I miei viandanti

lunedì 19 ottobre 2009

Il Crème Caramel della nonna Ilse



Ci sono delle cose per cui sono portata, come i ciambelloni che mi riescono pure a occhi chiusi: invento dosi, ingredienti e accostamenti sull’estro del momento e, nella maggior parte dei casi, ci azzecco alla grande. Ci sono delle cose che ho imparato dopo un po’ di pasticci e disastri, come i biscotti e le ciambelle, ho capito tecniche e metodi di cottura ed allora è una bella soddisfazione.

Esistono poi preparazioni con cui non ho un buonissimo rapporto, come la pastafrolla: nonostante l’abbia fatta spesso, ogni tanto ne assaggio qualcun’altra che mi piace molto di più, ma non riesco a far diventare la mia, in nessun modo, come quelle. Sento sempre troppo burro, che a me non piace, oppure rimane troppo morbida, insomma, non sono mai soddisfatta delle mie crostate.

Ci sono invece delle cose con cui ci litigo da sempre, una di queste è la classica crema (che mi riesce sempre da schifo, invece il cioccolato no, misteri della pasticceria), l’altro è il Crème Caramel…tutte le volte, nonostante abbia provato delle ricette collaudate da persone fidate, mi è sempre venuto un disastro, nonostante tutti i miei sforzi.



E qui apro un’altra parentesi per raccontarvi da dove proviene questa ricetta, di una signora tedesca di nome Ilse, ed è doverosa perché mi è arrivata in un modo decisamente fuori del tempo, per lettera, stampata su un foglio di simil pergamena in caratteri antichi, come una ricetta d’altri tempi.

I propri parenti purtroppo non si possono scegliere (e non posso dire di essere stata particolarmente fortunata, tranne pochi e selezionati parenti a cui sono molto affezionata), e non si scelgono neanche quelli acquisiti, in questo caso quelli di mio marito.
Ma anche qui, per fortuna, ho trovato delle persone deliziose come mia suocera Donatella (che approfitto per salutare, visto che è una mia affezionata lettrice) e come Silvia, di cui non vi spiego il grado di parentela perché non è facile da raccontare (ci potrei scrivere un romanzo sulle complicate parentele di questa famiglia) e non ci provo neanche. Diciamo che è una specie di suocera anche lei, in qualche modo, spero non si offenderà.
Comunque la ricetta viene dalla sua mamma tedesca, ed è un dolce che anche lei fa spesso: sono sempre alla ricerca di dolci di famiglia, e questo mi è stato trasmesso in una maniera tanto carina che non potevo fare a meno di provarlo, senza contare che è uno dei pochi che piacciono a mio marito.
Allora, con molto entusiasmo mi sono accinta all’opera, e la prima volta è stato un disastro, ma su questo non avevo dubbi.
Innanzi tutto ho usato uno stampo di quelli alti, scanalati, tipo Kugelhupf, assolutamente inadatto, ma questo ovviamente l’ho scoperto dopo.
Il caramello, incredibile, mi è venuto al primo colpo perfetto, non capisco perché tutti hanno problemi con lo zucchero…quasi non ci credevo!



E poi ho messo lo stampo a bagnomaria sul fornello, e non immaginavo che l’acqua, bollendo, salisse allegramente nel foro dello stampo, allagando tutto il budino…insomma, l’ho lasciato a cuocere un’ora e mezzo dopo aver cercato di togliere l’acqua, disperando sul fatto che risultasse commestibile. Quando finalmente si era ben freddato in frigorifero, l’ho rovesciato e si è completamente spatasciato sul piatto, con mia grande desolazione.

Il sapore era buono, ma non c’è gusto a mangiare un budino completamente a brandelli.
Non vinta, ho ricominciato daccapo, procurandomi però i pirottini di alluminio: sarà meno scenografico da vedere, ma sicuramente si rischiano meno disastri.
Alla fine, non dopo altri inconvenienti (tipo che si è spento il forno e ho sbagliato il ripiano) sono riuscita a sfornare questo capolavoro, bello da vedere e vi assicuro buonissimo!!

I tempi di cottura prendeteli con le molle, perché ho cambiato ripiano mentre si cuoceva: ho imparato che sul terzo ripiano, quello dove si cuociono le crostate, il budino non si cuocerà mai!

Invece sul secondo, quello dove si cuociono i ciambelloni, si è cotto in circa 45 minuti. Potete cuocerlo anche sul fornello come da istruzioni, ma in questo caso ho preferito farlo nel forno.

Questa è la descrizione esatta di come l’ho fatto: sicuramente lo ripeterò e, quando mi sentirò più sicura, voglio provare il classico stampo da budino ad anello, perché la soddisfazione me la voglio togliere!






Per 6 stampini:
mezzo litro di latte intero
2 uova intere e 2 tuorli
150 grammi di zucchero
buccia di limone
Mettere a bollire il latte con 70 grammi di zucchero e la buccia del limone, che toglierete dopo.

Lasciar sciogliere bene lo zucchero, poi spegnere e lasciare una mezz’ora a freddarsi. Togliere il limone.

Battere 2 uova intere e 2 tuorli (le mie erano medio-grandi) con la frusta di acciaio, non devono montarsi ma solo mescolarsi bene. Aggiungere le uova al latte e mescolare bene con la frusta.
Accendete il forno a 170 gradi, col ripiano pronto sul secondo livello.
Mettere a scaldare un pentolino d’acqua.
Prendete una pirofila dai bordi alti e foderatela con un foglio di alluminio (dicono che così non vengono le bollicine, e in effetti nei miei non c’erano, almeno dentro).

A questo punto mettere 80 grammi di zucchero nello stampo (se ve la sentite di usare lo stampo grosso) oppure in un pentolino e mettete sul fuoco, mescolando in continuazione fino a quando lo zucchero si è bello sciolto, ma facendo attenzione a non farlo bruciare.

Colare il caramello negli stampi (se sono i pirottini, un cucchiaio a stampino), quindi versate la crema attraverso un colino, riempiendoli bene, tanto poi si ritira in fase di cottura.

Dispoteli sulla teglia, e versatevi lentamente l’acqua calda, poi infilateli nel forno e fateli cuocere circa 45-50 minuti.

Quando sono cotti, togliete dal forno e fateli freddare, quindi infilateli nel frigorifero per qualche ora.
Per rovesciarli, tagliate con un coltellino affilato il bordo, quindi rovesciate sul piatto e sformateli. Se non ci riuscite, fate dei buchini sul fondo, ma a me sono venuti fuori subito.

Non vi pare una meraviglia?


17 commenti:

  1. Niente male davvero...brava che non ti sei arresa!!!Avrei fatto lo stesso!!!
    Un abbraccio e buon lunedì!!!

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  2. il risultato finale è meraviglioso, ma sto ridendo da mezz'ora per la parola SPATASCIATO.... rende l'idea perfettamente.... dovrò prima o poi provare afare il crem caramel in casa perchè i preparati per budino mi sembrano di volta in volta più insipidi... che bella l'idea della ricetta mandata via lettera come un documento antico.... da conservare gelosamente....

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  3. ecco una di quelle preparazioni che mi terrorizzano...non l'ho mai fatto!!!ed invece dovrei perchè se alla fine otterrò un risultato come il tuo ne sarò felicissima!!

    Complimenti!

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  4. @ Morena: credimi, se ci sono riuscita io, ci possono riuscire tutti
    :-)
    bisogna solo imparare la tecnica

    @ Calendula: è un neologismo onomatopeico che rende benissimo l'idea, a Roma si usa...forse è un termine solo locale, non so
    :-D

    Grazie Marianna, buona settimana

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  5. chi la dura la vince! main abbandonare il campo, brava!! risultato ottimo 1
    ciao Reby

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  6. un'assoluta meraviglia e te lo dice una a cui questa delizia piace assai!

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  7. CArissima!
    Potremmo fare uno scambio!
    Ci incontriamo da qualche parte (o da te o da me)... io faccio la frolla, tu fai un ciambellone!
    E magari insieme facciamo il crem caramel.... che anche a me fa tribolare!

    E poi i nostri uomini fanno da assaggiatori!

    Che dici, si può fare??

    A parte gli scherzi... è proprio bello ritrovarti

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  8. Ciao!! non so se hai letto l'invito che ti ho lasciato su facebook, comunque te lo scrivo anche qui, ho lanciato il mio primo contest, se ti va di partecipare, fai un salto da me ..
    bacioni!! ^^

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  9. @ Martina: vado a vedere volentieri!

    @ Susanna: ma siete proprio n vulcano di idee, beate voi!
    :-)

    @ Miciapallina: infatti ho visto la tua, la proverò la prox volta, magari mi viene meglio della mia

    Ma quando ci vediamo?!

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  10. @ Caty: vero che è bellissimo? Sono molto soddisfatta del risultato

    Grazie reby, certe volte non bisogna scoraggiarsi

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  11. Foto stupende, il tuo crème caramel sembra un sole! Potresti fare la fotografa di dolci professonista! ^___^

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  12. provo anche io... grazie per la ricetta e complimenti per il blog :)

    clelia

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  13. il cream caramel è ottimo per un buongiorno

    ^_____________^

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  14. Oh quanto sembra buono!
    Le foto sono meravigliose!

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  15. @ Ivy: due anni di prove e disastri mi hanno insegnato molto
    :-)

    @ Clelia: se lo provi, dimmi com'è!

    @ Pupottina: come colazione, come dessert o come spuntino, ci piace troppo

    Grazie e benvenuta!! Ho visto le foto sul tuo blog, non posso che essere orgogliosa del complimento
    :-)

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  16. ciaooo complimenti per il tuo blog, oramai veterano!!!

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  17. caparbia! e alla fine è un trionfo di bontà per occhi e bocca! Io adoro il creme caramel. Buona giornata ^__^

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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