Sarà per sfuggire al clima uggioso di queste settimane, al freddo pungente e alla prospettiva di altri due mesi di inverno, che in questi giorni la mia mente sta vagando lontano, verso mete lontane e stagioni più calde...non so, magari è la prospettiva della primavera ormai prossima, che fa venire voglia di aprire i libri di viaggio e cominciare a progettare, una smania di muoversi e di rinnovarsi, come un risveglio soporoso da un lungo letargo invernale.
Quest'anno, è deciso, basta montagna ( di cui, peraltro, ancora ho molte fotografie da mostrarvi): bellissima, d'accordo, panorami indimenticabili, bei ricordi, mangiate favolose, però ogni tanto si sente davvero la voglia di cambiare, di lasciare le strade conosciute per un mondo diverso, altre vie da percorrere, altri orizzonti da esplorare. E' tanto tempo che non andiamo all'estero, ma ci sono tante cose da vedere, oltre i confini nazionali!
Quest'estate stiamo progettando di andare a Berlino (vista nei primi anni Novanta, ed ora, mi dicono, irriconoscibile), oppure a Lisbona, che invece non abbiamo visto.
Certo, sono due mete assolutamente diverse tra di loro, ma affascinanti ambedue, seppur in maniera differente.
Berlino l'ho vista nel corso di un mese di Interrail, vi arrivammo il 15 di agosto, e trovammo una città calda, desolata, deserta...le ferite del muro erano ancora ben visibili, e Berlino Est ci apparve come un mondo a parte, con un'atmosfera che ritrovamo in Russia pochi anni dopo, una Russia in cui il regime sovietico pervadeva ancora strade e palazzi, macchine e negozi, come una cappa grigia e pesante che solo allora cominciava ad evaporare...
Anche Berlino aveva un'aria decadente, ma chi ci è stato di recente mi ha raccontato di una città in pieno fermento, con progetti urbanistici all'avanguardia, nuovi musei, un laboratorio di innovazioni e cultura che mi piacerebbe davvero vedere.
D'altra parte, Lisbona è una città bella, solare, antica, distesa di fronte all'immenso Oceano...davvero, non saprei quale scegliere, vedremo più in là!
Nel frattempo sto progettando anche un viaggetto primaverile, come faccio ogni anno: Parigi per il momento basta, tre volte in tre anni mi hanno permesso di conoscerne ogni angolino, anche se devo ammettere che fotografarla con la nuova Nikon mi piacerebbe assai, chissà, un giorno, si vedrà...
Avevo una mezza idea di andare a Genova, che Luca mi ha raccontato essere bellissima, col suo porto, i vicoli antichi ed ombrosi, e l'immenso Acquario. C'è tanto da vedere in Italia, spesso mi sento incredibilmente ignorante in materia: conosco meglio le grandi capitali del Nord (Copenhagen, Oslo, Stoccolma, Amsterdam) che il nostro norditalia, ad esempio mi viene in mente Mantova, Treviso, Parma, Ravenna, Bologna, tutte città che non ho mai visto, che vergogna.
:-(
Però credo che mi spingerò più lontano, fino in Andalusia, se mi viene il coraggio di prendere l'aereo da sola: mi piacerebbe passeggiare per le calli piene di fiori di Siviglia, e magari bere sangria in un tablao, al suono di una chitarra flamenca, osservando estasiata le mosse sinuose di una ballerina (ho studiato flamenco per nove anni, e non sono mai stata in Andalusia, ma si può?).
Devo dire che l'idea di Parigi sarebbe più rassicurante, prendere un semplice treno e lasciarsi cullare dall'idea di arrivare in strade molto amate e ormai così familiari, però anche l'emozione di scoprire una città misteriosa, a lungo immaginata, e perdersi per sentieri inesplorati, dentro colori e sapori sconosciuti...che dite, ce la farò?
E, visto che siamo in tema di viaggi, ecco un pane che a Berlino ci starebbe benissimo, visto che l'impasto è a base di segale e birra!
Rispetto all'altro Pane di segale, questo ha una percentuale maggiore di farina di segale (più della metà, contro un quarto dell'altro) e due dl di birra.
La ricetta è presa dal volume Pane, Pizze e Torte Salate, dell'Enciclopedia della Cucina Italiana di La Repubblica, adattato alla macchina del pane, di cui ormai non potrei fare più a meno.
Io l'ho fatto cuocere dentro una teglia tonda da 26 centimetri di diametro, ma potete cuocerlo anche dentro una più piccola (per averlo più alto) oppure dare al pane la forma che volete: la segale è una farina pesante, che non lievita come quella di frumento, quindi otterrete comunque un pane con mollica compatta, non troppo alto nè con grossa alveolatura, ma comunque morbido, profumato, e con un lieve sapore amarognolo che gli conferisce la birra.
A me è piaciuto molto, sia mangiato con della crescenza che per colazione, con la marmellata di fragole e limone che ho fatto questa estate.
Prossimamente voglio provare a fare un pane di sola segale, vediamo come viene...
Pane di segale e birra (con la macchina del pane):
250 grammi di farina di segale
200 di farina 0 Manitoba
2 dl abbondanti di birra chiara
1 dl di acqua tiepida
2 cucchiaini zucchero
1 cucchiaino sale
5 grammi lievito secco MastroFornaio
semola di grano duro per spolverare.
Mettere la birra a temperatura ambiente e l'acqua tiepida sul fondo del cestello.
Mescolare le due farine e metterle nel cestello.
Al centro mettere il lievito secco, due cucchiaini di zucchero, in un angolino il sale.
Lanciare il programma impasto, un'ora e mezzo.
Controllare che l'impasto non sia troppo secco (la farina di segale assorbe più acqua), caso mai aggiungere un goccio di acqua tiepida se non dovesse staccarsi dalle pareti del cestello, dopo 15 minuti dall'inizio.
Lasciare una mezz'ora nella macchina spenta, quindi trasferire il pane sulla spianatoia infarinata di semola.
Stendere la pasta e formare le 4 pieghe (come per il pane senza impasto, a busta da lettera), rivoltare la pagnottina, metterla nella teglia tonda (da 24 o 26 centimetri) su carta forno spolverata di semola.
Praticare con un coltello affilato le incisioni a reticolo, coprire e mettere al calduccio tre ore, nel forno tiepido e spento.
Togliere la teglia, coperta, evitando di farle prendere correnti d'aria, altrimenti...puff!!!
Accendere il forno a 200 gradi, farlo riscaldare 15 minuti, quindi infilare il pane sul secondo ripiano dal basso, e cuocere per circa 30 minuti, quindi voltare la pagnotta e farla cuocere altri 10 minuti.
Beata te...io proprio non riesco a pensare alle vacanze..un po' il tempo gelido..un po' tutti i problemini che i affliggono...un po per l'umore grigio...mah!!!
RispondiEliminasai che non ho ancora provato a fare il pane così con la macchina del pane...mi segno la ricettina e ci provo...ciaooooo
Complimenti stai sfornando una meraviglia dietro un'altra... questo pane è fantastico!Vacanze???...magari!!!Credo purtroppo che nemmeno quest'anno riuscirò a partire...
RispondiEliminaUN ABBRACCIO
Ciao Gellis, che meraviglia viaggiare, esplorare, conoscere, che bello, che poesia ... Se non sei mai stata in Andalusia, devi assolutamente provvedere (per me un pezzo di cuore!), è un luogo romantico ed unico frammisto della contaminazione araba, del ricordo dei mori che l'abitarono, della presenza gitana di popoli dalle tradizioni antiche... L'Alhambra di Granada è indimenticabile... Anche Lisbona è assolutamente affascinante, una città da visitare e da girare piano piano, con il fare di chi non ha fretta ma desiderio di osservare, di carpire... E' un luogo meraviglioso... Siccome mi stò dilungando (e potrei proseguire anche per molto tempo!!) ti lascio con un saluto... naturalmente il tuo pane è delizioso! A presto.
RispondiEliminaDeborah
ha proprio un bell'aspetto!
RispondiElimina@ Lady Cocca: l'impasto è con la mdp, però poi la cottura è in forno, altrimenti...sai che mappazza!!
RispondiElimina@ Marianna: purtroppo in questi ultimi anni le vacanze si sono ristrette un po' per tutti...
:-(
@ Il sapore del verde: già me l'immagino, quanto deve essere bella quella regione
;-)))
Grazie, marsettina, anche il sapore è decisamente ottimo
Guarda ti posso dire che l'Andalusia è meravigliosa, Siviglia è uno spettacolo, ma anche Cordoba, Granada, Jerez, Malaga, tutte belle.
RispondiEliminaAnche Lisbona è bella, Berlino è affascinante se ti interessi di architettura, come dicevi tu c'è stato fermento negli ultimi anni e le nuove costruzioni sono all'avaguardia, c'è stato un mio amico che lavora per Renzo Piano e ha fotografato un sacco di edifici (non propio il max dal mio punto di vista, ma dal suo... puoi immaginare).
Se poi però decidi di venire a Mantova, passa a trovarmi mi raccomando!!!
Mantova deve essere davvero bella, infatti mi sono ripromessa di venirci, prima o poi!
RispondiEliminaPiù ascolto commenti e suggerimenti, e più mi convinco di Siviglia
;-)
A me ispira e affascina molto Lisbona. E' un posto dove andrò sicuramente, prima o poi.
RispondiEliminaPS: Sto leggendo "La foresta incantata"... anch'io vorrei ereditare una casa come quella di Geillis!
A vabbè!
RispondiEliminaAllora diciamolo che la sorellanza non è questione di sole parole!
Fatti sono!
Fatti come il pane di segale alla birra... il mio primo pane "rivisitato e corretto" a mano libera!
Stiamo parlando del primo giugno del 2004 e il pane è questo:
http://www.cooker.net/cooker/cooker.nsf/puid/3695DE2164F0D35C86256E54003050A2
sto ancora ridendo!
Vogliamo parlarne davanti ad una tazza di the?
nasinasi infarinati
prima di tutto complimenti per il pane...che buono!!!
RispondiEliminae che bello...
noi per le vcnze...amiamo cambiare...ma difficilmente rinunciamo al mare...magari tanti mari diversi...ma mare e sale! ;)
@ Lo: dopo essere stata sul Mar Rosso, sono diventata un po' esigente...il mare del centro Italia è veramente pessimo, lo voglio bellissimo o niente!
RispondiEliminaDevo ammettere che io preferisco i viaggi culturali, mio marito quelli al mare o montagna, non è facile mettersi d'accordo...
@ Miciapallina: sono andata a vedere, ho già una lista di ricette da copiarti
:-)
Dovrei avere un venerdì libero la prox settimana, chissà se stavolta ci riusciamo?
@ IvY. ti sta piacendo?? Anch'io vorrei un grazioso cottage nella campagna inglese, magari...nel frattempo ho rubato il nome del libro e della protagonista, così, tanto per sognare un po'
Ma quanti, meravigliosi progetti.
RispondiEliminaHo sentito una frase alla radio l'altro giorno, una citazione di Sant'Agostino che faceva così:
"La vita è come un libro;chi non viaggia legge sempre la stessa pagina."
Un bacio
Francesca
Geillis mi sono accorta ora della tua richiesta sulla mia cimbella alla birra e mele... ormai sarà tardi comunque la mia teglia mia pare sia da 26, ma anche più piccola va bene, così viene più alta...
RispondiEliminaOttimo il tuo pane!
@ Dolcetto: ho sia quella della da 26 che da 24, appena posso la provo!
RispondiElimina@ Cicabuma: hai ragione, non bisogna stare sempre fermi allo stesso posto e alla stessa pagina
:-)
ciao grazie mille per la ricetta è ottima
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