I miei viandanti

venerdì 7 ottobre 2011

Basilicata Coast to Coast


No, non stiamo parlando del piccolo, delizioso film omonimo, che pure parte precisamente da Maratea per attraversare, costa a costa, tutta la Lucania, dall'affaccio sul Mediterraneo fino a quello sullo Ionio.
In questo caso si tratta di una piacevole gita in barca sulla costa lucana, dal porto di Maratea verso la costa campana, fino a Sapri.


La Basilicata si affaccia sul Mediterraneo, in realtà, solo per un breve tratto: incastrato tra la costa campana e quella calabra, il tratto lucano è forse il più bello. Sono trentadue chilometri di roccia a picco sul mare cristallino, scogliere calcaree aspre e frastagliate, mentre sullo sfondo si alzano le verdi colline che, più all'interno, si alzano fino a diventare imponenti, dei veri massicci montuosi, tra le cui vette il mare sembra davvero un lontano ricordo, anche se non  è distante che  pochi chilometri.




Dal porticciolo di Maratea partono dei piccoli battelli che effettuano due differenti percorsi, a giorni alterni: la costa nord, verso la Campania, e la costa sud, verso la Calabria. Abbiamo fatto la gita verso la costa nord, forse quella più spettacolare, e purtroppo non abbiamo avuto tempo di fare anche quella verso il sud, come ci eravamo ripromessi.
Questa è la darsena del porticciolo di Maratea, il nostro punto di partenza. Il tempo non era proprio dei migliori, siamo tornati con un mare piuttosto agitato e dense nuvolaglie che si addensavano all'orizzonte.



 Il Comune di Maratea comprende non solo il paese vero e proprio, ma anche una serie di frazioni affacciate sulla costa. Subito dopo il porto  si supera il capo Santa Venere con la sua casetta affacciata sulle acque azzurre, tanto che sembra di potersi tuffare direttamente dalla veranda di legno (invidia, eh?), quindi si prosegue per Fiumicello, poi si doppia la punta con una Torre dal curioso nome di Apprezzami l'asino (le leggende locali, non si sa quanto veritiere, raccontano che la strada fosse talmente tanto stretta, in questo punto, che nel caso si trovassero a passare due asini in senso contrario, uno dovesse essere buttato giù, quello che valeva di meno).






Siamo tra Cersuta ed Acquafredda:  questa deliziosa spiaggetta (purtroppo non siamo riusciti ad andarci) si raggiunge dopo una lunga camminata tra le rocce, come spesso accade da queste parti: le spiagge sono minuscole, incastonate tra le scogliere, e per arrivarci si deve scendere parecchio.




Ed ecco una delle calette più belle di Acquafredda: si tratta di una spiaggetta minuscola, che si riesce a raggiungere dopo aver scalato ben 230 scalini incisi nella roccia. E se la discesa non è particolarmente difficile, vi assicuro che risalire a fine giornata è una fatica davvero improba, però ne vale davvero la pena! Di alcune spiagge vi mostrerò le  immagini dal lato costa, nei prossimi post.





Alcune spiagge non sono raggiungibili via terra in alcun modo, solo via mare. Nella precedente vacanza, quella di parecchi anni fa, i nostri amici avevano un piccolo gozzo di legno, con cui siamo approdati in alcune spiagge deserte, come queste, il che è davvero l'ideale: in ogni caso, nessuna delle spiagge è veramente piena, soprattutto quelle raggiungibili con percorsi difficoltosi.


Questa è la visione complessiva costa verso sud, verso le prime propaggini della Calabria, dove la costa diventa, improvvisamente, piatta e sabbiosa.


Ed eccoci a Sapri!

Su uno scoglio in mezzo al mare, lo scoglio Scialandro, si allunga la stuatua bronzea della spigolatrice (quella famosa di Luigi Mercantini: " Eran trecento, eran giovani e forti e sono morti", che racconta la fallimentare impresa di Pisacane alla conquista del Regno delle Due Sicilie).
Dopo la Torre dei Crivi, l'ultima delle torrette che si ergono da un promontorio all'altro in una ininiterrotta catena di avvistamento, si apre una ampia e sabbiosa baia, quella di Sapri, appunto.







A questo punto siamo davvero fuori dalla regione, ormai nel mare della Campania. Dalla barca alcuni ne hanno approfittato per fare un rapido tuffo nelle acque sapresi, ma il tempo continuava a peggiorare, e purtroppo la nostra gita è finita.

11 commenti:

  1. Il mare...sembrano già così lontane le vacanze, però, che bella la Basilicata e con i tuoi racconti, vien voglia di buttare due cose in una borsa e di partire!

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  2. bello tutto il posto , le foto , il racconto, ti abbraccio
    ciao Reby

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  3. Ciao Laura, come dici tu ho pensato subito al film di Papaleo. Che bello il colore del mare, così intenso. Le calette mi sembrano davvero piccole e il riuscire a raggiungerle (soprattutto via terra) deve dare sicuramente molta più soddisfazione che noleggiare un ombrello in 10 fila a Rimini. Ti abbraccio, Cat

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  4. Ok a me è venuta voglia di partire subito, già mi ci vedo camminare per arrivare a quelle meravigliose calette.

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  5. Devo ancora decidere se dei tuoi post preferisco le foto o la prosa arguta e scorrevole. In questo momento, di sicuro, vince la nostalgia di quel blu marino. Ciao!

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  6. Ciao Laura!! E' da tanto che non passavo dal tuo blog....mi sono mancati i tuoi racconti!!!!!

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  7. ecco mi sono fatta una vacanza...sento l'odore del sale....scusami per la latitanza!

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  8. Non c'è dubbio: Maratea è un posto che dobbiamo assolutamente visitare! L'ho già detto al maritino ^___^

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  9. Una regione sempre troppo sottovalutata..ma forse è un bene...e una speranza che rimanga così per ancora molto moltissimo tempo.

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  10. Che viaggio, che posti e che foto meravigliose!

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  11. mamma mia che voglia di partire!

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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