Ed eccoci in uno dei posti più noti al mondo, Piazza San Pietro. Da casa mia non è lontano, spesso ci arrivo a piedi, faccio la lunghissima Gregorio VII e sono arrivata. Ogni volta mi sorprendo per la maestosità e l'ampiezza di questa piazza che, nelle intenzioni del progettista, Gian Lorenzo Bernini, doveva rappresentare, con il suo imponente colonnato a due emicicli contrapposti, le braccia della Madre Chiesa che accolgono i pellegrini.
Questa zona nell'antichità era occupata dal Circo di Caligola, ma già dell'epoca romana fu oggetto di venerazione perché la tradizione vi colloca la tomba di San Pietro, in una necropoli romana che oggi riposa sotto la basilica cinquecentesca che all'epoca era situata sulla via Cornelia, una delle vie consolari tutt'ora esistente.
La prima basilica su di essa venne eretta all'inizio del IV secolo, in epoca costantiniana, e nelle chiesa primitiva avvenne l'incoronazione, nell'anno 800, di Carlo Magno e molti altri imperatori dopo di lui.
Il progetto di ricostruzione risale al XVI secolo, quando fu completamente abbattuta la basilica preesistente e si iniziarono gli infiniti lavori dell'attuale: l'intero progetto occupò complessivamente più di un secolo e mezzo (per questo a Roma, quando si parla di lavori infiniti, ironicamente si chiamano la Fabbrica di San Pietro), in quanto venne consacrata nel 1626 mentre la sistemazione definitiva dell'emiciclo risale al 1667, cambiando negli anni sia il progetto della pianta che della cupola e della piazza.
Gli architetti e i progettisti sono tra i nomi più famosi dell'epoca, da Michelangelo a Giacomo della Porta, Raffaello, Antonio da Sangallo il giovane, Carlo Maderno, Bramante (tramandato ai posteri come Mastro Ruinante,soprannome dato dal popolo romano al famoso architetto, a causa delle grandi demolizioni effettuate sulla preesistente basilica), Giuliano da Sangallo, Baldassarre Peruzzi, i fratelli Fontana.
Ma fu l'ultimo arrivato, il grande scenografo del Barocco Romano, Gian Lorenzo Bernini, a dare il tocco finale: mutò definitivamente il progetto della facciata e costruì la grandiosa piazza antistante l'edificio.
Il grande obelisco di granito rosso era già piazzato al centro dello Stadio di Caligola ( o di Nerone, che lo portò a termine), e venne fatto arrivare da Heliopolis. E' liscio, privo di iscrizioni, ed è uno dei 13 obelischi che decorano le piazza di Roma, la città con più obelischi al mondo (quasi tutti portati dall'Egitto in epoca romana). L'antica leggenda che nella croce soprastante vi fosse collocato un frammento della Vera croce, fu smentita alla fine del Cinquecento, quando l'obelisco venne restaurato.
Non dimentichiamoci comunque che San Pietro è all'interno di uno stato estero, lo Stato del Papa: le sue guardie svizzere indossano un costume dalla foggia rinascimentale, disegnate all'inizio del XX secolo su ispirazione dell'epoca in cui il Papa armò un suo esercito personale di soldati fidatissimi a guardia dei suoi palazzi: era il 1506.
Sulla immensa facciata, proprio sulla ringhiera marmorea, si affacciano 11 apostoli, Gesù e Giovanni Battista, 13 personaggi scolpiti nel candido travertino dalle dimensioni colossati, quasi 6 metri, mentre sulla destra, verso la porta di entrata, ci accoglie un severo San Paolo, opera ottocentesca., mentre i due orologi sono opera del famoso architetto neo classico Valadier.
La lunghissima prospettiva di Via della Conciliazione, che arriva dritta dritta al Lungo Tevere, è una creazione piuttosto recente: è stata ricavata infatti na metà degli anni Trenta da Mussolini, all'interno del suo progetto di ricreare una Roma degna dei tempi dell'Impero.
Questi imponenti lavori sbancarono l'antico quartiere di Borgo, che risaliva al Seicento, di cui sono rimaste intatte le stradicciole intorno: i palazzi e gli edifici vennero distrutti per far posto ad una strada diritta, maestosa e scenografica, come la Via dei Fori Imperiali (un altro falso storico clamoroso, perché il Colosseo non si poteva vedere fino agli anni Trenta, essendo nascosto da una collina, chiamata Velia, a cui era addossato il Monumento al Milite Ignoto). Alcuni palazzi vennero tagliati e la facciata ricostruita, altri vennero fatti nuovi, in stile con la strada.
La prospettiva sulla Piazza san Pietro, quindi, non esisteva nel progetto del Bernini, anzi: si arrivava all'immenso slargo attraverso dei vicoli stretti, si usciva all'improvviso suscitando la meraviglia di chi ci arrivava senza accorgersene. Con il nuovo boulevard si è persa la sorpresa, privilegiando la maestosità.
La caratteristica di questa basilica non è la grazia e l'armonia, come tantissime chiese di Roma, ma l'imponenza, data sia dai numeri che dalle decorazioni e dai tesori d'arte che contiene. Mi ricordo ancora la definizione che ne diede, al liceo, la mia insegnane di Storia dell'Arte, la quale aveva una visione tutta sua della materia che insegnava: definì San Pietro un hangar, un capannone senza grazia, mentre la sua ammirazione andava tutta al Palazzetto dello Sport progettato da Luigi Nervi, un capolavoro di architettura moderna. Che i progetti di Nervi sia dei capolavori di architettura moderna, è pur vero, ma San Pietro rimane comunque una delle più grandi basiliche del mondo, piena zeppa di capolavori, e l'ampiezza delle sue navate, l'altezza delle campate, incutono nel pellegrino, oggi come allora, un senso di meraviglia, di soggezione.
Il grande altare fu progettato sempre dal Bernini che fece fondere il piombo preso del Pantheon per erigere il sontuoso monumento, che si regge su quattro colonne ritorte, con un'altezza totale di circa 42 metri.
Il baldacchino bronzeo è sistemato esattamente sopra la tomba di San Pietro, ed esattamente sotto il centro della cupola principale.
Il pavimento è formato da marmi pregiatissimi, il cui complicato disegno si apprezza solo dall'alto, e alcuni preziosi marmi provengono da monumenti romani e anche pezzi del pavimento della basilica costantiniana.
Nelle lunghissime navate abbiamo delle tombe illustri, progettate e realizzate da maestri come Algardi, Bernini, Thorwaldsen, Canova che da lontano sembrano di dimensioni normali ma, avvicinandosi, si rivelano sempre colossali, per rimanere in scala con l'edificio. Ad esempio,i due puttini che reggono l'acquasantiera a forma di conchiglia appaiono alla vista come due normali angioletti paffuti ma, quando ci si avvicina, ci si accorge che sono alti più di due metri!
Gli stili delle tombe sono vari, oltre a qualche esempio di arte rinascimentale, andiamo dal sontuoso Barocco caratterizzato da virtuosistici drappeggi al rigore Neoclassico, distanti nel tempo solo poche decadi ma profondamente diversi nello spirito e nella sostanza; qui a confronto la tomba di Gregorio XIII, il papa che diede il nome al calendario gregoriano da lui istituito, ancora oggi in uso, e il Sepolcro degli Stuart con angeli piangenti, opera del grande Antonio Canova, due stili diversissimi per una chiesa che accoglie opere d'arte davvero di tutte le epoche.
Difficile mostrarvi tutto senza scrivere un'enciclopedia di Storia dell'Arte, ancor più difficile fotografare statue e cappelle in penombra!
Dopo aver fatto un primo giro per la basilica, vi consiglio di salire con l'ascensore fino alla cupola, ne vale davvero la pena.
L'ascensore vi porta fino al terrazzo, fino alla piattaforma da cui si erge, imponente, il capolavoro di Michelangelo. Tanto per darvi un'idea delle dimensioni, l'altezza totale dal pavimento alla lanterna è di circa 140 metri. Il progetto originale di Michelangelo, che non vide la fine dei lavori perché morì nel 1564, prevedeva una doppia calotta emisferica, mentre l'architetto che lo succedette rialzò quella esterna per renderla più alta, modificandone la curvatura.
Arrivati sul terrazzo, si prosegue a piedi: la salita dentro la cupola è piuttosto faticosa (ma non come la cupola del Brunelleschi a Firenze, quella mi sembrò molto più dura, forse perché il passaggio era stretto): sono 320 gradini (551 se non prendete l'ascensore per arrivare al terrazzo), valutate prima se siete in grado di arrivarci senza farvi prendere un infarto!
Questo è il terrazzo che abbiamo ammirato da sotto, le statue degli apostoli di quasi sei metri di altezza, dei veri giganti di marmo.
La vista su via della Conciliazione è davvero spettacolare, il panorama di Roma si stende davanti ai nostri occhi in tua la sua fastosità.
Questi sono i rigogliosi giardini Vaticani, aperti solo in parte alle visite, e anche questi colmi di tesori.
Dopo aver doverosamente ammirato il panorama (ovviamente il tempo, meraviglioso fino ad allora, ha cominciato a guastarsi mentre ero sulla lanterna) torniamo nell'immensa basilica a tre navate, dalle dimensioni colossali.
Eccola, seminascosta sulla destra, in una piccola sala tutta per lei: la famosa Pietà, scolpita da Michelangelo negli anni di gioventù. Contrariamente a quanto potrebbe sembrare, le dimensioni della statua non sono colossali, essendo alta poco più di un metro e settanta.
Con questo capolavoro Michelangelo rivoluzionò l'iconografia della Pietà, tema affrontato da innumerevoli artisti prima di lui, di cui però nessuno ne raggiunse la perfezione e la grazia. La statua si trova protetta in una teca di vetro, in quanto nel 1972 venne fatto oggetto di un furioso attacco iconoclasta, quindici martellate che ruppero il braccio e rovinarono il viso di Maria, ricostruito pazientemente dai restauratori con le briciole di marmo recuperate.
L'uscita dalla basilica si trova sulla sinistra, e qui ammiriamo l'altro guardiano ottocentesco, San Pietro con le sue grandi chiavi.
Sotto l'occhio vigile di San Pietro e della severa guardia svizzera, ci avviamo all'uscita, per passeggiare nel piacevolissimo quartiere Borgo.
Spero che la passeggiata vi sia piaciuta, alla prossima!!
Ma lo sai che Roma l'apprezzo e la vivo più ora che non quando ci abitavo? Venirci per lavoro, starci qualche giorno e viverla "da turista" mi sta facendo scoprire posti meravigliosi che non avrei saputo apprezzare prima. San Pietro (e lavoravo a nemmeno 5 minuti dalla basilica) lo sto infatti riscoprendo ora! Junio vuole andarci sempre e una delle prossime volte che scendiamo lo porterò sicuramente sulla meravigliosa cupola.
RispondiEliminasicuramente per lui sarà una bellissima esperienza!
Eliminabellissimo post e bellissime immagini!
RispondiEliminaGrazie Selene!
EliminaGrazie per il bellissimo reportage!!!! Felice giornata
RispondiEliminaFelice giornata a te, e grazie per i complimenti!
EliminaBellissimo tutto: immagini, parole, sensazioni.
RispondiEliminaA breve devo andarci anche io: è troppo tempo che ce l'ho in mente :-)
Grazie !!!!
devi assolutamente!!!
EliminaWow quante nozioni...grazie!!! e la prima foto...STUPENDA!
RispondiEliminaciao Lieta
Sì, piace moltissimo anche a me!!!
EliminaCerto, per descrivere la Basilica e la Piazza non basterebbe un’enciclopedia! Tu sei stata bravissima a condensare in poco spazio così tante informazioni.
RispondiEliminaA proposito dell’obelisco che l’architetto Fontana doveva innalzare al centro della piazza, mi piace ricordare l’aneddoto secondo il quale il Papa Sisto V, per assicurare la massima concentrazione durante la realizzazione dell’evento, ordinò a tutti i non addetti ai lavori di rispettare il massimo silenzio, pena l’immediata impiccagione. Ma un uomo del popolo si accorse che le corde che reggevano l'obelisco tendevano ad allungarsi, forse per l'eccessivo peso, con il rischio che l’obelisco finisse a terra rompendosi. Incurante degli ordini del Papa si mise a gridare "ACQUA ALLE CORDE" perché sapeva che la canapa bagnata si restringe e si accorcia. Le corde furono bagnate e l’obelisco fu salvato. L’uomo non solo non fu punito, ma fu premiato con l’elargizione di una generosa pensione.
Un abbraccio
Mi ricordo di aver sentito questo aneddoto dal mio professore d storia dell'arte, al corso di restauro, me ne ero dimenticata, me l'hai fatto ricordare tu!
EliminaMamma mia che gran servizio hai dedicato alla bella Roma!Meraviglioso!Così tutto il mondo la puo' vedere!Anche io amo fare la turista a Roma.Ci sono stata sabato e sono stata benissimo!Bacioni,Rosetta
RispondiEliminala città si presta davvero, con tutte le sue meraviglie, il cielo azzurro!
EliminaSarà anche un hangar, ma queste tue foto mi hanno emozionata tantissimo, ho la pelle d'oca e non per la brezza che entra dalla finestra. Complimenti le tue foto sono sempre bellissime!!!
RispondiEliminaGrazie mille del meraviglioso giro!
RispondiEliminaAnni fa ci sono stata in vacanza e alloggiavo in Borgo Pio e mi sono trovata in un mondo meraviglioso: il piccolo del borgo e poi girato l'angolo il mastodontico di San Pietro.
Però non ho mai fatto il giro sulla cupola. La prossima volta non me lo farò mancare.
Borgo Pio è davvero un quartiere caratteristico, hai alloggiato in un posto fantastico, praticamente vicino a tutto
Eliminaquando vado è sempre come se fosse la prima volta, mi riempe gli occhi e d il cuore,mi sento fortunata per essere nata qui.un abbraccio
RispondiEliminaciao Reby
sì, pure io!!!
EliminaInteressante e ricco post e scatti spettacolari!!!
RispondiEliminaBravissima!
Sembrava di essere a Roma..una piacevole sensazione.
Grazie!
Beh, la cupola di San Pietro credo che sia davvero una delle cose più spettacolari di Roma, ho avuto gioco facile :)
EliminaBellissime foto, ma quanto è bella Roma??? Mi hai fatto venir voglia di tornarci!
RispondiEliminaAnche per noi romani, a volte, è utile girare per Roma come turisti, e stupirci ancora della sua bellezza, a cui abbiamo fatto l'abitudine!
Eliminacomplimenti le foto sono bellissime!
RispondiEliminabaci
Alice
Grazie!!!
EliminaChe bel post cara Geillis! Ricordo lo stupore delle mie figlie, davanti alle meraviglie di Roma, quando un paio d'anni fa ci siamo fermati per una brevissima vacanza... Roma è talmente bella e immensa che per conoscerla fino in fondo non basterebbe un anno, ma le passeggiate che ci proponi di volta in volta ci aiutano a conoscerla un po' di più!
RispondiEliminaPensa che non la conosco tutta neanche io, che ci abito da quando sono nata e sono laureata in materie artistiche, però girando per scrivere questi post la conosco ogni volta un pochino di più!!
EliminaDavvero una guida esauriente, è un piacere venire a passeggiare con te in questa splendida città
RispondiEliminaPina