I miei viandanti

domenica 5 ottobre 2008

Il gatto che viveva nel cimitero




Ed eccoci arrivati veramente alla fine del nostro giro. Non perchè non ci siano altri scorci bellissimi in questo luogo, ma perchè le tombe sono quasi 4000 e coprono l'arco di tre secoli, e il racconto di tutte potrebbe occupare un blog intero.




In questo post (scusate la licenza letteraria, ho parafrasato la mia amatissima serie di Gialli Mondadori Il Gatto che..., di Lilian Jackson Braun) unisco le ultime immagini del cimitero a quelle della Colonia Felina della Piramide, un'associazione di volontari si occupa di questi meravigliosi gatti che vivono dentro al Cimitero.





Una volta all'anno, proprio qui dentro, si tiene una Manifestazione che di chiama Gatti all'ombra della Piramide, volta a raccogliere fondi e a incentivare le adozioni dei mici abbandonati in questo luogo (quest'anno si è tenuta a giugno e la stessa associazione è presente alla Mostra Felina che si tiene ieri e oggi alla Fiera di Roma).





Ma continuiamo il nostro giro, e andiamo ad incontrare i nostri felini che si aggirano tra le tombe.
Abbiamo passeggiato sotto "le ciocche invermigliate degli oleandri" assieme ad Andrea Sperelli, giungendo alla Tomba di John Keats, nella Zona Antica.
Abbiamo rievocato le suggestioni esoteriche del Segno del Comando, passeggiando tra le lapidi alla ricerca di fantasmi.

Abbiamo commemorato Shelley e il suo tragico destino, ora proseguiamo sul muro perimetrale ( facente parte delle Mura Aureliane), e continuiamo il nostro cammino. Attaccate alle pareti ci sono molte targhe commemorative, addirittura con date che riportano al Cinquecento.




Questa bella giovinetta discinta è Psiche che si spoglia delle sue vesti mortali, statua citata anche da D'Annunzio, anche se la data di morte del suo proprietario, Greenough, è il 1904 (piccolo giallo: se D'Annunzio non descrive l'Angelo del Dolore, che sarebbe stato posto in loco solo sei anni dopo la scrittura del romanzo, datato 1889, perchè questa c'è?)




Lasciamo Psiche al suo strip-tease, e scendiamo verso una tomba particolare.



La vedete nel muro, la nicchia ad arco sulla destra.




Il micio bianco e nero veglia la Signora Addormentata, come una sfinge.




Questa dama si chiamava Elsbeth Wegener Passarge, defunta nel 1902. La figura dal corpetto ricamato e un velo sui capelli riposa su un vero e proprio letto, coperta dalle pieghe sinuose di un lenzuolo, con una mano sul petto, in cui qualcuno ha infilato dei fiori.



Proprio di fronte al cancello d'entrata, sul viale principale, accoglie i visitatori del cimitero un bel gatto col naso all'aria, che avverte odori e suoni sconosciuti a noi semplici mortali.





Stiamo scendendo verso la Parte nuova (si fa per dire, perchè risale comunque all'Ottocento): il muro perimetrale color ruggine confina con famoso quartiere di Testaccio, una zona tardo ottocentesca che fino a pochi anni fa aveva un carattere molto popolare, ancor più dell'adiacente Trastevere (c'è solo il Tevere a dividere i due quartieri).




Ultimamente è diventato un quartiere molto alla moda, con un proliferare di pub e locali che si riempie di vita soprattutto nelle sere d'estate, e il centro Sociale Villaggio Globale, dove spesso si tengono concerti.



E dirigiamoci di nuovo, per un ultimo colpo d'occhio, verso la parte antica, alla ricerca della nostra Colonia Felina.




Questo micetto bianco e nero passeggia tranquillamente sulle tombe, non temendo l'ira del defunto: le sue zampette leggere come il velluto non disturbano il riposo dei morti.




Le lapidi di marmo, sotto il sole caldo, sono un ottimo letto per stiracchiarsi, il proprietario sicuramente non se ne avrà a male.





Ed eccoci di nuovo nella parte antica, propriamente all'Ombra della Piramide.




Alla base della piramide romana, un gatto nero si riposa su un pezzo di architrave, inconsapevole del fatto che il prezioso marmo ha un paio di millenni sulle spalle.




Un tigrato segue, molto interessato, il via vai della strada accanto.




Questi due se la dormono beatamente, tra pezzi di colonne antiche e ciotole per la pappa.





Questo piccolo tigrotto riposa nella fresca erbetta, incurante delle lapidi centenarie che ha intorno e delle ossa che riposano da tre secoli, sotto la terra: i morti non turbano la sua quiete.





Ed ora avviciniamoci al grande poeta Keats:




Oltre al suo amico Joseph Severn, ha anche un altro compagno: una bella gattina bianca e tartarugata, che dorme beatamente sulla panchina, proprio di fronte a lui.


 

Keats

d'altra parte, come moltissimi artisti e poeti, amava molto i gatti (anche Shelley aveva dei gatti), che cita sia nelle sue lettere che in alcune sue poesie.

Al Gatto di Donna Reynolds

Gatto, che la tua età matura hai superato,
quanti sorcetti e ratti hai sterminato nei tuoi bei giorni?
E quanti, con guardo fiso di accesi e verdi anelli
pungenti e morbidi, ed unghie che germoglian dal velluto,
celati artigli che ti pregano me di non ferire,
n'hai carpiti, bocconcini d'uccello?
Ora, rinforza il miagolar grazioso, e narra
le tue zuffe con pesci, sorci e teneri pulcini, di cui,
dalle tue fusa, dal guardar basso e leccarti le zampe,
oggi non vedo traccia; e per quanto la serva
a pugna e mazza assai ti percotè, lucida è la pelliccia
come quando, in giovinezza, nella lizza tu entrasti,
sopra un muro di vetri di bottiglia.

(Questo poemetto del 1821 l'ho preso dal sito Poesia anche se poi la stessa traduzione si trova su molti altri siti, quindi spero di aver attribuito la giusta paternità)

Se avete amato questo tour poetico, sospeso tra felinità e poesia, provate a visitare (sempre se siete a Roma) il suggestivo Keats-Shelley Memorial House: un piccolo Museo nell' abitazione a fianco della scalinata di Piazza di Spagna, dove Keats trascorse gli ultimi mesi della sua breve vita.

Nel piccolo palazzetto ottocentesco, chiamato Casina Rossa dal caratteristico colore dell'esterno, sono raccolte testimonianze, lettere, manoscritti, disegni di Keats, Shelley e Byron, e anche una bella Biblioteca di Letteratura Romantica Inglese.
E ora vi lascio tutti gli indirizzi a cui potete far riferimento sia per il cimitero che per approfondimenti su Keats e Shelley, e sul legame tra Artisti e Gatti:

Cimitero Protestante

Roma Segreta

Gatti all'Ombra della Piramide

John Keats
< Keats-Shelley Memorial House

Silenzio tra due pensieri

Gatti e Arte

Spero proprio di avervi incuriosito ed invogliato a visitare questo posto bellissimo e suggestivo!

7 commenti:

  1. Sempre affascinanti i tuoi racconti...
    buonanotte!
    Laura

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  2. grazie cara omonima!
    Ci tenevo in maniera particolare a raccontarvi questo posto, sono veramente contenta che vi sia piaciuto

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  3. Ciao buon inizio settimana, sono proprio i guardiani del cimitero, noto che anche le loro giornate sono molto faticose, controllare che tutti riposino in pace.

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  4. si danno molto da fare, è vero: fanno compagnia a tutti i morti, insomma, un lavoro impegnativo
    :-)

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  5. grazie per questo bel viaggio fotografico...

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  6. Di niente, Maria Pina, il piacere è stato mio, che ho condiviso con voi questo bel viaggio nella memoria e nella poesia!

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  7. GRazie. Grazie alla nostra magica città: la mia piccolina, la Micia mancata al nostro affetto, sarà sicuramente in questi luoghi pigramente stiracchiata al sole su marmi centenari carichi di affascinante storia... andrò a fotografare e chissà che la fotocamera non incameri "ombre" invisibili dal pelo nero! un bacio

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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