I miei viandanti
martedì 9 giugno 2009
Palazzo Altemps.Un gioiello rinascimentale nel cuore di Roma
Vi avevo accennato tempo fa ad una mia visita a due Musei che fanno parte del circuito del Museo Nazionale Romano: Palazzo Altemps e Palazzo Massimo. Il Museo Nazionale Romano è un'istituzione di recente costituzione, un progetto inaugurato una decina di anni fa per esporre, finalmente, sculture e collezioni rinchiusi per decenni nei magazzini a pigliar polvere.
Roma ha la collezione di arte romana più vasta al mondo, ovviamente, penalizzata però da un'esposizione museale non sempre all'altezza (basta andare al Louvre e vedere cosa hanno saputo fare i francesi).
Fortunatamente, negli ultimi anni, qualcosa si è mosso, e questi due bei Musei ne sono la testimonianza.
Il Museo Altemps è ospitato in uno splendido palazzo rinascimentale, proprio alle spalle di Piazza Navona, nella Piazza della Chiesa Sant'Apollinare (recentemente salita alla cronaca per vicende non proprio esaltanti, legate al boss della banda della Magliana sepolto nella cripta).
Non è un museo enorme, se siete dalle parti di Piazza Navona e avete due ore da impiegare in maniera proficua, ve lo consiglio assolutamente.
L'edificazione del palazzo risale addirittura al 1471, fu costruito per volere di Giacomo Riario, nipote del papa Sisto IV. Fu poi più volte rielaborato e restaurato alla fine del Cinquecento, quando venne acquistato dal cardinale Marco Sittico Altemps, poi nell'Ottocento (quando vi fu impiantata un Seminario Spagnolo), nel 1949 e poi l'ultimo restauro, quello definitivo, che lo ha restaurato per sistemare delle importanti collezioni: la collezione Altemps, la Boncompagni-Ludovisi, la Mattei e la raccolta Egizia, proveniente dal Tempio di Iside in Campo Marzio.
Ospita collezioni antiche, il cui inizio risale al Cinquecento: era di moda, nelle grandi famiglie dell'epoca, collezionare sculture antiche, mosaici, affreschi, oggetti preziosi, che andavano ad ornare le lussuose ville di città o di campagne, i giardini, le stanze, le facciate. E' proprio in quest'epoca che cominciano gli scavi nel ricco sottosuolo di Roma: non scavi sistematici, ovviamente, come li intendiamo noi adesso. Erano scavi alla ricerca di oggetti e sculture, senza molto riguardo per il resto.
I ritrovamenti ci hanno regalato dei pezzi di valore inestimabile, che sono sparsi nelle piazze, nei palazzi e nei Musei di Roma, e del mondo intero: da noi abbiamo la Collezione Borghese, nella splendida Villa Borghese, poi i Musei Capitolini, i Musei Vaticani, Palazzo Barberini, il Museo Barraco, solo per citarne alcuni.
La collezione qui esposta consiste solo in una parte di quella originale, perchè molti dei pezzi accumulati nei secoli furono venduti, a partire dalla fine del 700, e le collezioni smembrate.
Le sculture non sono molte ma preziose, e credo che si tratti di una delle sistemazioni museali migliore che abbia visto negli ultimi anni, almeno in Italia. A differenza di altri musei sistemati in palazzi più moderni (Palazzo Massimo e Palazzo Braschi, ad esempio, i cui è collocato il Museo di Roma), Palazzo Altemps è già bello di suo, e questo aggiunge bellezza alla bellezza.
Il Museo occupa una cospicua parte del palazzo, ma non tutto: solo recentemente, infatti, il Comune ha potuto comprare la parte rimanente, ed è in via di restauro per poter ospitare il resto delle esposizioni.
Il palazzo ospitò, per qualche tempo, anche il famoso poeta Gabriele d'Annunzio, che sposò l'ultima erede della casata Altemps, Maria Hardouin di Gallese, matrimonio celebrato nel 1883 e finito tragicamente. E' recentissima l'apertura di altre quattro sale museali, abitate all'epoca dall'artista.
E allora, eccoci nel cortile d'onore, il cortile quadrangolare in travertino con decorazione a stucco, su cui si affacciano i quattro lati del palazzo.Il progetto è attribuito ad Antonio Sangallo il Vecchio e a Baldassarre Peruzzi, ed è ornato da statue, rilievi e una fontana in mosaici policromi e conchiglie.
La Collezione Altemps, iniziata dallo stesso cardinale Marco, contava ben 120 statue, di cui ne rimangono una quindicina, in massima parte sistemate nel cortile e nelle scale. Le quattro statue negli archi del porticato di fronte sono copie romane di originali greci della collezione Altemps, mentre quelle sotto il porticato di accesso al museo provengono da Villa Celimontana al Celio, dove a partire dal Cinquecento la famiglia Mattei cominciò la sua personale collezione.
Ed ora saliamo verso il primo piano. Ovviamente non è stato possibile fotografare tutto, perchè i pezzi sono molti, e le condizioni di ripresa non sempre possibili.
La cosa che però va evidenziata è che la sistemazione delle statue risulta quanto mai affascinante in queste belle stanze affrescate, dai bei pavimenti in cotto e i soffitti in legno: pochi pezzi ma di particolare bellezza, marmi antichi e levigati dal tempo morbidamente sfiorati dalla luce naturale proveniente dalle grandi finestre dai vetri a piombo, ed una illuminazione di supporto dai toni caldi, dorati, che scivola carezzevolmente sulla pietra levigata, creando dei giochi di luci ed ombre e dei chiaroscuri molto suggestivi.
Siamo nella Sala delle Prospettive Dipinte: un trompe d'oeil con colonne e paesaggi, il bellissimo Hermes Loghios (copia romana di un originale greco del V secolo a.C.), un Hermes del I secolo e un Eracle del II secolo.
Ed ora usciamo sul loggiato dipinto, risalente alla fine del Cinquecento: ornato da busti di imperatori romani e da un bell'affresco sulle volte a crocera, che simula un pergolato di legno con piante e uccelli esotici. Sul fondo è collocata una fontana vitrea policroma, con leziosi puttini nel timpano.
La Sala della Piattaia, con affreschi della scuola di Melozzo da Forlì, in cui sono sistemate tre delle statue più importanti del Museo. L'Ares Ludovisi, seduto con la spada in mano e lo scudo accanto: copia romana di un originale del IV secolo a.C, fu restaurato dal Bernini.
Lo struggente abbraccio tra i fratelli Oreste ed Elettra sul sepolcro di Agamennone, con firma di Menelaos e risalente al I secolo d.C, e il bel giovane seduto in posa disinvolta, sempre di età romana ed anch'esso restaurato nel Seicento, forse decorazione di un timpano.
La sontuosa anticamera e camera della Duchessa, ornate da un soffitto quattrocentesco in legno dipinto, e un fregio secentesco a soggetto mitologico. La Venere accosciata è di età adrianea.
E passiamo alla perla della collezione, il cosiddetto Trono Ludovisi, collocato nella Sala delle Storie di Mosè, dal fregio cinquecentesco che orna la parte superiore delle pareti.
Si tratta di un originale proveniente dalla Magna Grecia, forse da Locri, del V secolo a.C. , anche se non tutti gli studiosi sono d'accordo sulla datazione. Fu rinvenuto nel 1887 presso la Villa Ludovisi, una splendida residenza suburbana, che in quegli anni venne distrutta e lottizzata per far posto al quartiere che insiste sulle moderne Via Boncompagni e via Veneto.
L'area della Villa sorgeva sugli antichi Horti Sallustiani, per cui si ipotizza che sia stato portato a Roma come bottino di guerra: il trono presenta, nella parte frontale, un delicato rilievo raffigurante Afrodite che esce dalla spuma del mare, coperta da un delicato velo tenuto da due ancelle, mentre sugli altri due lati delle figure femminili sedute.
La delicatezza dei panneggi e la grazia della dea ne fanno uno dei più begli esempi di rilievo giunto fino a noi.
Nella seconda parte scopriremo altri tesori custoditi in questo museo, come il celeberrimo Galata Suicida.
Per maggiori informazioni:
Soprintendenza di Roma
Wikipedia
Palazzo Altemps su Tiscali-Skuola
Roma2000
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grazie Geillis per questa cronaca di una visita a questo splendido museo. Ti invidio proprio, poter uscire di casa e immergersi nella storia e nei tesori artistici di cui siamo orgogliosi. E mi vengono in mente le mie prime visite A Roma ( presso a casa delle mi zie in piazza Vescovio), oppure, i primi anni della giovinezza con i miei genitori. E Mi ricordo l'emozione, la grande emozione quando ho visto per la prima volta il "trono Ludovisi" che avevo guardato e studiato solo sui libri di scuola. Allora però era, se non sbaglio, localizzato al Museo Nazionale Romano, che, se ancora non sbaglio, era nelle terme di Diocleziano, di fronte alla stazione Termini. Sono passati molti anni da allora, ma mi sono rimasti impressi nella memoria questi ricordi. Prendevo il treno da solo (avevo 14 anni!!) alla stazione di Alessandria, ed ero lì, giovinetto a camminare per le strade e i monumenti di Roma. Quante visite ai fori!! ci passavo intere giornate, e poi alla sera, nelle sere d'estate nelle stradine intorno al Pantheon, che magia!
RispondiEliminaEh si ti invidio proprio, cara Geillis, e ti ringrazio ancora perchè attraverso i tuoi racconti e le tue emozioni, fai rivivere le mie emozioni, fino alla commozione.
mi fa piacere condividere tanta bellezza! Le collezioni sono stte sistemate pochi anni fa nelle nuove sedi, tra cui questa: e mi sembra un'ottima sistemazione, il museo è veramente bello, neanche io l'avevo mai visto!
RispondiEliminaLa prossima volta vi porterò a Palazzo Massimo, anche se non regge il confronto con questo...
P.s. Roma mi sa che è un po cambiata, rispetto ai tuoi ricordi, e purtroppo anche ai miei...
sempre esaudiente, da far venir voglia di correre a Roma e seguire i tuoi itinerari...un bacio
RispondiEliminaQuanto tempo che desidero visitarlo!
RispondiEliminaMa adesso Marco vuole venire anche lui a Roma quando ci vado, per cui mi tocca scegliere itinerari più consoni, sennò diventa uno strazio per tutti.
Speriamo che quando avrà 14 anni, come a Mario, anche a lui piacciano queste cose.
Ho paura però che i ragazzi di oggi abbiano altri gusti...ma non si sa mai.
Grazie Geillis e a presto!
Cara Carla, il museo non è grande, magari un paio di ore tuo figlio riuscirebbe a resistere
RispondiElimina:-)
Lo so, i ragazzi di oggi sono diversi, ma è importante anche l'incoraggiamento dei genitori, per cui, non desistere...
@ Elena: la prossima volta che sei a Roma, magari riesci a farci una scappata, ne vale la pena!
Quanto avrei voluto essere lì anch'io!!!...Grazie per aver condiviso la tua visita.....non vedo l'ora di vedere Palazzo Massimo!Un abbraccio!
RispondiEliminaChe bello!! Che statue stupende, e che scenario da favola! Le tue foto e i tuoi racconti fanno sempre sognare :-) E' bello leggere articoli di persone che amano la cultura.
RispondiEliminasono diplomata al liceo artistico è molte delle ( bellissime) statue che hai fotografato erano presenti a scuola ( ovviamente delle copie) e ho passato mooooolte mooolte ore a fare copia dal vero su quei visi.... che bei ricordi....
RispondiEliminaUno dei musei che sta da tempo nella mia personale pole position, la prossima volta che verremo a Roma non lo voglio assolutamente mancare :)
RispondiEliminaha, I am going to try out my thought, your post give me some good ideas, it's truly awesome, thanks.
RispondiElimina- Murk