I miei viandanti

lunedì 16 febbraio 2009

Vanità, tutto è vanità, solo vanità


Ebbene sì, alla fine ho capitolato anch’io. Sono anni che resisto alla moda imperante delle unghie rifatte, quelle lunghe, squadrate, lucide di gel, ho sempre detto: Chi, io?! Giammai!
Ed invece, magari in ritardo di qualche anno, guardando lo stato pietoso delle mie mani, le unghie ridotte ai minimi termini, mi sono decisa: ci vado. Ho preso il coraggio a quattro mani, e sono andata.

In uno di quei centri estetici, quelli pieni di specchi, di lettini, di attrezzi misteriosi, pieni di estetiste giovani, carine e magre, curatissime (nulla fuori posto, mani-sopracciglia-pelle perfetta-capelli freschi di taglio, ma le estetiste sono tutte così? Qualche brufolino, qualche scolatura del trucco?) e che ti fanno sentire bruttina, trascurata e sciatta, e che ti dicono, in tono incredulo: ma come, lei non fa la pulizia del viso ogni tre mesi?! E la manicure tutti i mesi?
E quando confessi che, sì, ti lavi il viso con acqua e sapone, e l’unica cura è una comunissima crema idratante mattina e sera, quasi si scandalizzano, ma signora così si rovina la pelle, a quest’ora dovrebbe cascarle a pezzi, e poi qualche lampada prima dell’estate, lei con la pelle così bianca ( va beh, è vero che sembri un po’ la sorella anemica di Dracula, ma vaglielo a spiegare che non prendi il sole da un’eternità, che ti sei presa l’eritema e ti riempi di bolle dalla testa ai piedi appena metti fuori il naso dall’ombrellone, e che sono anni che resti, orgogliosamente, bianca come una mozzarella: ti consoli pensando che vedranno loro, alla tua età, piene di rughe, mentre tu, insomma, ancora te la cavi alla grande, e senza botulino).

Insomma, uno di quei posti che evito accuratamente da sempre: gli unici, rari, trattamenti estetici a cui mi sottopongo sono in uno di questi posti tranquilli, con musica orientale in sottofondo, una tisana per rilassarsi, un bel massaggio fatto da una signora gentile, da cui esci completamente rinata, convinta che la bellezza e la serenità interiore si riflettano anche sull’esteriorità (è una mia opinione personale assolutamente non suffragata da fatti concreti, probabilmente una mera illusione).

Così come evito da sempre i negozi di vestiti all’ultima moda, non sapendo neanche cosa significa questa parola: non la seguivo a 15 anni, figurati adesso che posso permettermi di crearmene una tutta mia personale (uno dei vantaggi dell'età), alla faccia di quelli che dicono: quest’anno vanno i pantaloni così e cosà, le scarpe col tacco in questo modo, quest’anno quel colore è totalmente out…e un bel chissene frega?

Certo, la moda imperante complica un po’ la vita, se non vuoi finire omologata a tutte le altre: se vanno i pantaloni a vita bassa, devi girare un bel po’ di negozi per trovare uno straccio di pantalone da cui non fuoriesca un bel pezzo di mutanda, così come se cerchi delle scarpe normali, carine ma comode, non troppo estrose, ti senti rispondere dalla negoziante: ma lei si deve adeguare alla moda, quel tipo di scarpe che cerca quest’anno non va proprio! E no, cara signora, è la moda che si deve adeguare a me, credo la prospettiva sia piuttosto sbagliata.

Quando poi passeggio per la strada, soprattutto per le grandi strade commerciali, e mi guardo intorno, osservando il tipo di fauna femminile che gira, non so se piangere o ridere, davvero, soprattutto in quartieri più popolari (abbiamo fatto un raffronto tra Boccea e Viale Marconi, quest’ultimo è risultato quasi imbattibile, a meno che non si finisca proprio in periferia).

Si vedono sciami di donne, ragazze e ragazzine, ormai le età media si è talmente abbassata che pure le 12enni sembrano delle cubiste, stile simil Jennifer Lopez-Victoria Beckam oppure modello troniste di canale 5, tutte uguali, tutte con gli stessi capelli stirati e con lo stesso identico taglio, gli occhiali Ray-Ban o simili, pancia di fuori e perizoma in vista, incuranti dei rotoli di ciccia che escono dagli elastici (ma qualcuno gliel’ha detto che quel filo interdentale tra le natiche è assolutamente antigienico?), magliettine corte pure in pieno inverno (vedrete, tra qualche anno, che reumatismi), scarpe che sono dei veri e propri strumenti di tortura, e quello che ti inquieta di più è che sono davvero tutte uguali, tutte identiche, come fatte con lo stesso stampo, indipendentemente dall’età.

E passi per la ragazzina di sedici anni, chi non è stata un po’ estrosa a quell’età, ma quelle signore 40-50enni, non più giovanissime, magari madri di famiglia, che si conciano come ventenni, ancheggiano su tacchi assurdi, i visi congelati dal botulino, le labbra gonfie e il trucco pesante, mi fanno ridere, e mi fanno anche un po’ pena, perché più invecchiano e più diventano patetiche, nel loro non volersi rassegnare al tempo che passa.

Un conto è la cura di sé, un dovere sacrosanto, che significa stare bene nella propria pelle e mantenersi in forma, chè vedere una donna trascurata e sciatta è veramente triste… un altro conto è il culto dell’apparenza e della giovinezza a tutti i costi, che ti costringe ad uniformarti ad un modello imperante di bellezza che ci vuole tutte con lo stesso corpo, con i capelli in un certo modo, con gli stessi vestiti e le stesse scarpe, e alla fine si finisce per essere delle fotocopie, anche i visi sembrano simili, infinite replicanti dello stesso archetipo femminile.

Io in questo ho sempre giocato fuori zona, visto che la frase che mi sono sentita ripetere più spesso è che “hai un tipo di fisionomia un po’ antica”, qualcuno una volta mi ha detto che “sembravo uscita da un quadro del ‘ 600” (ancora mi chiedo se fosse un complimento, ma mi sa di no), ed è quindi ovvio essere fuori moda, già in partenza.
A 15 anni la consideri una tragedia, a venti pure, a trenta ti rassegni, a quaranta invece ne sei proprio felice, di essere un po’ diversa, anche deliziosamente antiquata, alla faccia di queste replicanti senz’anima, belle fuori e vuote dentro.

Insomma, alla fine ci sono andata, e siccome è stato un piccolo avvenimento, almeno un accenno ve lo voglio raccontare. L’estetista, ovviamente, una moretta carina, magra e curatissima, e ti pareva, con delle sopracciglia senza un pelo fuori posto (ma perché le mie ricrescono come se le concimassi?). E’ anche vero che se fosse brutta e sciatta, si farebbe cattiva pubblicità…

Comunque, il trattamento in sé è una specie di tortura: le unghie, o quel poco che ne resta, vengono prima maltrattate con le lime, poi vengono incollate le tips ( si chiamano così, quei pezzetti di plastica che te le allungano) con quell’adesivo cianocrilato in tubettini, quello che se ti si appiccica un dito mentre stai incollando un oggetto, per staccarlo viene via la pelle viva, che rimane incollata all’oggetto e non più al tuo dito.

Ma, ti dici, sarà una cosa passeggera, mentre comincia a ridurti gli artigli ad una cosa di dimensioni accettabili, ed invece permane la spiacevolissima sensazione che le tue povere estremità siano state prese a martellate, dolenti e attaccaticcie, ogni attività prensile completamente inibita.
Dopo questo incollamento, vengono di nuovo maltrattate con la lima, e quindi annegate in una mare di gel colloso e poi cotte sotto una luce blu e calda, e immagini le tue povere unghie che faranno manifestazioni di protesta e scioperi della fame, pur di essere liberate da quella specie di blob sintetico vetrificato, per tornare corte e brutte, ma di nuovo libere.

Sono uscita da lì con le mie unghie nuove, tutte belle lunghe e lucide, orgogliosamente squadrate, dure come roccia, la sensibilità dei polpastrelli completamente fuori uso, le mani completamente impedite anche nei gesti più normali come aprire una lampo o raccogliere le monete nel portafoglio.

Risultato: appena arrivata a casa, sono stata un’ora a limarmele, cercando di staccare i polpastrelli incollati e a riportare le mie estremità ad una dimensione umana, adatte a qualcuno che usa le mani per fare cose normali, tipo scrivere al computer, aprire il barattolo del caffè, tagliare le cipolle o lavare i piatti: cosa che, sono sicura, tutte queste belle ragazze dalle unghie lunghissime non fanno. Beate loro.

27 commenti:

  1. mi hai fatto proprio ridere col tuo racconto!

    RispondiElimina
  2. aaaaaaaaah..come ti capisco!! :))
    ormai ho trovato la mia dimensione...scarpe e vestiti da treeking!! :))
    all'inzio mi coprivo, mi nascondevo..sai..la ciccia di qua, i capillari di là, la caviglia grossa, il polpaccio cicciotto...
    finchè un giorno piero mi ha detto...briii...guarda che al monte baldo non gliene frega niente delle tue fisime...
    allora anch'io mi sono messa le braghette corte, quelle SOPRA IL GINOCCHIO.. :)))))
    ed è vero...in montagna non ti guarda nessuno come sei vestito se non per verificare che hai le scarpe giuste da non scivolare e cadere in qualche dirupo. (perchè magari ti devono recuperare)
    l'unica cosa che sto attenta, è la crema per il viso..il sole e l'aria tende ridurrti una prugna secca e la pelle tira, si lamenta, si sfalda..

    per te posso solo dire...a 60anni tu sarai ancora bellissima con la pelle da porcellana...e le tue estetiste saranno irriconoscibili...sembreranno qualche vertebrato della famiglia dei mammiferi, discendenti dai rettili, genere maldentati, specie
    cingulati, per la presenza della cute rinforzata..da squame o placche..
    per capirci...come gli armadilli :)))
    eiiiiiiiiii..che non si dica che non mi impegno nello studio!! :)))
    ti auguro una buonissima settimana...
    baciusss

    RispondiElimina
  3. Grazie brii, mi conforta sapere che non sono sola ad avere difetti da tutte le parti e sopravvivere bene lo stesso

    RispondiElimina
  4. anche io ho fatto una volta la ricostruzione delle unghie, per tagliare il pane è saltata la prima, e dopo poco non mi rimaneva più niente, preferisco tenerle corte, per il resto ti do ragione, non c'è niente di più patetico di una avanti negli anni che si veste da ventenne, tieni presente che la mia seconda figlia ha venti anni, anche lei segue la moda ma gli ho insegnato che bisogna vestirsi in modo adeguato alle varie occasioni della giornata, quindi è inutile mettere tacchi altissimi per una passeggiata oppure per andare all'università, ed io mi sentirei ridicola vestirmi come lei per sembrare la sorella e non la madre un abbraccio

    RispondiElimina
  5. anch'io penso che ad ogni età deve corrispondere un modo di apparire: non che uno debba conciarsi da nonna, però neanche apparire ridicola...
    Un abbraccio anche a te
    P.s. comunque ancora resistono, però le ho portate a dimensioni normali, anche perchè sennò mi sento ridicola io

    RispondiElimina
  6. anche io credo ... che la cura di sè deve rispecchiare sè stessi...deve essere armonia e amore...fortuna che la mia amica cara è estetista e mi cura facendomi anche quei massaggi che mi fanno rinascere...per il resto ho sempre seguito l'istinto....ma tendo più a pasticciare con i capelli! un bacione

    RispondiElimina
  7. Hi ceduto alla fine... Ma vedo con piacere che ti sei subito pentita!!!
    Anche tu sei in difficoltà quando devi comprare un paio di pantaloni??? Per me è una tragedia. Quelli a vita bassa mi stanno tutti malissimo e non c'è verso di trovare dei pantaloni normali... Ma perchè chi produce abbigliamento non pensa anche a quelle persone, come noi, che non seguono nel modo più assoluto la moda?
    Non sono mai andata in un centro estetico e non ne sento assolutamente la necessità.
    Quello che dici riguardo alla bellezza interiore che si riflette anche all'esterno è VERISSIMO!!! Magari non è quella bellezza canonica od esteriore... è una bellezza più sottile ma certamente rilevabile da chi è in grado di vederla.
    Appoposito, tu sei bellissima!!!!
    Un bacio
    Francesca

    RispondiElimina
  8. sei una pazza a briglie sciolte ;)

    RispondiElimina
  9. lo so, Mirtilla
    :-)

    Cara Francesca, ma grazie!!!
    P.s. la foto ha qualche anno, ma ancora mi difendo

    RispondiElimina
  10. Cara lo, coi capelli ho rinunciato, li porto lunghi da 15 anni, sempre uguali e quasi sempre con la treccia...per il resto, anch'io penso che se una persona è armoniosa dentro, sia bella anche fuori, almeno credo...

    RispondiElimina
  11. BRAVA ,SEI UNA PERSONA SAGGIA. E DAL TUO RACCONTO SI EVINCE MOLTA PERSONALITA'.MOLTO DI PIU' DI QUELLE RAGAZZE CHE SEMBRANO PERFETTE, MA COSI' FRAGILI, CHE ALLA PRIMA DELUSIONE (DI QUALSIASI TIPO)DIVENTANO ANORESSICHE. POVERE STUPIDE! HO FATTO DA POCO 67 ANNI MA NON MI CREDONO QUANDO LO DICO. IL SEGRETO?CURARE BENE L'INTERIORITA' DELL'ANIMA. QUANDO QUELLA è APPAGATA ,LA PELLE SI DISTENDE, I LINEAMENTISI ADDOLCISCONO VIENE FUORI UNA SANA TRANQUILLITA'.MA DOVREI PARLARE ANCORA .RISCHIO DI ANNOIARTI.CONDIVIDO QUELLO CHE HAI SCRITTO.BRAVA.

    RispondiElimina
  12. Grazie Maria Vittoria, anche secondo me la gioventù viene da dentro, non da un viso stirato, spero di arrivare alla tua età in forma come te!

    RispondiElimina
  13. anche io ho capitolato alle unghie con il gel. tre settimane fa. risultato: tra i cambi di pannolino, la smacchiatura dei vestitini del piccoletto, pulire le verdure ecc... e ai voglia a metterti tutte le volte i guanti! adesso aspetto la naturale ricrescita, salvando il salvabile con copiose coperture di smalto. Passeranno. Prima o poi. però: mi sono divertita un casino a farmi fare le mani bele, lì in vetrina.

    RispondiElimina
  14. anonima sono io: Marta

    RispondiElimina
  15. geillis,
    il tuo racconto è davvero divertente e vero...non mi sono mai rifatta mai le unghie, mi concedo invece da un anno a questa parte dei piacevolissimi massaggi. Passo un'ora a settimana dalla mia estetista che è una donna molto simpatica e loquace, mi rilasso e faccio quattro piacevoli chiacchiere con lei. E sono convinta che la vera bellezza è quella che proviene dall'anima e a nulla valgono botulini, unghie finte e trucchi.

    RispondiElimina
  16. hai ragione Rossella!! Anche a me piacciono questi luoghi rilassanti, altro che centri estetici...

    @ Marta: devo dire che, riportate ad una lunghezza normale, non sono male, sembra uno smalto comune e non si vede che le unghie sono ricostruite...se riesco a mantenerle fino a che crescono le mie, sicuramente il ritocco lo faccio, ma ricostruzione mai più!!

    RispondiElimina
  17. fenomenale, tutto il racconto e le conclusioni!!! Mitica Laura!

    RispondiElimina
  18. SEI SIMPATICISSIMA!!!

    RispondiElimina
  19. Ahaha, troppo carino il tuo racconto...!
    Io mi sono molto ritrovata: non sono mai andata dall'estetista in vita mia e sono bianca come un lenzuolo, e oltretutto non seguo le mode...

    RispondiElimina
  20. Cara Geillis,
    non sai quanto ti adoro per questo post!!!
    Condivido tutto, dalla prima all'ultima virgola!!! quando vado al lavoro di mattina, viaggio nel pullman degli studenti e ho modo di riscontrare quello che tu hai già visto ... tutte uguali ... o meglio tutte vestite uguali ... quella che pesa 50chili e quella ch ne pesa 80!!! ma ... mi chiedo, prima di uscire di casa si specchieranno? e le mamme? la cosa che più mi spaventa però è, ascoltando i loro discorsi, che sono tutte uguali ... pure dentro!
    sii pure fiera della tua pelle immacolata, è un dono e preserverà la tua bellezza esteriore, per quella interiore ci pensi tu con i tuoi pensieri! come già detto ... le voglio vedere tutte tra vent'anni 'ste pischellette!
    unica esperienza con la ricostruzione unghie al mio matrimonio, mi furono regalate da una delle alunne dela scuola di estetica dove insegnavo inglese, è l'unico centro estetico nel quale sia mai entrata eh eh, cmq sta ragazza cominciò a lavorare alle mie unghie alle due e mezza del pomeriggio e finì alle otto e mezzo di sera ... roba da non credere, poi mi disse "Professorè, queste vi durano un mese!" ... le ho abbandonate sul sedile della sala d'attesa di Fiumicino ... 2 giorni dopo!
    ti abbraccio
    dida

    RispondiElimina
  21. Tutto ciò che è finto mi fa una certa impressione, unghie incluse. L'idea di avere dei pezzi di plastica (perché immagino siano di materiale plastico) come appendice delle dita mi inquieta sul serio!

    RispondiElimina
  22. cara Elisabetta, hai assolutamente ragione, in ogni caso non credo che dureranno molto...

    @ Dida: se fossi madre di un'adolescente non la farei uscire conciata da cubista...certo non si può mai dire, però credo che una sana educazione familiare faccia crescere queste ragazze con un po' più di sale in zucca

    @ IvY: ma sì, viva le mozzarelle!! secondo me una donna fuori moda è più interessante, che ne dici?

    RispondiElimina
  23. hai riprodotto uno stralcio della realtà di oggi incredibilmente realista ti ammiro molto per le cose che dici e come le dici, condivido esattamente quello che hai raccontato e il pizzico di ironia che hai utilizzato per rendere piacevole il tutto, complimenti davvero ! ....purtroppo anch'io quarantenne anch'io romana anche se vivo a milano, anch'io mai un centro estetico pelle bianco-latte la moda seguo solo la mia unghie decisamente corte e mai rifatte pensavo di essere rimasta la sola invece....

    RispondiElimina
  24. ma sì, facciamoci sentire, noi ragazze-donne normali, la cultura dell'apparire non ci appartiene e non dobbiamo farci condizionare

    Grazie per la visita!

    RispondiElimina
  25. Uauauauauauaua!
    "Sono uscita da lì con le mie unghie nuove, tutte belle lunghe e lucide, orgogliosamente squadrate, dure come roccia, la sensibilità dei polpastrelli completamente fuori uso" .... E' la stessa cosa che capita a me quando vado dalla manicure per farmi rifare le unghie distrutte da una più che trentennale onicofagia! ^__^
    Solo che la mia onicoricostruttrice non mi mette le palette al posto delle unghie e fortunatamente me le fa di una lunghezza accettabile per me, in modo che riesca a fare "i mestieri quotidiani". Poi quando mi son stufata comincio a limare!
    Yeaaaahhh!!!!
    E le unghie ricrescono ... per poi essere nuovamente mangiate ovviamente.

    RispondiElimina
  26. Lo so, sono in ritardo con i commenti, ma non mi sembra carino uscire dalle tue pagine, prima di averti scritto quanto mi piace leggerti.... adesso vado un po' di corsa, ma sappi che appena posso tornerò a leggere tutti i tuoi post che mi sono persa fino oggi....
    A presto....

    RispondiElimina

Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails