I miei viandanti

lunedì 1 aprile 2013

Un viaggio nel tempo e nella memoria, ricordi di blog dimenticati



Siete sopravvissuti ai chili di cioccolato, pastiere, casatielli, ovetti e salame di questi giorni? Devo dire che io proprio non riesco a contenermi, posso stare a dieta una settimana senza sgarrare di una caramella, ma quando mi ritrovo in queste occasioni, con la tavola imbandita e tanti dolcetti fatti in casa, non c'è dieta che tenga, tutti i miei buoni propositi si vanificano in un istante. Torniamo a casa sempre carichi di scatole con gli avanzi, pezzi di torte, biscotti e varie che ci stiamo bene un'altra settimana, e come si fa a sprecare tutta quella bontà?



Per fortuna anche le feste passano, e per i giorni successivi dieta leggera, tanti minestroni e insalate, in vista dell'estate che verrà anche se, visto il tempo di questi giorni, sembra ancora piuttosto lontana, e rotoletti di ciccia rimangono ben nascosti alla vista dai maglioni.



L'articolo che leggerete sotto è un mio post di parecchio tempo fa, pubblicato su Blog di Cucina, qualcuna di voi forse se lo ricorderà, che da un po' di tempo ha chiuso i battenti. Quella fu un'iniziativa davvero simpatica, messa in piedi con alcune amiche di blog di vecchia data tra cui  Martina e Elena, un aggregatore di foodblog a cui lavorammo davvero con passione e dedizione per parecchio tempo.
L'aggregatore ebbe molto successo e tantissime iscrizioni, in breve non riuscimmo stare dietro a tutto, le iscrizioni,  la pubblicazione dei post (anche due o tre al giorno), le rubriche fisse come le Interviste e la Ricetta della Settimana, per cui allargammo il giro delle amministratrici del blog perché stava diventando una cosa più grande di noi.  Dopo qualche mese il blog si trasferì sulla piattaforma Giallo zafferano, cambiò nella grafica e anche nell'impostazione editoriale, diventando qualcos'altro rispetto a quello che era all'inizio.


Col tempo il nostro sodalizio si sciolse, semplicemente per motivi di tempo e impegni di ciascuna di noi, ognuna presa anche dal proprio blog, dalla famiglia, dal lavoro. Qualche tempo fa, casualmente, mi sono accorta che l'aggregatore ha chiuso, e con esso sono spariti anche i post che avevamo scritto.
Avevo salvato quelli scritti da me, fortunatamente. Mi piacerebbe riproporveli, per i tantissimi lettori che all'epoca non mi conoscevano, e perché il lavoro fatto con le mie carissime amiche non venga del tutto dimenticato, e anche perché è stato davvero un periodo creativo, che ricordo con moltissimo piacere.

Questo è il primo post che pubblicai, la presentazione della mia rubrica: Un viaggio nel tempo e nella memoria, in cui raccontavo il legame tra cibo, cucina, arte, letteratura e cinema, attraverso film o libri come Il Pranzo di Babette, Sotto il sole della Toscana, legandoli ad una ricetta a questi ispirata.

E allora,  torniamo indietro  nel tempo!


"Ho scelto come fotografia di presentazione uno dei quadri più famosi della Storia dell’Arte, e non a caso: si tratta della famosa Canestra di frutta di Caravaggio, dipinta nell’anno di grazia 1596: che viene considerata la prima natura morta della storia dell’arte, in cui protagonista incontrastata è la frutta.

Questo splendido quadro è la rappresentazione migliore del profondo legame che ha contraddistinto da sempre l’arte (in tutte le sue rappresentazioni) e il cibo, indissolubilmente legato anche ad altri argomenti come la vita quotidiana, l’amore, addirittura la morte.

                         Vincenzo Campi, Fruttivendola, 1580, Milano, Pinacoteca di Brera

Interni di cucine, pentolame, piatti sontuosi, cacciagione, pane, formaggi e ovviamente verdure e frutta sono presenti fin dall’arte più antica (ricordiamo gli affreschi delle tombe egiziane, i dipinti greci e le immagini romane, ad esempio), ma è soprattutto dal Cinquecento che il cibo e assurge ad un ruolo di primo piano, un'ascesa che prosegue fino ai nostri giorni, in cui cibo e food design invadono gli scaffali delle librerie, le edicole, la televisione.

                        Anonimo, pittura olandese, natura morta con Formaggio e Frutta
                                 Frans hals Museum, Haarlem

Nei sontuosi quadri barocchi si possono ammirare ceste e piatti strabordanti di frutti colorati, dipinti ai limiti del virtuosisimo e con cura maniacale, tanto che i botanici moderni hanno riconosciuto specie di frutta e cultivar ormai scomparse: uva, mele, pere, ciliegie piccole, imperfette ma dal profumo e il sapore dimenticati,ormai soppiantate dalle nostre coltivazioni di frutta tutta uguale, tutta bella, tutta fantasticamente insapore (meno male che c’è ancora qualche coraggioso che cerca di tenere in vita queste specie quasi estinte, forse produttivamente svantaggiose ma preziose per la nostra tradizione culinaria e botanica): le specie di ciliegie dipinte da Bartolomeo Bimbi, per esempio, ammontano a ben 34, e 75 tipi di uve diverse!

Bartolomeo  Bimbi, Uve di 38 varietà, XVIII secolo, Villa Medicea Poggio a Caiano

Il secondo legame viscerale è quello con la letteratura: ve ne fornisco un breve, libidinosissimo assaggio: siamo nella splendida corte di Luigi XIV, nella appena inaugurata Reggia di Versailles, questa è la descrizione di un banchetto di una calda sera di luglio, nei giardini del palazzo.

“Cinque tavole di marmo facevano fronte ai cinque viali, separate da vasi di maiolica che portavano piante di aranci dalle frutta confettate, ognuna guarnita da una succulenta sorpresa. Una tavola rappresentava una montagna dove, in varie specie di caverne, si vedevano diversa sorta di carni fresche. L’altra portava un palazzo in miniatura fatto di marzapane e paste zuccherate. La terza era carica d’una piramide di paste secche. Un’altra , d’una infinità di coppe di cristallo e di vaso d’argento pieni di ogni specie di liquori. L’ultimo offriva un assortimento di oggetti fatti di zucchero d’orzo bruno, biondo o rosso, profumato al cioccolato, al miele o alla cannella…(Anne e Serge Golon, Angelica e l’amore del Re, Vallardi 1981)

Non vi è venuta l’acquolina in bocca?

                                         Il mangiatore di fagioli, Annibale Carracci, 1584-5, 
                                                       Galleria Colonna, Roma

Pensate che la cucina francese comincia la sua ascesa trionfante proprio in questa cornice, con l’apparizione di cuochi illustri come Varenne, a cui dobbiamo uno dei primi trattati di arte culinaria, ed invenzioni geniali come quella del ciambellano di Luigi XIV, il Marchese di Béchamel (vi suggerisce niente questo cognome?): la cucina comincia ad essere considerata anche lei un’arte, e i cuochi non più dei semplici artigiani dei fornelli (un po’ come era successo coi pittori un paio di secoli prima). E’ sempre in questo periodo splendido a cavallo tra Seicento e Settecento che esplode la moda di un alimento che è tutt’ora considerato la libidine per eccellenza: il cioccolato. Cioccolaterie e caffè cominciano a fiorire ovunque, soprattutto a Parigi ma anche in Italia, facendo scoprire nuove voluttà e nuovi sapori.

                                Giuseppe Maria Crespi, la Sguattera, 1710-5, Galleria degli Uffizi

Ed anche la letteratura comincia profumare di intingoli saporiti e descrizioni di cene e piatti succulenti, anche se è soprattutto negli ultimi due secoli che gli scrittori evocano profumi e ricette: ogni artista riesce ad avvolgere il lettore in un tripudio di atmosfere ed incanti del luogo e dei piatti che descrive, che spesso rimangono legati in maniera indissolubile al libro.
Come la sontuosa cena del Ballo del Gattopardo, in cui il principe Tomasi ci fa assaporare le voluttà della sua Sicilia: ” Monte-Bianco nevosi di panna, beignets Dauphine che le mandorle screziavano di bianco e i pistacchi di verdino, collinette di profiteroles alla cioccolata, marroni e grasse come l’humus della piana di Catania” (da Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo, Feltrinelli 1988)

La Francia fine Ottocento di Proust e le sue burrose madeleines intinte nel tè, che riportano la memoria dello scrittore all’infanzia e alle domeniche in visita dalla zia, e ci immaginiamo subito il salotto elegante, le chiacchiere tra signore vestite di seta con i capelli raccolti in alto, il vassoio con le chicchere di porcellana e la teiera fumante, e questi morbidi dolcetti che si sciolgono in bocca, fondendosi con sapore delicato di preziose miscele di tè giunte dall’Oriente.
E per restare nella letteratura contemporanea: i polipetti e gli arancini di Montalbano gustati nei ristoranti della sua solare Vigata, tra un tuffo nell’azzurro mediterraneo e un omicidio, un piatto di polipetti e uno di croccanti arancini.

Le ricette sudamericane Isabel Allende e la sua Aphrodita, piccanti come il peperoncino e i consigli maliziosi con cui condisce i suoi piatti.

Il colore dorato del sole che accarezza i campi inondati di girasoli, e i vicoli medievali di Cortona fanno da cornice alle avventure dell’americana Frances Mayes, mentre riempie la sua sporta di verdure croccanti di stagione per la sua ribollita in Sotto il Sole della Toscana.

Le quaglie ai petali di rosa e gli umori piccanti e sensuali della cucina messicana del bel libro di Laura Esquivel Come l’acqua per il cioccolato, da cui è stato ricavato l’altrettanto bel film, in cui la scrittrice riesce appieno a descriverci l’amore impossibile e struggente di Tita e Pedro che si consuma tra i vapori voluttuosi della cucina, e ancora la cucina catalana di Pepe Carvalho e così via.


E veniamo all’ultima musa, quella forse più evocativa, almeno per noi del ventesimo secolo: il cinema.

Chi non si è sciolto davanti al tavolo imbandito di torte superbe de La Finestra di fronte e non ha desiderato avere un maestro come il vecchio pasticcere Di Veroli?
Oppure chi di voi fanciulle non ha invidiato la perizia della bella cioccolataia Juliette Binoche mentre sfodera tutte le sue arti cioccolatose per sedurre il sensuale zingaro Johnny Depp?
E chi non ha sognato per le strade di Parigi, annusando il profumo delle Boulangeries, e sognato di rompere la crosticina della Crème Brulée con il cucchiaino, assieme ad Amélie persa nel suo meraviglioso mondo?
O chi di voi non è stato affascinato dalle movenze sensuali della danza araba, associate al profumo di mare e oriente che avvolge la Marsiglia di Cous Cous?

Ecco, in questa rubrica cercheremo di esplorare questi sentieri affascinanti, in un percorso ancora tutto da inventare ed esplorare, alla ricerca delle ricette legate a luoghi, personaggi, libri o film, ma anche a recensioni, pensieri e chiacchiere in libertà."

E voi, avete qualche libro o film legato a ricette, a cui siete legati in maniera particolare?

26 commenti:

  1. Che bel viaggio cultural-culinario!!
    Pensando al legame tra libri e cibo, mi vengono in mente di primo acchito il romanzo "Il profumo del pane alla lavanda" e il futuristico "Memorie di un cuoco d'astronave", con le ricette di Rudy "Basilico" Turturro!

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  2. Il profumo del pane alla lavanda mi intriga non poco!!!

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  3. Quanti libri che parlano di cucina e di sapori su due piedi mi vengono in mente "La città che profuma di coriandolo e cardamomo" e "La scuola degli ingredienti segreti", "la casa dei destini intrecciati" , "Il sapore dei semi di mela" e se ci penso chissà quanti altri, certo alcuni del genere romanzo culinario sono state propio delusioni tipo "La bottega dei desideri" e "stelle di provenza".

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  4. Ottimi suggerimenti, grazie!!

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  5. Io ti posso aiutare poco, perchè pur avendo passione per quello che riguarda il cibo, non leggo questi libri...
    Io amo i gialli, azione e thriller....
    Pero' conosco quello che beve e mangia 007, serve? ....:D

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  6. Sicuramente l'avrai visto, ma Il Pranzo di Babette non è soltanto un bellissimo film, ma un crescendo di emozioni e di sensazioni che lo fanno diventare pura poesia. Da non perdere!
    Mi piace il tuo blob ed oggi mi sono unito ai tuoi lettori. A presto

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  7. Un magnifico post, Geillis! Come l'acqua per il cioccolato mi piacque tantissimo, così come ho adorato La finestra di fronte, per quel bellissimo e dolce personaggio di Di Veroli. Tu dovresti passare le giornate a scrivere...a cucinare e a scrivere...a cucinare, a scrivere, a parlare di arte...mi fermo quì, altrimenti dovrei aggiungere: a fotografare, a viaggiare per fare reportage di viaggi, a fare la guida turistica, etc...etc...:-). Un bacio, tesoro

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  8. post interessante , non mi vengono in mente libri legati alla cucina , mi tuffo in romanzi pieni di avventure viaggi , in gialli o intrighi medioevali, passione del momento.
    peccato che certe esperienze finiscano , però è bello averle vissute, un abbraccio
    ciao Reby

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  9. Adoro cucinare e comprare libri di ricette , ma qui finisce il mio rapporto tra libri e cucina per il resto adoro i trillet e i fantasy
    baci
    Alice

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  10. @Alice: anch'io, thriller e fantasy!

    @Rebecca: c'è un tempo per tutto, e quello era un tempo pieno di iniziative, bello ricordarlo ora!

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  11. @Ros: hai ragione, vorrei passare le giornate in questo modo...peccato che ogni tanto bisogna tornare alla triste realtà!!!

    Ciao Andrea, benvenuto!! Bellissimo film, il Pranzo di Babette, anche per il luogo dove è stato girato

    @Mari_angela: davvero conosci quello che mangia 007? per i libri o per i film?

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  12. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  13. Complimenti per il magnifico post, hai scelto delle bellissime immagini!!! Un abbraccio, felice giornata

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  14. che bello questo post!E' stato davvero un piacere leggerlo...
    Sinceramente non ho una ricetta legata ad un libro o film in particolare...ricordo però in un post di avere preparato un pane al cocco davvero strepitoso...http://www.pensieriepasticci.com/2011/04/il-pane-al-cocco-di-serafina.html
    tratto da un libro che mi aveva particolarmente colpito!
    Un abbraccio

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  15. Ma dai ha chiuso? Non lo sapevo! Mi ricordo benissimo della tua rubrica! E sono veramente felice che tu ci riproponga i tuoi articoli!

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  16. Bello questo post Laura !! Avevi proprio una bella rubrica in quel blog dei vecchi tempi !! Molto interessante , belle foto e tante curiosita' ! Comunque il mio film preferito legato alle ricette e' JULIE & JULIA con Meryl Steep !! Secondo me potrebbe aver ispirato la meta' delle foodblogger in circolazione !! Compresa me ! !Salutoni !

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  17. @Cinzia: anche a me piace molto quel film, bei tempi quelli dei primi blog di cucina!!

    @Lauradv: a quanto pare sì, peccato

    @Simo: allora questo pane è assolutamente da provare!

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  18. Mi piace scoprire nuovi ma antichi volti della cucina...interessanti indizi ormai perduti nei tempi!
    Ciao Lieta

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  19. Grazie per aver condiviso nuovamente questo bel post, è stato un gran bel lavoro.

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  20. Si ho appena finito di leggere un libro di Deaver che racconta una avventura di James Bond, si proprio quello inconfondibile...
    Non so quanti diritti abbia pagato, però il libro mi è piaciuto molto e questo 007 denota ottimo gusto per il cibo e per i vino che non è Dom Perignon solamente....:)

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  21. Ciao Geillis cara, certo che mi ricordo di Blog di cucina...mamma mia quanto tempo,..ricordo che avevo creato proprio in quel periodo il mio primo blog con virgilio e seguivo moltissimo il sito Al femminile ...insomma un bel po di tempo fa:-) e il tuo post meritava di essere riletto e riproposto..tu con le parole fai magie!!Bacioni,Imma

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  22. Bellissimo viaggio attraverso la storia passando, come dire, dalla cucina! Immagini davvero suggestive, quelle dei dipinti che ci raccontano usi e abitudini del tempo passato.
    E' vero, cinema e letteratura giocano abbondantemente con le emozioni e i sentimenti che il cibo sa evocare: come nel film "Julie e Julia" dove passato e presente si intrecciano legati da un libro di cucina, così come nel libro, sempre della Harris "Vino, patate e mele rosse". Indimenticabili i film e i libri che hai citato... bello che tu abbia salvato questo post!

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  23. @Lolle:Vino, patate e mele rosse l'ho letto, mi è piaciuto più di Chocolat: uno dei pochi casi in cui il film è migliore del libro, forse perché c'è Johnny Depp?

    Grazie Imma, è stato davvero tanto tempo fa, pensa da quanto siamo nella blogsfera, mi sembra passata una vita...

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  24. @Mari_angela: non ho mai letto nessuno dei libri di 007, in effetti siamo molto affascinati dai film (stupendo l'ultimo), mentre sarebbe interessante leggere i libri da cui sono tratti!

    @Silvia: grazie a te per averlo letto e apprezzato!

    @Lieta: infatti si imparano molte cose, anche a scriverli, questi post!

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  25. Ciao Geillis, sono ancora io. Ti volevo dire che nel mio blog ho fatto una piccola recensione del film Il pranzo di Babette; se ti va puoi andare a vedere. A presto

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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