I miei viandanti
martedì 4 dicembre 2007
Parigi, il Canale Saint Martin
Chi ama Parigi non può non aver visto "Il favoloso Mondo di Amélie", e chi ha visto il film non può non riconoscere questo Canale...è quello dove Amélie bambina rovescia la boccia col pesce rosso (con quel pianoforte bellissimo in sottofondo, del grande Yann Tiersen), e lo stesso (con la chiusa verde alle spalle) dove, da grande, fa rimbalzare i sassi sull'acqua.
Fatto costruire verso il 1820, su un progetto di Napoleone (che aveva già realizzato il più ampio Canale dell'Ourq, dove confluisce il Saint Martin), il canale è lungo 4,5 chilometri, e scorre a livello della strada, solo una striscia ciottolosa disseminata di panchine, piacevolissima da passeggiare lentamente, ammirando il riflesso degli imponenti e frondosi platani sulle acque tranquille.
Il Canale è fiancheggiato da Quais trafficatissimi, una cortina di palazzi non bellissimi, soprattutto verso la fine, verso la Villette dove sono addirittura fatiscenti, forse dei vecchi magazini ora in disuso, ma cominciano a farsi più eleganti in direzione di Place de la Bastille, quando il canale diventa sotterraneo, sparendo alla vista, sostituito da una striscia di giardino del Boulevard Richard Lenoir..
Essendo il canale navigabile ma in pendenza, ci sono nove chiuse che disciplinano l’acqua, cosicchè scorre a più livelli, con uno sbalzo, tra una chiusa e l’altra, anche di qualche metro.
E’ bello passeggiare sulle sue pigre sponde, ma ancora più emozionante percorrerlo in battello: la piccola imbarcazione parte dal Bacino dell’Arsenal, sotto Place de la Bastille, alle dieci di mattina (non è proprio economica, se non sbaglio il costo è di 15 euro, ma c'è la guida che spiega tutto il percorso in inglese e francese: la nostra guida era, tra l'altro, veramente un bel ragazzo, molto parisien...), e contemporaneamente ne parte un’altra al Bacino de la Villette, alla fine del Canale.
Conviene attrezzarsi bene, perché il viaggio è bellissimo ma freddo e bagnato: munirsi di maglione anche durante l’estate!
La prima parte è sotterranea, si tratta di un ampio canale umido a volta ribassata, risalente all’epoca napoleonica, rischiarato da tremule lampade che si riflettono sulle acque oscure: ad un certo punto si passa proprio sotto la base della Colonna di Place de La Bastille, e si prosegue sotto il Boulevard Richard Lenoir...
Il percorso, lentissimo, dura circa due ore: non tanto a causa della lunghezza del canale, quanto per il tempo che si impiega per risalire ogni chiusa (se si fa dall’Arsenal alla Villette, sennò si scende, ovviamente). Ad ogni chiusa, infatti, c’è un omino che aziona il meccanismo, impressionante a vedersi dalla barca. Ci si trova dinanzi, infatti, un enorme portone di metallo, alto almeno due o tre metri, da cui trabocca il canale soprastante.
L’omino chiude dietro di noi un altro portone metallico, e poi comincia ad aprire le cateratte di fronte, in maniera che l’acqua comincia a defluire sotto di noi, innalzando lentamente la barchetta.
Inutile dire che si tratta di un’operazione emozionante ma umida…
Alla fine la barchetta si trova al livello del canale superiore, per cui supera la chiusa e continua la navigazione. Alla fine del Canale si apre un bacino più ampio, il Canale dell’Ourq, con una serie di edifici industriali e i vecchi Mattatoi, dove si può scendere per prendere la Metro Jean Jaurès, oppure si prosegue e poi si defluisce nel Parc de La Villette (quello dove c’è la Géode e la Citè des Sciences).
Io ho fatto tutto il percorso, e poi sono tornata a piedi fino a Place de la Bastille: ovviamente il percorso a piedi occupa parecchio tempo (e buone gambe), ma ne vale veramente la pena…
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Bellissimo post, la prossima volta che vado a Parigi non mancherò di prendere il battello
RispondiEliminaHo visto il film di Amelie e l'ho adorato, ma non sapevo nulla di questo canale, non pensavo fosse navigabile, che fascino queste rive ombrose
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