I miei viandanti

martedì 10 marzo 2009

Benzone a colazione, l'energia per affrontare una dura giornata


Va beh, non si può vivere di sola insalata, per quanto colorata e buona possa essere!

Siccome la dieta non è una punizione, bisopgna ricordarsi che una piccola gratificazione si può anche concedersela, soprattutto la mattina: io su questo non transigo, la colazione è sacra e non esiste proprio quella colazione delle diete tristissima, tipo: una tazza di the con dolcificante, uno yogurt, due fette biscottate e una mela...ti fa venire voglia di rimetterti di corsa sotto le coperte e di dormire il resto della giornata.

Per me già alzarsi la mattina è un'impresa, soprattutto quando vado a lavorare: alle sei striscio fuori dal letto con gli occhi ancora chiusi, giusto la forza di darsi una lavata, prima di sprofondare davanti una tazza corroborante di caffellatte, con una bella fetta di dolce oppure, se proprio non ho di meglio, fette biscottate e marmellata fatta in casa, succo di frutta e allora si comincia a ragionare. Una bella colazione ti riconcilia col mondo, c'è poco da fare.

E allora, ecco perchè nonostante la dieta che impera a casa, i dolci non mancano mai, fatti in casa perchè quelli confezionati ormai non li compro più (avete notato come abbiano un sapore un po' finto, oltre a risultare pesanti da digerire? Evidentemente è lo stomaco che impara a riconoscere gli ingredienti genuini da quelli commerciali): a patto che il resto del giornata si eviti accuratamente di fare il topolino (un pezzetto di dolce, un biscotto, poi uno yogurt, poi un altro biscotto, è questo che mi rovina), allora concediamoci un momento dolce tutto per noi!


Questo è un dolce dal nome curioso, preso dall’Enciclopedia della Cucina di Repubblica che, se avessi seguito la ricetta originale e i tempi di cottura, avrei buttato nel secchio della spazzatura, come il primo Kugelhupf, mannaggia a loro…ma come le scrivono le ricette?!

Invece, variando qualcosa, è venuto benissimo, alto, consistente ma soffice, insomma, mi è piaciuto molto. Sembra quasi una specie di panettone, con uvetta e canditi. Infatti si deve cuocere in uno stampo alto, io ne ho comprato uno di alluminio di 22 centimetri di diametro, che ho usato anche per il panettone dell’Artusi.

La prima sostituzione che ho fatto è stato il burro con l’olio.
Poi, mentre mescolavo l’impasto, mi sono accorta che i 2,25 dl di latte riportati negli ingredienti, nella ricetta non risultavano: nel dubbio, ne ho messo la metà, alla fine la pastella era troppo liquida, secondo me, allora ho aggiunto 50 grammi di farina: dovendo crescere tanto, la pasta deve essere consistente, altrimenti si affloscia.
Ho provato a non mettere il latte, ma mi è piaciuta di più la versione col latte, è più leggero, nel secondo caso si sente un po' troppo l'olio e viene meno morbido.



Comunque, la cosa che mi ha lasciata più perplessa era la temperatura e il tempo di cottura: 30 minuti a 220 gradi. Per non sbagliare ho messo a 210, perché a 220 mi si brucia pure il pollo…mah. Dopo trentacinque minuti, il benzone era cresciuto sì, ma al centro era praticamente liquido.

Ho subito capito che qualcosa non andava: allora ho abbassato alla solita temperatura, 180 gradi, proseguendo titubante la cottura finchè lo stecchino non è uscito pulito:risultato, 1 ora e trenta secchi, altro che solo 30 minuti!
Non convinta, ho riprovato la stessa ricetta almeno altre tre volte, con alcune varianti e altri tempi di cottura, ed invece la prima riuscita è stata la migliore.
Pensavo fosse venuto un disastro, che si fosse seccato come il Kugelhupf: e invece no!!!

Per uno stampo alto e stretto da 22 centimetri:
450 grammi farina
4 uova
160 gr di olio di semi ( o mais)
1,25 ml latte
300 gr zucchero
1 bustina lievito vanigliato
100 grammi uvetta
50 grammi di canditi
scorza di limone oppure vanillina
2 cucchiai di liquore

Mettere a bagno l'uvetta, quindi strizzarla bene.

Sbattere le uova intere con lo zucchero, montandole bene con le fruste elettriche.Aggiungere a filo il latte e e l'olio, il liquore, la vanillina.

Cominciate ad aggiungere la farina mescolata al lievito poca alla volta.

In ultimo aggiungete l'uvetta e i canditi, mescolandoli delicatamente con un cucchiaio di legno.

Versare nello stampo imburrato ed infarinato, infornare nel forno caldo a 210 gradi, sul secondo ripiano dal basso, e proseguire la cottura per 30 minuti, quindi abbassare il forno a 180 gradi e cuocere ancora per 1 ora.
Sfornare e lasciar intipiedire, sformarlo e spolverarlo abbondantemente con zucchero a velo.

13 commenti:

  1. che meraviglia cosi soffice ed golosa!

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  2. Grazie Mary, in effetti è altissimo e morbido, non è riuscito male!

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  3. ma che delizia!!!
    ed e'venuto altissimo,complimenti ;)

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  4. Ehi..ma questo dolce è davvero fantastico! ok..ci sembra ci abbi lavorato un pò per farlo e cuocerlo..ma chissà che profumino..e mangiato per colazione ti mette davvero voglia di alzarti!
    bacioni

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  5. Manu e Silvia: ci ho messo un po' per elaborare la ricetta esatta, però ne valeva la pena, è davvero ottimo, semplice e genuino...

    Mirtilla cara, viene bello alto, una vera soddisfazione, però bisogna usare lo stampo giusto

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  6. anche noi siamo tutti a dieta. e condivido che la colazione non può essere punitiva!!! bellissimo dolce complimenti!!! ciao!! ciao!!

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  7. bello e buono!!nn gli manca niente a questa bonta!!baci imma

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  8. Katty, mi sa che sta a dieta mezzo mondo...per questo non bisogna rattristarsi!

    No Imma, non gli manca proprio niente, nonostante sia un dolce semplicissimo

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  9. Quasi quasi a colazione veniamo tutti a casa tua!
    Urka che bello sto coso!
    E deve essere anche buono!
    nasinasi golosi

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  10. Ecco va.. domattina starò a colazione da te!!! :-)) baci e grazie per le parole che hai avuto per me.. baci

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  11. un bel dolce fa venire voglia di prendere una fetta un bacio

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  12. ma che bello ben cresciuto ed invitante, ottima prima colazione...e seconda...e terza.......
    ciao Reby

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  13. Ciao reby!!!L'importante è farne una, di colazione
    :-))

    Carmen, un bacio a te

    Claudia, mi raccomando, non mollare!! Ti inviterei volentieri a colazione, se potesse servire, coraggio

    @ Miciapallina: ma sì, una bella colazione tra gattofili, non sarebbe bellissimo?

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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