:-)
Oltre questo, una piccola premessa prima di passare alla semplice ricetta di oggi: sabato scorso ho letto, con molto strazio, il lungo articolo di Jenner Meletti su la Repubblica, intitolato: NELLA FABBRICA DELLE UOVA, IL BUSINESS DELLE GALLINE SCHIAVE, e ne sono rimasta inorridita.
Non perchè non fossi a conoscenza dei metodi BARBARI e CRUDELI con cui vengono trattate le galline ovaiole (giorni prima c'è stato anche un servizio al TG), io sono vegetariana da anni e ho visto coi miei occhi i metodi di allevamento degli animali, ma perchè leggere nero su bianco questa barbarie mi ha fatto sentire veramente male.
Voglio riportarvi qualche frase solo per sottolineare tutto l'ORRORE di cui possono essere capaci gli uomini: le galline vengono tenute in gabbie di batterie delle dimensioni di un foglio A4, a pochi mesi subiscono la mutilazione del becco con una lama incandescente, per evitare che possano diventare cannibali ( nelle gabbie possono impazzire). Ci rimangono per dodici, tredici mesi, a covare uova fino allo sfinimento, poi escono per essere portate al macello.
Beh, questa descrizione mi ha fatto letteralmente inorridire, non ho parole per esprimere la mia rabbia, ed il peggio è che non c'è nessuna legge che probisca questa BARBARIE, indegna di un paese civile (ma questo lo è? Spesso me lo chiedo). Nel 2012 gli allevamenti dovranno adeguare la larghezza delle gabbie alle nuove normative della Comunità Europea del 1999, che sono di poco più grandi di quelle di adesso, e questo è tutto.
Allora, visto che i nostri governanti sono presi da tutt'altro tipo di problemi (tipo vincere le elezioni e così via) e ci fosse stato uno straccio di politico, di ministro o chi per lui, a prendersi a cuore la sorte di animali che, ricordiamoli, sono trattati da oggetti, allora forse noi, nel nostro piccolo, una piccola forma di protesta potremmo attuarla: non che cambi la vita a quei signori che con le galline si arricchiscono, ma magari non comprare le uova prodotte da galline prigioniere potrebbe servire a qualcosa (magari a farci stare meglio a noi).
Sulle confezioni delle uova è obbligatoria l'indicazione di origine, e su ogni uovo ci sono stampigliati numeri e lettere: lo 0 indica uova da agricoltura biologica, 1 allevamento all'aperto, 2 le uova da allevamento a terra, 3 Uova da allevamento in gabbia. Esempio: 0 IT 019 fo 138 (ho tratto l'esempio da una confezione di uova da agricoltura biologica Tebaldi), dove il primo 0 sta per agricoltura biologica, IT per lo stato di produzione, 019 codice ISTAT del comune, FO la provincia e 138 il codice dell'allevamento.
Visto che le uova costano relativamente poco, spendiamo qualche centesimo di più e BOICOTTIAMO le uova ottenute con metodi crudeli!
Scusate lo sfogo, ma questa cosa mi era rimasta proprio qui...
Ed ora passiamo ad argomenti meno orribili, vi propongo ancora una ricetta con le mele, visto che la primavera finalmente sembra che stia arrivando ma le bancarelle dei mercati ancora traboccano di mele di tutti i colori, succose e profumate!
Ho provato la ricetta della crostata con la frolla all'olio, facendola con le mele, e questo è l'appetitoso risultato:
L'unica accortezza è di inumidire bene la pasta e le mele con la marmellata liquida, perchè questa frolla cresce ed assorbe il sugo delle mele, potrebbe risultare un po' troppo secca, al contrario della frolla normale che si ammolla.
Ho provato la ricetta della crostata con la frolla all'olio, facendola con le mele, e questo è l'appetitoso risultato:
L'unica accortezza è di inumidire bene la pasta e le mele con la marmellata liquida, perchè questa frolla cresce ed assorbe il sugo delle mele, potrebbe risultare un po' troppo secca, al contrario della frolla normale che si ammolla.
Per la frolla all'olio, ho riutilizzato la ricetta trovata sul sito di Cocò e Grazia, vi rimando sia alle loro pagine che al mio post con le fotografie.
Riporto brevemente gli ingredienti:
- 280 grammi (io ne ho messi 300) di farina, più a raccogliere
- 2 uova intere
- 100 ml di olio di oliva
- 100 grammi di zucchero
- mezza bustina di lievito
- Limone grattugiato, o vanillina, o liquore (per coprire il sapore un po' forte dell'olio)
Oltre a questo, ho usato circa 300 grammi di marmellata di arancia e tre mele grosse (o quattro, non me lo ricordo)
Ho fatto la frolla, tranne qualche pezzetto per il cordone finale, ricordatevi che è molliccia e va stesa con le mani, non col mattarello.
Stesa la pasta sulla teglia da 26-28 centimetri, ho sciolto la marmellata con un po' d'acqua e un goccio di Strega.
Ho cosparso la frolla di marmellata, vi ho adagiato per benino le fette di mela, mettetene parecchie e molto strette, poi ho aggiunto un cucchiaio di farina alla pasta rimasta e ho fatto il cordone con cui ho finito la torta,
quindi ho diluito ancora la marmellata, fino a renderla quasi liquida, e ho velato bene tutta la superficie.
Infornato nel forno caldo a 180 gradi per circa 35 minuti-40 minuti, mi ci è voluto qualche minuti in più della crostata normale (ripiano centrale del forno), poi un paio di minuti di grill elettrico per colorare la superficie.
la frolla all'olio è sempre stato un mio punto debole...non riesco a tenerla insieme...riprovo con le tue dosi...anche perchè l'aspetto è splendido!
RispondiEliminaCondivido la tua opinione sulle brabarie subite dagli animali...si dà troppo per scontato che chi ci aiuta a vivere deve essere sfruttato! Un abbraccio
ciao Geillis, stasera ho fatto la torta allo yogurt seguendo la ricetta che tu hai scritto a febbraio..ora è in forno, poi ti dirò com'è venuta, ma immagino buonissima!
RispondiEliminaLa pasta frolla all'olio la fa mia madre, a me non è mai riuscita, mi si "strappa", ma ora proverò la tua ricetta!
buona serata!
Cara Eva, spero proprio che riesca bene, mi sento personalmente responsabile!
RispondiEliminaPer quanto riguarda la frolla all'olio, la ricetta di Cocò mi è piaciuta molto, anche se io aggiungo un po' più di farina, certo la frolla normale è completamente diversa, ma a me questa non dispiace affatto...
@ Lo: anch'io do per scontate tante cose, poi quando ci penso un po', decido di fare qualcosa, magari una piccola cosa, spero solo serva a qualcosa...
stamattina a colazione ho mangiato la torta allo yogurt: buonissima, soffice...un successo!
RispondiEliminagrazie per la ricetta
buona domenica
concordo pienamente sulle barbarie contro gli animali....:-( la tua ricetta è fantastica...proprio da provare:-)
RispondiEliminaAnnamaria
http://ipiaceridellavita.myblog.it/
come sono contenta che la torta ti sia piaciuta, meno male!!
RispondiEliminaCiao AnnaMaria, , se la provi dimmi come viene! poi passo a farti una visita...
Oh, geillis, non sai quanto mi vergogni a volte di essere carnivora, so che potrei benissimo vivere senza carne, è solo una questione di buona volontà. Grazie per la legenda dei numeri sulle uova. Io ho un pollaietto con qualche gallina che razzola felice, ma a volte, quando mi servono molte uova, le compro al supermercato. Starò attenta ai numerini (di solito cmq le compro bio o allevate a terra). Cat
RispondiEliminacarissima Cat, mi vergogno anch'io di non fare attenzione a queste cose, anche perchè io la carne non la mangio ma purtroppo sono costretta a cucinarla! In ogni caso, se anche solo qualche persona, leggendo questo post, riuscisse ad evitare le uova da gabbia, già mi sembrerebbe abbastanza...almeno tu qualche gallinella felice ce l'hai, e ti pare poco?! Mi piacerebbe avere degli animali, ma certo in città non è possibile, un domani, chissà...
RispondiEliminaGrazie per la tua attenzione, un abbraccio forte e ti sono sempre molto vicina per i motivi che sai...
Confesso di mangiare molte uova ma le compro solo in agriturismo, quando non è mio padre a darmene delle sue ... quindi non mi ha mai sfiorato il pensiero delle galline in gabbia purtroppo. Dal mio canto continuo ad operare così, spero di fare bene!
RispondiEliminaMarika
Che bella!! Brava Geillis! Una fettina per me l'hai avanzata?
RispondiEliminaMarika, ma tu sei fortunatissima! Sono sicura che le uova fatte da galline contente siano molto migliori di quelle fatte da galline che soffrono, non ti pare?
RispondiEliminaCara Dolcetto, qui i dolci spariscono subito, siamo dei golosoni, della torta non ci è rimasta neanche una briciola...