I miei viandanti

sabato 17 marzo 2012

Castel sant'Angelo, due millenni di storia


Ci sono giorni in cui Roma ha davvero dei colori speciali, il bianco abbagliante dei marmi candidi che si staglia contro il cielo terso. Ho appurato, nel corso dei miei viaggi, che ogni città dà il meglio di sè in una determinata stagione: Barcellona è perfetta tra primavera ed estate, i suoi colori squillanti ben si adattano al caldo, al mare che lambisce i suoi quartieri, niente di meglio che sorseggiare una sangrìa fredda osservando i gabbiani che planano sulle onde liquide del suo porto.


Parigi è una primavera in fiore, aiuole traboccanti di corolle profumate di tutte le sfumature invadono tutte le piazze, i boulevardes, i parchi: per chi non ha mai passeggiato nei giardini delle Tuileries o non si è mai seduto sule sedie in ferro verde disseminate lungo viali ombrosi dei Jardins du Luxembourg, non conosce quale il profumo e il colore vero della primavera più lussureggiante, più romantica del mondo.

Ferrara, dal canto suo,  è una città sospesa nella nebbia, che si sfilaccia in refoli ovattati lungo i suoi viali rinascimentali, scivolando leggera e evanescente fino alle mura possenti che circondano la città come una muraglia, un paesaggio con un tocco di malinconia,  davvero affascinante.



Roma è sbiadita e bollente sotto il sole cocente dell'estate afosa, grigia e triste sotto le piogge invernali, tranne in quelle  gelide e terse giornate col vento di tramontana, è pallida e incolore nei mesi primaverili, a meno di non andare a passeggiare tra le fontane di Villa Borghese o lungo i viali fioriti di Villa Pamphili: invece  è splendida all'inizio dell'autunno, nelle famose ottobrate romane in cui il sole è ancora tiepido, il cielo cristallino, le foglie cominciano a colorarsi di sfumature calde, color ruggine: niente di meglio di una passeggiata lungo il Tevere per ammirare questa veste autunnale della mia città!

Questa città è davvero un mix incredibile di storia come, credo, ce ne siano poche al mondo, un concentrato di arte sublime e archeologia che si incontrano nello stesso luogo.




Stiamo per entrare nell'imponente mole di Castel sant'Angelo, come vi avevo promesso qualche post fa: fortezza, cittadella fortificata, castello, mausoleo, prigione, residenza papale, questo monumento che risale al tempo di Adriano, essendo appunto stata costruita per ospitare le sepolture dell'imperatore e della sua famiglia, svetta solido da quasi duemila anni sulla sponda sinistra del Tevere.

Non è uno dei monumenti più visitati dai turisti, che magari preferiscono passeggiarci sotto, diretti alla vicina Basilica di san Pietro, ed è un vero peccato, perchè ne vale davvero la pena, di varcare la soglia e ripercorrere venti secoli in pochi passi.  La sua costruzione risale al 123 d.C circa e venne utilizzato come luogo di sepoltura fino al V secolo poi, già nel  corso del III secolo, viene trasformato in avamposto fortificato a difesa della città.
Conteso tra le varie famiglie nobili della città durante il Medioevo, la sua sorte diviene indissolubilmente  legata alle vicende papali nel XIII secolo quando sale al soglio pontificio Niccolò III della famiglia Orsini, al quale apparteneva il castello.

Una visita al castello è perfetta in una bella giornata di sole, perché dall'alto si può ammirare una visione mozzafiato della città a 360 gradi, ma non meno affascinante  è passeggiare sui bastioni della fortezza in un tenebroso pomeriggio d'inverno, con il impetuoso vento che ulula tra i merli, che pare quasi di sentire i lamenti del giovane Mario risuonare di fronte al plotone d'esecuzione, e la disperazione di Tosca che si getta dagli spalti dopo la morte del suo amato.

 E lucevan le stelle
e olezzava la terra,
stridea l'uscio dell'orto
e un passo sfiorava la rena.
Entrava ella, fragrante,
mi cadea fra le braccia.
Oh! dolci baci, o languide carezze,
mentr'io fremente
le belle forme disciogliea dai veli!
Svanì per sempre il sogno mio d'amore...
l'ora è fuggita,
e muoio disperato!
E non ho amato mai tanto la vita!


Ovviamente, in due millenni di storia, l'aspetto dell'imponente edificio ha subito numerosi cambiamenti, ma il nucleo di muratura e le fondamenta sono rimasti intatti: si trattava anche allora di un corpo cilindrico a tamburo, posto su un basamento quadrato. I quattro bastioni intitolati ai quattro Evangelisti risalgono alla metà del Quattrocento,  i lavori di costruzione del basamento fortificato durano fino al Seicento, ma  l'assetto che vediamo adesso è il frutto del rifacimento dei viali sottostanti e dei muraglioni del Tevere risalenti alla fine dell'Ottocento: furono interrati i fossati tutto intorno e innalzato il livello stradale.


Entriamo attraverso il portale risalente all'inizio del Cinquecento, opera di Baldassarre Peruzzi, ed inoltriamoci subito all'intero del nucleo romano originario: passando attraverso una volta a botte chiamato Dromos, dove era collocata una imponente statua di Adriano, si arriva ad una rampa elicoidale sempre con volta a botte che attraversa tutto il nucleo. Tale passaggio, perfettamente conservato (tranne i mosaici a terra, di cui rimangono poche tracce), fu interrato in epoca medievale, e liberato dai detriti solo nell'Ottocento.



Al posto dell'originaria rampa romana, venne scavato un tunnel che attraversa il cilindro in orizzontale, detta Rampa diametrale, risalente al XIV, XV secolo. Il ponte levatoio che la attraversa venne costruito però sono nel 1822, dall'architetto Valadier. Tale passaggio è sospeso sulla Sala delle Urne Cinerarie, l'antica camera sepolcrale dove erano conservate le ceneri dell'imperatore, della sua famiglia e dei suoi discendenti.



Siamo pronti per uscire alla luce del sole, passandro dall'epoca romana e medievale alla luce abbagliante del Rinascimento romano.

4 commenti:

  1. Bello, bello questo post su <castel sant'Angelo, lo aspettavo. Ho visitato Roma in tutte le stagioni, ma convengo con te che dà il meglio di sè in settembre/ottobre. E allora metto da parte questo post per la prossima visita, in settembre/ottobre appunto.

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  2. Stupendi scatti e bellissimo viaggio che ci hai regalato.

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  3. Che bella questa visita in Castel sant'Angelo, sopratutto con una guida come te!
    A presto

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  4. bellissimo questo tuo post, complimenti, ti abbraccio
    ciao Reby

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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