Atmosfere arabe a Siviglia

Vi ho parlato abbondantemente di Siviglia, una città davvero meravigliosa per i suoi colori, per la bellezza dei suoi quartieri, per la mescolanza di stili arabi e mediterranei che ne fanno un posto davvero particolare.

Vi ho raccontato quasi tutto di Siviglia, mi mancava questo piccolo gioiello da mostrarvi, così posso dire davvero di aver concluso il mio racconto del mio viaggio in Andalusia, viaggio che avevo sognato per tantissimo tempo, fin da quando avevo cominciato a ballare il flamenco, baile tipico di questa zona.

Oggi entriamo in un palazzo del XVI secolo costruito in stile mudejar, alla fine di Calle Cuna, la parallela dell'animata e coloratissima Calle de Las Sierpes, quella dove ci sono tutti i negozi di ventagli e vestiti da flamenco. Lo stile arabo è molto presente a Siviglia, perché tutta la zona fu conquistata nel 711 e fu liberata a partire dal 1212, mentre avvenne solo nel 1492 la Reconquista finale ad opera del re di Spagna, con la presa di Granada, ultima roccaforte moresca in terra andalusa. Anche il Palazzo Reale, che vi ho già illustrato, è in stile moresco.

Stavo passeggiando per questi vicoli affascinanti e pieni di atmosfera quando sono capitata all'ingresso di questa Casa Museo: si tratta della residenza di Regla Manjón Mergelina, aperto al pubblico dai suoi discendenti nel 1999.
Donna Regla Manjòn  nacque a metà dell'Ottocento da una famiglia commerciante in vino, ma sembra avesse tra i suoi antenati  la famiglia nobile de Lebrija, le cui origini risalgono alla fine del Seicento e di cui le venne riconosciuto il cognome e il titolo nel 1912. Appassionata di arte, archeologia e antiquariato, comprò questo palazzo nel 1901, lo restaurò e lo riempì con reperti romani e opere d'arte e qui visse fino alla morte.

Il palazzo si stende su due piani, 2500 metri quadrati trasformati in museo di cui il primo piano è ad entrata libera (almeno quando sono andata io) mentre il secondo piano, gli appartamenti dove visse la contessa, si visitano a pagamento solo con guida in inglese o spagnolo.

Io avevo poco tempo e ho fatto il giro del primo piano, e già solo questo vale la visita: nell'ingresso a patio, la prima cosa che colpisce è il raffinatissimo pavimento a mosaico: si tratta di un mosaico policromo  di età romana, II-III secolo d.C., prelevato dalla vicina Italica e qui ricostruito.

 Il primo piano è diviso in vari patii, stanze e saloni, la cui caratteristica principale sono le pareti, completamente decoratite da preziosissimi Azulejos, le maioliche colorate tipiche dell'Andalusia, la cui tecnica di realizzazione fu introdotta in questa regione dagli Arabi e poi magnificamente rielaborata nel quartiere gitano di Triana, dove ancora esistono laboratori e manifatture. Alcune di queste ceramiche provengono da un antico convento in rovina, mentre altre sono di manifattura più recente.

Lo stile del XVI secolo è ancora ben presente, sia nei bei soffitti a cassettoni, sia nello stile arabo dei patios. Nelle varie sale si trova la collezione di antiquariato e archeologia messa insieme dalla Contessa durante la sua lunga vita, ricordo dei suoi viaggi: reperti e busti, statue, colonne, monete e  mosaici di età greca, romana, araba.

Sul retro della casa, dalla planimetria molto articolata, ci sono altri patii ed una bellissima stanza, la cui parete a vetri si apre su un patio con fontana, ombreggiato da alberi di aranci.

E voi, siete mai stati a Siviglia? Conoscevate questa perla dell'architettura moresca? Alla prossima