In realtà ci ho sempre gettato un'occhiata un po' distratta, ma stavolta le ho girato intorno e l'ho osservata meglio, e mi sono dovuta ricredere. A parte i toni un po' enfatici, le statue sono veramente poderose ed espressive.
Il gruppo scultoreo, di Ercole Ferrari, è del 1929, ma fu inaugurato solo nel 1949, per il Centenario della Repubblica Romana (secondo la Guida Touring Club di Roma, 2004).
E' formato da una base quadrangolare a gradini sormontata da statua in bronzo, assisa su scranno, con braciere in bronzo sotto che fa un po' cimitero.
E' formato da una base quadrangolare a gradini sormontata da statua in bronzo, assisa su scranno, con braciere in bronzo sotto che fa un po' cimitero.
Questo tipo di monumenti commemorativi un po' cimiteriali è abbastanza tipico dell'epoca, basta ricordare Roma o Morte, sul Gianicolo, sempre dedicato alla Repubblica Romana (un giorno vi racconterò del mio trisnonno, che combattè come capitano dell'Esercito nel 1849, ricevendo la Medaglia al Valore per aver difeso la città).
La base è ornata, su tre lati, da gruppi ad altorilievo molto drammatici.A fronte di un'impressione generale un po' fredda (forse per il tipo di materiale utilizzato, quel travertino bianco che fa un po' freddo neoclassico), i gruppi sculturei sono di una rara plasticità espressiva, ai limiti del virtuosismo, e risentono senza dubbio delle influenze del primo Novecento.
Notate le figure morte sotto il sudario, cosparse di fiori.
Oppure l'uomo sdraiato, quasi scarnificato che ricorda gli studi anatomici di Leonardo.
E la donna in posa mollemente abbandonata su un letto di fiori...
A guardare bene le singole figure, nonchè lo stile in genere, potrei addirittura dire che c'è una singolare mescolanza tra elementi Art Nouveau (notevoli le somiglianze con la statuaria funebre dei cimiteri di Parigi), reminescenze michelangiolesche,
e qualche elemento che ricorda la contemporanea statuaria sovietica (alcune cose che ho visto a Mosca me lo ricordano proprio).
Falce e Martello vi paiono casuali?Non trovate che questo signore con pelata e pizzetto assomigli un po' a Lenin? :-))
Questo gruppo ebbe, secondo alcune fonti, una vita travagliata fin dalla gestazione.
Sembra infatti che il Vaticano non fosse affatto d'accordo sul bozzetto del Ferrari, che conteneva allegorie anticlericali. Quella messa in opera sarebbe la versione edulcorata, per così dire.
Sembra infatti che il Vaticano non fosse affatto d'accordo sul bozzetto del Ferrari, che conteneva allegorie anticlericali. Quella messa in opera sarebbe la versione edulcorata, per così dire.
Certo che il Vaticano ancora negli anni Trenta avesse tutto questo potere non mi stupisce certo, ovvio che Mazzini non l'amassero molto, mi pare che non si siano ancora rassegnati all'entrata dei Bersaglieri a Porta Pia, figuriamoci un monumento simil sovietico proprio vicino alle Basiliche dell'Aventino!
(cfr. Claudio Rendina, Articolo su Repubblica "Amarcord Mazzini, Così Nacque il Monumento della Discordia, 5 aprile 2008).
Questo solo per dire che, alcune volte, diamo per scontate molte cose che ci stanno quotidianamente sotto il naso: gli gettiamo niente più che un'occhiata distratta, senza cercare di capirne lo spirito e la storia.
Buona domenica a tutti!
che bello ricordare Roma attraverso le tue foto...e scoprirne nuovi particolari!!! Davvero hai fatto la ciambella ...aspetto curiosa!!! Mi incuriosiscono le ricette leivitate del tuo strano ricettario della nonna...una volta non esisteva lievito chimico ma facevano tutto con il lievito naturale un bacione
RispondiEliminainfatti le ricette sono quasi tutte col lievito di birra o col cremor tartaro!
RispondiEliminaSicuramente ne sperimenterò parecchie, anche quelle del pane...
nei prossimi giorni posterò le foto della ciambella, veramente ottima!