I miei viandanti

sabato 27 ottobre 2007

Eccoli, i miei mici adorati







L'avevo minacciato, ed eccoli qui, in tutta la loro felina bellezza...

La Multicolor è Titti, simpatica e cicciottella, il finto siamese è Koko, con gli occhi color del cielo e snob come solo i gatti belli sanno essere...

Le due pesti hanno al loro attivo due divani distrutti ed altre piccole devastazioni, ma come si fa non perdonarli?

Il nome di Koko deriva da quello di un famoso siamese investigatore, KaoKoKung detto Koko (dal nome di un artista cinese della XIII dinasta), protagonista di una serie di libri gialli della Mondadori (mi pare siamo a quota 20) che si intitolano Il gatto che...., di Lilian Jackson Braun.


I libri sono deliziosi, almeno i primi quindici, poi cominciano vagamente a ripetersi.

Il primo si intitola Il gatto che leggeva alla rovescia, ed è il primo incontro di un giornalista, Jim Qwilleran, con un siamese dalle capacità fuori del comune (come tutti i gatti, del resto) e che lo aiuterà, col suo fiuto e le sue vibrisse, a risolvere l'intricato delitto di un critico d'arte.


Il nostro Koko somiglia molto al felino ritratto sui libri (come si può vedere nella copertina qui accanto, il secondo volume della serie) almeno come aspetto: non mi pare ne abbia nè l'intuito nè l'intelligenza, purtroppo.



Però ha un fiuto infallibile per le scatolette di pappa e i croccantini Friskies...


Per ora lascio perdere l'argomento felini, che tanto ricorrerà sovente nelle mie esternazioni (ogni tanto divento un po' monotematica), e ne approfitto per salutare la mia amica Marta, con cui ieri ho trascorso un pomeriggio piacevolissimo!

Siccome abitiamo a Roma (non l'ho ancora scritto?), siamo salite sui nuovi ascensori panoramici del Vittoriano, per fortuna aveva smesso di piovere: in effetti il panorama è davvero imponente, lo sguardo spazia da una parte fino alla Tomba di Cecilia Metella, sull'Appia, dall'altra si vede tutto il Tridente, la cupola del Pantheon fino a Monte Mario, un vero spettacolo.

Abbiamo poi visitato la mostra di Gauguin, sempre al Vittoriano.

Gauguin non è certamente il mio pittore preferito (che sarebbe Caravaggio, come ben sa chi mi conosce, visto che di solito faccio dei veri comizi sulla sua tormentata vita a chiunque abbia la pazienza di starmi a sentire), però le opere erano tante, insomma, non era proprio male (e comunque avevamo i biglietti gratuiti)


In ogni caso, il suo acquarello con i gatti non era proprio un granchè, i gatti li dipingo meglio io (prima o poi vi posto qualche mia opera)

Per ora non voglio ammorbarvi oltre


a presto

5 commenti:

  1. Oggi ti ho scoperta e ti sto leggendo. Da gattofila irriducibile, do la precedenza ai post felini, ovviamente! ;-)
    Grattini a Koko (ma lei, hai provato a chiamarla Yum Yum?)
    =^.^=
    Patt

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  2. No, l'abbiamo chiamato Brunilde, solo che lei a questo nome non risponde...allora è per tutti TittiPitti, detta Titti...

    Koko ringrazia, lui adora i grattini!

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  3. Abbiamo più di una cosa in comune, oltre Parigi e la cucina...i nostri beneamati gatti... Mi hai fatto venire voglia di fare un post su di loro. Baci

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  4. Non so perchè ma l'abbinamento cucina-Parigi-gatti è piuttosto comune!

    Comunque è impossibile non raccontarli sul proprio blog, visto che fanno parte integrante della nostra vita, ti pare?

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  5. che belli i tuoi micini
    io ne ho sette in casa, una che dorme nel box la notte ma di giorno vuole la libertà e due di mamma che ora sono da me insieme a lei.
    la mia Sophia è molto simile alla tua Titti.
    è lei la mamma di 4 dei mici con cui vivo.
    mi piacciono i gatti! e anche il tuo blog.
    complimenti
    ciao Paola

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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