I miei viandanti

lunedì 18 febbraio 2008

Fontainebleau, i giardini

Una volta finito il giro del castello (una buona parte non è visitabile, purtroppo), è ora di fare il giro per i giardini: tutta l’estensione verde intorno all’edificio è suddivisa in varie parte: il Giardino di Diana, Lo stagno delle Carpe, l’ottocentesco giardino Inglese e il Grand Parterre: purtroppo, quando ci sono andata io, era accessibile solo il Parterre, da cui comunque si vedono anche gli altri.





La Cour de la Fontaine, questa parte del castello è in stile italiano, e qui si trova, in una fontana quadrangonale, una statua di Ulisse, ivi posta nel 1824.



Prendendo la Avenue de Maintenon, si costeggia l’Etang des Carpes, un meraviglioso laghetto circondato dal Giardino Inglese.



Questo minuscolo padiglione poligonale fu fatto costruire dal re Sole, decisamente un posticino isolato...

L'Avenue de Maintenon, una bella prospettiva sul castello.



Alla fine dello Stagno delle Carpe, questa è la meravigliosa vista sul castello.



Facendo tutto il giro dell'ampio parterre, si vede bene tutto la lunghissima e articolata del castello: questa parte, quella che costituisce la Cour des Offices, è in stile francese, con decorazioni in mattoni e i tipici tetti in ardesia. Di intravede la Cappella di San Saturnino e la Port Dauphine, di origine medievale.




Questo è il Grand Parterre, uno dei più ampi d'Europa: tipicamente francese come stile, fu creato dall’architetto del re Sole, il creatore dei giardini di Versailles, André le Notre. La vasca ovale del Seicento è stata sostituita nel 1817 da quella attuale.



Purtroppo, il giardino è stato, in tempi recenti, diviso dalla foresta da strade che, di fatto, lo isolano: per continuare a visitare il parco, infatti, bisogna uscire. Pensavo, molto ingenuamente, di poter fare tutto il giro del giardino dall’esterno, per vedere almeno da fuori i giardini chiusi: sono uscita dalla parte dell’Avenue de Maintenon, ed ho trovato delle strade provinciali senza marciapiedi, su cui sfrecciavano automobilisti incuranti di possibili turisti coraggiosi.
Ho dovuto desistere, tornando con la coda tra le gambe nel parterre.

Tornando verso il parterre, a destra, si apre una prospettiva spettacolare: le Grand Canal, con statua di aquila che risale all’Ottocento.



Un consiglio spassionato, se lo visitate in una bella giornata: invece di catapultarvi di nuovo verso la stazione appena finito il giro, se avete tempo, uscite un attimo dal parco dalle uscite laterali, senza tornare indietro verso il cancello principale; dirigetevi verso una delle viuzze attorno ai giardini, trovatevi una buona boulangerie (ce ne sono svariate, subito vicino).

Prendetevi una croccante baguette ed un dolcetto, tornate nel giardino, e sedetevi su una delle numerose panchine intorno al parterre, sotto gli alberi: tirate fuori il panino, guardatevi intorno e mangiatevelo di gusto, respirando l’aria pulita profumata di tiglio, con il chioccolio della fontana come colonna sonora.

Ecco, questa si chiama felicità.



Il resto del racconto:

Viaggio a Fontainebleau, l'arrivo

Viaggio a Fontanebleau, il castello

4 commenti:

  1. Geillis tu sei meglio delle guide!! Purtroppo in questi giorni ho pochissimo tempo per scadenze incombenti di lavoro, ma la prossima settimana mi leggo tutto per bene! Intanto mi sono deliziata nel guardare queste splendide foto! A presto, Cat

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  2. Grazie Cat!! A parte che mi piace molto fare fotografie, di solito quando vado in un posto mi documento moltissimo, ho qualcosa come 7 guide di Parigi e poi leggo tantissimo anche sul web, per cui spero di risultare anch'io utile a qualcuno...

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  3. Il posto è veramente meraviglioso, all'estasi ci sono andata proprio molto, molto vicino!!

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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