I miei viandanti

sabato 26 settembre 2009

Ortensia alla conquista del mondo


Questa è la piccola storia, accaduta appena ieri, di una ardimentosa tartarughina delle dimensioni di una piccola albicocca, persa nel pericoloso mondo umano. La cucciola è stata trovata in mezzo alla strada, alla mercè di automobili e passanti distratti che potevano schiacciarla, magari inavvertitamente.

E’ stata raccolta amorevolmente da una passante (mia madre) che è arrivata a casa mia con questo cosino minuscolo in mano, spaventata ma sostanzialmente illesa.

Cosa ci facesse in giro per il mondo, lontana dalla sua mamma e dalle sorelle di uovo, non è dato sapere: comunque è stata deposta subito dentro un coperchio di scatola di scarpe, e osservata minuziosamente alla ricerca di danni visibili. Dopo qualche minuto di raccoglimento nel suo carapace, la piccola ha tirato fuori il musetto e abbiamo capito che non aveva ferite, sembrava intatta e con gli occhietti belli arzilli.


È stata lasciata ad ambientarsi nel suo coperchio, poi ho tentato di rifocillarla con qualche cibo adatto a lei: ma poi, cosa mangiano le tartarughe, soprattutto così piccole?
A prima vista sembrava una testuggine di terra, non di mare, ma le mie nozioni tartarughesche sono a dir poco carenti, magari si tratta di un raro esemplare di Caretta Caretta, vai a sapere…qualche anno fa, qualcosa più di trenta, in casa avevamo una tartaruga di nome Lula, però di quelle grandi, che zampettava dentro casa, e mangiava insalata e frutta a pezzetti.

L’estate la portammo in vacanza con noi a casa dei nonni, a San Vito Romano, e la lasciammo liberare di girovagare nel giardino, che pensavamo fosse il paradiso di ogni tartaruga.

Non l’abbiamo più trovata.

Insomma, nella scatola della piccola ribattezzata da me Ortensia (non essendo assolutamente in grado di stabilirne il sesso, ho deciso che fosse femmina) ho messo mezza foglia di lattuga, un chicco d’uva spaccato a metà,qualche filo di erba gatta e una ciotolina con acqua, che ha provveduto subito a rovesciare allagando la scatola, un pezzetto di pomodoro, e poi ho lanciato l’S.O.S su Facebook, incerta sul da farsi.

Mi hanno risposto in tanti, con una serie di consigli sensati da chi di questi animaletti si intende, e finalmente ho trovato una sistemazione consona presso la mia collega Alessandra.
Seguendo i suoi consigli ho tolto subito il pomodoro, che non possono mangiare, e ci ho messo qualche pezzetto di mela, ma la piccola non ha mangiato niente.
Si è rifugiata sotto un tovagliolo e si è messa a dormire, evidentemente stremata da troppe emozioni. Allora l’ho deposta al sicuro dai miei gatti, sul tavolo della cucina, al buio, sperando che la mattina dopo fosse ancora viva.

I gatti fortunatamente l’hanno degnata poco più che di una annusatina distratta, poco incuriositi da questo esserino silenzioso: questa mattina Ortensia era ancora sotto il tovagliolo, a poltrire.


L’ho portata alla luce e, dopo un risveglio faticoso (anche lei soffre della mia stessa sindrome, forse ci vuole una sostanziosa colazione e un buon caffè anche per le tartarughe insonnolite) si è stiracchiata le zampette e ha cominciato ad esplorare la scrivania, passeggiando sulla tastiera, girando intorno ad un curioso oggetto di nome Mouse, e tentando di cataputaltarsi di sotto da tutte le parti.
Visto il suo spirito indomito – non sapete quanto è difficile star dietro ad una tartaruga determinata ad evadere – ho capito che la sua non è stata una fuga per sbaglio, Ortensia è una tartaruga curiosa che, evidentemente, ha deciso di lasciare il suo giardino per partire all’esplorazione del mondo.


In ogni caso, nella sua scatola c’era una minuscola cacca, dal che si può dedurre che gli intestini della piccola Ortensia funzionano alla grande.
Per un attimo ho pensato di tenerla nel nostro minuscolo zoo (due bipedi umani e due felini), come mascotte onoraria, poi ho deciso che sarebbe stata molto meglio insieme alle sue simili, curata da chi le conosce e sa come allevare una piccola tartaruga in crescita.

Ortensia è stata messa in una scatola da pantofole col coperchio bucherellato e foderata di carta di giornale, ed è stata portata con l’autobus (ma non saranno troppe tutte queste emozioni, per una tartaruga così piccola?) alla sua destinazione: consegnata alle amorevoli attenzioni di Alessandra, che ospita altre tartarughe di varie età ed è un’esperta, è risultata essere una cucciolotta di neanche un mese, di sesso incerto perchè il sesso di una tartaruga non si sviluppa prima dei 4 anni di età, per cui per il momento il nome di Ortensia va benissimo.

Alessandra si è procurata alcune foglie di lattuga fresca e croccante e l’ha imboccata, fino a che la tartarughina non ha dato un bel morsetto alla foglia di insalata, e poi un altro ancora, dimostrando di essere arzilla, affamata e in ottima salute.

Ortensia rimarrà nella sua scatola, tra la lattuga, fino a stasera, quando verrà sistemata in un bel terrario provvisto di lussuosa piscina, con altre 4 coinquiline solo poco più grandicelle di lei.


Au revoir, piccola Ortensia alla conquista del mondo, che la tua vita possa essere lunga, piena di mele dolci e croccanti foglie di insalata fresca!

15 commenti:

  1. che tenerezza guardare queste foto!!!!! la piccola ha vissuto emozioni forti ma adesso vivrà tranquilla...chissà la faccia dei mici alla sua presenza!!!!

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  2. Non se la sono filata per niente
    :-)
    Certo non avevano mai visto una tartaruga in vita loro, magari non hanno capito che era viva...

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  3. Leggendo la conclusione del tuo post mi è venuto da pensare "Geillis propone gustose ricette anche alle tartarughine..." e ho sorriso immaginando la linguetta di Ortensia dopo il lauto pasto :P

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  4. sono un'amante di tartarughe...sei stata brava!!ciao

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  5. Che carina che è Ortensia...
    Ha un musetto simpatico!!!
    Mi associo ai tuoi auguri...
    Un abbraccio
    Francesca

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  6. eh si la tartaruga sta bene.... ora dorme sonni tranquilli... insieme alle sue 4 sorelline....
    un abbraccio Alessandra

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  7. Ma è identica alla mai piccola Vale (da valentino rossi) si nel terrario starà sicuramente bene ma meglio che provvedi tu ogni tanto a farla stare a bagno in un po di acqua tiepida perchè adorano fare i "bisogni" nella 'acqua per questo te l'ha rovesciata.Spero del resto stia bene,sono delle gran golosone di carne e formaggio ma io glie ne do raramente e cotta.Poi nei negozi specializzato gli compro il suo mangime.Adesso la mia ha 2 anni e si diverte rincorrendoci per casa per mordicchiarci i piedi... Ciao

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  8. Che bellina! E poi hai scelto un nome perfetto! E' stata fortunata ad essere salvata e affidata in buone mani. Io ho una tartaruga d'acqua dolce da circa 15 anni, era piccolissima, adesso è molto cresciuta, è un animale curioso e particolare.
    Un bacino a Ortensia!
    Evelin

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  9. Noooo..è incredibile! ho trovato una settimana fa una tartaruga identica a Ortensia!!! ...sembrano la stessa tartaruga! anche lei è piccolissima, e l'ho trovata sotto casa mia...ora vive con noi in un terraio fatto da me...! Che coincidenza! Sarà il periodo..e sono anch'io di Roma...magari sono sorelle...:) o fratelli...:)

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  10. Fortuna!!!!...Non voglio nemmeno pensare all'eventuale fine che avrebbe potuto fare!...da animalista quale sono:BRAVISSIMA Geillis! Hai salvato una creaturina splendida!Un abbraccio

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  11. Ciao!
    Ti scrivo perché ho il tuo blog nel mio blogroll…da ieri ho cambiato l’indirizzo del mio blog .
    Se sono nel tuo blogroll o ti facesse piacere aggiungermi ora, il mio nuovo indirizzo è
    http://nellacucinadimartina.giallozafferano.it/
    Spero di farti cosa gradita con questo mio messaggio. Buon inizio settimana!
    Martina


    P.s. Ortensia è bellissima!

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  12. E' bellissima, così tenera... :)
    Poi le foto sono troppo carine, si potrebbero intitolare "Il mondo visto con gli occhi di una tartarughina"!

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  13. è un amoreeeee!!!!!
    così piccola!!!son rimasta incantata a vedere qst esserino:)
    di una tenerezza infinita!!!

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  14. Grazie a tutte, la piccola Ortensia ha avuto un successo strepitoso!!

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  15. che tenerezza sia Ortensia che il tuo racconto, cara Geillis hai il dono tu di una grande sensibilità, e belle le foto che danno le sue vere dimensioni..mi sa che ti è dispiaciuta darla via però forse era la cosa più giusta,
    un caro saluto!

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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