I miei viandanti

domenica 12 giugno 2016

Il Bosco Incantato di Bomarzo - Prima Parte


E' un anno che le foto di questa bella gita vegetavano nel mio hard disk, anche perché io non mi limito ad una decina di foto, ma vado in giro con la possente Nikon fotografando ogni foglia, agni scorcio, ogni sasso come fossi invasata, e quindi alla fine è sempre difficile fare una scelta e ridurle ad un minimo esaustivo e piacevole, senza però ammorbarvi troppo.



 Si tratta del Sacro Bosco, Parco dei Mostri o Villa delle Meraviglie di Bomarzo,  un bosco incantato immerso in una valle ombrosa e silenziosa, popolata da un esercito di  misteriose ed inquetanti statue scavate nel basalto e nel  peperino.
Non si tratta di un moderno parco dei divertimenti stile Rainbow Magicland, anche se forse nel XVI secolo, quando è stato realizzato, poteva avere uno scopo non troppo dissimile.
Si tratta infatti del giardino di una splendida villa di campagna, Palazzo Orsini nel paesino di Bomarzo, provincia di Viterbo, nell'alto Lazio. La zona è piacevolissima, il paese antico e suggestivo, ma ovviamente la meta turistica più famosa è proprio il grande parco.



Il palazzo rinascimentale, che qui si vede in lontananza, venne fatto costruire all'inizio del '500 dalla famiglia Orsini, su progetto del famoso architetto Baldassarre Peruzzi (ricordiamo a Roma, tra le sue opere più famose, la Farnesina, affrescata da Raffaello e Giulio Romano, e il Palazzo Massimo alle Colonne).
A metà del secolo,  Pierfrancesco detto Vicino Orsini  incaricò un altro celeberrimo architetto, Pirro Ligorio (il progettista di Villa d'Este e giardino a Tivoli, tanto per intenderci) di realizzare un un enorme parco, utilizzando gli enormi massi di basalto per creare statue ed elementi architettonici, dedicato alla moglie Giulia Farnese.

Pochi anni dopo, dopo la morte dell'ultimo rappresentante della  famiglia da tempo in declino, nel 1585,  la proprietà passò di mano in mano, il parco venne abbandonato, rimanendo oggetto solo  di sporadica  curiosità da parte di artisti e letterati nel corso dei secoli successivi.
Solo a  metà del '900 venne acquistato da una famiglia, restaurato ed aperto al pubblico.
E' aperto tutto l'anno fino al tramonto.

Ed ora, entriamo in questo bosco alla scoperta delle sue meraviglie, passando attraverso una porta coronata da merli, dal sapore medievale, oltrepassando un ponte sul fiume che gorgoglia in questa valle: 



A darci il benvenuto due animali enigmatici, le mitiche Sfingi a guardia del parco, riprese dall'iconografia egiziana, sopra una scritta che ci avverte: “Tu ch’entri qua  pon mente parte a parte et dimmi poi se  tante meraviglie  sien fatte per inganno  o pur per arte”, e la seconda colui che non si dirigerà verso questo luogo con gli occhi spalancati e le labbra serrate non ammirerà i sette famosi monumenti dell’universo”. 


Questo bosco infatti rappresentava una sorta di percorso simbolico ed esoterico, un viaggio iniziatico  di cui il significato preciso è stato perso nei secoli, ma che sicuramente aveva lo scopo di stupire i visitatori, scopo che raggiunge ancora adesso, dopo cinquecento anni.

Comunque, mettetevi comodi perché il cammino sarà lungo, e non si concluderà solo in questo post.
Il parco si srotola all'interno di una foresta di latifoglie e conifere piuttosto impervia ed ombrosa, nulla a che vedere col classico giardino rinascimentale dalle aiuole geometriche e i viali ordinati.
Noi siamo andati in marzo, era una giornata leggermente nuvolosa e la valle era immersa in una penombra umida, molto suggestiva, ma anche in una giornata luminosa il sole faticherebbe molto a penetrare tra gli alberi fitti e rigogliosi che si arrampicano per le colline scoscese.

La prima gigantesca statua che si incontra, prendendo il percorso a destra (minutevi di cartina, altrimenti rischiate di girare a vuoto, di perdervi e, forse di non ritrovare mai più la strada di casa) è il gruppo di Ercole e Caco, dove il possente eroe greco spacca in due il mostro Caco, dal volto stravolto dal dolore (Decima fatica di Ercole).


 Si tratta della statua più grande del parco, chiamata anche il Colosso.



Sembra che questa zona sia stata abitata già anticamente, dal VI secolo, perché nelle vicinanze sono state rinvenute molte tombe che testimoniano la presenza di uno stanziamento già in epoca etrusca, e poi continuò ad essere frequentata fino all'età romana.


Proseguendo nel percorso, una costruzione di pietra appoggiata sulla roccia, la cosiddetta Torretta.
Bisogna tenere gli occhi ben aperti perché attrazioni misteriose ed enigmatiche sono sparse ovunque, e il colore della pietra coperta di muschio si mimetizza bene tra il rado sottobosco e gli alberi.



Noi abbiamo preso la strada soprastante, ma il fianco ripido della collina rivela altre meraviglie e luoghi dove si può riposare. Ovviamente, non è un percorso adatto a chi non ama camminare, ed occorre munirsi di scarpe comode e abbigliamento adatto.




Il Teatro, sempre visto dal percorso alto: si tratta di un'esedra semicircolare con nicchie (forse contenti in origine della statue, chissà),  la cui parte sommitale è decorata da vasi in pietra. Sullo sfondo si scorge una delle attrazioni più famose del parco, di cui vi parlerò la prossima volta.


Donna dormiente, una specie di Bella addormentata in versione gigantesca e vegliata nel suo sotto eterno da un piccolo  fedele cane.







Il nostro percorso, per ora, finisce qui, un momento di sosta vicino ad un altro enigmatico personaggio che popola questo Bosco incantato, alla prossima!

2 commenti:

  1. Questo è un luogo che amerei proprio visitare, mi ha sempre affascinato, ma per ora l'ho visto solo nei documentari in tv!
    Grazie per le belle foto, aspetto le prossime puntate...ciao!
    Carmen

    RispondiElimina
  2. Mi sono sempre detta che se fossi passata in zona lo avrei visitato sicuramente... lo faccio oggi grazie alle tue belle immagini e ai tuoi racconti! Sempre nel Lazio, tra i luoghi che vorrei visitare c'è anche il Giardino di Ninfa... ci sei stata?

    RispondiElimina

Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails