I miei periodi di latitanza si stanno facendo sempre più lunghi , purtroppo.
Ho aumentato i giorni di lavoro, sto uscendo moltissimo, a dispetto del caldo insopportabile di questa estate davvero anomala, anche la mia vita sociale è più intensa del solito e, di questi tempi, di cucinare, magari col forno rovente, proprio non ho voglia per cui gli argomenti di cui parlare in questo blog, al momento, scarseggiano.
Siete già partiti per le vacanze, con le valigie pronte, oppure ancora vi manca qualche settimana?
Noi partiamo a fine luglio, per una decina di giorni, due settimane scarse: quest'anno niente mare, anche se quello di Maratea, lo scorso anno, era veramente da ricordare.
Abbiamo deciso di trascorrere quei pochi giorni di ferie in montagna: il progetto iniziale era quello di tornare in Trentino Alto Adige, a Braies, dove ci siamo trovati magnificamente gli scorsi anni, però un viaggio in macchina di una intera giornata per fare pochi giorni ci ha fatto desistere, a malincuore, dall'idea.
Ripieghiamo sul vicino Parco nazionale abruzzese, che conosciamo ormai piuttosto bene: certo, la bellezza delle Dolomiti è difficilmente eguagliabile, però anche in Abruzzo ci sono delle belle camminate su per la montagna, paesini aggraziati da visitare, insomma, staremo sicuramente benissimo.
Accendere il forno con 40 gradi potrebbe sembrare, ad alcuni, piuttosto folle: verissimo, però ogni tanto mi viene voglia di sperimentare qualcosa, non fosse altro che per tenere in vita queste pagine un po' dimenticate.
Questa è una torta che ho trovato sull'Enciclopedia dei Dolci di Repubblica, un po' rivisitata, come mio solito.Per fortuna sono riuscita a ricordarmi qual era il libro da cui l'avevo presa perché, spesso, faccio il dolce, lo fotografo, e poi mi scordo di appuntarmi le dosi!
E' una torta semplice semplice, non particolarmente dolce, perfetta per essere inzuppata nel latte, però tende ad indurirsi un po', dopo i primi giorni. Alla versione di base si possono aggiungere delle gocce di cioccolato o dei canditi.
Ho usato anche la farina di farro e di Kamut perché avevo delle rimanenze, fil che ha dato una consistenza più rustica al dolce.
Torta di Mandorle
150 grammi di farina di farro
50 grammi di farina kamut
100 grammi farina 00
200 grammi di burro
200 grammi zucchero semolato
100 grammi farina di mandorle
4 uova
1 bustina di lievito
1 bicchierino di vino bianco
Battere le uova intere con lo zucchero, quindi aggiungere il burro fuso e il vino bianco.
Mescolare la farina di farro con quella di Kamut e quella 00 assieme al lievito, quindi incorporare montando bene.
In ultimo aggiungere delicatamente la farina di mandorle.
Versare in uno Stampo da 24 centimetri imburrato ed infarinato livellando bene, quindi infornare nel forno caldo a 180 gradi per circa 40 minuti.
Spolverare abbondantemente di zucchero a velo
Bellissima questa torta che a casa mia non rischierebbe di indurirsi, un paio di bocconi e via la torta non c'è più.
RispondiEliminaAllora buone vacanze sono certa che al tuo ritorno potremo godere di meravigliose immagini.
Cara, mi fa piacere che tu riesca ad infornare, nonostante il poco tempo a disposizione e il caldo...altrimenti le nostre idee golose scarseggerebbero! Quest'anno non so se e dove andremo in vacanza perchè ad agosto nascerà il nostro nipotino Lorenzo (il primo bimbo di mia sorella Monica). Finchè non nasce, non ci muoveremo. Poi...si vedrà, all'ultimo minuto. Sono certa che in Abruzzo starete benissimo, è una splendida regione! Bacibaci
RispondiEliminaLa semplicità è sempre molto apprezzata in cucina, fa rima con genuinità!! Anche se le vacanze saranno brevi, sono felice di saperti spensierata e leggera.... Io torno sul blog dopo un periodo di lontananza che spero sia finito perchè questo "posto virtuale" è importante per me, come lo è la mia cucina... posti del cuore!!
RispondiEliminaTi abbraccio mia cara, a presto. Deborah