I miei viandanti

mercoledì 8 luglio 2009

Chiare fresche e dolci acque

E eccoci arrivati alla parte più umida dell'Orto Botanico: attraverso i, viale delle Palme, di cui alcuni preziosi esemplari raggiungono il secolo di vita, ecco la Fontana dei Tritoni, opera dell'architetto Fernando Fuga, a cui si devono sia le fontana e i giochi d'acqua che la progettazione del giardino: una vasca polilobata con due tritoni sdraiati, su cui galleggiano placide due curiose papere, dai colori smaglianti.




Salendo verso la collina, verso le pendici della collina, si lasciano i colori della macchia mediterranea per immergersi in una frescura ombrosa e umida, sotto cui prosperano piante come le felci.



Il giardino della Villa Corsini, quando fu progettato, doveva essere spettacolare: il paesaggio, movimentato da fontane e giochi d'acqua, digradava dolcemente verso il Tevere che, non essendo ancora stato arginato dagli imponenti muraglioni fine-ottocenteschi, arrivava a lambire con le sue acque i giardini delle ville affacciate sull'acqua.

Il paesaggio, ovviamente, è molto cambiato, e non è possibile neanche immaginare la bellezze delle sponde verdeggianti del fiume, su cui si affacciavano case, giardini e ville: ne abbiamo solo una vaga idea ammirando i dipinti dell'epoca, soprattutto gli splendidi acquarelli di Ettore Roesler Franz, esposti al minuscolo Museo di Trastevere. Certe volte è davvero difficile riconoscere, nei bellissimi dipinti del pittore, vie, strade, piazze, interi quartieri addirittura, che vennero completamente stravolti dopo il 1870.

Soprattutto, non ci è rimasto molto delle splendide ville e dei giardini che decoravano la città: per fortuna qualcosa ancora possiamo ammirare, anche se molti splendori sono andati perduti per sempre, a causa di una lottizzazione selvaggia che ha tramutato, in pochi decenni e per sempre, il volto della città.

Del giardino originario c'è rimasta questa bella fontana barocca, chiamata degli 11 Zampilli, sempre opera del Fuga: salendo per la collina, oltre la fontana, si può ammirare un panorama del centro di Roma, su cui svetta la mole candida e maestosa del Vittoriano, e le cupole barocche delle chiese della zona intorno a Corso Vittorio.




Scendendo di nuovo a valle, un piccolo stagno con piante acquatiche: le ninfee galleggiano pigre e luminose sopra le acque tranquille, e alcune papere galleggiano pure loro, godendosi il fresco dello stagno e il calore del sole...




Ed ora una parte interessante, le aiuole dedicate alle piante aromatiche e medicinali, una vera erboristeria all'aperto, chiamata il Giardino dei Semplici.

Molte sono le specie selvatiche, che vediamo frequentemente nei nostri prati o nei campi incolti, e che sono invece utilizzate da millenni come rimedi naturali.
Borraggine, malva, camomilla, dente di leone, borraggine, citronella e tantissime altre...tra queste spiccano delle macchie rosate di imponenti Rudbeckia, un girasole col capo chino e i squillanti e violacei di plumbago e agapanthus, in una sinfonia di colori e di profumi che avvolge i sensi.


6 commenti:

  1. le tue foto sono stupende!!!! bacioni!!!

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  2. bellissime foto, bellissimo post, molto molto bella la parte sulle erbe aromatiche che mi ha fatto rituffare nella " foresta incantata" mi è sembrato di riconoscere il caprifoglio nelle foto... quando ero bambina ne aveamo un grosso cespuglio in giardino e io mi appicicavo i fiori nei capelli e mi sentivo una fatina...bellissimi ricordi...

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  3. Sono bellissime le foto!!!
    E' meravigliosa la natura....riconosco di essere fortunata ad abitare lontano dai grandi centri urbani...e ad avere a disposizione la campagna e il mare!
    Ciao buona giornata!Un abbraccio

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  4. Complimenti... bellissime foto.. e mi hai ricordato che mia madre mi ci portò una volta quando ero bambina.. la scalinata me la ricordo perfettamente.. tutto il resto un pò meno!!!! :-)))) bacioni.

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  5. Grazie a tutte!

    @ Claudia: alcune cose sono molto cambiate, anch'io dopo qualche anno che non ci entravo ho stentato ad orizzontarmi!

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  6. è sempre un piacere leggerti!!Un abbraccio!

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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