Ora andiamo all'esplorazione di una delle ville storiche di Roma, quella che, assieme alla ottocentesca a romantica Villa Sciarra, è stato il parco che ho frequentato fin da piccola.
Ci troviamo in un quartiere a cavallo tra Trastevere e Monteverde, sul colle chiamato Gianicolo: si tratta del parco pubblico più grande di Roma, entrato in possesso dello stato italiano nel 1957 ed completamente aperto al pubblico nel 1972. Negli anni Sessanta era stata aperta la via Leone XIII, tagliando di netto l'unità del parco: solo in tempi recentissimi venne edificato un piccolo ponte pedonale, in maniera di poter passare da una parte all'altra senza dover uscire sulla strada.
L'intera tenuta venne acquistata dalla nobile famiglia Pamphilj all'inizio del 1630, su un'area che, in epoca romana, era usata come necropoli, attualmente scavate in minima parte, e qui venne edificata la villa padronale a metà del Seicento, mentre il parco attorno era diviso in una parte agricola e in una parte a giardino.
Come molte altre ville storiche di Roma, il bellissimo parco venne ampliato e modificato nel corso dell'Ottocento: venne acquisita la Villa Corsini, adiacente, e ristrutturato il parco col gusto romantico del giardino inglese, tipico di quell'epoca, in cui si ricreava una natura incontaminata e selvaggia, con grandi prati e laghetti, frutto in realtà di un'accurata pianificazione. Anche l'imponente portale, chiamato Arco dei Quattro Venti, risale solo al 1856, progetto di Andrea Busiri Vici.
Questa zona fu teatro, nel 1849, di uno degli episodi più sanguinosi del nostro Risorgimento: le truppe della repubblica Romana difesero fino alla morte la città contro l'assalto delle truppe francesi, al comando del generale Oudinot le quali, su richiesta del Papa, asserragliato a Gaeta, cercavano di ripristinare il potere papale e far cadere la repubblica. Ci furono 3000 morti tra le truppe repubblicane, tra cui il giovane Goffredo Mameli, l'indimenticato autore del nostro inno nazionale.
L'attestato e la medaglia al valore che ho appese in camera attestano che anche il mio trisnonno Vito Montelli combattè, come capitano dell'esercito, in difesa della città nel 1849 (la medaglia gli venne assegnata nel 1871 dal Regno d'Italia, dopo la presa di Roma), ma ovviamente non sapremo mai se abbia mai preso parte anche alla battaglia decisiva, sul Gianicolo (ne ho ampiamente parlato nella prima parte della storia della mia bisnonna Matilde).
Questa splendida villa è una di quelle più amate dai romani, per passeggiare, fare jogging, per pic-nic e gite domenicali. Io stessa, avendo abitato trent'anni ai piedi del Gianicolo, ci andavo spessissimo, salendo a piedi per Via Garibaldi, passando per Porta San Pancrazio.
Nel grandissimo parco ci sono delle zone che amo in maniera particolare: prima fra tutte, la parte con le fontane, proprio sotto la villa padronale, denominata Casino del Bel respiro.
La villa, capolavoro dell'Algardi, voluta dal papa Innocenzo X, non è aperta al pubblico, perché riservata alla Presidenza del Consiglio, e viene aperta solo in occasioni speciali, come visite di capi di stato e così via.
La facciata candida è decorata da rilievi e statue, così come l'interno: si tratta di un gusto collezionistico molto in voga a quell'epoca, come nelle contemporanee Villa Borghese, Ludovisi, Colonna: le famiglie nobili cominciano a collezionare reperti di epoca romana, anche grazie ai numerosi scavi effettuati nelle parti intatte della città (scavi con intento predatorio, non di studio e ricerca, per quelli dobbiamo aspettare l'Ottocento) ed insieme commissionano ad artisti e scultori opere per abbellire le loro splendide ville e i giardini, come facevano già gli imperatori e i patrizi nell'antica Roma.
Chiusa da una cancellata c'è un giardino all'italiana detto Giardino segreto, formato da aiuole di bossi potate secondo l'arte topiaria allora tanto in voga, e una piccola vasca su cui solitamente galleggiano le papere e piante acquatiche.
Proprio davanti, un grande piazzale verde con numerose fontane, tutto progettato dall'Algardi ma modificato a metà dell'Ottocento dal Busiri Vici, al quale si devono anche alcune delle numerose fontane che decorano lo spazio di fronte alla villa.
Questo bel piazzale è stato restaurato in epoca abbastanza recente, e vi sono stati impiantati dei bei rosai e risistemate le panchine di marmo. Purtroppo capita spesso che le antiche statue o i sarcofagi vengano danneggiate da vandali e teppisti, motivo per cui alcune di queste decorazioni sono copie di originali custoditi altrove.
Negli anni in cui portavo il mio cagnolino, Golia, a passeggiare qui, spesso facevo un giro talmente lungo che alla fine il piccolino, stremato, puntava i piedi e si rifiutava di andare oltre, per cui lo dovevo prendere in braccio per tornare.
Proprio in questa piazza verde, una mattina presto, sono stata accerchiata da tre ragazzotti a caccia di guai: erano passate da poco le sette, una delle poche mattine della mia vita in cui ho avuto l'impulso di alzarmi presto (se non devo andare al lavoro, ovviamente) per andare a fare ginnastica di buon mattino. Il cane ha capito la mia paura ed è diventato una furia, cinque chili di rabbia e denti digrignati: ovviamente, se proprio avessero voluto, con un calcio l'avrebbero fatto volare chissà dove, però in ogni caso si sono scostati e mi hanno fatto passare, comunque impauriti dalla furia omicida del mio piccolino. Non pensavo davvero che uno scricciolo di cane potesse rivelarsi così determinato e risoluto nel difendermi, era minuscolo ma aveva davvero un cuore da leone.
Ci sono stati, sempre nello stesso periodo all'inizio dell'Università, un paio di anni in cui ero andata in fissa con la palestra e lo stretching (ma è durato poco), e venivo a fare ginnastica proprio davanti qui: una volta mi capitò di far volare un cerchio d'oro di non poco valore nella fontana di Cupido, quella doppio bacino circolare (sempre opera di Busiri Vici); per fortuna era stata appena restaurata e l'acqua era pulitissima, per cui mi tolsi le scarpe e l'andai a recuperare zitta zitta sperando di non essere arrestata per atti vandalici: ora posso anche confessarlo perché. essendo passati 25 anni, credo che la cosa sia ormai passata in prescrizione!
Poco tempo più tardi, dopo esserci disperati per un anno della perdita del nostro amato cagnolino Golia, prendemmo una bracchetta nera di nome Salomè tolta dal canile, dolcissima ma stupida come nessun altro cane abbia mai incontrato: lei adorava l'acqua, e ogni volta che la portavo a correre in questo piazzale, cominciava a fare dentro e fuori proprio dentro questa fontana, al punto che evitavo di portarcela proprio per questo motivo, non riuscivo a farla stare lontana dall'acqua.
Avevo ingenuamente cominciato a portarla invece a Villa Sciarra, soprattutto nella parte incolta, quella in basso dove ci sono altre fontane piccole e una vasca grande piena di melma e piante acquatiche.
Per specchiarsi nell'acqua ci cascò dentro, e ovviamente solo allora si rese conto di non saper nuotare (mai visto un cane più imbranato), per cui dovetti recuperarla acchiappandola come potevo pur senza scendere nell'acqua, comunque piena di melma e di alghe dappertutto. Vi lascio immaginare dopo questo salvataggio come eravamo ridotte tutte e due.
Dopo averla pulita alla meglio, spaventatissima, corre alla fontana seguente e casca anche dentro a quella: a quel punto ho capito che era davvero irrecuperabile.
La bracchetta Salomè ha trovato una casa adatta a lei, una famiglia affettuosa con altri tre cani, tanta campagna in cui sfogare il suo carattere troppo irruento e irrefrenabile per essere costretta in un appartamento, so che ha avuto una lunga vita e anche i cuccioli, una storia a lieto fine.
Ricordo anche che, qualche anno dopo, dopo una grandissima delusione amorosa, venivo qui a passare i miei pomeriggi solitari e melanconici stile i dolori del Giovane Werther, come se la bellezza di cui ero circondata potesse confortarmi il cuore e risollevarmi l'animo, assieme ad un libro di poesie e ad un quaderno su cui appuntare i miei pensieri e le mie rime sospirose. Per fortuna è passato sia quel periodo che l'ispirazione poetica.
Sono passati tanti anni e quegli amori infelici della gioventù ora mi fanno quasi sorridere, però la villa è sempre qua, sempre più bella e romantica.
Le foto dei rosai che vedete sono dell'anno scorso, in cui abbiamo avuto una primavera molto più soleggiata di quest'anno: il freddo e la pioggia continua quest'anno hanno ritardato di molto le fioriture, non ho avuto neanche il coraggio di andare a vedere il Roseto comunale, ancora.
Questa villa è splendida in tutte le stagioni, ma trovo che i colori caldi dell'autunno e quelli luminosi della primavera siano quelli che donano di più a questa meraviglia
Spero che questa bella passeggiata con annessi miei ricordi di gioventù non vi abbiano annoiato...alla prossima!!
Anche questa passeggiata in tua compagni è stata bellissima, guardando le tue foto e leggendo le tue parole mi sembra di esserci.
RispondiEliminaAnche la mia cagnolina sembra un angioletto, ma quando arriva qualche estraneo specialmente i corrieri si trasforma rizza il pelo e mostra i denti come neppure un pitbul potrebbe fare.
sono piccoli ma veramente coraggiosi!
EliminaMamma mia che salto nel passato.. e quanti ricordi di questa Villa... Ovviamente essendo vicino casa (anche se poco di più rispetto a Villa Sciarra) i miei mi portavano a giocare fin da piccola.. ho foto di quando avevo 1.. 2.. 3 anni e via dicendo! E poi da adolescente.. con la mia comitiva.. si veniva qui.. vicino la villa che è chiusa a noi ovviamente.. della Presidenza... e là nello spiazzale.. cantavamo.. si suonava la chitarra... ci si davano i primi bacetti.. E poi anche io ci andavo in bicicletta.. a correre.. Quante cose.. La conosco per lungo e largo.. sia la parte che si trova sulla dx di Via Leone XIII sia la parte sinistra.. Tutte le sue entrate non sono a me sconosciute... Che bella davvero.. Grazie di questo post!
RispondiEliminachissà, magari ci siamo anche incontrate...
EliminaAnch'io ho dei bei ricordi legati a questa bellissima ed enorme villa! Abbiamo una gran fortuna a vivere in questa meravigliosa città che ha tante altre ville aperte al pubblico non meno belle!
RispondiEliminaE' vero, le ville di Roma sono tante e tutte spettacolari!
EliminaGrazie di questa bella passeggiata!Posti incantevoli,immagino il bagno con la tua cagnolina!Bacioni,Rosetta
RispondiEliminaSono gli aspetti forse meno conosciuti di questa splendida città, è un piacere mostrarli!
EliminaDavvero belle le immagini; dolce e malinconico il tuo racconto. Non ho mai visto la villa e il parco; appena vengo a Roma sarà la prima tappa. Grazie per la magnifica passeggiata!
RispondiEliminaA presto, Eleonora
Ci sono talmente tante cose a Roma, che di solito tempo per visitare le ville non ne rimane, credo siano molto più conosciute dai romani che dai turisti, eppure sono bellissime
EliminaTanti complimenti per il tuo interessantissimo post e le foto spettacolari!!! Un bacio e felice serata
RispondiEliminaGrazie per averlo apprezzato!
EliminaCasa mia! Ci sono cresciuta e ci ho cresciuto mia figlia abitando proprio di fronte ad una delle entrate:) Ora lei ci va con i suoi amci o con i prof a fare lezioni di ginnastica avendo il iceo proprio di fronte :)Le tue foto sono magnifiche!!
RispondiEliminabaci
Alice
anche mia suocera abitava proprio di fronte ad una entrata, quella di via Vitellia, c'è chi preferisce la parte più selvaggia chi la zona della fontane...io propendo per la seconda, però alla fine è davvero bella tutta
EliminaGeillis, ma quanto è bella la nostra Italia.
RispondiEliminaBellissime fotografie. Anche a Genova Nervi c'è un roseto simile.
A presto, Lorena
prima o poi ci devo venire davvero a Genova, mi hanno detto tutti quelli che l'hanno visitata, che è bellissima!
EliminaChe meraviglia... Bellissime foto, mi hai fatto venire una gran voglia di rivedere Roma, me la ricordo splendida, ma è passato troppo tempo da quando l'ho visitata e devo ripetere e approfondire...
RispondiEliminaBaci!
assolutamente, è una città talmente bella da rivedere più volte!
EliminaLaura cara, questi sono i post per cui ti adoro!!!
RispondiEliminameno male, perché ne ho tanti in serbo per i miei lettori!
EliminaChe bello questo post, mi ha fatto venire tanta voglia di fare un viaggio a Roma per visitarla e conoscerla meglio.
RispondiEliminaAnche la mia cagnolina, qualche mese fa, fece scappare un losco figuro che si era avvicinato, durante una passeggiata serale in un parco deserto. Cominciò ad abbaiare forte, con un vocione degno di un San Bernardo e inseguì il tizio per molti metri, quello fuggì a gambe levate! Fui molto fiera della mia cagnolina e la rigraziai con mille complimenti e carezze.
A presto!
sono un concentrato di coraggio e determinazione!
EliminaChe posto stupendo!
RispondiEliminaPensa che in tutte le volte che sono stata a Roma non ci sono mai stata!
Che peccato... magari la prossima volta.
I giardini, la storia e i tuoi ricordi mi sono piaciuti molto.
Ciao cara, buona giornata!
di solito le ville storiche vengono ignorate dai turisti, in effetti a Roma ci sono talmente tante cose da vedere, che soltanto chi la conosce già molto bene ha tempo di vedere altre cose!
EliminaSei fortunata a vivere a Roma, è una continua sorpresa per me che ci sono stata tante volte ma sempre per pochissimi giorni. Non mi sono annoiata affatto a leggere un po' della tua vita, dei tuoi ricordi :-). Mi ha fatto sorridere il cagnolino Golia che faceva il gigante :-D. Un bacio, carissima
RispondiEliminaPensa che non la conosco del tutto neanche io, che ci sono nata e che la frequento anche per ragioni di studio e di passione...ma sai che sono vent'anni che non vado dentro ai Fori Imperiali, e non sono mai stata a Caracalla? che vergogna...
EliminaChe meraviglia! Sono a Roma in questi giorni bloccata dal maltempo... oggi volevo portare Junio sul cupolone ma il tempo è inclemente e che dire di Villa Pamphili? Sarebbe stato meraviglioso poterci andare a passeggiare...
RispondiEliminaSicuramente gli sarebbe piaciuta moltissimo, certo che questi due mesi a roma sono stati veramente pessimi, forse a giugno migliorerà...sarà per la prossima volta!!
EliminaGrazie cara Laura per questo bellissimo reportage di foto magnifiche, che luogo fantastico!!!!!!
RispondiEliminaCiao, Geillis: scusa, ma questo è ciò che si trova dopo la scalinata di Viale Glorioso? E vuoi dire che me la sono persa? Te lo chiedo perchè ho una zia che abita in Via Dandolo e, scusami tanto, ma non pensavo proprio che ci fosse questa meraviglia oltre. Le ultime volte che sono venuta a Roma, la prima ho visitato ben bene la mostra organizzata al Colosseo intitolata "Musa pensosa"
RispondiElimina(quella statua mi è rimasta nel cuore)e il Palatino. L'altra, ospite di un'amica che abita vicino all'Altare della Patria, in occasione della partita di rugby Italia vs. Nuova Zelanda, facendoci a piedi la strada di ritorno dallo Stadio Olimpico (lì ho fatto perder tempo al resto della comitiva, non interessata ai mosaici che calpestava), passando per il Maxxi, Piazza S.Maria del Popolo, il Pantheon, Campo dei Fiori. Sono Bernadette; anche se non scrivo sui tuoi post ti leggo sempre: appartengo a quella schiera di visitatori silenziosi ma costanti. E la tua cucina è molto bella, mi piace.
Mi dispiace dirtelo ma sì: dopo la scalinata del tamburino c'è prima Villa Sciarra, e poi l'entrata al Gianicolo, e poco dopo Villa Pamphilj! L'hai mancata di poco. Mi fa piacere sapere di avere dei lettori affezionati, e anche sapere il tuo nome, mi piace ricordarvi uno per uno ;)
EliminaSono passata stamattina un po'di fretta, così mi sono limitata ad ammirare le bellissime immagini che hai postato, ora con più calma ho potuto leggere anche il bel resoconto del tuo vagabondare in questo meraviglioso angolo di Roma. Che bello perdersi nei ricordi in questi luoghi per te familiari ma mai conosciuti fino in fondo, ogni volta deve essere una scoperta!
RispondiEliminaBuon fine settimana, a presto!
questo posto per me è davvero pieno di ricordi, però ogni volta riesco ad emozionarmi come fosse la prima
EliminaChe foto bellissime! Un fantastico e ricco reportage...la sensazione dal vero.
RispondiEliminaBravissima cara Geillis è sempre un piacere leggerti.
Buon we!
Ti ringrazio davvero, sei gentilissima!
EliminaChe bellissima area verde! E quella villa col giardino curatissimo sembra uscita da un libro di favole... vedendo le foto mi è venuto in mente "Il giardino segreto" di Frances Hodgson Burnett.
RispondiEliminaOra è molto frequentata, io immagino come dove essere quando era proprietà privata, un vero sogno
Eliminavengo qui e viaggio. Bellissimo! Mi piace come imposti i tuoi tour. Buona domenica.
RispondiEliminaIn effetti ogni post è come un piccolo viaggio, un luogo meraviglioso da scoprire insieme, è questo lo spirito che anima i miei racconti...sono contenta che venga apprezzato!
EliminaChe splendore di villa e di parco...
RispondiEliminaNon mi sono annoiata affatto.
Intanto evviva l'impavido Golia e la brachetta Salomè mi fa tanta tenerezza.
E poi mi ha fatto sorridere l'immagine di te che, languidamente seduta sulle panchine bianche all'ombra delle rose, scrivi poesie e sospiri un amore infelice.
No, non mi sono annoiata affatto!!!
Un bacio
Francesca
Eh sì, hai ragione, ho sempre avuto un animo tra il romantico e il malinconico, adoro la poesia inglese e ho passato parecchio tempo con un libro di Byron e Keats in mano...ma erano altri tempi, quando di ore libere ne avevo tante, e nessuna responsabilità...ma va bene così, c'è un tempo per tutto!
Eliminama che spettacolo!!!
RispondiEliminaBellissima, davvero
Eliminamammamia che meraviglia quando torno a Roma voglio un itinerario tutto pensato da te :D
RispondiEliminaa tua disposizione!
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