Innanzi tutto, buon 25 aprile a tutti!
Stamattina avevamo in programma una passeggiata fuori porta, in direzione del mare: è tanto tempo che avevo in mente di visitare i Giardini della Landriana, invece il cielo era coperto e abbiamo deciso di rimandare.
Abbiamo fatto invece una lunghissima passeggiata (secondo mio marito, che tiene traccia dei suoi spostamenti per calcolare i suoi percorsi di corsa e di bicicletta, sette chilometri) dentro Villa Pamphili, sia la parte della villa che l'altra. Il bellissimo parco era davvero pieno di gente, e abbiamo notato tantissimi gruppi, amici o famiglie, con cestini, pacchi e buste di cibo, evidentemente chi non ha avuto la possibilità di fare un viaggetto o partire, ha fatto lo stesso una gita in campagna con pic-nic, approfittando dei prati verdeggianti della splendida villa.
Vi ripropongo ancora un articolo da Blog di Cucina, uno dei miei libri preferiti legato alla Toscana e alla sua cucina, scritto dall'americana Frances Hayes: si tratta di Sotto il Sole della Toscana, uno di quei libri che ho riletto innumerevoli volte e che vi consiglio assolutamente.
Con l'occasione vi ripropongo una ricetta già presente in questo blog, ma che in quel caso era legata all'articolo e al libro.
Buona lettura!!
Sotto il Sole della
Toscana
Stavolta quello che voglio consigliarvi non è il film (del
quale se ne sarebbe fatto volentieri a meno) ma il libro: io sono
un’appassionata di letteratura di viaggio, ci sono alcuni libri che ricreano
colori, sapori e profumi della terra che descrivono, e questo è uno di questi.
Frances Mayes insegna Scrittura creativa all’Università di
San Francisco, Sotto il Sole della Toscana è il suo primo successo letterario,
in America e nel mondo intero. La signora in questione è appassionata di viaggi
in Europa, e in Italia in particolare.
Dopo una serie di vacanze in Toscana alla fine degli anni Ottanta, si innamora di una vecchia casa, che porta il fascinoso nome di Bramasole, vicino Cortona e, in un impeto di follia, la acquista.
Dopo una serie di vacanze in Toscana alla fine degli anni Ottanta, si innamora di una vecchia casa, che porta il fascinoso nome di Bramasole, vicino Cortona e, in un impeto di follia, la acquista.
Bramasole è un casale
antico, immerso in un paesaggio tipicamente toscano, tra viti, ulivi, cipressi, muri etruschi e una madonna
di terracotta invetriata all’angolo del sentiero: ma è anche un pessimo
acquisto, perché si rivela molto più rudere di quanto fosse apparsa a prima
vista.
La Mayes, assieme al compagno Ed, impegna ben quattro estati
per ristrutturare la casa, con varie peripezie e vari personaggi che le ruotano attorno, ma
soprattutto si immerge completamente nella vita e nelle tradizioni di questa
zona, a cominciare dal vino (che acquista a casse intere, ma quanto bevono questi americani?) e
ovviamente il cibo, di cui comincia pian piano a scoprire ricette e segreti.
Il libro, oltre che divertente ed interessante, è corredato
da molte ricette tipiche della zona, divise per stagioni, ed altre di sua invenzione.
Tra le ricette estive, vi cito la Zuppa fredda all’aglio,
Gnocchi di semolino, Pollo con Ceci, pomodori e Timo, Fagotto di pesche al
Mascarpone; tra quelle invernali le Castagne al vino Rosso, Pollo arrosto
ripieno di Polenta, Bruschette di tutti i tipi, la famosa Ribollita toscana
(volevo sperimentarla ma non ne ho ancora avuto il tempo) e infine questa
deliziosa, semplice ricetta: Pere Invernali in Vino Nobile.
Di solito faccio le mele al forno, con zucchero e limone,
oppure le metto a pezzi in casseruola con acqua, zucchero e limone. Le pere
cotte non le avevo mai sperimentate, ma vi assicuro che questa ricetta con vino
rosso e uvetta è squisita! Io ho scelto delle Williams rosse, piccole, dolci e
profumatissime.
Intanto vi faccio assaggiare un pezzetto del libro:
Prefazione
“Nel 1990 (era la prima estate passata qui) ho comprato un
enorme libro con le pagine bianche, la copertina in carta di Firenze e dei
Nastri azzurri per chiuderlo. Sulla prima pagina ho scritto ITALY. Il libro è
di tale bellezza che dovrebbe contenere un qualche immortale poema: invece ho
cominciato a scrivere una serie di nomi di fiori ed erbe selvatiche, progetti,
parole nuove, schizzi di mattonelle in stile pompeiano. Vi ho descritto le
stanze, gli alberi, i versi degli uccelli, E poi annotazioni del tipo: I girasoli si piantano quando la luna entra
nel segno della Bilancia, anche se non ho la minima idea del periodo in cui
ciò avvenga. Ho citato le persone via via conosciute, i piatti che ho cucinato.
Il libro è diventato così una sorta di cronaca dei primi quattro anni
trascorsi qui. Oggi è pieno zeppo di menù, cartoline raffiguranti quadri, un
disegno con la pianta di un’abbazia,
poesie in italiano e schemi del nostro giardino.
(….)
Spero che il lettore sia come un amico che venga a trovarmi,
ed impari ad ammassare la farina sul piano di marmo del tavolo, e poi a
impastarci le uova; un amico che si desti al verso del cuculo tra i rami del
tiglio e passeggi tra le vigne canticchiando; che faccia la conserva di
prugne, mi accompagni in macchina a visitare le cittadine fortificate sui
cucuzzoli delle colline, con le loro cascate di gerani alle finestre. (…) Come
vecchi contadini ci sediamo insieme accanto al fuoco, ad abbrustolire fette di
pane e olio e a bere il Chianti novello. Dopo aver visitato stanze e stanze
piene di Madonne rinascimentali, friggo in tegame delle piccole anguille,
insaporendole co aglio e salvia. Sotto il fico due gatti giocano a rincorrersi; noi ci godiamo il
fresco. Ho fatto il conto: i colombi tubano sessanta volte al minuto. Il muro
etrusco sopra la cas risale all’VIII secolo a.C. Possiamo chiacchierare. Ne
abbiamo tutto il tempo.”
Se si vuole fare un appunto alla scrittura spumeggiante e dell’americana,
è il considerare la Toscana, e gli italiani in genere, secondo il tipico
pregiudizio degli stranieri, che ci vede tutti un popolo fantasioso, un po’
eccentrico, rozzo, passionale, ancora
attaccato a vecchie tradizioni, in definitiva crepuscolarmente romantico,
esattamente come ci vedevano i viaggiatori del Gran Tour nel Settecento.
Ad
esempio, la Mayes si lamenta che non esistano letti a brandina, quelli che si
chiudono in due parti: se me lo diceva, gli davo l’indirizzo di un negozio
vicino casa mia, che ne vende di vari
modelli. Un’altra delle frasi che mi ha fatto saltare sulla sedia è stato il
commento alla ricetta Insalata di Fusilli con Pomodori al Forno: “Non ho mai
visto in un menù italiano l’insalata di pasta, che è una meravigliosa
invenzione americana.” No dico, stiamo scherzando? Va beh, lo sanno tutti che i
Fusilli sono un piatto tipicamente americano…
Forse sarebbe meglio tacere misericordiosamente del pessimo
film che ne è stato ricavato, però due parole ce le spendo comunque, almeno vi
comprate il libro e non il film.
A parte la bella Diane Lane, per il resto è la tipica
commediola americana piena di stereotipi (molto peggio del libro), con tanto di
Raul Bova che parla un improbabile napoletano, personaggio completamente
inventato di cui non si capisce l’esigenza, se non quella di compiacere un
pubblico oltreoceano per cui gli italiani sono tutti belli, maschi e traditori.
L’unico pregio del film è l’ambientazione, ma di questo il regista non ha
merito alcuno, visto che i dolci e sontuosi paesaggi toscani noi li conosciamo
bene.
Ricetta:
Sbucciate quattro pere piuttosto dure, lasciando il picciuolo.
Adagiatele in una casseruola,
copritele con un bicchiere di vino rosso, irroratele con del succo di limone.
Cospargete ognuna di un cucchiaio scarso di zucchero (potete
usare anche quello di canna), aggiungete uvetta passita a volontà; la ricetta
prevede anche vaniglia e chiodi di garofano, ma vi assicuro che viene benissimo
anche senza.
Fate cuocere
dolcemente, a coperchio chiuso, per 10 minuti.
Scoperchiate, quindi girate delicatamente le pere,
irroratele col sughetto di vino, quindi proseguite la cottura a fuoco dolce per
altri dieci minuti, tenendo conto che non devono disfarsi.
Potete servire tiepide o fredde.
Ciao Laura, grazie! Anche noi oggi abbiamo fatto una passeggiata sui colli intorno alla città...era una giornata soleggiata e quasi calda!
RispondiEliminaLe pere al vino rosso le faceva la mia mamma, senza uvetta però..
Buona serata!
Carmen
a Roma faceva caldissimo, sembrava giugno!!
EliminaGeillis,che bello questo tuo post!Anch'io ho sempre provato con le mele.Annoterò quasta ricetta sul mio quaderno!Baci,Rosetta
RispondiEliminale mele sono un classico, ma devo dire che queste pere sono assolutamente da provare!
EliminaLessi questo libro diversi anni fa e sulla scia del romanzo ho visto il film e come racconti te ne avrei fatto volentieri, grazie per avermi ricordato questa bella ricetta.
RispondiEliminaquando si tratta di fare film tratti da un bel libro, di solito riescono davvero a fare un disastro, mi sono sempre chiesta perché...
EliminaI Giardini della Landriana non te li puoi perdere, sono bellissimi. Ma anche Villa Pamphili è splendida. Per non parlare poi di Cortona, dove è nata mia moglie!
RispondiEliminaLe tue pere le dovrò provare: mi sembrano veramente molto buone! A presto
non vedo l'ora di vederli!!!
Eliminabella giornata che hai passato!!! grazie per il libro, dev'essere davvero interessante e le pere ottime!
RispondiEliminabeh, almeno a Roma abbiamo dei bellissimi parchi, non dobbiamo andare molto lontano!
EliminaIeri difatti è stata una giornata afosissima.. 27° segnava nelle ore più calde.. ma cielo velato!!! Buonissime le pere al vino rosso.. mi piacciono molto.. baciotti e buon w.e.
RispondiEliminabuon week-end anche a te
EliminaNon conosco questo libro! Ora mi metto subito alla sua ricerca, interessantissimo!
RispondiEliminacara, visto dove abiti, pensavo fosse scontato che tu lo conoscessi, non puoi perdertelo!!! sicuramente conosci la Toscana meglio di lei, e ritroverai molti posti a te familiari, e ricette...
EliminaVilla Pamphili è bellissima!..leggendo il tuo post mi sono reso conto che è da tanto che non ci torno! Le pere invece sono da provare..! A presto
RispondiEliminaFederico
lavaligiasottosopra.blogspot.it
io per fortuna ci abito abbastanza vicino!
EliminaSquisita la cucina toscana, tantissimi piatti saporiti, pieni di storia e tradizione. E poi i paesaggi, l'odore di brace che si sente nell'aria appena inizia l'autunno, la gente, tutto...adoro la Toscana!
RispondiEliminaanch'io!!!
EliminaChe bello questo libro, non lo conoscevo e mi sembra molto interessante, grazie.
RispondiEliminase ti piacciono i libri di viaggio, la Toscana, la cucina...allora è il libro che fa per te!!
EliminaSono una toscana che vive sul mare...mi hai fatto venire una gran voglia di leggere questo libro!!!
RispondiEliminaNon si finisce mai di scoprire lati nuovi di ciò che ci circonda!Grazie della dritta!
Buona domenica Lieta
la Toscana è bellissima tutta, la parte della costa forse è quella che conosco meno, mi piacerebbe conoscerla meglio
EliminaBuon 25 aprile a te, anche se in ritardo!
RispondiEliminaNon ti ho fatto gli auguri in tempo reale perché ero in gita... ponte lungo in Valsesia! Posti fantastici e cibo ottimo *___*
PS: grazie per averci segnalato l'uso improprio della parola "pergamena" ne "La stella di luna". Lo correggeremo nella stesura definitiva in ebook. Che asina, pensa ho ho anche studiato queste cose all'università, ahahhahah
:-D
brava, una bella gita risolleva sempre l'animo, e quando si mangia bene, anche di più
Eliminagrazie per questo pezzetto di libro mi hai messo la curiosità di leggerlo!
RispondiEliminabella anche questa ricettina!
un abbraccio a presto!!
sono contenta di averti fatto venire curiosità!
EliminaGeillis sai devo ammettere che non amo le pere ma questa tua foto ti giurò è splendida e mette in dubbio le mie idee scusa l'assenza dal tuo blog un abbraccio a un amica sempre presente e affettuosa simmy
RispondiEliminaabbiamo il cognome simile..
RispondiEliminasai che ci avevo fatto caso anch'io?
Eliminanon sono riuacita a trovarlo :( Come possiamo fare?
RispondiEliminaneanche su Amazon? l'edizione italiana è della Bur
EliminaIo non posso che invitarti a provare presto la ribollita. La adoro. Uno dei miei piatti invernali preferiti. ora però non so se si trova ancora il cavolo nero. forse solo in inverno.
RispondiEliminal'ho assaggiata proprio in Toscana, mi sono sempre ripromessa di provarla e invece...
EliminaIo ho visto il film e nemmeno fino alla fine: davvero non mi è piaciuto! Però, la tua recensione mi ha invogliato a leggere il libro, lo cercherò in biblioteca. Queste pere sembrano davvero squisite!
RispondiEliminaHo letto il post precedente e sono completamente d'accordo con te; quante occasioni sprecate, quante delusioni...
Credimi, io ho adorato il libro, il film mi ha fatto quasi arrabbiare per quanto era infedele e superficiale, praticamente un'altra storia
Eliminache voglia di averne sottomano un piattino proprio ora...qui piove e fa freddo, mi piacerebbe gustarmelo in santa pace sotto una calda copertina!
RispondiEliminaa Roma invece fa un caldo che sembra giugno, se cominciamo così...
EliminaChe bello il tuo blog! Complimenti! Il post è molto carino e la ricetta invitantissima. Brava, brava, brava, sei una bellissima scoperta!
RispondiEliminaGrazie Raffaella, benvenuta!!!
Elimina❤❤❤♥ⓄⓃⒺ❤ⒽⒺⒶⓇⓉ♥❤❤❤
RispondiElimina✿ܓ(⁀‵⁀) ✫ ✫ ✫ ✫ ✫ ✫ ✫
✿ܓ `⋎´ ✫ ✫ ✫ ✫ ✫ ✫ ✫ ✫
•´.`•.¸.•´♥•.♥.♥•¸.•´¯` ❤♥❤
║░░░░░▄░░░░░▄░░░░░▄░░░░░║
║░░░░▀▄▀░░░▀▄▀░░░▀▄▀░░░░║
║░░░▀▄╣░░░▄░║░░░░░║░▄░░░║
║░░░▄░║░▄░░▀╣░▄░▄░╠▀░░░░║
║▒▒▒▒▀╬▀▒▒▒▒╠▀▒▒▒▀╣▒▒▒▒▒║
•.♥..•♥.♥•.♥ ♥•.♥.♥•✫ SPLENDIDA GIORNATA✫
Ciao Mirta, Splendida giornata anche a te, e benvenuta!!
EliminaNon conoscevo quel libro ma mi hai incuriosita. COme mi incuriosiscono queste pere, hanno un colore meraviglioso :) Un bacio, buon 1 maggio
RispondiEliminaE' vero, il colore è davvero invitante! Buon 1 maggio anche a te, carissima
EliminaArrivo in ritardo (son mancata parecchio!).. ma faccio in tempo ad augurarti BUON PRIMO MAGGIO! :D
RispondiEliminaUn abbraccio
Manu
pensierinviaggioo.blogspot.it
Buon primo maggio anche a te!!
EliminaAvevo sentito parlare di questo libro e conoscendo i tuoi gusti raffinati mi piacerà! Sai che non riesco a mangiare la frutta cotta, anche se nel vino? Di qualunque frutta si tratti, mele, pere... L'aspetto è gradevolissimo e la foto come sempre splendida. Mi stai facendo venire in mente che non so se a mio marito potrebbero piacere. In effetti la torta di mele la mangia (io no)... Devo chiederglielo. Un bacio, amica mia, adesso vado a sbirciare fra le tue stanze e i tuoi mobili ;-)
RispondiEliminama dai, non sapevo che non mangi frutta cotta...niente torta di mele?! va beh, io per esempio sopporto poco le spezie e il piccante, il pepe e i tartufi, ognuno ha delle cose che proprio non riesce a farsi piacere, sicuramente troverai tanti altri dolci che sono di tuo gradimento, senza la frutta cotta!
Eliminaeh si, le pere al vino sono un piatto classico in toscana, io sono fiorentina e la mia mamma le faceva sempre per riscaldarci con le pere calde davanti al camino acceso nelle fredde sere invernali.... Invece un ottima ricetta di frutta cotta che ho scoperto viene dall'america: un ananas maturo tagliato a bocconcini, messo in una bustina di plastica a marinare con zucchero di canna e cannella, lasciare in frigo per almeno mezz'ora e poi cuocere in forno o sul bbq per 15 minuti....è davvero da provare!
RispondiEliminaAri
te la copierò sicuramente, grazie!!!
Elimina