E allora, perchè non farlo anche con la mia bellissima città, Roma?
Io ho abitato per tre quarti della mia esistenza in uno dei quartieri più antichi e caratteristici della città, Trastevere, ad un passo dal cuore di Roma, e sono andata a scuola nel mitico Liceo Virgilio, a Via Giulia: posso dire di conoscere questi posti piuttosto bene, non solo come cittadina, ma proprio come appassionata, visto che ogni tanto mi si vede con la Guida Rossa del Touring e col naso all'aria anche nel quartiere in cui ho abitato.
Perchè non iniziare proprio da Trastevere, dunque?
Ogni domenica mattina, una parte del quartiere, quella più moderna, tardo ottocentesca (verso, appunto, gli archi di Porta Portese) diventa una specie di casbah, di sukh a cielo aperto. I banchi cominciano ad essere montati in piena notte, ed i veri appassionati, quelli in cerca di affari, ci vanno prestissimo.
Io, che di solito sono una pigrona, questa domenica, non so perchè, alle otto ero già in piedi ed arzilla, il che per me è piuttosto insolito, visto che a quell'ora non mi ricordo neanche chi sono (anche quando alle otto sono già al lavoro).
Prima delle nove mi dirigevo verso la fermata dell'autobus, in una mattina tersa, con un'aria frizzantina mescolata al sole caldo che sapeva proprio di primavera.
Ed eccoci, dunque, al mercato di Porta Portese. Al mercato si può accedere in vari punti, io di solito con il tram 8 scendo a metà di Viale Trastevere, ed entro a Piazza Ippolito Nievo, nella parte dell'antiquariato. La prima cosa che mi ha accolto, un segno del destino: una stampa di una ballerina di flamenco con le nacchere!
A Porta Portese c'è veramente di tutto, antiquariato e chincaglierie di ogni genere, roba cinese,
artigianato africano dai colori caldi e luminosi
Scendendo per Via Ippolito Nievo, si arriva a via Ettore Rolli ed ad una piazzetta, in cui ci sono per lo più antiquariato e quadri. Questi sono di due pittori, Angela e Toni, che vengono da Attigliano, Toscana. Alcuni mi piacevano molto...
La mia passione, le lampade Tiffany...a casa ne ho cinque, tutte acquistate a Porta Portese: sono bellissime, ma anche molto costose, perchè sono fatte a mano con la famosa tecnica del gioielliere americano, i vetri vengono tagliati uno ad uno, contornati di piombo e saldati fino a formare l'oggetto.
Un'altra mia passione ( e mio marito ne sa qualcosa, abbiamo le credenze strapiene) sono le porcellane e i servizi da the.
In questo mercato, alcuni espositori sono proprio antiquari, altri sono piuttosto rigattieri, espongono chincaglierie, bric-a-bràc, moderniariato, o semplicemente roba vecchia.
Altri quadri e stampe su legno.
Di ritorno sempre per via Ippolito Nievo, alcuni banchi di pietre dure, conchiglie. Con questo splendido sole, il gioco dei colori è quasi abbagliante...
Porcellane, mobili, quadri, di tutto un po'...
Ancora le mie splendide lampade. Quella verde in primo piano si chiama DragonFly (Libellula), è una copia del modello creato da Tiffany. A me piace talmente tanto che me ne sono comprate due: una più grande, rossa, e una piccola, blu.
Questo venditore ha delle bellissime cose in bronzo e ottone. Ho chiesto il prezzo di questi due medaglioni in bronzo dell'Ottocento (sono anni che ce l'ha, evidentemente non li compra nessuno). A me sembrano bellissimi, ma 400 euro l'uno sono un po' troppo, almeno per me.
Abbiamo imboccato la piccola Via Parboni. Questi sono telefoni d'epoca e riproduzioni, compresi un paio di modelli a gettoni...ve lo ricordate, quello color argento?
Sulla stessa via c'è una gentile signora che dipinge gatti...
Lei si chiama Maria Cristina Cobianchi, ed esegue dipinti e trompe d'oil, a Trastevere. Non sono deliziosi? Il gatto che sembra delle Foreste Norvegesi, dentro l'armadio, è proprio il suo.
Il cartello ha ragione: siamo tutti esauriti! Certo, la finezza non è una caratteristica di questi cartelli, nè dello spirito romano...
Girato in via Bargoni, delle belle porcellane della Royal Copenaghen.
Perline e cristalli di tutti i colori.
I piccoli oggetti antichi o semplicemente vecchi, sveglie di foggia antiquata, volumi sgualciti, scatole di madreperla.
Questa è la parte più bella del mercato, dove si possono trovare vecchi oggetti di gran fascino, oltre naturalmente ad una grande quantità di fuffa e roba varia.
Una parte consistente dei banchi riguarda l'abbigliamento usato, cataste di roba di vario genere, dai pezzi ad 1 euro al Cachemire da 100 euro a capo, oppure abiti usati d'epoca, vestiti tirolesi, e così via.
Rispetto a qualche anno fa, poi, c'è tutta la parte della Via Portuense, che arriva fino agli archi di Porta Portese, dove prima si trovava qualche occasione di campionario e prezzi stracciati, che è diventata un'accozzaglia di robaccia cinese e simile: bancherelle tutte uguali, pezzi di infima qualità, non che uno ce l'abbia con la roba cinese in generale, si possono trovare anche delle cose carine, ma qui fanno abbastanza schifo, purtroppo.
Per cui, se capitate da queste parti di domenica mattina, fate un giretto per questo grande mercato delle pulci: armatevi di pazienza perchè è una bolgia infernale e, soprattutto, attenti alle borse, a me è capitato un paio di volte di ritrovarmi senza portafoglio, ma basta saperlo e stare accorti...
Mannaggia geillis mi vergogno ma non ho mai visto Roma...era in programma un bel wek-end lungo per visitarla ma purtroppo crdo che non sara' fattibile per ora. Va beh....alla prossima :)
RispondiEliminaEMI
Cara Emi, Roma, ovviamente, è meravigliosa, ma è anche molto grande! Io, che ci abito da una vita, non posso dire di conoscerla tutta, pensa un po'!
RispondiEliminaIn ogni caso cercherò di farvela conoscere un po', perchè, credimi, ne vale la pena. Non voglio fare la guida turistica, ma la mia città è, oltre che bella, ovviamente legata a tutti i miei ricordi, alla mia vita, per cui potrei farvela conoscere attraverso i miei occhi, che sono diversi da quelli di un libro illustrato. Spero di farcela...e magari di invogliarvi ancora di più!
Affascinante!
RispondiEliminaNon ho mai visitato Roma, ma se dovessi arrivarci, la cosa che ho sempre sognato di vedere è proprio il mercato di Porta Portese (sarà colpa del Baglioni della mia gioventù? ;-)
Nella foto dei telefoni ho notato quello nero, in prima fila a sinistra, fratello dell'unico apparecchio presente in casa di mia zia; giorni fa ero lì con un operaio, e il tapino ha fatto un salto quando lo ha sentito squillare: non se lo aspettava, credeva fosse in disuso!
Da mia mamma, invece, tra i tanti ce n'è uno a manovella, anche lui perfettamente funzionante ma ... solo in ricezione! Non ha, infatti, il disco numerico, essendo nato ai tempi in cui per chiamare ci si rivolgeva ala gentile signorina del centralino! :-)
Buon lunedì!
Patt
Ne ho anch'io, sulla scrivania, uno di bachelite nera, tondo, del 1956, perfettamente funzionante, tranne il disco che si è scacchiato... tra l'altro la voce ha un suono bellissimo, caldo e profondo, a differenza di quello freddo dei telefoni odierni!
RispondiEliminaAnch'io ascoltavo Baglioni, quand'ero adolescente...
Che belli i telefoni a manovella, originale poi deve essere fantastico!
Ciao Patt, buona settimana anche a te
Io credo di essere una delle poche persone che non amano gli oggetti di antiquariato e di seconda mano. L'idea di portarmi in casa un telefono usato da chissà chi o peggio ancora di indossare un abito già sfruttato mi fa abbastanza rabbrividire. Sì lo so che sono un po' schizzinosa, ma sono stata cresciuta così: è colpa della mia mamma se tutte le volte che scendo dalla metropolitana mi lavo le mani con le salviettine disinfettanti. ;)
RispondiEliminaPS. naturalmente se una mia amica mi regala una sua maglietta la indosso senza problemi, è proprio la questione di usato da sconosciuti che non mi piace.
E poi quanto mi piacerebbe avere una Tiffany, anche se non saprei proprio dove metterla, non ho la casa e l'arredamento adatti.
i vestiti usati li evito anch'io, anche se i miei dismessi non li butto ma li porto ai cassonetti del riciclo. Per quanto riguarda invece l'antiquariato, essendo laureata in archeologia e potenziale supplente di Storia dell'Arte, come potrei non esserne affascinata?
RispondiEliminaPerò preferisco gli oggetti di famiglia, ne ho molti e ci sono attaccatissima, perchè hanno una storia che mi riguarda!
Per esempio, la mia amica Pina, adora lo stile moderno e odia la paccotiglia: eppure andiamo d'accordissimo, ognuna a casa sua si mette quello che vuole!
Ciao Glitter, grazie per la tua visita e per i commenti, sempre graditi.
Davvero affascinante questo post! :) Buon inizio settimana!
RispondiEliminache bello mi hai fatto rivivere i miei anni giovanili e le domeniche romane a porta portese ciao
RispondiEliminaGrazie della visita, cara Fairy, il tuo blog è sempre fantastico!
RispondiEliminaCara Marcella, anch'io quando abitavo a Trastevere ci andavo tutte le domeniche, ora molto di rado, anche perchè mi pare sia un po' scaduto, oltre alla folla tremenda...
RispondiEliminaHo abitato a Roma parecchi anni, ma non sono mai stata a Porta Portese, sempre scoraggiata dall'idea del bagno di folla.
RispondiEliminaPerò la domenica mattina in giro per Roma ti riappacifica con la città, si può fare un pò di turismo e, adesso che non è ancora tanto caldo, è bellissimo.
Bisogna che mi organizzo una bella domenica mattina!
Grazie del bel post!
carla
Sono stato tante volte a Roma ma fino ad ora non mi è mai capitata l'occasione di poter passeggiare per il mitico e famoso mercato di Porta Portese...bello, molto pittoresco!
RispondiEliminaVoglio uno di quei telefoni antichi!!! :-)
Un abbraccio!
P.S. La prossima volta che capito a Roma mi piacerebbe poter visitare questo mercato ed avere una preziosa guida come Te...
Come annunciato eccomi a curiosare nel tuo blog, Geillis; e così ho scoperto che anche a te piaciono i gatti e le "vecchie cose della signorina Speranza", come direbbe Gozzano. Sono stata due domeniche fa a Porta Portese a far da guida a un gruppetto di amiche sivigliane che erano in visita turistica e devo ammettere che nonostante la paccotiglia cinese o russa è semprr affascinante...
RispondiEliminaInoltre, curiosando fra i siti che hai archiviato sotto il nome di "Flamencando" ho visto quello della prima insegnante di flamenco a Roma di mia figlia Clara quando aveva 11 anni, Isabel Fernandez, e che frequentò fino ai 17 quando finito il Liceo andò a studiare a Siviglia.
Ho anche cliccato quello di Sandra Munuera, una delle prime alunne di mia figlia Clara quando ancora era una studentessa del Liceo Cervantes di Roma: una delle più bravine, tant'è vero che la fa anche lavorare con lei ogni tanto negli spettacoli di Flamenco-Teatro che realizza ogni anno con il suo Atelier El Mirabras all'Auditorium o in altri teatri sia di Roma che di altri luoghi d'Italia.Insomma il mondo-blogger è proprio piccolo!
Ciao Carla, hai ragione, a Porta Pirtese c'è una folla un po' fastidiosa, io ci vado ogni tanto, ma non spesso come prima. L'ora migliore, comunque, è sul presto, alle sette di mattina è una delizia ma io sono una dormigliona...
RispondiEliminaCara Marina, evidentemente abbiamo in comune diverse conoscenze: mi piacerebbe venire a vedere ballare tua figlia, di cui ho sentito parlare da Sandra!
RispondiEliminaAndrea, ma figurati, sono una guida entusiasta, come vedi!
RispondiEliminaE' decisamente caratteristico, come mercato,sicuramente ti divertiresti.
Anche a me piacciono i telefoni, ne ho uno sulla scrivania del 1956, peccato che sia più comodo il cordless...
Non è tanto l'antiquariato che non mi piace, perchè ci sono delle cose (leggi lampade tiffany) che farei a botte per avere.
RispondiEliminaForse sono le bancarelle "discarica" che rovinano l'atmosfera: quelle che vendono chessò le sorpresine degli ovetti kinder, i vestitini usati dei bambini, il servizio di piatti che non si usa più ecc... e di queste bancarelle ce ne sono tante, forse troppe. Mi sono sempre chiesta "Chissà se vendono?" poi ho pensato che potrebbe essere un circolo vizioso e gli oggettini (credo siano quelli che tu chiami paccottiglia) se li comprano i commercianti appassionati tra di loro.
Alla fine il discorso torna sempre lì: de gustibus non est disputandum.
Ma quelle cose lì non piacciono nenache a me!
RispondiElimina;-) a me piacciono le cose del passato, ma quelle belle, ceramiche e porcellane, solo che, ovviamente, costano...per ora mi accontento di averne ereditate un bel po'!
Comunque, ti posso raccontare che la mia amica Pina e altre persone, una domenica, hanno montato un banchetto vendendo tutta la paccottiglia che avevano in casa, ma proprio quella orrenda, tipo bomboniere e cose del genere, e hanno venduto tutto, perfino le cose rotte...è evidente che qualcuno ha dei gusti orripilanti, non c'è dubbio...
Geillis continua a raccontarci dei tuoi girovagare! Se mai mi capiterà di andare nei luoghi da te descritti (mi auguro di sì! Anche perché non occorre prendere l'aereo), mi stampo tutte le tue descrizioni così mi fai da cicerone!! Cat
RispondiEliminaSpero di essere utile a qualcuno, con i miei racconti, e tu devi venire, Cat! E' vero che a Roma ci sono tante cose da visitare, ma anche tante cose meno conosciute eppure molto belle.
RispondiEliminamagari correggi che Attigliano è in Toscana....è in Umbria!!!!!!
RispondiEliminaMi piace molto il tuo blog e anche Roma...ti seguo
RispondiEliminahttp://ragioni.blogspot.com/
Io sono di Siviglia, ho visto che sei stato qui.ti ha piaciuto? Ciao!!:)