Erano un po' di giorni che mi crogiolavo in una pigrizia virtuale, alla ricerca di qualcosa da scrivere...è strano come, all'inizio, scrivessi e cucinassi in maniera compulsiva, quasi maniacale direi: prolifica, ma forse meno attenta agli argomenti e alle parole.
Ora mi prendo il lusso di riflettere, di pubblicare sempre qualcosa di sentito, di curato, come il mio appuntamento con queste pagine fosse diventato più prezioso, più responsabile, chissà...
Avevo tante ricettine da parte, soprattutto adesso che il tempo invoglia ad accendere il forno ed impastare, poi ieri mattina ho visto un cielo terso e limpido, un sole caldo e luminoso che invogliava ad uscire, ho preso la macchina fotografica e sono tornata a Trastevere, all'Orto Botanico su Via della Lungara.
Mattina piena di luce sfolgorante, di colori dalle sfumature più incredibili, di bagliori e trasparenze di rara bellezza...guardate voi stessi se queste fotografie non sembrano dei quadri impressionisti: i colori sono assolutamente quelli originali, non sono intervenuta in nessun modo a ritoccarli, non ce n'era assolutamente bisogno.
Il cielo turchino, talmente limpido e cristallino da fare male agli occhi, era uno sfondo meraviglioso per le sfumature delle foglie, aceri, platani, cespugli di lavande ancora in fiore, bacche carnose e fiori rigogliosi, sotto il sole ancora caldo di questo inizio dicembre...questa è solo la prima parte, le fotografie sono talmente tante e belle che le dividerò in vari post.
Ed ora vi lascio con la terza strofa dell'Ode all'autunno del mio amatissimo Keats, scritta negli ultimi anni della sua breve vita, una immagine dolce e soave di un paesaggio di campagna immerso nella malinconia lieve dell'autunno, forse un presagio del triste inverno che lo aspettava di lì a poco.
Ode all'Autunno
III
Dove sono i canti della Primavera? Dove sono quei canti?
A quelli non pensare, tu hai la tua musica, -
Mentre stratiformo nubi fioriscono il calare tenero del giorno,
e sfumano i campi di stoppie con un tocco di rosa;
Allora, in un coro dolente i moscerini piangono
tra i salici sul fiume, tenuti a galla
o affondati dal nascere e morire del leggero vento
e agnelli maturati belano sonori dal ruscello sulla collina;
i grilli delle siepi cantano; e ora il pettirosso
con un tremulo tenero fischia dal chiuso del giardini;
e le rondini si radunano e garriscono nel cielo.
(traduzione di Francesca Romana Paci, Poeti Romantici Inglesi, a cura di Roberto Sanesi, Milano 1984)
Sei proprio privilegiata, Geillis, uscir di casa e vedere questi colori, bellissime le foto!
RispondiEliminaE' vero, Roma riserva davvero belle sorprese...come mi piacerebbe saper cogliere questi colori anche coi pennelli, ma è veramente troppo per le mie possibilità, mi accontento della macchina fotografica...
RispondiEliminache meraviglia ! l'autunno ha dei colori bellissimi che accarezzano l'anima. le tue foto sono bellissime.
RispondiEliminaciao Reby
Sono daccordo con Mario...bellissimi luoghi e bellissime foto
RispondiEliminaUN abbraccio
ps.ho quasi risolto, magari quando ne sono sicura ti mando una mail
Va bene Marianna, fammi sapere
RispondiEliminaGrazie Rebecca, ero davvero incantata...
per i tuoi post pensati e così curti...grazie perchè diventano piccoli regali per me... :)
RispondiEliminacon me sfondi una porta aperta...io amo l'autunno! Diciamo che riprendo vita, dopo l'estate soffocante.
RispondiEliminaE poi questo è un altro angolo di Roma che mi sono sempre ripromessa di visitare.
Magari quando riuscirò a farci un salto, ti faccio sapere.
Intanto grazie della gita virtuale
carla
che belle fotografie, si vede che ci metti passione! e i colori dell'autunno sono splendidi..baci
RispondiEliminaCome sono invidiosaaaaa!!!
RispondiEliminaForse sarebbe il caso che io appendessi la macchinetta al chiodo!
eheheheheheh
Grande Geillis
@ Miciapallina: devo ammettere che la mia Nikon mi da grandi soddisfazioni, è un piacere fare fotografie, prende benissimo i colori...
RispondiElimina@ Piera: sono veramente entusiasta, si vede?:-)
@ Carlachi: in primavera l'Orto è al suo top, ovviamente, ma non pensavo potesse avere questi colori anche adesso...
@ Lo: e chi meglio di te, che adori la natura, può apprezzare queste foto??
...come ti ho anticipato su Fb... che poesia di immagini e colori e profumi e calore e amore... Keats, Roma in autunno, i ricordi personali nell'Orto...! Grazie, belle emozioni; proprio in un momento in cui mi sento un "frullatore" di sensazioni vecchie e nuove... tutte bellissime e importanti! Bella la vita...
RispondiEliminanon consocevo questo orto botanico è una meraviglia foto fantastiche
RispondiElimina@ Gunther: purtroppo è misconosciuta alla maggior parte dei romani, peccato...
RispondiElimina@ Criss: meno male che ancora si provano emozioni, sennò sai che tristezza...
Che belle, foto, sei bravissima e la natura aiuta molto, brava, brava, brava perchè ad ogni post ci regali qualcosa di meraviglioso!!!
RispondiEliminaEccoti la traccia del mio passaggio: Cara Amica, ti prego di trascrivermi fedelmente la sensibilissima traduzione/ricreazione poetica di Ode all'Autunno di Keats, a cura di Francesca Romana Paci. E' possibile?
RispondiEliminaemail: tiznachiketas@gmail.com