I miei viandanti

sabato 20 settembre 2008

Il Cimitero Inglese



Voglio condurvi ora in una specie di gioiello incastonato tra le Mura Aureliane, nel quartiere Ostiense: un luogo veramente speciale, se capitate da queste parti non potete non venire a vedere. Il cimitero è talmente tanto bello e affascinante che dividerò il post in cinque parti (Zona Antica, Zona Vecchia, L'Angelo del Dolore, Zona Destra e infine La Colonia Felina della Piramide).

Spero che abbiate la pazienza di seguirmi lungo tutto questo itinerario, vi assicuro che merita. Anche se è Parigi ad essere famosa per i suoi cimiteri (Montmartre, Père Lachaise, Saint Vincent), il piccolo giardino inglese non ha nulla da invidiare, in quanto a fascino e bellezza, ai suoi più famosi cugini francesi.

Il piccolo cimitero viene chiamato Inglese, perchè le sepolture prevalenti e più celebri (Keats, Shelley) sono inglesi, in realtà la dizione corretta è A-cattolico, perchè questa area ospita, fino dal 1700, sepolture di persone dalle nazionalità più varie (russi, giapponesi, americani e così via), tutti accomunati dalla non appartenenza alla religione cattolica, il che proibiva loro di essere seppelliti in terra consacrata.

La più antica tomba è di uno studente inglese di nome Langton, uno studente di Oxford morto giovanissimo, e risale al 1738 (purtroppo, pur essendo in possesso della pianta, non sono riuscita a trovarla).
In realtà, almeno fino al 1820, l'area di sepoltura non era recintata, ma lasciata a prato, con le tombe abbandonate alla mercè di chiunque, proprio all'ombra della Piramide di Caio Cestio, di fronte alla famosa Porta Romana di San Paolo, che interrompe le Mura Aureliane, risalenti al III secolo dopo Cristo.



La Piramide di Caio Cestio è un monumento funerario romano, risalente al 12 a.C., e fu costruita da un nobiluomo che volle farsi seppellire alla moda egizia: la piramide non è, come quelle egiziane, composta di di pietra calcarea ma costruita con un nucleo di calcestruzzo rivestito da mattoni e lastre di marmo bianco di Carrara.



Dopo il 1817 venne costruito il muro di recinzione che tutt'ora circonda il cimitero.

L'inaugurazione ufficiale avvenne l'11 ottobre del 1821 e, da allora, il cimitero si è allargato verso quello che nell'Ottocento sarà edificato come quartiere Testaccio, diviso in cinque zone: la Zona Antica (quella sotto la Piramide), Zona Vecchia; Prima, Seconda e Terza Zona.

Ed ora siamo pronti per questo tour dal sapore ottocentesco:



questo angolo di paradiso si presenta in maniera assolutamente diversa a seconda che lo visitiate nella brillante luce del mattino (la luce viene dal fondo), oppure che le candide tombe siano accarezzate dai raggi radenti del pomeriggio. Quando vi mostrerò la famosa statua dell'Angelo del Dolore capirete meglio come la luce del sole possa cambiare l'atmosfera del luogo.



Le bellissime tombe sono immerse, inoltre, in un mare di verzura fresca e brillante, felci, alti cipressi e pini, donando ombra e frescura anche in piena estate.
 
In questo giardino lo scrittore Gabriele D'Annunzio ambientò una della scene più belle de Il Piacere, romanzo ambientato a Roma e scritto nel 1889, di cui riporto volentieri qualche stralcio: Andrea Sperelli e la sua amante Maria sono arrivati al cimitero, in carrozza, per deporre dei fiori sulla Tomba del grande Shelley.

Libro quarto, II
"Varcando la soglia, ella mise il suo braccio sotto quello di Andrea, presa da un piccolo brivido. Il cimitero era solitario. (...)
I cipressi funebri si immalzavano diritti ed immobili nell'aria: soltanto le loro cime, fatte d'oro dal sole, avevano un leggero tremito. Tra i fusti rigidi e verdastri, come di pietra tiburtina, sorgevano le tombe bianche, la lapidi quadrate, le colonne spezzate, le urne, le arche. Dalla cupa mole dei cipressi scendevano un'ombra misteriosa e una pace religiosa e quasi una dolcezza umana, come dal duro sasso scende un'acqua limpida e benefica. Quella regolarità costante delle forme arboree e quel candor modesto del marmo sepolcrale davano all'anima un senso di riposo grave e soave. Ma in mezzo ai tronchi allineati come le canne sonore d'un organo e in mezzo alle lapidi, gli oleandri ondeggiavano con grazia, tutti invermigliati di fresche ciocche fiorite.



I rosai si sfogliavano ad ogni fiato di vento, spargendo su l'erba la loro neve odorante
 

(...) E il silenzio era interrotto a quando a quando dal grido di qualche uccello disperso.
(tratto da Il Piacere, Oscar Mondadori, 1965)
Ma lasciamo il conte e l'amante ai loro sospirosi vagabondaggi, e continuiamo per il nostro cammino.


Ci stiamo dirigendo verso sinistra, al di là del muro c'è la Zona Vecchia, la parte più antica del cimitero.



Ed eccola, che si staglia candida e abbagliante contro il cielo azzurro dell'estate di Roma, all'ombra degli alti pini, appoggiata alle Mura Aureliane. Queste mura, risalente al III secolo dopo Cristo, rimasero intatte fino all'assalto delle truppe nella presa di Roma del 1870.



Il giardino è disseminato di tombe a terra, lapidi e panchine, dove si può sostare all'ombra, in tutta tranquillità. Qui ci sono le sepolture più antiche, in massima parte risalenti al Settecento e ai primi dell'Ottocento, molte corrose dal tempo e con le scritte ormai illeggibili.


La piramide nella luce del pomeriggio, che proviene da destra


La stessa immagine con la luce calda del mattino, da sinistra: il controluce tinge di colori dorati la pietra della tomba in primo piano



Molte delle tombe sono ricche ed elaborate, come questa, di ispirazione romana: il bellissimo altorilievo è dedicato a Lady Elisa Temple, morta nel 1810, il marito e i figli che piangono la figura femminile avvolta nello scialle.


In questa parte del cimitero, la tomba attrazione è sicuramente questa, quella su cui si viene a sostare in religioso silenzio:


John Keats (Londra 1795- Roma 1821) fu uno dei più grandi poeti romantici, ed è sepolto qui , accanto al suo amico Joseph Severn. Il poeta morì giovanissimo, a soli 26 anni nel 1821, dopo solo quattro mesi dal suo arrivo a Roma. Fu proprio il suo amico, console e pittore, a trovare il posto dove sarebbe stato seppellito e a descriverlo al poeta morente.



L'epitaffio sulla tomba di Keats:

« This grave contains all that was mortal, of a YOUNG ENGLISH POET, who on his death bed, in the bitterness of his heart, at the malicious power of his enemies, desired these words to be engraven on his tombstone: Here lies one whose name was writ in water »

"Questa tomba contiene tutto quello che fu mortale, di un Giovane Poeta Inglese, che sul suo letto di morte, nell'amarezzadel suo cuore, al potere maligno dei suoi nemici, desiderò che queste parole fossero scolpite sulla sua lapide: Qui giace uno il cui nome fu scritto sull'acqua"



Vi lascio uno stralcio tratto dall'Ode alla Melanconia del grande inglese, una delle tante bellissime della sua produzione:

"Ma quando l'impeto della Malinconia scende
Improvviso da cielo come un pianto di nuvola
Che nutre tutti i fiori reclinati,
E nasconde la collina verde in un velo di Aprile;
Allora sazia il tuo dolore con una rosa mattutina,
O con l'arcobaleno salato della traccia dell'onda sulla sabbia,
o con un fascio di fiori rotondi di peonia;
O se mostra la tua amata una collera opulenta,
Tieni stretta la sua tenera mano, lasciala delirare,
E bevi, bevi a fondo da quegli occhi senza rivali."

(trad. it. di Francesca Romana Paci, tratto da I Poeti Romantici Inglesi, Milano, 1984)

Il sito del Cimitero (da dove ho tratto molte delle informazioni che mi hanno permesso di scrivere questi post)
http://www.protestantcemetery.it/

Orari:
dal Lunedì al Sabato 09.00-17.00
ingresso gratuito (con offerta libera di due Euro)

Commento:
Il sito è autogestito su base volontaria, per cui ogni donazione è ben accetta (c'è anche una cassettina con offerte per la colonia felina, sul muro con l'entrata alla zona Antica).
E' incredibile che una simile meraviglia di Roma non ottenga un aiuto del Comune!

16 commenti:

  1. sono pienamente daccordo con te....abbiamo delle meraviglie incredibili...buon fine settimana
    Annamaria

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  2. Non ci sono mai riuscita a visitarlo L'ho sempre trovato chiuso, non demordo.
    Buon fine settimana.

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  3. ma come, Amanda!! Certo, ha degli orari un po' ristretti, ma vale assolutamente una visita, soprattutto con una bella giornata di sole!

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  4. Grazie AnnaMaria, buon week end anche a te!

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  5. Buona domenica! Se passi da me ti aspetta un bel prem,io...
    Baci
    Laura

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  6. Bellissimo tour...

    La prossima volta che passo per Roma, devo assolutamente visitarlo...

    Un abbraccio, buona domenica! ;-)

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  7. hai raccontato di un posto magico in um modo coinvolgente...le foto sono splendide!

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  8. Ma Andrea, non te lo puoi assolutamente perdere! Ti assicuro che è un luogo affascinante...

    @ Lo: grazie, il posto è talmente tanto bello che ho cercato di condividerlo con voi al meglio!

    Grazie Laura, verrò a ritirarlo

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  9. Sto traducendo un libro sulle piramidi e mi incuriosisce molto la Piramide di Caio Cestio (che non conoscevo). Sempre preziosa ;) Cat

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  10. Ciao Geillis, va meglio con i malanni di stagione ???

    Qui a casa ci siamo presi tutti il raffreddore !

    :)

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  11. cara Zucchero, mi pare di stare sempre peggio
    :-(

    @ Cat: è l'unica piramide di Roma, da noi è famosissima, anche se di non particolar pregio artistico

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  12. Cara AnnaMaria, purtroppo non ho mai cucinato una zucca in vita mia: vedo quello che riesco a combinare!

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  13. ciao beh ke dire su tutto ciò....
    stupendo!
    baci buon inizio settimana
    veronica

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  14. sono contenta che ti sia piaciuto, buona settimana a te!

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  15. Stavo proprio leggendo di questo cimitero nel libro di Augias "I segreti di Roma". Augias riporta anche l'iscrizione incisa su una piccola lastra murata su una parete poco lontana dalla tomba di Keats: "Keats! Se il tuo caro nome fu scritto sull'acqua, ogni goccia è caduta dal volto di chi ti piange."

    Anch'io non ci sono mai stata, bisogna che mi organizzi per una piccola escursione.
    Ciao e grazie
    carla

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  16. Ahia, ho letto il libro di Augias svariate volte ma la citazione non me la sono ricordata!!
    La prossima volta che ci vado, la cerco (o forse ho capito qual è, l'ho anche fotografata, dopo vado a guardare tra le mie foto)

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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