I miei viandanti

domenica 4 luglio 2010

Gli 800 passi, la lunga strada della guarigione

Ottocento passi. E rotti.

E' questa la distanza precisa del lungo corridoio che attraversa tutto l'ospedale: il Policlinico, un immenso complesso ospedaliero in cui, per orientarsi, serve una piantina.
Ottocento lunghi, faticosi, silenziosi passi, scivolando per l'infinito corridoio di cui a malapena si vede l'altro capo (quanto sarà, un chilometro, forse qualcosa di meno?), da un estremo all'altro, tra le luci e le ombre delle grandi finestre, le innumerevoli porte, gli odori pungenti che aggrediscono l'olfatto, disinfettante, detersivo, l'odore della malattia, della vecchiaia che si mescolano a quello del caffè che viene dai distributori, a quello del cibo che scivola plastificato nei carrelli di acciaio.

Ottocento lunghi, faticosissimi passi, fatti all'inizio con andatura incerta, lenta, il corpo che si sforza a non dichiararsi vinto, ogni passo una vittoria per non cedere al dolore poi, coi giorni che passano, si trova la forza di spingersi sempre oltre, ogni pezzo di corridoio in più è una conquista, come una conquista cominciare a scendere le scale, riuscire ad evadere dal proprio angusto reparto, riappropriarsi di un tempo che sembra sospeso, come un in limbo.

Quello della passeggiata serale per il lungo corridoio pare quasi un rito, per i degenti dell'ospedale: usciti gli ultimi visitatori, nel tardo pomeriggio, le ore si srotolano lente e pigre, infinite, prima di arrivare al buio della sera, ai refoli di vento che mitigano l'afa di questi giorni bollenti di fine giugno, e allora si comincia a passeggiare, a passi lenti, cadenzati, lungo i pavimenti in marmo, da soli o a coppia, a gruppetti, anziani signori in pigiama che chiacchierano, occasionali conoscenze di sventura che solidarizzano, si raccontano le proprie disavventure, paragonano dolori, diagnosi, esperienze e guarigioni. Si finisce per discettare dettagliatamente sulla salute dei propri intestini, sugli effluvi purulenti e altri ameni argomenti con persone mai viste prima, avvertendo una comunanza di sventura che induce alla solidarietà, alla condivisione delle proprie sofferenze.

Non doveva andare così.

L'intera vicenda era stata programmata per essere un'operazione di routine, dolorosa ma prevedibile, un intervento in Day Hospital e poi a casa, a smaltire il dolore.

Non è andata proprio così.

Si è trasformato in una specie di incubo, la barella che corre per il Pronto soccorso col Codice giallo, le sacche di sangue, la corsa in sala operatoria.
E poi quel riemergere faticoso dall'incoscienza, già provato in altre occasioni, come un dibattersi impotente dentro un abisso di oscuro e sofferente sopore, la mente già vigile e il resto del corpo immerso in un torpore doloroso, ogni pezzo di carne viva che urla silenziosamente la propria pena, gli occhi pesanti che non riescono ad aprirsi, le braccia livide crivellate di buchi.

Col passare dei giorni il dolore vivo, acuto, a volte insopportabile, si trasforma lentamente in una sofferenza costante, più sorda, a tratti quasi lieve, e allora capisci che la lunga strada verso la guarigione è in discesa, che il peggio è passato.

Rimane l'impressione di un'esperienza pesante, con l'orrida sensazione di impotenza che, in un ingranaggio infernale come quello degli ospedali, ti riduce ad essere solo un corpo, una patologia, un numero, forse una scocciatura e non una persona.
Come in qualsiasi mondo, ci sono medici che con la loro indifferenza considerano il tuo dolore come un impiccio di cui non hanno minimamente voglia di occuparsi e la cui incuranza ha peggiorato la mia già precaria condizione, ma per fortuna esistono anche persone che lavorano con coscienza, grande professionalità e competenza.
Posso solo ringraziare chi si è preso cura di me in maniera impeccabile, al Pronto Soccorso e in reparto, aiutandomi a sopportare dolore e preoccupazione.

Sono ancora un po' acciaccata, dolente, lenta nel camminare, spossata nel fisico ma in via di guarigione, contenta di aver già superato la parte peggiore: ora non mi resta che stare al riposo e cercare di recuperare al meglio le forze, mentre le ferite cominciano a rimarginarsi e il dolore si attenua, ogni giorno di più.

In questi giorni di riposo e convalescenza ho molto tempo libero, anche se le forze non sono costanti, mi stanco facilmente e non riesco a stare molto tempo seduta senza indolenzirmi: spero di riuscire a completare il mio reportage di Siviglia e a mettere mano ai numerosi racconti che ancora giacciono incompiuti sulle bellezze nascoste di Roma.
Vedremo come va, giorno per giorno, senza un itinerario preciso, impegnandomi solo a prendermi cura di me stessa (assieme a tutti quelli che in questi giorni mi sono stati affettuosamente vicini, fisicamente e anche col pensiero) e a tornare presto in piedi.

Alla prossima!

29 commenti:

  1. Ciao, sono Cristina, arrivata qui da non so dove, per caso e questo post mi ha fatto commuovere... ci sono passata anche io, i corridoi erano dell'ospedale di Trieste ma eran sempre corridoi. Ho rivissuto quelle sensazioni che tu hai ben descritto... carissima ti sono accanto nella via della guarigione. Un abbraccio e se vuoi passa dal mio blog a mangiare qualcosa di buono. Ciao Kri

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  2. Laura, che dirti? Ti capisco bene: ci sono passato anche io 5 anni fa per una semplice operazione al setto nasale sfociata in polmonite e in due mesi passati tra ricovero e convalescenza...
    Spero che tu possa riprenderti al più presto, recuperare le forze e farti passeggiate per Roma ben più lunghe di 800 passi :-D
    Un abbraccio, Jacopo

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  3. ti auguro di riprenderti prestissimo e di ricominciare a fare quello che ti piace, baci

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  4. Grazie a tutti, mi commuove sapere in quanti avete partecipato alle mie sofferenze!!!

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  5. Cara Laura mi dispiace tanto per quello che hai passato, spero tu possa riprenderti il più velocemente possibile. Prenditi cura di te e vedrai che presto ricomincerai a fare le tue belle passeggiate! Ti mando un abbraccio forte
    Evelin

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  6. Sono capitato qui così, per caso. O forse mi ha colpito il titolo del tuo post.
    Ti auguro in ogni caso di ritrovare la strada di casa al più presto!

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  7. E' un ricordo vivido e straziante il tuo. Esperienze del genere non si dimenticano ma il tempo riesce a smorzarle, almeno quello..
    Ti auguro di tornare in forze e spirito il più presto possibile.

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  8. Anche nel dolore, Geillis, riesci sempre a scrivere col cuore. Esperienze vissute, anche da me. Riconosco tutte le sensazioni che descrivi così mirabilmente. Un grande augurio e un abbraccio

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  9. Rimettiti presto, riposati, e ben presto tutto questo dolore sarà solo un brutto e lontanissimo ricordo un bacio grande grande!!!

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  10. Auguri di una veloce ripresa e di un ritorno alla serenita' :))

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  11. cara Laura, ti faccio i miei più sinceri auguri di pronta guarigione.
    Wanda

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  12. All'inizio della lettura ho pensato che fosse l'incipit di un romanzo. Visto che scrivi in modo impeccabile, mi aspettavo che annunciassi l'uscita di un libro o l'intenzione di pubblicarlo... Solo a metà post ho realizzato che era il resoconto di un'esperienza reale e recente. Mi spiace molto per la tua sofferenza. Anche se non ti conosco personalmente, leggendoti regolarmente mi sono affezionata a te e al tuo fantastico blog e il mio rincrescimento è autentico e forte. Ti auguro di lasciare presto, e definitivamente, alle spalle il brutto vissuto in questi giorni e di tornare a sorridere e a scrivere splendidamente... come pochi sanno fare. Un abbraccione da Lucy :-)

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  13. @ Agave: non vedo l'ora anch'io di riprendere le mie passeggiate, stare ferma a casa è la cosa che pesa di più!

    @ Errante: per fortuna la degenza in ospedale è durata solo una settimana, a casa si sta decisamente meglio

    @ Laura: purtroppo col dolore ci si convive, in operazioni banali ma terribili come la mia, per fortuna una volta guarita dovrei stare bene!

    @ Mario: già raccontarlo è come prenderne le distanze, direi che per me è terapeutico...

    @ Calendula: piano piano le cose vanno migliorando, per fortuna!

    @ Mari Angela: serena sono serena, soprattutto perchè il peggio è passato, non ci saranno conseguenza, è una cosa dolorosa e basta!

    Grazie Wanda!!

    Lucia, le tue splendide parole mi fanno veramente piacere e mi commuovono!

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  14. ciao Gellis, rimettiti presto!
    posso solo immaginare cosa hai passato....
    spero che tu torni presto al meglio di te...
    riguardo al tuo commento da mer, sì anche io preferivo anne rice!

    buon inizio settimana

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  15. E io che pensavo che a tenerti lontano dal blog fosse il caldo!!!!!!! Non mi sono collegata spesso e su Fb vado pochissimo ma credimi se ti dico che in questi giorni ho spesso pensato a te,anzi avrei voluto mandarti una email! Spero con il cuore (a te tengo particolarmente) che vada meglio e che il dolore sia già passato!Riposati e rimetti prestissimo!!!
    UN GROSSO ABBRACCIO Marianna

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  16. Ti auguro di riprenderti presto...ci sono passata anche io (con un famigliare) so cosa significhi..
    Ora pensa solo a riposarti e a rimetterti in forze..coraggio, il peggio è passato!!!!

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  17. solo adesso vedo il tuo post.....pensavo stessi raccontando una esperienza non tua, un qualcosa di lontano da te o forse di fantasia! quanta sofferenza sento nelle tue parole e questo mi dispiace tantissimo,ti abbraccio da lontano ma con affetto sincero.
    ti capisco, quando ci si ritrova in certi frangenti tutto diventa precario come il fisico che non riconosci, che ti sta tradendo, tutto è paura come l'incertezza che vivi, tutto è dolore dentro e fuori di te, ma poi , come anche tu stai vivendo, le cose cambiano aspetto le sofferenze si trasformano e sfumano fino a tornare tutto come prima, ti auguro che questo avvenga prestissimo, per intanto riposa e lascia che il tuo corpo si rigeneri del tutto. Auguri e ancora un abbraccio forte forte.
    ciao Reby

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  18. Dopo alcuni giorni di intensi impegni familiari, oggi ho potuto finalmente leggere il tuo post e ho sofferto con te per quanto hai dovuto affrontare in questi ultimi giorni.
    Sono molto felice che tutto si stia risolvendo per il meglio e sono certa che di questa dolorosa esperienza serberai solo i ricordi migliori: cioè l'affetto e la premurosa attenzione delle persone che ti sono state accanto in questi difficili momenti.
    Un abbraccio sincero e auguri di prontisssssssimisssssima guarigione.
    Lella

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  19. Dopo alcuni giorni di intensi impegni familiari, oggi ho potuto leggere il tuo post. Quanta paura, qanto dolore hai dovuto affrontare in questi ultimi giorni!!!
    Per fortuna tutto si sta risolvendo per il meglio e sono certa che di questa dolorosa esperienza serberai solo i ricordi migliori: l'affetto e le cure amorevoli delle persone che ti sono state accanto in questi difficili momenti.
    Un abbraccio forte e auguri di prontisssssssimisssssima guarigione.
    A rileggerti presto...
    Lella

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  20. Laura!! accidenti!! :-((((
    un bacione grosso grosso anzi di più, io son qui se hai bisogno per fare 2 chiacchiere, ti lascio la mail:
    susina67@tiscali.it

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  21. Auguri Lauretta,
    ma che è successo??? Sono rimasta un po' indietro con le letture dei blog e non sapevo niente di questa operazione che dovevi fare.
    Forza, ti mando un abbraccio e un po' di energia!!!
    Francesca

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  22. Un semplice commento per dirti di rimetterti presto e per mandarti un abbraccio virtuale! Mi dispiace veramente per ciò che è successo, meno male che ti stai riprendendo!

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  23. MA CARA lAURA, CHE DISPIACERE LEGGERE DI QUESTA BRUTTA ESPERIENZA. All'inizio anche io pensavo fosse l'inizio di un romanzo....fino alla scorsa settimana ho letto appassionatamente il tuo post sul viaggio in spagna e ammirato le tue splendide foto e oggi....MAAAAHHH meno male che a quanto pare tutto procede verso una pronta guarigione. Un abbraccione grande mia cara!

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  24. Ciao Laura, mi spiace... Anch'io ero rimasta al tuo bellissimo reportage su Siviglia e ho letto questo post solo qualche giorno fa, poi, causa connessione precaria, non sono riuscita a commentare...
    Spero tanto che ti stia riprendendo e che i pensieri positivi rendano più leggere le tue giornate.

    Un abbraccio e a presto.

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  25. Carissima Laura, mi chiedevo come mai i tuoi post fossero così rari e speravo di ritrovarti con uno dei tuoi reportage da qualche splendido lago, come lo scorso anno. Ammetto di essere stata latitante per un pò dal mondo dei blog.ma oggi passo da te e scopro tutto questo. Mi dispiace molto per la brutta esperienza che hai vissuto, e mi rendo conto di quanto dev'essere stata difficile. Dalle tue parole emerge tutta la sofferenza e la depressione che hai vissuto. E me ne dispiace moltissimo.
    Credimi se fossi stata li a Roma sarei venuta a trovarti. Leggendo i tuoi ultimi post comunque vedo che, anche se a fatica ne stai uscendo, grazie anche alla spendida compagnia di cui puoi godere. Ho letto anche il post su siviglia e condivido in pieno la delusione che hai provato visitando quella zona ormai abbandonata. Ci sono stata cnh'io lo scorso anno e devo dire che mi è molto dispiaciuto vedere anche li, come in Italia, uno spreco immenso di denaro.
    Ti abbraccio piano ma con grande affetto. Rimettiti presto e mi auguro di rivederti presto, non solo sul blog ma anche di persona.
    Un bacio
    anna

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  26. Accidenti!
    Come al solito io miperdo le cose più importanti.
    Per me sei un'amica e non sono stata vicino a te nemmeno un momento....
    Accidenti a questa città e ai suoi ritmi, che ci impediscono di incontrarci e di condividere...
    Accidenti al mio lavoro che mi tiene sotterratta ed isolata...
    Che dispiacere mia cara... che dispiacere vero!
    Ti voglio bene, un bene sincero, e con tutto questo bene ti abbraccio... si, però piano piano, che altrimenti ti faccio male.
    nasinasi ronronanti

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  27. Ciao Miciapallina! Non ti preoccupare, so che sei sempre impegnata col lavoro, anche i tuoi post sono rarefatti: un abbraccio grande anche a te!

    @ Anna: sicuramente ci rivedremo, quando starò un po' meglio e magari passi per Roma!

    @ Tutte: grazie davvero per le parole consolatorie e gli incoraggiamenti, tutto questo mi aiuta molto
    :-)

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  28. Ciao,sono arrivato qui per caso,attraverso la biblioteca-Vele.Ti lascio anch'io un augurio di pronta guarigione e complimenti per alcune cose che ho letto.Bello anche il "pellegrino che ti".Ciao Roberto763

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  29. Grazie Roberto, e benvenuto!!

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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