così scontati. La personalità di chi scrive, questa è una. La sua rete di amicizie virtuali, e quindi anche come si presenta negli altri social network, forum, altri blog, aggregatori: più sei presente in altri luoghi, più verranno a trovarti nel tuo, più ti fai conoscere, più ti seguiranno.

Bisogna tessere una rete di relazioni, di conoscenze, per trainare il proprio blog, altrimenti rischi di scrivere per te stesso e una sparuta minoranza di lettori affezionati. Questa, per esempio, è una delle cose che mi riesce peggio, sarà perché fondamentalmente sono un'autarchica, con una propensione alla socializzazione abbastanza scarsa. Ho rifutato decine e decine di richieste di amicizia su Fb, per esempio, che probabilmente venivano dal mio blog, perché non mi hanno scritto nessun messaggio di spiegazione. Non faccio parte di nessun forum, ho rifutato tutte le richieste degli aggregatori, non ho risposto neanche a due mail della Magnolia chiedevamo di partecipare a trasmissioni televisive di cucina.  Lo so, tutto questo non aiuta.

Mi piace invece curiosare per gli altri blog, andarmi a leggere i post, conoscere le persone, e anche lasciare commenti, però solo se ci credo, non riesco a farlo in maniera scientifica, solo per aumentare i commenti al mio. Io sono convinta, assolutamente convinta, che la strategia vincente sia quella di commentare tantissimo, di essere presente davvero in maniera massiccia, ma dove trovare il tempo e l'energia per farlo?
E qui esce fuori un altro argomento di cui ho parlato con Marta, la quale anche lei ha fatto un blog intitolato la Realta è un punto di vista che trovate qui.


Cosa rende un blog popolare e trafficato? la popolarità non sembra connessa necessariamente od esclusivamente alla bellezza delle foto, alla qualità dei contenuti: ci sono anche  blog non bellissimi graficamente, con contenuti non eccessivamente elaborati, ma pieni di persone che commentano, tantissime visite. E poi, col fatto che fare un blog è relativamente facile, riuscirebbe a farlo anche la mitica casalinga di Voghera, la rete è diventata  un oceano immenso di blog di tutti gli argomenti, in cui è davvero difficile navigare a vista; mi pare comunque che i foodblog siano davvero molti, forse la maggioranza, anche se spesso durano un po' di tempo, e poi vengono lentamente abbandonati.

La diagnosi della mia amica è che spesso dei contenuti semplici e immediati da fruire sono più invoglianti  da leggere e da commentare, mentre un post lungo e complesso (tipo quelli di arte o archeologia che scrivo per il mio blog, oppure editoriali come questi) risulta più difficile da seguire, ci vuole tempo per leggerselo tutto e magari per elaborare un commento pertinente. Inoltre, comincio a pensare che post complessi e divulgativi, auto-referenti, rischiano di farti sembrare anche un po' saccente, stile signorinasottuttoio.

Sicuramente ha ragione lei, però cambiare la natura del proprio spazio virtuale sarebbe come cambiare un po' se stessi, per cui non credo ci sia soluzione a questo.


Facebook: lo ammetto, l'uso di Facebook dà dipendenza. Alzi la mano chi è immune da questo virus, però dovete essere sinceri. Chi è di voi che la mattina, in pigiama, col caffè in mano e gli occhietti a mezz'asta, non apre il pc e, come prima pagina, apre Fb? Io lo faccio, devo ammetterlo.

E' come aprire un giornale e sfogliare le ultime notizie, sapere cosa hanno fatto i tuoi amici nelle ore di lontananze, leggere i commenti, i Mi Piace, guardare le foto. Mi sembra, quando ho tutti gli amici online, soprattutto quelli di veri, di stare in un'immensa piazza virtuale, in cui incontri le persone, cio scambi due parole, mandi a far vedere cosa sta facendo il tuo gatto in quel momento, e l'altra ti fa vedere come fiocca la neve fuori la finestra di casa sua: è, fondamentalmente, condivisione.
Da quando ho Fb, il blog è tristemente passato in secondo piano. Soprattutto da quando la grafica del Diario è andata sempre più somigliando ad un blog, con l'immagine di copertina come Header, le foto grandi: e poi, ci vuole tempo e costanza per aggiornare il blog, perchè si deve fare un dolce oppure andare in un posto, fare le foto, elaborarle con Photoshop, e poi scriverci sopra un post non banale. Su Fb è facile, basta postare una bella foto, e giù valanghe di apprezzamenti e di commenti.


 Anche Fb assomiglia alla personalità di chi lo utilizza: ci sono quelli che non compaiono mai (ho accettato la richieste di amici veri i quali non hanno scritto nulla e non hanno nemmeno risposto ai miei messaggi), quelli compulsivi che ti scrivono anche quante volte sono andati al bagno e quanti caffè hanno preso; quelli che lanciano messaggi sibillini che si capiscono da soli; quelli che postano foto a ripetizione (io sono una di loro), dei propri gatti, cani, della casa, di quello che vedono dalla finestra, delle cose che cucinano e di dove vanno a passeggio. Quelli che, senza motivo, ti cancellano dagli amic ( o magari i motivi ci sono ma li sanno solo loro). Ci sono quelli che quando scrivono l'aggiornamento di stato ci sarebbe da mandarli dietro la lavagna per la vergogna, perché non azzeccano un apostrofo o un congiuntivo neanche a prenderli a mazzate.

Insomma, un'umanità variegata e qualche volta chiassosa, però almeno ti sembra di affacciarti alla finestra ed entrare in contatto col mondo.
Facebook è anche un ottimo traino per il proprio blog, perché è come fare un annuncio ai tuoi amici che hai scritto qualcosa di nuovo, ma serve anche per tenersi in contatto tutti i giorni con i propri amici reali, con la mamma, con l'amica del piano di sopra: si fa prima a mandare un messaggio su Fb che fare una telefonata, tanto sappiamo tutti che il pc sta sempre aperto e la pagina di Faccialibro anche, inutile raccontarsi balle.

Insomma, è uno strumento flessibile, multiforme, si presta a tutti gli usi possibili: gli esperti dicono che in pochi anni sarà superato, voglio proprio vedere cosa si inventeranno di meglio.


Twitter: ed ora qualcuno mi spieghi a cosa serve, per favore. Twitter è il social media più citato dai giornale e dalle televisioni. Tutti ormai hanno un account Twitter, pure il papa, tutti cinguettano allegramente in merito a tutto, scatenando spesso dei veri e propri putiferi, magari a loro insaputa.
Sono iscritta a Twitter da un paio di anni, ho cinguettato un centinaio di volte ancora devo capire se qualcuno mi è si è filata per niente.

Questo non significa che io non abbia fatto uno studio attento su questo social media condiviso in tutto il mondo, e sono arrivata alla conclusione che Twitter è, fondamentalmente, un aggregatore di notizie.




 Serve principalmente per tre scopi: il primo, una vetrina per personaggi famosi, attori, cantanti, politici, papi etc... Sono appena 140 caratteri, niente di impegnativo, non ti devi neanche spremere eccessivamente le meningi per scrivere qualcosa di intelligente, l'importante è esserci (come aveva ben capito Fiorello). E a tutti i followers (seguaci, non amici)  sembra di essere in contatto diretto con il personaggio, neanche ricevesse un messaggino personale, e puoi anche rispondergli, senza filtri,  non devi mica chiedere l'amicizia, perché Twitter è assolutamente democratico, tutti possono essere seguaci di tutti.

Punto secondo: in caso di eventi fuori dall'ordinario, che siano tempeste di neve, terremoti, catastrofi, guerre, attentati etc...ci sarà sempre qualcuno del posto che acchiappa il cellulare e cinguetta quello che sta succedendo.
E' una specie di Ansa autarchica, come fare il giornalista freelance con una frase sola, un oceano di notizie sparate da tutte le parti del mondo, devi solo pescare quelle giuste. Vuoi sapere se in quel momento il raccordo anulare di Roma è intasato per la neve? Basta cercare la parola giusta, sicuramente ci sarà qualcuno che, intrappolato in macchina in mezzo alla tormenta di neve, sta lanciando un s.o.s. e ti avverte che non è proprio il caso di andarsi ad impantanare lì.

L'anno scorso, ad esempio, il paese dove ora vive mia madre, sui Monti Prenestini, è rimasto paralizzato da una nevicata davvero fuori dal normale, sono rimasti un mese bloccati da un metro e mezzo di neve, che è tanto anche per quelle colline. I primi tre giorni (era la prima settimana di febbraio) tutti i comuni della zona, e siamo a 70 chilometri da Roma, sono rimasti senza acqua, senza luce, senza riscaldamenti, senza linea telefonica, mentre la linea dei cellulari andava e veniva, e comunque non c'era elettricità per ricaricare il cellulare.
 
In quel caso ho lanciato dei cinguettii su questa situazione fuori dal normale, agganciandomi ad un hashtag che avevo letto sul giornale, #emergenzanevearoma: perché l'hashtag, o etichetta, è quello che ti permette di essere trovato da Twitter e inserito in un argomento specifico. Con mia somma sorpresa, il mio tweet è stato ritweettato, per cui qualcuno era interessato all'argomento, ma è stato davvero un caso che questo tizio abbia letto il mio cinguettio, nel coro generale.  Il problema che mi pongo è: come azzeccare l'hashtag giusto, sia per essere trovato che per trovare? in soli 140 devi inserire anche uno o più hashtag, e quindi, quali sono le strategie per scegliere le parole chiave del messaggio, in maniera da essere notato tra centinaia di uccellini cinguettanti?


Ho provato a lanciare la campagna in favore della cagnetta Beatrice anche su Twitter, con il tag #caniabbandonati e #unasperanzaperbeatrice: mi sembra di aver lanciato un sasso dentro il mare, ma non si può mai sapere, non lascio nulla di intentato.

Punto tre: credo che Twitter sia molto più utile ai giornali, soprattutto in momenti associati ad eventi particolari, come elezioni, festival di sanremo, e così via. Sicuramente durante il festival quasi tutti quelli che erano lì, ma anche parecchi di quelli che erano a casa a guardarselo, sparavano cinguettii sull'argomento, una specie di aggiornamento in tempo reale, e chi se li leggeva aveva l'impressione di essere una enorme chat, con gossip, commenti e notizie che rimbalzavano in tutto il paese. Anche su Facebook è stato così, tanto che la funzione dei messaggi e della chat si è bloccata per troppo traffico.
Durante la giornata delle elezioni, invece, erano tantissimi quelli che commentavano lo spoglio (la massima parte increduli o incavolati neri), un mitragliamento di circa 100 tweet al minuto.

Ecco quello che dice la mia amica Marta, che tra l'altra è un'esperta di comunicazione, a riguardo:

"Quello che è certo è che a monte di tutto c'è il passaggio da una cultura verticale ad una orizzontale, per cui ad esempio le nuove generazione - ma anche noi oramai- apprendono da fonti "orizzontali".


Questo incide profondamente sul modo in cui usiamo i social - orizzontali per definizione-, difficile dire se essi siano la causa di questa orizzontalità o se più semplicemente abbiano dato forma ad un cambiamento in atto intercettandolo. Fatto sta che va preso atto che oramai siano imprescindibili.
Ma per  farci cosa???

FB è un aggregatore, ma non si eterodirige.
Twitter è uno strumento giornalistico e, come tale,  si può manipolare.
Il blog è sempre più professionale e professionalizzante, si autoseleziona.
Su tutto regna incontrastato il contenuto, a mio avviso declinato in questo modo:
-l'autenticità su FB,
-la notizia fresca su Twitter,
-l'approfondimento sul blog.

Certamente il colpo di grazia lo hanno dato gli smartphone, è indiscutibile che la Apple abbia segnato IL passaggio definitivo ad una nuova era."


Tra l'altro mi ha segnalato un articolo molto interessante e un po' polemico sull'inutilità dei social media che vi consiglio di leggere, lo trovate qui, e vi segnalo anche un articolo su come usare Twitter che trovate qui  .
(come vedete anche tra amiche facciamo discorsi molto seri, mica stiamo qui a pettinare le bambole).

Voi che ne pensate? cosa utilizzate di più, tra questi strumenti di comunicazione?
E, infine, c'è qualcuno di voi che utilizza Twitter con successo? Può Twitter essere utile per farsi pubblicità al blog, oppure no?

Aspetto i vostri commenti!

35 commenti:

  1. Carissima, ho letto con molto interesse questo post ma sento l'esigenza di rileggerlo di nuovo, con più calma (l'ho divorato). Ci sono quesiti che mi sono posta anch'io. Lungi dal considerare il mio blog perfetto (anzi, a volte ritengo di essere prolissa, ripetitiva, le mie foto sono una robina da dilettanti, etc...), mi sono spesso chiesta come si possono seguire blog con errori di grammatica da far accapponare la pelle. A me ad esempio infastidisce tantissimo leggere strafalcioni. La risposta sta appunto nel fatto che la rete è accessibile ad un'umanità talmente eterogenea che prevale il gusto personale nella scelta, accompagnato dalla cultura e dagli interessi delle persone. Io trovo bellissimi i tuoi post sull'arte, attendo sempre con piacere che pubblichi le tue foto, che guardo con ammirazione. Sarà che c'è qualche interesse che ci accomuna e da parte mia la voglia di imparare? Io non sono alla ricerca di mille commentatori. A me bastano dieci, ma di quelli che piacciono anche a me. Twitter lo uso ma sinceramente lo trovo un po' sterile, non mi ci sono appassionata per niente. Ho scritto il solito romanzo :-), in realtà ci sarebbe da parlarne a voce... Ti abbraccio, tesoro

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  2. Hai scritto quello si dice, in gergo, un guest post: io adoro i guest post!! significa che hai letto con attenzione, questo non può che farmi piacere :)

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  3. Un bellissimo post per la maggior parte condivisibile. All'inizio mi hai fatto tornare in mente il mio mitico Commodore 64!
    Per tornare ai nostri tempi io sto peggio di te, nel senso che come telefono ho faticato ma ho ritrovato da poco da comprare un nokia basico, lo uso e lo voglio usare esclusivamente per telefonare, non sopporto proprio il concetto del essere sempre connessi. Ho provato ad aprire un account su FB, ma non fa per me troppo superficiale si vive troppo l'istante. Adoro il blog, certo ha bisogno di una presenza costante, ma ti da l'opportunità di creare una rete di amicizie anche se virtuali,ma persone vere dietro uno schermo, sensazione che FB non mi da e infatti l'ho abbandonato. mi piace scrivere e commmentare ricordarmi che tizia è incinta o caia ha il bimbo che sta male o aspettare le tue prossime foto in giro per la città. Il blog è un posto nel mare immenso della rete che si avvicina di più alla mia personalità, poi per la popolarità non so ma sinceramente non mi interessa io personalmente ho un blog di cucina perchè è la mia passione e scrivere fotografare postare per me sono meglio di una seduta di yoga , il blog mi rilassa è il mio spazio di fuga dalla mia realtà da un lavoro che è mille anni lontano dalla cucina dove io posso essere semplicemente me stessa senza sovrastrutture:)
    baci
    Alice

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  4. A chi lo dici, Alice: io ho aperto il blog fondamentalmente perché la mia laurea in Archeologia è servita a poco, ho lavorato in tutt'altro campo ma, avendo la passione di andare per i musei e di fotografare tutto, volevo condividere questo con altre persone. Su fb ho trovato tante persone che avevo perso, nel corso degli anni, amiche di liceo, delle elementari, e poi ho conosciuto altre persone: dei 200 amici che ho, in realtà sono pochi quelli con cui ho un rapporto stretto, però sono riuscita a trovare degli amici davvero speciali, non credevo! Grazie per aver condiviso la tua esperienza con me!

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  5. Che post intéressante, grazie per i tanti spunti di riflessione! Io non sono su F.B. né su Twitter ..ho solo un semplice blog, quello della classica casalinga, ( beh..non di Voghera però!!) per condividere i mie passatempi, letture, ricette ecc.e comunque mi piace moltissimo seguire altri blog, commentare e/o rispondere ai commenti...Certo.. in modo" leggero" come passatempo, appunto..però, se uno lo desidera, può sempre approfondire..oltre al web, esistono le biblioteche, i corsi ecc. Forse quello che manca a molti è proprio il tempo per farlo..
    Un caro saluto e buona giornata!!
    Carmen

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  6. Molto interessante, geillis, l'ho letto con tanta partecipazione. Innanzitutto ti voglio dire una cosa. Non mollare. Il blog è bellissimo. Potrei paragonarlo ai programmi tv di una volta, di grande qualità. Forse pochi li vedrebbero oggi ma, forza di insistere la qualità premia. Da parte mia non credo proprio di essere un esperto del settore, ma nonostante sia una persona che è entrata a far parte della schiera degli anziani, ho conservato tanta curiosità. Spesso navigo a vista non capendo proprio dove sono e cosa devo fare. La mia frequentazione del web è orientata da una selezione di interessi. Non mi interessa una frequentazione generalista, e questa modalità mi ha messo al riparo probabilmente da incontri indesiderati o spiacevoli. Trovo pertanto entusiasmante esserci. Mi emoziona il pensiero che tramite questo mezzo si entra in contatto con persone di grande intelligenza, cultura, che sento umanamente vicine, al di là delle distanze geografiche. Dopo il blog, anche io ho scoperto fb, dove però mi muovo ancora con difficoltà ed infine twitter, che per me è un oggetto misterioso.

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  7. @Bilibina: sono parecchi i blogger che non usano nè Fb nè Twitter ma ho constatato che quelli più smaliziati li usano in maniera disinvolta e hanno un ritorno in termini di visibilità: chissà, magari dovremmo prendere esempio! Anche per me è un passatempo e un divertimento, e tale deve restare...

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  8. @Mario: so che sei uno dei mie più affezionati lettori, così come io sono una ammiratrice dei tuoi lavori: se abitassimo nella stessa città di chiederei di darmi lezioni di acquarello, perché sono un'autodidatta ed invece mi riprometto sempre di imparare, tu sei bravissimo. Anch'io sono curiosa, anche se non più giovanissima nemmeno io, e questi social media davvero stanno cambiando la società, bene o male, per cui mi interessa molto osservarne i meccanismi!

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  9. Francesca Brooks: Molto interessante questo post; l'ho letto ora con calma. Ho letto anche i commenti! Se dovessi dire come la penso va a finire che scrivo anche io un guest post. Mi limito a dire che non uso Twitter, mi irrita anche se recentemente ho cercato di capire la sua funzione ed utilitá, facebook mi diverte, mi ci sono accostata con tanta diffidenza e per un motivo serio: comunicare con mio fratello quando in Giappone c'e` stato il terremoto e da lí si e` aperta una vera e propria finestra sul mondo. I blog si scelgono, come hai scritto tu, il tuo l'ho scoperto per caso. Nella rete cercavo qualcosa, foto e altro, su Parigi e ho scoperto il tuo blog e i tuoi gatti! Leggo pochissimi blog ma credo che funzionano soprattutto quelli dove la persona si presenta con grande onesta`. La scrittura rivela il carattere di chi scrive, ci sono tanti blog autoreferenziali non ti dico degli italiani a Londra, si buttano, alcuni sono carini, altri sono solo per arricchirsi e poi ci sono quelli tristi cioé quelli che scrivono per comunicare la loro pseudo-superioritá ( cosí pensano loro e noi glielo facciamo credere) solo perche` vivono all'estero ecco questi li evito sono cosí provinciali! Soprattutto adesso che siamo nella rete e dove tutto e proprio tutto e` alla portata di tutti. Fine del guest post/commento.

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  10. Gianluca Stucchi: Diciamo che da quel poco che conosco(ho un account Twitter ma non lo uso praticamente mai)la differenza fondamentale fra twt e fb è la "viralità" ossia la modalità con cui i posto vengono propagati, su fb tutto quello che scrivi si propaga in base al numero di amici e di amici degli amici mentre su twitter si è maggiormente legati all'hashtag ossia all'argomento a cui fa riferimento ogni singolo post. In questo modo si capisce che effetto può fare questa differenza sul tipo di utenti e di messaggi che vengono diffusi sui 2 social in questione

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  11. Mi trovo d'accordo con la tua analisi, in tutto e per tutto. La differenza, nei social e nei blog, la fa una cosa sola, in molti casi: quanto denaro spendi per garantirti una prima posizione in Google o una diffusione ampia dei tuoi contenuti su FB. Con il denaro, in rete, si può molto. Senza... beh, è fattibile, ma devi conoscere molti elementi per scavalcare le scale di Google e creare contenuti viralissimi....
    Sarò sincera: a volte mi pare fatica sprecata, anche se questo è il mio lavoro.

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  12. @Gianluca: infatti è come parlare a due uditori diversi. Su fb i tuoi amici sanno chi sei, su twitter dialoghi forse con l'universo mondo, e devi condensare i tuoi pensieri in 140 caratteri, facendo in modo che interessi a qualcuno, impresa molto difficile ma non impossibile!

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  13. @Francesca brooks: hai ragione, secondo me l'onestà e l'autenticità sono una carta vincente, si deve avere il coraggio di rimanere se stessi, spero di riuscire a farlo

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  14. @Carolina: deve essere un mondo davvero competitivo, quello della comunicazione, però i social media, se bene usati, sono un veicolo formidabile di informazioni, impensabile fino a quindici anni fa, solo che è un campo abbastanza evanescente, si può sparire abbastanza in fretta, magari offuscati da qualcuno più competitivo e con più risorse: lo credo che ogni tanto ti venga qualche avvilimento al riguardo, ma non abbatterti, mi raccomando!

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  15. Ho letto tutto il tuo post, come spesso mi capita di fare, per il semplice motivo che è interessante e ben scritto. Non ho un account Facebook né Twitter perché mi viene l'ansia a fare le cose in cui tutti si buttano a capofitto, mi affatica e mi fa sentire banale. Non vorrei sembrare snob, ma è quello che penso.
    Quanto al numero di commenti e amicizie web, esistono tecniche ben precise per incrementarli. Ma, a meno che non ti serva per far conoscere il tuo lavoro, mi sembra anche quella fatica sprecata.
    Mi piacerebbe, però, imbattermi più spesso in un sito interessante come il tuo, ma non ne trovo molti, nonostante l'immensità della rete, chissà perché.

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  16. @ tatagiosa: non sei snob, la pensavo esattamente come te quando mi sono iscritta a Fb: semplicemente, ho trovato tantissimi amici che avevo perso di vista, addirittura delle elementari, ho recuperato delle persone che davvero non avrei mai ritrovato altrimenti. Secondo, anche sui social media vale quello che sei veramente, la fuffa si riconosce subito. Sono contenta di averti così interessato, sto semplicemente studiando i meccanismi di mezzi che uso senza conoscerli appieno. Leggo tanti blog seguitissimi e mi domando perché lo siano (invidia? forse, o forse no). Spero che i miei lettori continuino ad venire a trovarmi non perché questo blog è seguito o no, ma per quello che scrivo...grazie!!

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  17. Caxxus... mi son letta tutto molto attentamente.. mi son presa 10 minuti di pausa lavorativa perchè l'argomento m'interessava moltissimo!! A parte twitter che non conosco.. per il resto son d'accordo totalmente con ciò che hai scritto! Relativamente ai blog.. hai ragione sai! me ne sono accorta anche io.. ne esistono davvero di tremendi.. pesanti nella home.. scritti male.. con foto brutte e 300000 pubblicità.. eppure4 hanno centinaia di commenti.. eh si cara.. son le epsrone che commentano dappertutto.. che sono sui social.. e quindi attirano visite.. Ma sai che ? chissene.. io mai farò qualcosa che è contraria alla mia persona per attirare visite.. Faccio solo ciò che mi va.. e se così facendo.. la gente ha voglia di conoscere il mio blog bene..s ennò :-) che ce frega!!!! Fb.. all'inizio era come dicevi tu.. lo aprivo come accendevo il pc.. ma ora.. mi ha stancata un pò.. leggere di gente che scrive di ogni suo battito di ciglio.. mi ha rotto! Lo tengo solo perchè ho la paginetta del mio blog.. aperta per gente che ha difficoltà a seguirmi nel blog.. e mi ha chiesto di creare una paginetta apposita! Per il resto.. tu scrivi motlo bene.. ed è un puacere leggerti.. buon week-end! :-)

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  18. Ho letto con molto interesse ed attenzione il tuo post, è davvero interessante l'analisi che fai di questi strumenti comunicativi. Personalmente non posso aggiungere alcun contributo alla discussione, non utilizzo Facebook e Twitter e la mia presenza nel blog è discontinua ma certamente è chiaro che questi strumenti hanno totalmente cambiato e forse stravolto il nostro modo di comunicare. Sembra impossibile ormai immaginare la nostra vita senza internet!

    Bellissimo il post, che soltanto ora sono riuscita a leggere, dedicato alla cagnetta Beatrice, speriamo che questo appello non rimanga inascoltato!

    A presto

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  19. @Claudia: allora vengo a cercare la tua pagina :)

    @Lolle: grazie aver letto anche il post di Beatrice, fortunatamente le cose si stanno muovendo, ci sono persone che hanno risposto al nostro appello!

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  20. Cara Geillis , ho letto con molto interesse il tuo post , anzi l'ho letto 3 volte.Ti frequento da pochissimo tempo quindi mi sono stupita di aver trovato un blog cosi' pensato , in mezzo a tanti fatti di 100gr di.... bilancine ecc.come il mio !Condivido con te su tutto tranne in un punto che mi ha dato un po' da pensare :quando tu dici che per FB hai messo tristemente in secondo piano il tuo blog . Certo , come dici tu , ci vuole tanto tempo e costanza per portarlo avanti , sono d' accordo , ma e' sempre il tuo angolino personale nella tua foresta incantata !! A noi casalinghe di voghera piace leggere qualcosa di interessante ogni tanto , magari e' difficile commentare perche' la paura di sbagliare un congiuntivo e' sempre in agguato , anche se...."che male c'e'" . Io ho fatto un percorso inverso , vengo da FB e approdo su blogger da pochissimi mesi e son felice di esserci . E' vero pero' che sfrutto FB per aver maggiore visibilita', ma vuoi mettere !!! Non avresti potuto fare dei reportage belli come quelli su Barcellona per esempio . E poi te lo ridico , anche noi poveri fooblogger abbiamo bisogno di contenuti . quindi continua cosi'che vai benissimo !! Ti saluto con affetto !

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  21. Grazie Cinzia! essendo una blogger da cinque anni e mezzo, ogni tanto ho qualche crisi di identità, per fortuna passeggere: mi chiedo, spesso, se qualcuno legge i miei lunghissimi post, ma a quanto vedo, direi di sì...grazie a tutti!!!

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  22. Buonasera e grazie innanzitutto del commento lasciato sul mio post.
    Interessante questa lunga riflessione sui social.
    Personalmente ho imparato ad amare Twitter anche più di FB, è un ottimo traino per il blog: da lì mi arriva molto traffico anche sulle pagine di FB professionali.
    E si trova molto materiale davvero interessante.
    Manderò un messaggio per chiederle l'amicizia su FB, sempre che riesca a farlo.... grazie e buona domenica

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  23. Gentile signor Paolo, sono io che la ringrazio per avermi fatto visita! sto imparando Twitter, e alla fine mi pare meno inutile di quanto sembrasse, approfondirò l'argomento..grazie ancora!

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  24. Ci ho messo un po', ma alla fine eccomi qui a commentare questo bellissimo post che coinvolge tutti noi.
    Inizio con twitter non lo conosco per esperienza diretta, non lo uso, quindi salto l'argomento.
    Fb lo uso tantissimo anche se ho pochi contatti sono estremamente selezionati, oltre a te non conosco altre 2 persone che però sento molto vicine, i nostri blog ci hanno fatte incontrare e lòa curiosità di sapere di più di queste persone mi ha spinta a chiedere o accettare l'amicizia.
    In realtà sia su fb che sul blog non ho molti "risconti pubblici", ma ho molti messaggi privati per commentare questo o quello.
    Molte delle persone ritrovate su fb sono compagni di studi che si sono sparsi all'estero o per l'Italia per motivi di lavoro, qualche amico/a che non vedo da molto, ma che conosco come le mie tasche; poi c'è qualcuno che pur non salutandomi se mi vede in giro per il paese mi ha chiesto l'amicizia ed anche lì non mi saluta, non commenta, non chatta boh!
    Il mio blog (questo come il precedente) sono molto visitati, ma ho al massimo 5/6 persone che commentano.
    Alcune addirittura mi chiedono privatamente consigli, suggerimenti e poi neppure mi dicono se sono riuscite a fare questo o quello. Io ne ho dedotto di essere antipatica al mondo, ma non me la prendo.
    Il blog è prima di tutto il mio diario ed a volte lo scrivo anche un po' di corsa, poi spero che qualcuno possa trarne ispirazione, comunque devo provare a linkarlo su fb, dubito che cambi molto, ma ho questa curiosità di vedere che succede.

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  25. Ciao ci sarebbero infinite cose da scrivere, mi ritrovo in molto di quello che dici. Il mio primo avvicinamento alla tecnologia quando mi sono diplomata (anni '90) e finalmente i miei genitori, contrari agli strumenti tecnologici, perchè considerati solo dei videogiochi, mi regalarono il computer, perchè sapevano che lo avrei usato per scrivere (poesie, un romanzo etc). Il blog tra tutti i network è quello che preferisco perchè posso esprimermi più compiutamente, con twitter ci provo ma mi blocco, sarà che concentrare in poche battute un pensiero e la voglia di scrivere "una frase intelligente e significativa" mi creano una certa ansia. Fb è particolare, è come dici tu una specie di droga,anche se non ci passo molto tempo, è quasi la prima cosa che guardo al mattino... Ho comunque capito che nei social così come nella vita, conta la personalità. Puoi esprimere contenuti interessanti, puoi essere vera, sensibile, creare un bel blog, etc e puoi anche piacere, però per essere "popolari" bisogna sapersi presentare, far parlare di sè, patecipare alle svariate iniziative, essere sempre presenti, allargare in ogni modo le amicizie. Io sono timida nella vita reale e virtuale, lunatica (ho periodi in cui non riesco a girare per altri blog o a postare io stessa)e riservata, è questo rende molto difficile la diffusione dei propri contenuti, però è comunque un'esperienza bella, quella almeno di comunicare, conoscere altre persone e sapere di avere dei lettori, magari pochi ma affezionati ed interessati, senza mai perdere di vista la propria autenticità per ottenere una visita in più. Bellissimo post, ciao!
    Evelin

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  26. @ cispiolina: se ti può consolare, anche a me ogni tanto viene il dubbio di non essere il massimo della simpatia, penso sempre chissà, magari sembro una che se la tira da morire, cosa che non è assolutamente. Scrivono molto in privato anche a me, molto più che commentare, se ti devo dire perchè, mah....

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  27. @agave: condivido la tua timidezza, e anche una certa lunaticità che mi fa essere incostante, un attimo condivido foto e pensieri, il giorno dopo Fb lo apro a malapena e non rispondo a nessuno. Così come sono poco di squadra nella vita, un po' solitaria, alla fine sono così anche sul web, però è proprio questo il bello, che ognuno rimane com'è!

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  28. Ciao,
    ho aspettato di essere a casa con l'influenza per leggermi con calma questo post :-)
    Mi è piaciuto quello che scrivi sulla cura del blog. Io a giugno "compio" 5 anni di Colorare la vita e ti capisco. La cosa più bella è documentarsi sugli argomenti che ti piacciono per scrivere dei post accurati: il blog diventa così non solo uno strumento di condivisione, ma anche di arricchimento personale.
    Certo, magari i blog più letti del momento hanno post brevi e immediati da leggere. Ma a me fa più piacere pensare che una persona appassionata - che so - di arte preraffaellita capiti tramite Google o chi per esso in un mio post a tema e lo legga tutto con interesse, magari scoprendo cose nuove. Questa è la soddisfazione più grande!
    PS: ma davvero sei stata contattata da Magnolia?? :-D

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  29. @Eve: sì cara, parecchio tempo fa, mi ha fatto piacere ma io non sono proprio tipo da queste cose! Anch'io sono più contenta se qualcuno capita sul mio blog per avere notizie dettagliate su Parigi, su Siviglia, spesso mi scrivono per avere consigli di viaggio, informazioni, e questo significa che ho trasmesso l'amore che provo per queste città, tutta la passione che ci metto nel descriverle!

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  30. Hi there, I desire to subscribe for this website to obtain hottest updates, so where can i do it please help.


    my blog post ... housecleaning nj

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  31. Ciao :) ho aperto da poco il mio blog e la cosa che più mi piace è tenersi aggiornati sul mondo circostante, l'interazione con altre persone.. è fantastico, ne sono entusiasta! credo che ciascuno debba "gestire" il suo spazio come meglio crede, quindi non per forza scrivere cose che "prendano" la gente.
    Se ti va passa a trovarmi :)
    http://blogpercomunicare.blogspot.it/

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  32. Tu scrivi: "Alzi la mano chi è immune da questo virus, però dovete essere sinceri."
    Ecco la mia mano alzata! Sono immune. Ho capitolato solo da qualche mese al fascino del web aprendo un blog. Ma se ne vuoi disquisire con la tua amica Marta, ti dico che a parte il piacere di scrivere, io ad esempio sono spinta dal desiderio di lasciare i miei ricordi, non certo al mondo del web a cui sicuramente non interessano i fatti miei, ma a chi mi circonda. L'età avanza ... Qualche anno fa ho perso mia madre e mi sono resa conto che mi mancano i suoi racconti, quelli che magari mi faceva - magari sempre gli stessi - a distanza di pochi giorni. Potevo tenere un diario scritto a mano (hai presente I Ponti di Madison County ?) ma era meno pratico. Tengo una sorta di diario su di un blog. Non so se con il tempo verrò contagiata dai vari premi, adesioni, febbre da traffico ecc. per ora scrivo solo per il gusto di scrivere del mio piccolo mondo, ripercorrendo il mio passato mescolandolo con il mio presente. Forse la tua amica Marta mi troverebbe un po' stramba, ma forse sì sono un po' stramba. Ciao. Buona giornata

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    1. Ma va bene anche essere strambe, il blog serve anche ad esprimersi nella propria stramberia, perché no? Grazie per il tuo lungo commento!

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  33. capperi.... ho letteralmente bevuto il tuo post
    mi ci rispecchio interamente e a pensarci bene mi sono ricordata che ho un mio blog che non aggiorno da 1 anno intero, ho avuto per così dire un rigetto , mi sono buttata su libri e libri , ne ho divorati tantissimi da farmi dimenticare il mio blog.
    be' vediamo se dopo queste letture riuscirò a riprendere in mano le fila del mio.
    ciao

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    1. addirittura un anno intero! Io l'ho trascurato per un anno, però un post ogni tanto mi costringevo a scriverlo, per fortuna non ho abbandonato del tutto, spero che anche tu riesca a recuperare l'entusiasmo!

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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