Vi aggiorno sugli ultimi film visti, ultimamente vado spesso al cinema, e i film durano talmente tanto poco, nelle sale (tranne i soliti blockbuster), che bisogna pure sbrigarsi, a vederli.
In questo mondo libero, di Ken Loach.
Un vero pugno allo stomaco. Ambientato in una Londra irriconoscibile, in un inverno freddo, gelido, un affresco di umanità disperata che magari può non piacere, però sicuramente non lascia indifferenti.
Ken Loach in questo film, lontano dalla partecipazione accorata e commossa di altri suoi capolavori (per chi non l’avesse capito, adoro questo regista) come Terra e Libertà, Bread and Roses etc.., osserva le persone con occhio disincantato, clinico, anche se non privo di una certa compassione. Uno sguardo non cinico, ma molto realista, senza sconti per i suoi protagonisti: i quali non sono divisi tra buoni e cattivi, vittime e carnefici, ma sono tutti un po’ disperati, egoisti per necessità, senza scrupoli per fame, e senza pietà per difendersi.
Insomma, un bel film ma molto crudo, certo bisogna essere in vena per andare a vederlo.
Comunque siamo usciti dal cinema un po’ depressi.
La Ragazza del Lago: bel giallo, anche se non è proprio la trama che importa, il bello del film sta nell’atmosfera rarefatta e nebbiosa che riesce ad evocare. Tra l’altro, io e Pina concordiamo sul fatto che c’è qualcosa di irrisolto nel finale (che svelo nelle righe qui sotto, per cui, se volete andare a vedere il film, non leggetelo).
Secondo noi, il colpevole non è quello che viene poi arrestato, ma il fidanzato e forse anche la sorella, un delitto d’amore. Il personaggio interpretato da Gifuni in realtà paga per il delitto del figlio, commesso tempo prima, di cui la ragazza uccisa era venuta a conoscenza.
Piano, Solo
Un altro bel film, triste da morire. Un’immersione nella solitudine, genialità e follia, e nella musica. A me in generale il Jazz non fa impazzire, però in questo film non mi dispiace.
Kim Rossi Stuart è grande, forse la sua migliore interpretazione, tutto il cast è ottimo, ma la prova da applauso è quella di Paola Cortellesi, qui mi è piaciuta moltissimo. Certo, è meglio vederlo in una sera in cui non si è depressi per conto proprio, sennò è la mazzata finale.
Cemento Armato: a dispetto delle critiche feroci che ho letto sui giornali, a me non è dispiaciuto. Concordo sul fatto che non sia un capolavoro, però almeno ci hanno provato, a fare un noir tutto romano! Tra l’altro, l’ambientazione è alla Garbatella, un nero molto casereccio, insomma.
Faletti è un cattivo passabile, con un so che di crudele nello sguardo, Vaporidis è un po’ troppo perbene per fare il teppistello ladruncolo però è carino, la Crescentini non la sopporto (forse è invidia, chissà…).
La giusta distanza: appena uscito dal festival di Roma. Al cinema qui dietro è durato una settimana, eppure la sala non era vuota…
Come atmosfere mi ha ricordato molto la Ragazza del Lago, sempre questo Nord-est freddo e nebbioso, le mattine gelide e i paesaggi plumbei, mi ha fatto venire un freddo…fortuna che abito a Roma! Però, anche questo è un bel film. Un pochino lento, forse. Anche qui un risvolto giallo, e un colpevole che in realtà è innocente.
Mi piacciono queste province sonnolente, in cui una facciata perbene nasconde segreti inconfessabili, pulsioni oscure, passioni morbose.
Michael Clayton: diciamocelo, George Clooney ne vale sempre la pena, anche se il film è un po' noiosetto…una specie di Erin Brokovich in versione lussuosa, intrighi tra multinazionali e avvocati corrotti.
Il prossimo film in programma è quello di Soldini, finora non mi ha mai deluso, peccato che in questo non c'è Licia Maglietta
Più tardi posterò la ricetta della Torta di Mele (vado a farla)
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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...