I miei viandanti

lunedì 9 marzo 2015

Dall'alto del Monte San Vito



Vi ho già parlato svariate volte di San Vito Romano, piccolo paesino di  circa 3000 abitanti, abbarbicato sui Monti Prenestini a 700 metri di altezza, in alta collina, situato non lontano da paesi più famosi come Palestrina, Tivoli, Subiaco.


Era il paese da cui provenivano i nonni, il mio cognome (comunissimo in paese) ne è la testimonianza.




Si tratta quindi di un paese che conosco piuttosto bene, vi ho passato numerosi estati della mia vita, sin da quando ero bambina, e mi è capitato spesso di andare in giro con la macchina fotografica, illustrandovi gli angoli e gli scorci più caratteristici, come qui e qui. E' strano come un paese tanto piccolo, alla fine riservi sempre altri panorami suggestivi, soprattutto se si ha voglia di girare in un  tardo pomeriggio di fine estate, col cielo limpido e l'aria tersa.





Oggi saliamo su quello che viene chiamato Monte di San Vito, una piccola altura al centro del paese su cui è depositata una chiesetta con lo stesso nome, circondata da alberi e protetta da mura di contenimento. La chiesa attuale risale al Settecento, ma sembra sia stata costruita su un edificio precedente di epoca medievale.
 Tutto intorno alla chiesa c'è un abitato sopraelevato rispetto al resto del paese, che si stende ai suoi piedi. Le mura delle antiche case sono per lo più a pietra irregolare e mattoni, qualche volta  lasciata senza intonaco, un tipo di costruzione molto comune fino a pochi decenni orsono.




Da questa altura si vede benissimo la mole maestosa del Palazzo, proprietà dei Marchesi Thoedoli, purtroppo chiuso al pubblico. La parte del paese fino al castello risale al Seicento, il cosiddett Borgo Mario, mentre la parte al di sotto del castello, che dal monte non si vede, è il nucleo più antico del paese, risalente al XIV secolo: ve lo mostrerò durante la seconda parte della passeggiata.

Le origini del paese non sono certe: alcuni studiosi propendono per una fondazione abbastanza tarda, verso il X  secolo ad opera dei monaci benedettini, mentre altre fonti vorrebbero assimilare San Vito alla romana Vitellia ma, anche se l'intera zona risulta già abitata  dal X secolo a.C.,  l'attribuzione non è certa. Nel XII secolo il feudo venne venduto alla potente famiglia Colonna, che lo rivendette nel XVI alla famiglia Theodoli, a cui si deve l'edificazione dell'imponente fortezza.





Girando intorno alla Chiesa, oltre a numerosi gatti che si aggirano indisturbati (i due criminali ora padroni di casa di mamma, provengono esattamente da questa colonia), si può ammirare il santuario della Madonna di Compigliano, su un'altura all'entrata del paese, detta familiarmente "la Madonnina".



Quella sopra è la via principale del paese, Corso Vittorio Emanuele, dove si affaccia casa dei miei genitori, mentre alle spalle si innalza la collina su cui è collocato il cimitero del paese: è stata interessata, pochi anni fa, da una brutta frana, che ha demolito parte della collina e del cimitero, ora ricostruito e con nuove tombe per accogliere resti e bare recuperati  nel fango.



La chiesa della Madonnina risale al XVI-XVII secolo, è sempre chiusa al pubblico, tranne in occasione di matrimoni e funzioni particolari, così come la Chiesetta di San Vito.



L'ameno paesino srotolato sulle dolci colline di fronte a San Vito, è l'abitato di Bellegra, distante solo pochi chilometri, molto grazioso e animato d'estate.


A questo punto la nostra passeggiata prosegue per il secentesco Borgo Mario, collegato al Monte di San Vito tramite vicoli e scale molto suggestivi, che vi mostrerò la prossima volta.

1 commento:

  1. Che bella la posizione di questo paese adagiato fra le colline, una passeggiata davvero piacevole e immagini che fanno sognare la bella stagione.. aspetto la seconda parte!

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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