I miei viandanti

mercoledì 10 settembre 2008

Un libro da leggere

In questo periodo, aspettando il nuovo libro di Carlos Ruiz Zafòn ( di cui ho amato moltissimo L’ombra del Vento), ho letto due bei libri che vi consiglio assolutamente, anche se di genere completamente diverso. Uno è La solitudine dei Numeri Primi, di cui magari parlerò un'altra volta, e l'altro

è l’ultima uscita del mio amato Corrado Augias, Inchiesta sul Cristianesimo.

Premetto che, non essendo un romanzo ma un’inchiesta storica sotto forma di domande e risposte, non si tratta una lettura leggerissima, però è comunque un saggio scorrevole e assolutamente chiaro.
E’ ovvio che aver letto il precedente e illuminante Inchiesta su Gesù aiuta la comprensione del secondo, ma non è indispensabile, questo volume si lascia leggere tranquillamente anche da solo.
Ovviamente, se vi aspettate le risposte dogmatiche a cui siamo abituati nel catechismo o nei libri di parte (vedi il libro del professor Ratzinger), devo anticiparvi che non è così.
Corrado Augias scrive da saggista, cioè critico e aconfessionale, e così sono le risposte dello Storico del Cristianesimo Remo Cacitti.

Come nel precedente sul personaggio storico di Gesù, anche in questo saggio sulle origini e lo sviluppo del Cristianesimo le uniche considerazioni giudicate valide sono quelle che si basano su testi, documenti ed eventi verificabili, indagati con metodi scientifici e filologici rigorosi: tutto il resto è materia di fede, e quindi non ci si può investigare, o ci si crede o non ci si crede.
Gli insegnamenti e il catechismo a cui siamo abituati sono il prodotto della lunga rielaborazione durata circa duemila anni, quasi sempre insegnata ed imparata in maniera dogmatica, a-critica e a-storica.

Le religioni monoteiste sono, per antonomasia, portatrici di Verità assolute, rivelate e quindi non discutibili né opinabili. La scienza, d’altra parte, è fatta di verità relative, continuamente modificabili: il relativismo, tanto combattuto dalla Chiesa, è invece (almeno negli studi archeologici) una delle correnti e metodi di indagine più in auge, perché studia le culture e le civiltà nel contesto in cui sono nate e si sono evolute, cioè relativamente al loro processo storico e culturale, nonché in relazione all’ambiente.

Questo significa che non esistono parametri assoluti di indagine, comprensione e giudizio, ma ogni indagine storica e archeologica deve tener conto di un panorama assai più ampio e articolato.

Gli storici delle Religioni o del Cristianesimo, dall’Illuminismo in poi, hanno compiuto accurati studi filologici sui testi biblici e sulle fonti storiche dell’epoca (come i famosi Manoscritti di Qumran e del Mar Morto), prendendo in considerazione anche testi falsi o i cosiddetti apocrifi, testi contemporanei al Nuovo Testamento rifiutati dalla tradizione cristiana (Vangelo di Giuda, di Tommaso, di Maria etc…) ma preziosi per gli storici, così come sono di aiuto le indagini archeologiche sulle aree interessate, per ricostruire un intero periodo storico di cui Gesù è stato il prodotto ed insieme lo scardinatore.

Questa pomposa premessa è per sottolineare il fatto che studiare come e quando si è formata una religione è altrettanto importante dello studiarne i testi, le regole e i dogmi: ogni prodotto culturale umano è il prodotto degli uomini del suo tempo e delle modificazioni successive: due millenni di evoluzione hanno portato il cristianesimo a profondi cambiamenti, e studiarne l’origine e ripercorrerne il cammino è assolutamente affascinante, anche per un non credente (come me).
Vengono tra l'altro così sfatati alcuni miti che sono semplicemente il frutto di rielaborazioni successive, che poco hanno a che vedere col personaggio storico di Gesù e con il movimento che a lui fece capo nel primo secolo dopo Cristo.

Questo saggio è una lettura illuminante, ma non pensate di trovarvi rivelazioni sensazionali come nella scia di libri e libercoli che ha fatto seguito a “Il Santo Graal” (di Baigent, Lincoln etc..., ottimo romanzo ma fallimentare come saggio storico), primo fra tutti il pessimo Il Codice da Vinci, di cui magari avrò modo di parlare in un altro post (so di attirarmi le ire dei fan del libro, ma a me proprio non è piaciuto).

Non voglio assolutamente impelagarmi in una disputa dottrinale tra credenti e non credenti ma penso che, anche in un fedele, la necessità di comprendere la nascita e l’evoluzione delle verità in cui crede non sia un tentativo sovversivo (Lutero è stato scomunicato per questo, e molti altri tacciati di eresia, ma per fortuna i tempi sono cambiati), ma una personale esigenza di ricerca del vero.

Insomma, si tratta di un libro interessante, ben scritto e storicamente ineccepebile, che pretendere di più?

6 commenti:

  1. ho letto inchiesta su Gesù e ne sono rimasta entusiasta...ora sicuro che cerco questo libro...non sapevo era uscito...grazie per averlo segnalato!
    p.s. il codice da vinci...non l'ho letto per anni...troppo impegnata congli esami dell'università...finalmente lo prendo in mano...curiosa di scoprire sta meraviglia....non mi è piaciuto per nulla!

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  2. Ciao..passo da te per un salutino al ritorno dalle mie lunghe vacanze!
    Ne approfitto per gli auguri per l' anniversario appena passato..anche io mi sono sposata nel 2005 il 27 agosto!
    Ti abbraccio forte e a proposito...siete una bella coppia!
    Ciao
    Laura

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  3. grazie Laura, auguri anche a te che hai festeggiato pochi giorni fa!

    @ Lo: carissima, allora non sono l'unica a pensare che il Codice sia una grandissima sòla!

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  4. bellissimo la solitudine dei numeri primi..un abbraccio e buon we

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  5. Nonostante le numerose polemiche che hanno accompagnato la pubblicazione di questo libro, a me è piaciuto molto dal punto di vista storico sia per la ricchezza di informazioni, molte per me sconosciute, sia per gli innumerevoli spunti di riflessione che fornisce ma anche per la capacità di dipingere, in modo chiaro ed esaustivo, personaggi quali Paolo, Ambrogio, Agostino.
    Un bellissimo libro, davvero....

    Un saluto!

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  6. @ Ziamame: Infatti, un bel libro davvero, forse un po' sottovalutato, anche perchè non è un romanzo alla Dan Brown, ci vuole un pizzico di impegno per leggerlo...sono contenta che tu lo abbia apprezzato!

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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