I miei viandanti

martedì 25 gennaio 2011

Centrale Montemartini 2, Le macchine e gli Dei



Ed eccoci al secondo appuntamento con il bel Museo della Centrale di Montemartini: a questo punto, dopo il lungo prologo storico, siamo pronti a salire al piano superiore, dove si apre la prima sala, quella delle Macchine: si tratta dei motori a turbina che azionavano la centrale, delle macchine di metallo scuro, davvero imponenti, in condizioni ottime.
Su questo sfondo di archeologia industriale, nel 1995 nacque una esposizione temporanea di stuatue provenienti dalle collezioni dei Musei Capitolini, intitolata Le Macchine e gli Dei.



Per fortuna, una volta finito il precedente allestimento, si è riutilizzato lo spazio per un museo permanente, con dei pezzi di recente ritrovamento (tutti dopo l'Unità d'Italia, nel corso dei lavori di ristrutturazione urbana di Roma) di davvero incantevole bellezza.



Ho trovato alcuni musei particolarmente belli per l'ambiente affascinante in cui erano allestite le collezioni (come il rinascimentale Palazzo Altemps, dietro Piazza Navona o gli stessi Capitolini), oppure particolari per i giochi di luce in cui erano disposte (come Palazzo Massimo). In questo caso, le grandi finestre a vetrata immergono le statue in una luce naturale e chiara, e i marmi risaltano ancora di più, con i loro marmi sinuosi e lucenti, contro l'oscuro metallo delle macchine.



E allora, cominciamo il percorso in questa ampia e luminosa sala, a cui fa da perfetto sfondo un color cilestrino chiaro.



Sullo sfondo abbiamo dei preziosi originali greci , asportati dal frontone un tempio della metà del V secolo e ricollocati sul frontone del Tempio di Apollo Sosiano, un tempio del V secolo, rifatto in epoca augustea: si trovava dalle parti del Teatro di Marcello, sotto il Campidoglio.



Se ne persero le tracce durante il periodo medievale, e ne vennero rinvenuti i resti solo durante gli scavi in quell'area, per la costruzione della moderna strada, durante gli anni Trenta. Le tre colonne rimaste vennero ricollocate (anche se non nell'originaria posizione), mentre il frontone fu sistemato nei Musei Capitolini. L'imponente gruppo rappresenta la Lotta tra Greci e Amazzoni: la figura centrale rappresenta Teseo.


A questo punto posizioniamoci dalla parte del frontone, per avere la prospettiva di tutta la sala, che converge verso l'imponente statua di Atena, sul fronte opposto, e cominciamo il nostro giro.


Dalla parte della turbina destra, due bellissimi pezzi, ambedue provenienti dall'area dell'Ospedale Militare del Celio durante gli scavi qui effettuati nel 1885: la Vittoria dei Simmaci, in bigio antico color grigio, un raro e prezioso originale di età tardo ellenistica.



E la statua di Agrippina Minore rappresenteta come offerente in basanite, corpo del I secolo d.C., testa non pertinente (calco di quella esposta nel museo di Copenhagen). La statua potrebbe provenire dal tempio del Divo Claudio, nell'area del Celio.



Proseguiamo il nostro percorso verso l'altro capo della sala.


Ed ecco sullo sfondo della turbina sinistra uno splendido esempio di Afrodite: è una copia da un originale del famoso sculture greco Prassitele risalente al 300 a.C., trovata in Via Bonghi nel 1925.



Igea, rinvenuta presso Piazza Colonna nel 1914, e un bellissimo Discoforo in marmo pentelico, proveniente dalla Via del Mare (1910): si tratta di una copia romana di originale greco risalente alla fine del V secolo, forse della scuola dello scultore Policleto.



Diomede, copia romana da originale greco del V secolo, rinvenuta in Via Labicana nel 1885.


L'imponente statua di Atena del tipo denominato Velletri: è la copia in marmo di un originale bronzeo, purtroppo perduto, della fine del V secolo, rinvenuta in Piazza Sciarra nel 1887.


Lo splendido busto di Antinoo, il favorito di Adriano, morto tragicamente giovanissimo, affogato nel Nilo.




Da qui, saliamo le scale che ci permetteranno di avere una prospettiva generale della sala e delle imponenti turbine:







A questo punto, proseguiremo il nostro percorso nella Sala delle Caldaie, dove sono esposti preziosissimi pezzi provenienti dagli Horti di Mecenate, dagli Horti liciniani e da quelli di Cesare.
Alla prossima puntata!

13 commenti:

  1. Assolutamente straordinario! unico! l'idea di accostare un repertorio di bellissime statue romane ad un bell'esempio di "archeologia industriale" ha un grande fascino. Purtroppo è un museo dedicato ai conoscitori profondi della città, come te. E' improbabile che un turista riesca a scoprire questo gioiello in una breve visita. Ciò peraltro conferisce al luogo ancor più fascino perchè cammina probabilemnte in un ambiente silenzioso, e può anche fantasticare sui rumori del passato, dal vociare delle agorà al frastuono delle turbine della centrale.
    fantastico
    ciao Geillis

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  2. Sì Mario, infatti c'ero io e altre due o tre persone...questo mi ha permesso di fotografare tutto senza intrusioni, però meriterebbe ben altro, questo bel museo! Anche perchè in effetti sta davvero un po' fuori mano, neanche io che conosco bene la città sapevo che c'era, figurati...forse dovrebbero pubblicizzarlo un po'!

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  3. E sì mi tocca ritornare su questo bel reportage al museo della centrale, per dire che quello che mi ha sempre affascinato nell'arte greco romana sono i drappeggi, la ritrattistica e le perfette forme anatomiche, quest'ultime molto prima che l'uomo e l'artista rinascimentale riscoprisse l'anatomia come elemento fondamentale per l'arte.

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  4. Hai visto i drappeggi della Vittoria? e quell'Afrodite, una perfezione assoluta...aspetta di vedere la sala delle Caldaie, è ancora più bella di questa, ci sono dei pezzi di una bellezza sconvolgente, credimi! Se faccio in tempo, la pubblico venerdì, così chiudo il cerchio

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  5. Arte, archeologia, musei, cucina, viaggi (la Spagna!), memorie familiari e perfino Roma: non vedo l'ora di scoprire altre cose in comune... Grazie per i reportage, molto molto interessanti. Ti inserisco nel mio Blogroll, sei d'accordo? A presto!

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  6. E' incredibile quanta grazia la scultura classica riesca ad infondere nella rappresentazione dei corpi, soprattutto femminili. Le statue che hai fotografato sono incredibili, quasi commoventi nella loro bellezza. Chissà com'è vederle dal vivo...

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  7. @ Ivy: mi sono davvero impegnata per coglierle al meglio, per farvi apprezzare la loro grazia...sono contenta i esserci riuscita!
    :-)

    @ Tatagioiosa: ti metto anch'io nel blogroll, volentieri! Roma è la mia città, sono così contenta di scoprirla per voi!

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  8. grazie per questo tuo accompagnare per mano attraverso queste meraviglie in un luogo davvero inaspettato! estasiata! attendo la prossima ...puntata ,un abbraccio
    ciao Reby

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  9. veramente interessante e ben fatto questo museo, è uno dei miei preferiti. Bel lavoro le foto con i nomi delle statue.

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  10. grazie Laura. Questo reportage è davvero prezioso... hai fatto bene a scriverlo perchè sicuramente costituirà una meta per le prossime passeggiate a Roma.
    Lo condivido molto volentieri su facebook, affinchè anche altri possano venirne a conoscenza.
    Bravissima.
    anna

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  11. bellissimo e ...purtroppo quasi sconosciuto museo! ho leto il tuo blog grazie alla segnalazione di anna the nice su facebook...essendo romana ti seguirò molto volentieri...grazie !

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  12. wow che giretto interessante!!!

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  13. Bellissima questa mescolanza di antico e moderno, questa straordinaria luce.
    Grazie per questi giri turistici inediti e molto ben raccontati.
    Un abbraccio
    Francesca

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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