I miei viandanti

lunedì 23 giugno 2008

Gli sceneggiati dei ricordi

Io non amo la televisione, anzi, non la vedo mai, per quanto mi riguarda potrebbero anche abolirla, soprattutto in questi ultimi anni: siamo arrivati a livelli di rincretinimento catastrofici, non voglio fare l’intellettuale snob, per carità, ma i programmi interessanti sono sempre più rari.
Non sto parlando solo di informazione e cultura, ormai questi programmi sono ridotti al lumicino, e relegati quasi tutti su Rai Tre, come se arte, archeologia e scienza fossero un optional, un tappabuchi.

Mi riferisco anche a sana e ben fatta televisione, che sia fiction, telefilm o varietà. Ho anch'io le mie serie preferite, ovviamente (adoro le Sorelle McLeod, ad esempio), ma in generale trovare qualcosa di veramente indimenticabile non è affatto semplice.

Non vorrei sembrare nostalgica, ma quando ero piccola, o anche giovane (più giovane, non sono ancora una mummia) anche il varietà del sabato sera e la domenica era ben fatto, con seri professionisti, mai scemo.

Ultimamente c’è stata un’invasione di fiction di grande presunzione e poca sostanza, mi viene in mente subito il colossal Guerra e Pace, che se Tolstoi l’avesse visto si sarebbe rivoltato nella tomba: possibile che con l’abbondanza di mezzi e location a disposizione siano riusciti a confezionare un prodotto patinato, freddo e melenso da morire, con dei banali dialoghi stile Beautiful?
Eppure gli ingredienti per fare un ottimo lavoro c’erano tutti, dall’ottima sceneggiatura di base (insomma, stiamo parlando di Tolstoi, mica di Liala), costumi spettacolari, un cast di attori di tutto rispetto…

E che dire del pessimo remake La Baronessa di Carini? L’ho visto proprio perché l’originale è uno dei miei sceneggiati preferiti in assoluto, e volevo vedere lo scempio che ne avrebbero fatto.


E infatti, della magia dello sceneggiato di D’Anza non c’è rimasto proprio nulla: è vero che il cast spettacolare dell’originale era difficilmente emulabile: insomma, stiamo parlando di Adolfo Celi, Paolo Stoppa, Vittorio Mezzogiorno e Ugo Pagliai, vogliamo paragonarli a Luca Argentero e Vittoria Puccini? Non dico che fosse del tutto orrendo, era sono nella media delle fiction moderne, cioè medio-bassa, nonostante le presenza dei pur bravi Lando Buzzanca e Enrico Lo Verso.
E poi quel lieto fine ridicolo, ma andiamo… la bellezza della storia era proprio nel destino tragico dei due amanti che si ripete a distanza di trecento anni, che mi rappresenta il lieto fine? Gli sceneggiatori forse erano convinti di avere spettatori più deficienti di quelli di trent'anni prima...

E allora, tuffiamoci nei magici anni Settanta, che hanno sfornato dei capolavori difficilmente superabili, pur con la pochezza dei mezzi dell’epoca.
Lo sceneggiato principe sicuramente (almeno per me) fu Sandokan, anno 1977 (ero ai primi anni delle elementari, per chi se lo chiedesse).

Lo sceneggiato di Sollima non ha bisogno di riassunti, ovviamente, è storia della televisione, ormai. Voglio solo ricordare che fece scoppiare la Sandokan mania, noi bambini impazzimmo (mia madre era velatamente contraria a farmelo vedere, la costrinsi solo quando tutta la mia classe lo seguiva, ma ormai mi ero persa le prime puntate: allora la ricattai e mi portò a vedere il film, che uscì poco dopo al cinema).
Io lessi subito tutti i libri di Salgari e l’album di figurine della Panini diventò un must per tutti.

A Carnevale dei due anni successivi le maschere di Sandokan e di Marianna furono gettonatissime, ancora mi ricordo l’invidia che provai per una ragazzina che era vestita da Perla di Labuan, col famoso vestito indiano della festa, quello con la pancia scoperta (veramente non era proprio uguale e non aveva neanche la pancia scoperta, vista l’età e il freddo, ma io la invidiai lo stesso. Probabilmente, oggi anche una bambina di quell'età non avrebbe problemi ad andare in giro con la pancia scoperta, ma erano altri tempi).



Indimenticabile anche la canzone dello sceneggiato, credo che qualunque bambino dell'epoca abbia consumato il 45 giri a forza di ascoltarlo, sognando isole lontane e meravigliose avventure piratesche, e sospirando sul tragico amore dei due eroi.

Glisso elegantemente sui vari seguiti prodotti recentemente, credo abbiate capito cosa ne penso. Credo che alcune cose debbano rimanere intatte nella memoria, con la loro magia e il loro fascino, senza doverci sorbire penosi sequel con attori bolsi ed invecchiati che recitano sceneggiature ridicole.

L’anno dopo, l’exploit dell’attore indiano si ripetè col bellissimo Il Corsaro nero, al cinema però. Anche qui c'era la splendida coppia che era rimasta nel cuore a tutti, con Carole Andrè ancora più bionda in vestiti secenteschi e l'esotico attore che vestiva i panni del tenebroso Emilio di Roccabruna.
Se non l’avete ancora capito, pur così piccola rimasi folgorata da Kabir Bedi, che per me rimane, tuttora, l’uomo più bello mai nato sulla terra (parlo del Kabir Bedi trentenne, non di quello di adesso, ovviamente).



Altro sceneggiato storico, imperdibile, Il Segno del Comando: nel 1971 ero troppo piccola per vederlo, ma una replica di qualche anno più tardi mi è rimasta impressa in maniera indelebile e, quando ho comprato le videocassette, mi sono stupita di quanto l’atmosfera magica e misteriosa della storia mi fosse familiare.



Anche qui, cast stellare, scene indimenticabili, come il Cimitero degli Inglesi o la corsa della bella strega Lucia per i vicoli di Trastevere (nel video della sigla iniziale).

Come non ricordare la famosa canzone Cento campane, e la poesia di Byron, che si scopre poi essere il Salmo XVII , o della Doppia Morte, del negromante Baldassarre Vitali:

Voltai le spalle al Signore e camminai sui sentieri del peccato
Voltai le spalle al Signore
Ma quando il tempo finì
Seppi che ero giunto dove non dovevo
Dritta è la strada del male
Ma quando lo compresi
La strada era finita
E anche l’anima mia
Perché avevo voltato le spalle al Signore.


Il mix tra poesia, giallo, mistero ed occultismo, complice una Roma dal fascino oscuro e tenebroso, lo rendono sicuramente uno dei migliori prodotti televisivi di tutti i tempi, nonostante il bianco e nero un po' datato e la recitazione molto teatrale degli attori, oggi forse un po' pesante.

Per chi lo trovasse, anche il libro tratto dallo sceneggiato è molto suggestivo (autore Giuseppe d'Agata, editore Newton Compton), ed il finale è anche più plausibile (nello sceneggiato ne scelsero un altro, più soprannaturale e molto meno verosimile).

Del 1975 l’altro sceneggiato capolavoro del regista Daniele D’Anza, L’Amaro caso della Baronessa di Carini di cui sopra.
Quello ebbi il permesso di vederlo (anche se avevo solo sette anni, non avrebbe dovuto avere il bollino rosso?), e la scena dell’uccisione della baronessa, l’impronta insanguinata e i cadaveri portati dai soldati e buttati sul letto a baldacchino è un’altra delle scene che mi hanno segnato per sempre (sono sempre stata attratta dal macabro).



La bellissima sigla iniziale rimase impressa a molti, complice anche la splendida canzone: la voce è di Gigi Proietti.

Ed un classico per chi è stato piccolo in quegli anni (ragazzi giovani, che vi siete persi): Il tesoro del Castello senza nome, sceneggiato belga del 1969 che da noi arrivò qualche anno più tardi, in otto puntate (l’edizione DVD credo sia ridoppiata più tardi, perché i doppiatori sono quelli di Candy Candy).
Visto adesso, aveva dei tempi lunghissimi (ora lo liquidebbero in tre puntate), però era per noi bambini degli Settanta è stato un mito.




La scena del bacio (sulla guancia) tra Jean Loup e Marion des Neiges (Delle Nevi) ci parve il massimo del romanticismo…ho scoperto in rete che i nostalgici di quello sceneggiato sono moltissimi, hanno anche organizzato una rentrèe con gli attori (oggi ultracinquatenni). Recentemente è uscita l'edizione in DVD, un vero tuffo nel passato...

Telefilm inglese di culto di quegli anni, Un uomo in casa: sicuramente avete visto il remake americano degli anni Ottanta con John Ritter, si chiamava Appartamento in affito , ma era tutta un’altra cosa.
La serie originale è stata di recente trasmessa da un canale satellitare, e conta tuttora un folto pubblico di affezionati, evidente che quarantenni nostalgici come me ce ne stanno parecchi in circolazione.

A parte i costumi e gli ambienti in puro stile anni Settanta, lo humour inglese della serie originale si perde completamente nel rifacimento, e anche gli attori erano proprio altro, per non parlare dei vestiti e delle pettinature.




Il protagonista era veramente esilarante come il suo abbigliamento a volte un po' stravagante, ed aveva delle lunghe basette intonate ai capelli lunghi.

La coppia di affittuari del piano di sotto era fantastica, lui burbero, noioso e cinico, la moglie spiritosa e sempre con la battuta pronta sulle mancanze del marito, che a letto doveva essere un vero disastro: con questa coppia fu tratto uno spin-off anche molto divertente, George e Mildred.

E i vostri sceneggiati dei ricordi?

16 commenti:

  1. Grande Gatto (un uomo, un mito....)
    ogni tanto se ne esce con un regalo, fuori tempo, senza motivo.
    Nell'ordine ho già ricevuto "A come Andromeda" ... telefilm che ha segnato il mio destino, peraltro rivedendolo ho scoperto che è stato girato in Sardegna, a Capo Caccia per la precisione.
    Poi "Belfagor", e "Il segno del Comando"....
    Ultimo "Spazio 1999"....
    So che in lista c'è "La Baronessa di carini" e qualcos'altro di cui non mi è dato sapere!
    Generalmente mi vengono consegnati dei pacchetti anonimi in ufficio.... e dopo un poco trilla msn e un occhietto mi dice "pallineggi"???
    Perchè lui sa che se sono sola abbracio il pacchetto e inizio a saltellare per tutti i corridoi, se sono in compagnia mi si spiaccica un sorriso sulla faccia e "pallineggio" dentro!
    eheheheheheeh
    ... ... come si è capito a me i vecchi sceneggiati non mi dicono un granchè.... che dici.... ci incontriamo e ci annoiamo insieme?
    Si può?

    nasinasi

    p.s. e vogliamo parlare di "Pippi Calzelunghe"???

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  2. Condivido: i telefilm di una volta (diciamo pure di NON molto tempo fa) erano superlativi... E comunque, anche io adoro le Sorelle McLeod!! ma lo sai che ho passato un pomeriggio in alto adige in camera a seguire i nuovi episodi...in lingua tedesca?!!! non ci ho capito nada...pero' non riuscivo a staccarmi!! eheheh

    Grazia

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  3. @ Miciapallina: accidenti, che fortunata!! E' veramente un pensiero stupendo, difficile trovare uomini così...

    Tutti noi coetanei siamo accumunati dalla nostalgia per quegli anni, chissà per quale motivo...forse perchè eravamo piccoli!
    Possiamo fare un incontro a base di ricordi anni Settanta!

    @ Grazia: evidente che le sorelle Mcleod attirano un target in cui ci troviamo in pieno: non sai quanto mi piacerebbe vivere in campagna, tra mucche e agricoltura biologica...ormai penso di essere un esperta, almeno virtualmente, di metodi di allevamento australiani e piante del bush!!

    Peccato a Roma non mi serva molto...

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  4. C'è un premio da ritirare.
    Piacciono anche a me le sorelle McLeod quest'anno non ho visto nemmeno una puntata, preferisco i telefilm spumeggianti come George e Mildred, Mash dove lo mettiamo,Gli eroi di Hogan, di sceneggiati non mi vengono in mente ad eccezione di Sandokan, quanti sogni ad occhi aperti, con Kabir Bedi

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  5. uhh dovrebbe risponderti il galletto vero affezioanto di sceneggiati e di tv! Lui quelli che hai citato li ha visti tutti...e sta impazzendo per ritrovare marco polo...di cui ha ricordi fantastici! Io ne ho visto 5 minuti e ronf ronf....andata! Un uomo in casa e George e Mildred li ho adorati ...li guardavo tutti...ora mi ricintrullisco con Friends...ma appena posso Happy Days è mio! ;)

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  6. @ Lo: Allora qualcuno se li ricorda!! Quei telefilms inglesi erano spassosissimi...
    Happy Days me lo sono proprio dimenticato, ma ovviamente lo adoravo, visti quasi tutti!
    Davvero è così difficile trovare Marco Polo?

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  7. Allora non sono l'unica ad aver sbavato su Kabir Bedi, ma bene, vedi come si scoprono gli altarini!!
    Le sorelle Mcleod cominciano un pochino a stancare, però, le prime tre serie e mezzo (diciamo fino alla dichiarazione di Nick a Tess) sono insuperabili...

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  8. Di Sandokan io e mio fratello abbiamo avuto anche le magliette (che per i miei significavano un discreto investimento economico, bissato solo un paio di anni dopo con quelle di Capitan Harlock), non me le scorderò mai!!!
    E George e Mildred erano assolutamente esilaranti, mi facevano scompisciare :D

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  9. Ossignur che ricordi mi fai tornare! :-)
    Io ero innamorata di Sandokan ben prima che ne facessero un telefilm (avevo già letto tutti i libri da tempo) e quando lo hanno fatto impersonare a quel gran pezzo d'uomo di Kabir ... aaahhhhhhhhh!!!!!!!!
    Peccato che il moroso non ne volesse sapere, altrimenti maglietta e gadget pure io. Per fortuna la mia compagna di banco aveva tutto il corredo, così potevo ammirarlo e sospirare durante le lezioni (ma come avrò fatto a prendere la maturità, quell'anno? ;-)
    Buona giornata, cara!
    Patt

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  10. io ero in terza elementare ma sospiravo lo stesso..
    :-))

    Vedo che la passione per Sandokan conta ancora molte sostenitrici, anche a distanza di tanti anni...chissà perchè!

    @ Elisabetta: Capitan Harlock lo vedevo anch'io, la sigla mi faceva impazzire, e anche la cicatrice sulla faccia!

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  11. Un salto nel passato non da poco! Mi hai riportato alla memoria cose che non ricordavo ... che nostalgia :-) Baci Laura

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  12. Marco Polo è davvero difficile...si trova in dvd di qualsiasi lingua tranne ke in italiano....ovviamente anke io innamorata persa di Sandokan ;)

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  13. w le sorelle mcleod! bellissimo post!
    passa da me, ho qualcosa per te!

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  14. Ma che bella questa carrellata!!! Io adoravo l'ultimo: george e mildred!!!

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  15. io ho consumato il 45 giri di Furia a forza di ascoltarlo!
    :-))


    Allora i fans delle sorelle Mcelod sono più di quanto credessi...che bello!!

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  16. Geillis, tutti i telefilm che hai citato me li sono bevuti come una spugna per quanto mi intrigavano, e ancora adesso ne ho un buon ricordo. I remake, effettivamente, sono di uno sciapo che neanche dosi massiccie di salgemma riuscirebbero a dargli sapore.
    Quanti ricordi. E vogliamo parlare delle poche puntate che fecero di Doctor Who? E Zaffiro e Acciaio?
    Che bei ricordi!
    Denghiù! ^___^

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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