I miei viandanti

lunedì 18 febbraio 2008

Viaggio a Fontainebleau



Nel mio ultimo viaggio a Parigi, avendo visitato Versailles già due volte, avevo programmato di vedere un altro castello nei dintorni della città, indecisa però tra Chantilly, Vaux le Vicomte e, appunto, il cinquecentesco castello di Fontainebleau.

Alla fine, anche per una ragione di comodità di mezzi, ho scelto quest’ultimo.

Fontainebleau è un ridente paesino ad una cinquantina di chilometri da Parigi, nel bel mezzo della immensa foresta omonima, famosa anche per la cinquecentesca Scuola di pittura di Fontainebleau e per l’ottocentesca Scuola di Barbizon.
Nel villaggio di Barbizon, infatti, si insediò, verso la metà dell’Ottocento, una colonia di artisti che dipingevano paesaggi, tra cui Corot e Millet.

Il villaggio, grazioso ma non molto esteso, è meta turistica soprattutto per il castello, di origine medievale ma completamente rimaneggiato a partire dal Cinquecento, per volere di Francesco I.
Molto meno visitato che Versailles, è a questo abbastanza simile per la costruzione bassa e ampia, e per i giardini alla francese con ampio Parterre ma, ovviamente, più piccolo.
Quando era ancora residenza reale, i giardini erano assai più estesi, e la Foresta intorno era territorio di caccia reale.

E’ meno frequentato anche perché è più lontano dalla città, e meno facilmente raggiungibile: mentre Versailles è collegato a meraviglia con la linea RER, per Fontainebleau si deve prendere il treno, il cui viaggio dura all’incirca un’oretta, e dalla stazione il castello dista alcuni chilometri.
La gita occupa una mezza giornata abbondante, se partite verso le nove e mezzo siete di ritorno per le tre, sempre che non abbiate ancora le forze per girare anche il paese, che le guide indicano come molto grazioso. Allora si può fare anche più tardi, ma io ero troppo stanca, ahimè…

Per Fontainebleau si prende il treno alla stazione Gare de Lyon (Marais, non lontano da Place de la Bastille), prezzo del biglietto treno 7 euro e 60.

Entrati nella grande stazione dall’ingresso principale, subito a sinistra ci sono gli sportelli per i treni regionali, linea SNCF: sono abbastanza visibili, perché sono affissi i cartelli con le percorrenze dei treni, per cui lo trovate abbastanza facilmente. Le corse sono molto frequenti, credo uno ogni 15-20 minuti.

La gentile signorina vi chiederà, rigorosamente in francese, se volete anche il biglietto per l’autobus che porta direttamente al castello, dalla stazione del paese che, come ho detto, non è proprio accanto a Fontainebleau.

Io, avendo letto su varie guide che si trattava di una piacevolissima passeggiata, ho detto di no.
Una volta sul treno, chiedendo ad altre persone che viaggiavano con me nella stessa direzione, ho scoperto che tutti avevano acquistato tale biglietto (che è difficilmente reperibile altrove, almeno, io non ho trovato un posto dove comprarlo, alla stazione di Fontainebleau).
Con il risultato che, mentre tutti si accomodavano sulla corriera, proprio fuori dalla stazione, io mi sono trovata nel bel mezzo del nulla, con varie direzione davanti e senza uno straccio di cartello che mi indicasse dove si trovasse il paese e il castello.

Per cui, se doveste trovarvi sprovvisti di biglietto, fate così: usciti dalla stazione su una specie di piazzetta circolare, una specie di rotatoria, dirigetevi verso la via soprastante, quella che scorre parallela sopra la rotatoria, prendete la lunga via (si chiama Rue Grande), una strada che a destra va verso la foresta, a sinistra (la vostra direzione) diventa una tranquilla e piacevole strada residenziale, tra casette basse e piccoli giardini.



La passeggiata, piacevole ma non proprio breve, vi prenderà all’incirca una quarantina di minuti: vi sembrerà, ad un certo punto, di andare verso il nulla, ma abbiate fede: e soprattutto, non tentate di trovare scorciatoie, perché non ce ne sono, lei arriva dritta dritta alla piazza centrale di Fontainebleau. Ad un certo punto, sulla sinistra, c’è la deviazione per il delizioso paesino di Avon, non è distante ma è impossibile da raggiungere a piedi.



In ogni caso, mentre i miei compagni di treno erano arrivati abbondantemente arrivati al castello e magari avevano fatto pure il giro turistico, io scarpinavo fiduciosamente sulla Rue Grande, con l’impressione, piacevolissima, di camminare veramente nella provincia autentica, assolutamente lontana dalla ressa volgare e chiassosa dei posti affollati come Versailles.
E, credetemi, è una bella sensazione.

Tra l’altro, è vero che i miei compagni di viaggio saranno arrivati meno stanchi, a sera, ma è anche vero che si sono persi alcuni angolini meravigliosi come questi…



Tenendo sulla sinistra, ad un certo appunto arriverete ad una specie di slargo triangolare con una curiosa fontana, siete vicinissimi alla piazza del paese, Place Napoléon. Continuate oltre, sempre tenendo la sinistra: quando vedrete degli alti cancelli con dentro un giardino, ci siete quasi.



Proseguite fiduciosi, costeggiate tutta la cancellata, e avrete due possibilità: entrare dall’entrata secondaria, su Rue Dénecourt




Oppure dal cancello principale, ed entrare dal Cortile degli Addii (vedi foto post seguente).

Il seguito del racconto:

Viaggio a Fontainebleau: il Castello

Viaggio a Fontainebleau: I Giardini

18 commenti:

  1. Che castello da fiaba!!! E anche le altre foto mi fanno sognare... che voglia di scappare dall'ufficio e fare una gita... peccato però che io di francesce non so nemmeno come si dica ciao!!

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  2. a chi lo dici...
    comunque anch'io non è che sia un genio, in
    francese, diciamo che sopravvivo...

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  3. Mooooolto bello! forse questa estate andrò in Bretagna, tu ci sei stata?

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  4. sì, carissima, ho fatto una settimana tra Bretagna e Normandia, ma avrei voluto fare molto, molto di più...credo chein assoluto la Bretagna sia il mio luogo preferito al mondo!
    Se vuoi qualche consiglio, chiedi pure, ho una marea di guide e tutto...tranne gli alberghi, che non me li ricordo più!

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  5. Viene davvero voglia di partire subito.
    Geillis, hai messo foto favolose, come faccio a stare ferma qui, stasera?
    Ci provo ...
    Ciao carissima Geillis, A domani!

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  6. Era proprio la sensazione che volevo dare, mia cara! In quei posti ci ho lasciato un pezzetto di me stessa, per quanta bellezza c'era, spero che questo traspaia, dalle foto che ho fatto...

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  7. Bellissima la casa con la siepe di glicine! Io ho il pollice verso, quindi ho sparato a caso, ho detto glicine perchè lilla ma in realtà potrebbe essere qualsiasi altro fiore. By the way è uno spettacolo!

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  8. Ti saluto al volo solo per dirti che le foto sono stupende!!! E che bel tempo che hia trovato ... ma solo io mi becco le stagioni delle piogge :(?
    A presto
    Marika

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  9. devo ringraziarti, attraverso te riesco a vedere posti che proprio non conosco e ammirando le tue foto ho come la sensazione di essere anch'io lì. se un giorno avrò l'estro, ma soprattutto la fortuna la avere un buon compagno di viaggio, se ci andrò ripenserò a te, e mi sembrerà di stare in un posto dove già mi hai portato tu
    bacetti influenzati
    fiordisale

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  10. grazie fiordisale, io adoro vleggere i racconti di viaggio degli altri, mi sembra di essere lì, e alora cerco di ricreare un po' quell'atmosdera: se ci sono riuscita, sono contentissima!

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  11. @ Marika: è proprio un glicine, e la fioritura era una meraviglia!

    @ Marika: me l'hanno detto tutti che ho avuto una fortuna sfacciata: a Parigi ho sempre trovato un sole meraviglioso, anche in aprile! Quel giorno, era il 5 aprile mi pare, si stava da dio...

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  12. Ciao cara ti ho invitata ad un meme! Passa da me! :)

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  13. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  14. Cara Geillis, i tuoi resoconti e le tue foto sono un piacere da leggere e vedere!
    I miei "complimonti" ;-D

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  15. Se ci dovessi andare, mi porto dietro la stampa di questo post...è meglio di una guida turistuca e di una cartina! ;-)

    Buona notte! :-)

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  16. Grazie Andrea, per me è un grande complimento!!
    Io sono una viaggiatrice autarchica, per cui spero di essere utile a qualcuno, con le mie esperienza un po' avventurose..

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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