I miei viandanti

lunedì 11 gennaio 2010

Antico e Nuovo a Palazzo Massimo



Dopo avervi abbondantemente illustrato Palazzo Altemps, ecco un altro pezzo del Museo Nazionale Romano, istituito una quindicina di anni fa. Si tratta di una collezione di preziose opere romane, soprattutto sculture ma non soltanto, che hanno trovato nuova sistemazione in alcuni palazzi antichi di Roma.
Nel caso dell’Altemps, si trattava di un bellissimo palazzo secentesco, alle spalle di piazza Navona.
Già solo la bellezza dei saloni e degli affreschi vale una visita: la statuaria in quella cornice, poi, viene impreziosita ancor di più, una visione veramente sublime che ha pochi rivali al mondo.









In questo caso, l’austero Palazzo Massimo è una costruzione molto più recente, risale infatti alla fine dell’Ottocento, e ovviamente è molto meno affascinante, dal punto di vista artistico e architettonico, dell’Altemps.

Fino all’Unità d’Italia la superficie di quello che oggi è un quartiere caotico, tra l'Esquilino e il Ludovisi, ora dominato dall’imponente mole della Stazione Termini, era occupato dalla Villa Montalto –Peretti, fastosa dimora di Sisto V, una villa rinascimentale suburbana come ce ne sono molte altre a Roma (Villa Borghese, Villa Pamphili), realizzata nella seconda metà del 500 dall’architetto Domenica Fontana, e di cui non resta più che qualche pezzo sparso per Roma.

L’ubicazione originale della costruzione, secondo le piantine dell’epoca, doveva essere vicina alle Terme di Diocleziano, e sorgeva in mezzo ad una estensione molto vasta adibita a parco, con giardini, viali alberati, fontane e casini di caccia.

A fine Settecento la proprietà passa alla famiglia Massimo, che la vende dopo appena qualche decennio, nel 1865, contemporaneamente all’inizio della costruzione della Stazione Termini (si trattava ovviamente non della moderna stazione che vediamo adesso, che fu costruita solo a metà del secolo scorso, ma di una nello stile dell’epoca, adatta al ridotto traffico ferroviario di allora e che fu in uso per circa sei decenni, prima di venir abbattuta e ricostruitaex novo nelle forme avveniristiche che vediamo adesso).

Il palazzo in cui è ospitato il museo risale al 1883, un palazzo dall’aspetto austero, di stile neorinascimentale, a pianta quadrata intorno ad un cortile centrale a cielo aperto. L’edificio fu adibito per molti anni a collegio di gesuiti, per essere poi acquisito dallo Stato nel 1981, e rimasto chiuso fino all’apertura del nuovo Museo, nel 1998.







Vi sono collocate opere d’arte romana che coprono un periodo dal III secolo d.C. fino al V a.C. , provenienti da varie collezioni e vari scavi effettuati a Roma durante i lavori di edificazione dei nuovi quartieri ottocenteschi, e da scavi della zona intorno a Roma.

Degli arredi della villa originale non mi pare ci sia rimasto molto, e così dell’ambientazione ottocentesca a cui risale l’edificio, per cui il museo risulta molto diverso da Palazzo Altemps, che è bellissimo già di suo.
Però l’allestimento della collezione ivi presente è comunque suggestivo, nella sua austera semplicità.
Si è scelto di collocare le statue in ambienti rigorosi, moderni, molto sobri. L’atmosfera è data appunto dal contrasto tra i marmi levigati e sinuosi e il rigore quasi austero degli sfondi, dai chiaroscuri sfumati ma d’effetto su cui sono sistemate le sculture, quasi dei fondali lasciati volutamente spogli per mettere in risalto la preziosità degli oggetti.

I giochi della luce sui marmi, che scivola calda e carezzevole sulle superfici levigate e tornite delle figure, le linee prospettiche su cui convergono le statue, gli scorci scenografici che si offrono alla vista tra i vari ambienti, tutto concorre a farne un museo suggestivo, di stampo moderno, più simile ad allestimenti di altro tipo, come quelli francesi, piuttosto che le classiche sistemazioni a cui siamo abituati in Italia.






Un ottimo esempio di paragone è il piccolo ma particolare Museo della Centrale di Montemartini, che prima o poi visiterò di nuovo per fotografare: una centrale elettrica dismessa, con macchinari d’epoca ancora in loco, che fanno da inusuale sfondo a statue classiche provenienti dai Capitolini, marmi antichi vicino a turbine e pezzi di archeologia industriale, motori e caldaie degli anni Trenta.

Per fortuna negli ultimi anni si comincia ad utilizzare in maniera intelligente il grande patrimonio architettonico che abbiamo a Roma, per sistemare le ingentissime collezioni di arte antica che ancora sono nascoste nei magazzini dei vari musei...se si decidesse di impegnare più risorse al restauro e alla valorizzazione del nostro patrimonio artistico, l'Italia potrebbe competere con paesi che di sensibilità culturale ne hanno fatto un vanto, come la Francia e la Germania. Purtroppo, siamo in Italia...








Ed ora veniamo al Museo vero e proprio: come già detto, l’edificio si articola intorno ad un cortile centrale a cielo aperto, ed è composto da un Seminterrato, con una sezione di Oreficeria e Numismatica, nonché il prezioso corredo funerario della Bambina di Grottarossa (il tutto purtroppo non fotografabile per la pessima luce), ed un Pianterreno, su cui corrono vari corridoi attorno al cortile, in cui sono sistemati busti di epoca repubblicana e primo Impero, come questa bella testa di sacerdote Isiaco della metà del I sec a.C., rinvenuta nel Tevere, ed altri ritratti femminili e maschili.








Ed ecco la famosa sala di Augusto, su cui campeggia un’elegiaca raffigurazione dell’imperatore in veste di Pontefice massimo trovata in Via Labicana: una statua ad altezza naturale, forse una copia di età traianea di un originale fatto negli ultimi anni di vita dell'Imperatore.
Augusto è affiancato da tre raffigurazioni dell’amato nipote Marco Claudio Marcello, da lui designato suo successore, che invece morì appena ventenne. Due dei bei ritratti lo raffigurano appena adolescente (provenienti dalla Casa del Citarista a Napoli e dalla Fondazione Sorgente Group) , mentre il terzo busto, proveniente dai Capitolini e precedentemente identificato col giovane Brutus, lo mostra come giovane uomo, forse poco prima della morte.





Davanti alla bella statua di Augusto si trova una preziosa Ara di Venere e Marte rinvenuta ad Ostia Antica, risalente al regno di Traiano, su uno dei cui lati sono raffigurati Romolo e Remo allattati dalla lupa.









Proseguiamo per la Sala della Venere Pudica, in cui troneggia la graziosa Afrodite nell’atto di coprirsi le nudità: si tratta di una raffigurazione del I secolo a.C., proveniente dal convento camaldolese San Gregorio al Celio e recante la firma dello scultore Menophantos, a cui si affianca una rara Fontana a forma di Rhyton, in Marmo pentelico della fine del I secolo a.C., proveniente dalla Via Tiburtina,e poco oltre un frammento di Menade danzante dalle vesti scomposte, copia di un originale greco del tardo V secolo .






E poco oltre, una bellissima Niobide ferita in marmo pario che cerca di liberarsi dalle frecce scagliate da Marte e Artemide, prezioso originale del 440 a.C. circa, proveniente dai famosi Horti Sallustiani.




Un raro esempio di statuaria in bronzo di età ellenistica (le statue in bronzo sono estremamente rare, in confronto a quelle in marmo, perchè il metallo si presta facilmente ad essere fuso e riutilizzato) risalente al III-II secolo a.C.: si tratta di un principe straniero, forse Seleucide, identificabile forse con Attalo II di Pergamo, qui raffigurato con il corpo possente e muscoloso, appoggiato ad una lancia.




Siamo pronti per salire al Primo Piano, su cui è esposta la collezione di statuaria risalente all'Età imperiale.


Per chi volesse approfondire:
Wikipedia
Beni Culturali
Roma 2000
Itinerari Romani
EZ Roma
Pierreci
Atlante archeologico
Scuola d'Italiano
Wikimedia
Imago Romae

15 commenti:

  1. Geillis sei grandiosa, la tua 'guida' virtuale è semplice ma ricca, diretta.... perfetta! Belle le foto. Sono d'accordo con te, l'allestimento del Museo segue finalmente criteri contemporanei, già da molto in uso nel resto d'Europa. Niente orpelli, solo le opere d'arte a farsi godere!Brava,
    saluti affettuosi. Margherita

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  2. Ciao Geillis!!!
    Buon Anno e grazie!!!

    complimenti: ottimo post con bellisime foto!!!!

    a presto

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  3. Ciao Geillis!!!
    Buon Anno e grazie!!!

    complimenti: ottimo post con bellisime foto!!!!

    a presto

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  4. Come ci guidi tu tra le bellezze dell'arte non ci guida nessuno!! Io ti seguo gustandomi una fetta del ciambellone qui sotto: una delizia!

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  5. Grazie Margherita, sono contenta che qualcuno apprezzi le mie peregrinazioni artistiche
    :-)

    Ciao dario, buon anno anche a te!

    @ Dolcetto: sono molto fortunata a vivere a Roma e ad aver studiato arte, tutto qui...è bello che una cosa che ti appassiona tanto riesce ad interessare anche gli altri, bello
    :-)

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  6. che splendido giro...grazie ;)

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  7. Post bellissimo, ci ho lasciato gli occhi su queste stupende foto. Mi piace moltissimo l'allestimento di questo museo, perché risalta al massimo le peculiarità delle opere, con un sistema di luci ben curato, almeno così mi sembra dalle foto.
    E grazie per condividere con noi queste cose, per non dare per scontato che a nessuno interessi sapere qualcosa di più dei materiali usati o della storia che c'è dietro un'opera. Sono stato a Roma una volta sola, un due giorni quasi di toccata e fuga, ma ricordo bene che non riuscivo a staccare gli occhi dai palazzi,dalle piazze e da tutte le segnalazioni sulle mostre permanenti o itineranti. Abitassi a Roma sarei sempre per musei. Non amo soltanto guardarle le opere d'arte, devo osservarle in ogni dettaglio e non m'importa niente se ci "perdo" delle ore, l'appagamento che provo è enorme.

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  8. @ Asa Ashel: ti ringrazio davvero, le tue parole sono confortanti! Ci sono tante persone che amano l'arte, e ci sono invece tante persone che vivono a Roma e non la conoscono affatto, non interessa proprio! Io la scopro giorno per giorno, e non finisco mai di imparare...


    @ Lorenza: ma prego
    :-)

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  9. Sai Geillis che effetto mi ha fatto il tuo post? Credimi, pura commozione. Sarà che sto anche ascoltando l'intermezzo della Cavalleria Rusticana di Mascagni! Ma vedere queste foto bellissime, ammirare queste opere di rara bellezza, attraverso i tuoi occhi è una grande esperienza, e poi ci sono i ricordi delle mie giovanili visite romane.
    Geillis sei veramente "grande"
    un caro saluto
    mario

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  10. Grazie Mario, queste parole dette da un'artista sono un complimento incredibile...credimi, le statue erano bellissime, e le luci azzeccatissime...mi sembrava quasi di fare dei ritratti, non delle foto a statue, mi è piaciuto moltissimo!
    Nella seconda parte ce ne saranno altre stupende, non vedo l'ora di postarvelo
    :-)

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  11. E io non vedo l'ora di leggerlo. c'è da dire che la ritrattistica dell'epoca romana rimane insuperata a mio avviso. Ricordo ancora quando sfogliavo e studiavo i libri di storia dell'arte, l'arte romana fu quella che mi ha aperto le porte della cultura artistica e il primo amore, anche in questo campo, non si scorda mai. Avevo solo 14 anni quando sono entrato per la prima volta nel Museo Nazionale , allora nelle Terme di fronte alla Stazione Termini, e vagavo estasiato per le diverse sale del museo, e quando mi son trovato di fronte al "Trono Ludovisi"!

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  12. Ecco qua!!! è tornata la mia guida virtuale preferita....Gellis questi post sono incomparabili!!Grazie davvero di cuore!

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  13. Guardando questo splendore mi chiedo come mai oggi non riesco ad appassionarmi all'arte contemporanea e ad ammirare opere di altrettanta bellezza e perfezione. Forse è un mio limite. Forse mancano scuola, talento, mezzi, entusiasmo o tutte queste cose insieme...
    Non so dare una risposta. So solo che grazie a te, alla tua passione per l'arte e al tuo indubbio talento fotografico ho provato una gioia immensa.
    Grazie

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  14. @ Lella: neanche io capisco l'arte moderna, mi fermo agli Impressionisti e al Dèco,e quando vedo queste meraviglie mi chiedo, appunto, cosa ci vedano gli altri nelle opere moderne
    :-)

    @ Romy Grazie per la guida virtuale, sono onorata!!
    @ Mario: ora le collezioni sono sparse nei vari musei, tra cui questo, se torni a Roma non puoi perderli...

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  15. bellissimo questo museo! l'ho visitato anche io a gennaio. insieme alla crypta balbi, secondo me è fra i più belli

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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