Il film è ambientato in una comunità maghrebina vicino Marsiglia, una periferia fatiscente e povera, con squallidi palazzoni proprio in riva al mare.
Protagonista un anziano carpentiere di barche che si ritrova disoccupato a 61 anni, e cerca di realizzare quello che è il suo sogno: aprire un ristorante di couscous restaurando un rottame di cargo. Attorno a lui ruotano le due sue famiglie: quella ufficiale, con figli, moglie e nipoti, e quella ufficiosa, con la compagna che gestisce una squallida pensione e sua figlia.
Molto interessante come argomento, il film ha diviso gli spettatori per la particolarità della recitazione e della tecnica della ripresa (oltre che per la lunghezza).
Tra i pregi sicuramente annovero gli attori, i loro visi, la loro spontaneità: sono persone normalissime, gli uomini con il volto segnato dalle rughe, le donne con i loro rotolini di ciccia, ma sicuramente veri, come se ne possono incontrare ovunque.
Il pezzo sicuramente che rimane nel cuore di questo film è la danza che esegue la ragazza, la bravissima Hafsia Herzi,cercando di prendere tempo per far arrivare il couscous ai clienti: lei è carina, ma la sensualità che mette nel ballare va oltre, e questo alla faccia di chi pensa che per essere sexy bisogna avere un corpo da Carla Bruni.
E’ sensuale da morire, col suo corpo morbido e la sua pancetta rotonda, i suoi movimenti aggraziati, i sussulti del bacino e l’ondeggiare dei capelli: nessun uomo , ma forse anche nessuna donna, potrebbe rimanere indifferente (infatti pensavo che a mio marito venisse un colpo apoplettico).
Tra i difetti: sicuramente i movimenti schizofrenici della telecamera, a metà film mi veniva da vomitare, avevo lo stomaco sottosopra dal mal di mare, ed alcune scene confuse con tutti i personaggi che si parlano l’uno sopra all’altro, la sensazione era proprio quella di stare in una stanza affollata con gente che ti gridava nelle orecchie.
Ci sono stati poi un paio di pezzi interminabili:quello con la figlia all’inizio, che sgridava la piccola sul vasino, petulante da morire, e quello della cognata russa che si esibisce in una crisi isterica insopportabile che le avresti sparato. Va bene la spontaneità, ma un minimo di compassione per i poveri spettatori il regista poteva pure averla…
Ho mangiato del Cous Cous meraviglioso a Parigi, vicino Saint Germain de Pres, in un ristorante arabo con una decorazione incredibile e stipato fino all'inverosimile, ma il cous cous era divino: mi hanno portato una fiamminga di semola che bastava per tre, e una zuppiera con un brodo vegetale rosso con dentro le verdure: zucchine, carote e patate.
Sono riuscita a mangiarne una minima parte, nonostane gli sforzi.
Anche a Roma si mangia un buon cous cous: a Garbatella, ad esempio, c'è una bettolina che si chiama Pout-Pourri, tra le case popolari, sempre affollatissima purtroppo, dove si può scegliere tra cucina italiana o araba.
Fanno dei felafel buonissimi, serviti col pane arabo caldo che è una meraviglia, e il sabato servono il couc cous, in versione vegetariana o con pesce.
Io, più semplicemente, me lo faccio con quello precotto: ho intenzione di comprarmi una couscoussiera, so che quello vero è un'altra cosa (anche quello siciliano) e mi piacerebbe imparare a farlo...
Stavolta l'ho fatto come a Parigi, con verdure lesse appena saltate in padella, a cui ho aggiunto un avanzo di piselli con cipolla della sera prima (ci stanno benissimo).
Altrimenti lo condisco con quello che ho, broccolo ripassato in padella, verdure varie, addirittura con le lenticchie in umido col pomodoro (era insolito ma buono).
Adoro il couscous, mi piace tanto!ogni tanto vado al ristorante etnico a mangiarlo!proverò a farlo da me :)
RispondiEliminaAnche a me il cous cous piace molto ma no iesco mai a roporlo a miei amici, sono un pò legati ..
RispondiEliminacomunque ho acquistato un libro di rcette dove è spiegato passo passo il metodo con la couscoussiera: lo devo ancora provre (perché devo ancora comprarla una couscoussiera) ma appena provo te lo faccio sapere!
CHe bello poi, un indirizzo a ROma, allora ci vado! Se non altro non menagerò le solite schifezze precotte e surgelate della catena Arabian Kebab!
Marika
... scusa gli errori di battitura ma la tastiera ultimamente fa le bizze ...
RispondiEliminaGeillis,
RispondiEliminaho provato le stesse sensazioni tue vedendo Cous Cous. E anche io sono una appassionata del piatto. Ti segnalo che a Roma c'è anche Alfonso 2 in Via Galla e Sidama. Fa un ottimo couscous con menu fisso e te ne porta fino a scoppiare! Poi c'è il figlio di Alfonso, Rami, che da un annetto ha riaperto in Via Brescia (il primo "Alfonso") con la stessa formula. Il martedì e venerdì fanno couscous di pesce. Il Poutpourri ce l'ho dietro casa, abito a garbatella, e fa davvero dell'ottima cucina araba, confermo.
A me non piace, mi sembra il semolino ed io preferisco sgranocchiare.
RispondiElimina@ Marika: non sono mai stata inuna catena araba, non mi pare che qui ci siano...comincia invece ad essere molto più comune sia il cous cous che il Kebab! Se riesci a farlo con la coucoussiera, poi spiegaci come fare, perchè so che ci vuole un po' di tempo...
RispondiElimina@ glittervictm: in effetti è semola, ma dovrebbe venire più sgranato ma senza couscoussiera non è facile: nella foto sembra un po' una mappazza, ma il vero cous cous non è della consistenza del semolino...anzi,scrocchia piacevolmente sotto i denti!
@ Stregazelda: non so perchè., ma pià ti conosco via web e più ho l'impressione di conoscerti già!! Al Pout pourri ci portò una collega di flamenco di nome Emanuela, che ci abitava vicino, e da allora ci siamo tornati parecchie volte, ci ho portato anche degli amici di Firenze!
RispondiEliminaMi sono appuntata gli altri indirizzi, a noi piace molto la cucina etnica e quella araba in particolare (nel mese che sono stata in Egitto sono riuscita prendere tre chili), sicuramente andremo a sperimentarli!
Solidale con Glittervictim!!
RispondiEliminaAnche a me fa lo stesso effetto!!! :-(
Un abbraccio....
Grimmo mi si è messo alla testa che vuole il cous cous di pesce alla trapanese!! (lui è siciliano) ma io il pesce non lo so cucinare!! Meglio con le verdure va! :)
RispondiEliminaChe coincidenza! Proprio oggi parlavo con mia figlia di film da andare a vedere... e fra gli altri abbiamo parlato di Cous Cous:)
RispondiEliminaA me piace molto, specialmente in estate per variare e non fare la solita insalata di riso o di pasta e avere comunque un piatto leggero... Purtroppo però le mie figlie preferiscono la polenta, da brave polentone che sono;)
Pensavo proprio a te oggi, che ami molto cucinare e raccogliere ricette:
è da tempo che sono registrata al sito de "La cucina italiana" che ora oltre alle solite innumerevoli ricette, offre anche una community con spazio personale in cui raccontare le proprie ricette e passioni culinarie, e un ricettario online. Magari puoi darci un'occhiata:)
A presto.
@ Andrea: infatti non a tutti piace! A> me prima era assolutamente indifferente, oggi invece mi fa impazzire, chissà perchè...
RispondiElimina@ Ikla: sicuramente ci farò un salto, mi interessano molto queste cose! Anche a me piace la polenta, ma a Roma si fa giusto un paio di volte l'anno, invece mi piacerebbe saperla cucinare bene.
@ Excalibur: credo che il cous cous siciliano sia spettacolare, aleno da quanto ho visto nei blog...a parte che io il pesce lo cucino poco, se lo faccio con le verdure lo mangio anch'io, altrimenti no...
Geillis, il cous cous è uno dei miei piatti preferiti (sia d'inverno con le verdure, i ceci e l'agnello, sia d'estate con i pomodorini, la menta e la feta). Ovviamente quello che faccio io non ha niente a che vedere con quello meraviglioso che ho mangiato una volta da una signora afghana. Il film cous cous conto di vederlo anch'io! Un abbraccio, Cat
RispondiEliminaadoro il cous cous quando prendo il via a farlo non smetto più con conseguenti lagnanze! ne ho mangiato eccezionale a Palermo alla Kalza il quartiere arabo. Con le verdure ma con tutto è formidabile, invenzione geniale! a S Capo lo Vito lo celebrano a dovere mi piacerebbe un sacco essere lì nei giorni deputati!
RispondiEliminaChe bello, geillis, devo dire che mi sei molto simpatica e mi piace molto leggere il tuo blog, che aggiorni diligentemente e costantemente! Prima o poi potremmo anche incontrarci, sarebbe divertente, magari davanti a un piatto di couscous...Anche a me piace moltissimo la cucina etnica, per un periodo con degli amici cucinavamo indiano, facevamo delle specie di gare di cucina (una buona scusa per mangiare prelibatezze!).
RispondiEliminaA presto
@ Stregazelda: sì, dobbiamo assolutamente organizzarci, una volta o l'altra, anche se è probabile che da Rina Garavelli ci si sia quantomeno intraviste!
RispondiElimina@ Cat: neanche quello che faccio io ha molto a che fare col vero couscous, ovviamente...
RispondiEliminaPoi dimmi che ne pensi del film (armati di molta pazienza, però, e non mangiare pesante prima, sennò ti senti male).
@ Papavero un'altra aficionada del couacous, che bello! Purtroppo non sono mai stata Palermo, vergogna vergogna! In Sicilia è buono tutto, figuriamoci il cous cous...
Volevo vederlo, questo film, ma non m'è riuscito..Ora che ti ho letto..ho un motivo in più..:-) Non sono andata perchè ho dovuto scegliere tra cous cous e caos calmo..Beh!..siccome ho letto il libro di Veronesi apposta..in poco tempo..ho scelto quello..(ci ho scritto anche due post..) Spero comunque di rimediare presto con couscous..Adoro la danza del ventre e..il modo in cui hai descritto tu quella danza e quella ragazza..la sua sensualità "morbida"..tutte queste cose..mi hanno intrigato molto..
RispondiEliminaCiao, a presto
Frida
anch'io devo andare a vedere il film con Nanni Moretti (che adoro).
RispondiEliminaComunque Cous Cous non è piaciuto a tutti, è veramente un film particolare, alcuni amici per esempio volevano uscire alla fine del primo tempo...anche a me ci sono delle cose che non sono piaciute, insomma, è veramente impegnativo da vedere, però alla fine il mio giudizio è positivo, anche se con riserva!