I miei viandanti

martedì 16 giugno 2009

Palazzo Altemps, seconda parte



Ed eccoci alla seconda puntata della visita al rinascimentale Palazzo Altemps, recentemente trasformato in parte del Museo Nazionale Romano.

Siamo al primo piano, nella cosiddetta Salone delle Feste (o Sala Grande): realizzata nel 1575, ha sulla parete destra un enorme camino in marmo colorato, pavimento in cotto e soffitto a travi di legno.

Nel mezzo si trova uno dei gioielli della collezione Ludovisi, rinvenuto nei giardini della villa di famiglia nel XVII secolo. La splendida villa secentesca, di cui è rimasto solo il Casino dell'Aurora, fu lottizzata alla fine dell'Ottocento e venne completamente distrutta assieme al leggendario parco, dando origine al moderno quartiere intorno a Via Veneto e Stazione Termini.




Si tratta della celeberrima statua del Galata che si uccide assieme alla moglie, una copia antica di epoca ellenistica, forse del II o I secolo a.C., di un bronzo di Pergamo del III, notevole per la resa plastica dei corpi e dei panneggi che sconfina nel virtuosismo, e per la drammaticità delle espressioni.

Questo celebre gruppo fu rinvenuto assieme al Galata Morente, il giovane guerriero celtico, ferito a morte, che rappresenta una delle perle dei Musei Capitolini (di cui parlerò prossimamente): facevano parte, probabilmente, dello stesso gruppo scultoreo ordinato da Attalo I. Essendo stati rinvenuti durante gli scavi per la costruzione di Villa Ludovisi, che si estendeva sugli Horti Sallustiani, è possibile che appartanessero alle decorazioni degli antichi giardini.




Nella stessa sala, l'enorme Sarcofago Ludovisi, della metà del III secolo d.C., su cui è rappresentata la Battaglia tra Romani e Barbari: anche in questo caso si tratta di un'opera notevolissima sia per la composizione che per la raffinatezza dei dettagli scultorei.

Anche in questo caso si tratta di un ritrovamento secentesco, e rappresenta una scena di battaglia che ha come fulcro una figura giovanile barbuta a cavallo, forse identificabile con uno dei figli di Decio.





Accanto allo splendido camino marmoreo si apre la piccola Chiesa di Sant'Aniceto, una cappella secentesca con decorazione ad affresco del Pomarancio, in cui riposa appunto Aniceto, uno dei primi pontefici della storia.


Ed ancora, passiamo prima nella Sala dei Bacchi, poi nella Sala degli Obelischi, con decorazione egitizzante alle pareti e statue di Satiro e Ninfa e Pan e Dafni.




E' recentissima l'apertura di altre 4 sale, in cui sono esposti alcuni pezzi della Collezione Egizia.

Queste stanze facevano parte dell'appartamento in cui abitò il poeta Gabriele d'Annunzio: il celebre vate sposò , appena ventenne, l'ultima erede di Casa Altemps, maria Hardouin di Gallese, di un anno più giovane di lui.

Matrimonio malvisto dal padre e che finì con una clamorosa separazione appena sette anni dopo.

Le statue qui esposte provengono dall'Iseo Campense, da scavi recenti.



Ed ora torniamo dabbasso, dalla parte opposta del cortile, dove entriamo nelle ultime sale, quelle dove sono ospitate Adriano e la bellissima testa di Antinoo, il giovinetto amato dall'imperatore e morto tragicamente in circostanze misteriose, affogato nel Nilo durante un viaggio in Egitto al seguito del suo amante.




E' ora di lasciare le emozioni di questo luogo pieno di storia e di arte, e di rituffarci nella realtà quotidiana...

Per chi volesse documentarsi ulteriormente:

Beni culturali

Archart

Repubblica

Wikipedia

Romasegreta

13 commenti:

  1. Grazie, Geillis, visitare i musei attraverso i tuoi occhi e i tuoi commenti è sempre un'esperienza notevole.

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  2. e a me fa piacere condividere tanta bellezza!! Sarebbe un peccato che rimanesse chiusa dentro quelle stanze...

    P.s. il Comune di Roma dovrebbe mettermi nel Libro Paga come P.r., ti pare?

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  3. Cara, lo sai che giorno 23 vado a firmare il mio tanto agognato contratto e andrò ai beni culturali?? Ho letto con tanto interesse i tuoi ultimi post vedendomi già all'interno di qualche museo come guida turistica!!! Bacii

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  4. E' davvero bello leggere il tuo blog, mai frivolo, sempre interessante, ricco e stimolante..e io che pensavo fosse il solito blog di cucina!E grazie di questa accuratissima passegiata al museo!!Anche se solo virtualmente sono davvero contenta di averti conosciuta!!
    ps:grazie anche per la rinfrescata di arte e di storia!Uno di quetsi giorno dovrò chiederti un sacco di cose!
    Un abbraccio

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  5. @ Romy: ma quando vuoi!! Non potendo fare l'archeologa come vorrei, almeno mi rendo utile a qualcuno
    ;-)

    @ Elena: ecco, lavorare ai Beni culturali sarebbe il suo della mia vita, vista la laurea in Archeologia, ma pare che a Roma sia un sogno impossibile, ma ti pare?

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  6. OOh, il Galata morente!! Ricordo di averlo studiato in storia dell'arte, mi aveva colpita molto... mi piacerebbe vederlo dal vivo!

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  7. Completamente d'accordo con Romy!!! Non il solito blog di cucina, mai frivolo, ma interessante e piacevole al tempo stesso!!! Tornerei volentieri a studiare storia dell'arte! Un abbraccio ciao!

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  8. ogni volta i tuoi post mi fanno sognare!!! baci!!

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  9. @ Katty: Roma, nonostante le numerose magagne tra cui sporcizia e traffico, è splendida: almeno la faccio conoscere a chi non la conosce a fondo!

    @ Marianna: l'arte studiata in maniera interessante è meravigliosa, peccato sia così noiosa a scuola...

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  10. @ Ivy: è una delle statue più belle che io abbia mai visto, e poi in una cornice particolare come i Capitolini, che dire di più?

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  11. grazie che belle immagini ci fai vedere anche per noi che siamo lontani

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  12. Sono capitata per caso su queste pagine, tramite un altro blog di cucina, e sono rimpasta molto colpita dal bellissimo reportage su palazzo Altemps... Io ho la fortuna di lavorare proprio in quel museo da ormai 10 anni e devo dire che fa un effetto strano vederlo "dal di fuori", attraverso gli occhi di un appassionato e competente visitatore.
    Se dovessi ripassare da quelle parti, contattami pure!
    Laura

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  13. Hai veramente una fortuna enorme, Laura, davvero! Il museo è bellissimo, sono rimasta davvero affascinata...se ripasso da quelle parti, ed è probabile, sicuramente ti contatterò!

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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