I miei viandanti

giovedì 7 giugno 2012

Muffins e Mondi Alieni



Eccomi di ritorno, dopo ben due settimane di assenza da questo blog, e me ne dispiace, ma proprio non riesco ad essere più coerente con me stessa, più costante nelle cose che faccio, anche nella vita di tutti i giorni.




Alterno momenti di iperattività creativa a giornate intere in cui galleggio svogliatamente sul limite della sopravvivenza; sembra quasi che alcune volte il mondo abbia dei colori brillanti, nitidi, mentre altre volte mi sembra di vedere le cose come sotto un cielo opaco, che rende i colori spenti, quasi offuscati.
Mi rendo conto di reggere male la quotidianità, quelle cose che ad alcuni sembrerebbero banali, la ruotine di tutti i giorni, il lavoro, le occupazioni casalinghe, tutto quello che si accumula da fare, commissioni, spese e tutto il resto.
Ho abbastanza tempo libero rispetto a molte altre persone, dovrei ritenermi fortunata, anche se stare tante ore fuori casa mi stanca molto: quando torno dopo dodici ore passate altrove riesco a fare poco e quel poco anche di malavoglia, e nei miei giorni di riposo sono sempre divisa tra le cose che devo fare e quelle che invece vorrei fare, sempre alla ricerca di un compromesso tra il dovere e il piacere.


Mi sto rendendo conto, anche, di convivere con un filo sottile di ansia e di nervosismo che pervade i miei giorni, che offusca la mia serenità: non che uno pretenda di essere felice, ma almeno sereno sì;  forse perché faccio un lavoro stressante, forse perché il mondo attorno a me, a volte, sembra piuttosto pesante. Non so, mi sembra che negli ultimi anni stia cambiando la mia percezione della realtà, oppure è la realtà stessa che sta, inesorabilmente, mutando.
A dirla tutta, potrei citare una famosissima frasi del mio amato Nanni Moretti, sapete qual è il mio problema? Non mi piace la gente.
Non che sia una persona scostante, o scorbutica, anche se ho i miei momenti di malumore, come tutti, e allora è meglio lasciarmi sbollire da sola, altrimenti mordo.

Semplicemente sono molto riservata, prudente nei miei giudizi e nelle mie frequentazioni, a volte addirittura solitaria; non faccio amicizia facilmente,  anche se quando divento amica di una persona, solitamente si tratta di una amicizia duratura. Ho amicizie solidissime che risalgono al liceo, all'asilo, addirittura alla nascita, me le porto dietro da una vita, con alti e bassi, certo, ma alla fine sono sempre lì, mi conoscono e mi sopportano da decenni, apprezzano le mie qualità e sopportano i miei difetti, sono presenti nei miei momenti di gioia e in quelli di tristezza, ci sono sempre, ed io ci sono per loro.
Per il resto, interagisco con molte persone, decisamente troppe per i miei gusti.
Alcune volte mi sento come Alice nel paese delle Meraviglie, capitata in un mondo delirante e per me enigmatico, a volte oscuro. Ho la pazza tendenza, o forse l'assurdo desiderio, a credere che il reale sia popolato da persone buone, brave e belle (va be', sul belle potrei anche trattare), ed invece spesso mi scontro con un mondo brutto, sporco e cattivo,  con persone veramente urticanti, con una realtà aliena che osservo con occhi esterrefatti e un lieve senso di dispetto ed impotenza.



Rispetto ad anni addietro, mi sembra  che la nostra società sia profondamente cambiata, e non in meglio: sarà forse che, invecchiando, si diventa meno tolleranti, più permalosi, ma spesso avverto un senso di stanchezza e di rabbia davvero profonda, con cui convivo in maniera faticosa: può essere il prepotente che ti sorpassa impunemente nella fila al supermercato, il vecchietto scorbutico che butta l'immondizia nei cassonetti della differenziata e pretende pure di avere ragione. L'automobilista che ha la sfacciataggine di strombazzarti mentre cerca di acciaccarti sulle strisce pedonali, come un birillo; il disonesto che ti frega il carrello nuovo della spesa all'uscita del supermercato, oppure la frase sgarbata di un collega, la malignità sibilata alle tue spalle da chi non te l'aspetti, il dispettoso che sembra si diverta a metterti in difficoltà oppure a vederti annaspare nei problemi.



Non voglio sembrare rabbiosa o rancorosa, però a volte sono davvero stanca di stare sempre sulla difensiva, sempre sulla barricata a difendere i miei sacrosanti diritti ad essere lasciata tranquilla, a ricevere indietro quello che do agli altri.

Intendiamoci, sono perfettamente consapevole di non essere una santa, una di quelle persone buone-dolci-gentili e sempre di buon umore. A volte non mi sopporto da sola, figuriamoci come mi sopportano gli altri! Però sono anche perfettamente consapevole dei miei difetti e anche di aver fatto un percorso, a volte doloroso,  per conoscermi a fondo, mettendomi davanti alle cose di me che non mi piacciono (e non sono poche) per cercare, anche in minima parte, di migliorarmi, di smussare gli angoli, le asperità del mio carattere spigoloso.
Di non far pesare agli altri le mie numerose insicurezze, le mie rabbie latenti, le mie frustrazioni silenziose. Chi mi conosce in maniera superficiale potrebbe pensare che sia una persona dal carattere tranquillo, remissivo: ma chi mi conosce a fondo sa che è una facciata, che la mia apparente tranquillità nasconde un carattere collerico, impulsivo, permaloso, sempre tenuto a bada per quieto vivere, per non rompere le scatole agli altri, come pretendo non venga fatto a me.

Non sono perfetta, ho i miei momenti di angoscia, di rabbia, di intrattabilità, ma alla fine cerco anche di guardarmi dall'esterno, di non impuntarmi sulle mie decisioni, di scendere a compromessi tra i miei pensieri e quelli altrui. Cerco di mediare nelle situazioni che non mi piacciono, di trovare un giusto equilibrio tra quello che vorrei dire e quello che invece dico.

A volte mi chiedo se tutto questo lavoro interiore non sia assolutamente inutile, se invece non sarebbe meglio tirare fuori i miei lati peggiori e cominciare a rompere le scatole anch'io, cominciare a rispondere a tono, ad armarmi di sana cattiveria per sopravvivere.
Alcune volte lo faccio, anche se poi non mi sento affatto meglio. Ogni tanto mi capita di attaccarmi con qualche sconosciuto, quando vedo delle cose che proprio mi fanno saltare i nervi, di rispondere in maniera infastidita e nervosa, di scattare per un nonnulla ma, ripeto, tutto questo non mi fa sentire meglio, solo più nervosa, più impotente.

La soluzione sarebbe, forse, quella di ritirarsi a vivere sul cocuzzolo della montagna, limitando al massimo i rapporti interpersonali, pochi e ben selezionati, costruirsi un mondo attorno a sé dove sia bandita la maleducazione, la sgarberia gratuita, il dispetto, il veleno e la cattiveria, il poco rispetto per le regole sociali, la sciatteria e la noncuranza.

Un'utopia, certamente, però a volte mi cullo nel sogno di poter essere io a scegliere il mondo in cui vorrei vivere.




Comunque, anche in questi giorni confusi, ho trovato il tempo e l'entusiasmo per cimentarmi nei miei primi Muffins! E' la prima volta che li faccio, anche se la loro forma tonda e paffuta mi ha sempre messo allegria ma, non avendo lo stampo, non mi ero mai cimentata.
L'altra mattina ho avuto l'illuminazione, ho deciso che era arrivato il momento, sono uscita senza esitare e mi sono procurata stampi e pirottini di carta.

Per la mia prima esperienza, mi sono affidata ad una ricetta di GialloZafferano, come per la pastiera: i muffins, per essere ben riusciti, devono essere gonfi, morbidissimi, quasi strabordanti dagli stampi, altrimenti non vale. La prima sperimentazione è andata bene, adesso posso cominciare ad inventarmi qualche ricetta per utilizzare il mio stampo nuovo nuovo.


Ho utilizzato la ricetta dei Muffins alle gocce di cioccolato, ma io avevo delle splendide fragole e allora ci ho messe quelle, mentre altri li ho farciti con un cucchiaino di marmellata di frutti di bosco. Alla ricetta originale ho aggiunto anche un cucchiaio di essenza di limone, e la cottura è stata leggermente più lunga, circa trenta minuti.

La dose è perfetta, anche leggermente abbondante, per 12 muffins.

13 commenti:

  1. bellissimo blog, complimenti! mi unisco ai tuoi lettori, passa a trovarmi:

    dolcementeinventando.blogspot.it

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  2. Carissima Laura, ho letto il tuo post. Trovo difficoltà a scrivere qualcosa, perché è un post talmente tuo, talmente vero, talmente "da diario", che ogni mia parola mi sembra fuori luogo. Posso solo dire che ti capisco. Un abbraccio vero, Cat

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  3. scusa non so perché ma il mio commento era incompleto sopra...ti capisco benissimo! anche io ho i miei brutti momenti ma sono sicura che non può poivere per sempre e che il mondo non è così brutto come in alcuni momenti ci appare! però ti capisco bene...soprattutto ora che sono mamma e tanta gente prima amica, ora si è dimenticata di me! :(

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  4. La vita di tutti è un'altalena di sentimenti e di sensazioni ma il lavoro interiore è fondamentale per conoscerci meglio e per riuscire ad affrontare il mondo al meglio. Anche a me certe volte verrebe voglia di fuggire sul cucuzzolo, ma poi so che troppe cose e persone mi mancherebbero! Deliziosi questi muffin e poi per essere i primi perfetti!

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  5. Come ti capisco, hai tradotto in parole i sentimenti che provo anch'io e non credo siano sensazioni dovute all'avanzare dell'età, ma solo di un mondo che è cambiato.
    Credo che parte della crisi economica sia dovuta anche alla crisi di valori morali, di quel volere fare sempre i furbi, di quella mancanza di senso di responsabilità ed empatia che caratterizza i nostri giorni.

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  6. Credo di capirti benissimo, forse non sono in questo momento la persona migliore per dare consigli... forse dovremmo solo cercare di prendere ogni cosa con positività, si, di essere positivi anche nei momenti meno belli... ti abbraccio Laura

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  7. E' vero, questi muffins mettono allegria, sarà per il rosso delle fragole che fanno capolino tra la soffice pasta e sembrano tanti sorrisi!
    Il tuo è uno sfogo è legittimo, stare a contatto con molte persone non è facile, sopratutto con quelle poco sensibili... al cocuzzolo della montagna ci penso spesso anch'io, non sarà una soluzione, ma sai che pace...

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  8. Come mai siamo così tanti in questo periodo a provare ansia e insofferenza? Credo che il cucuzzolo della montagna sia l'unica soluzione. Circondati poi da persone nervose, ignoranti, arroganti il problema é che tante volte in un'unica giornata ci troviamo davanti a un bivio: rispondere a tono e tirare fuori la parte peggiore di noi o ingoiare e tacere. Due scelte entrambe dolorose allo stesso modo.
    Complimenti per il tuo blog: gatti, viaggi, buon cibo e pensieri...cosa c'è di più bello nella vita! Meravigliose poi le foto. Valentina

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  9. è sempre bello passarti a salutare!
    ps. muffin golosissimi :)

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  10. Mi sa che anche tu hai bisogno di una realtà parallela...io nella mia ci comincio a passare davvero tanto tempo. Come ti capisco...
    Trovo splendidi i colori di questi muffins. Brava, hai fatto bene a pasticciare. Lo trovo catartico e rilassante. Forza, forza! Ti abbraccio e ti auguro una splendida giornata

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  11. Non so se può bastare... ma ti voglio bene Geillis. Te ne voglio anche senza averti mai incontrata!...
    nasinasi ronronanti

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  12. Ciao Laura mi sto cimentando coi muffins salati, ma credo che proverò le tue versioni dolci... ho usato dei pirottini di carta che avevo comprato e tenuto da parte - i miei famosi letarghi culinari - e li ho sperimentati ma "non reggono" ... quindi ho una versione "pizza" dei muffins... ho sbagliato pirottini? Esistono versioni dedicate che non mi faranno più sfigurare? :) Grazie...

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    1. i pirottini dovrebbero tenere, ma devono essere della misura giusta! Io per questo genere di muffins spesso uso quelli di alluminio per il creme caramel, così li lavo e li riutilizzo: forsei tuoi pirottini non li hai riempiti abbastanza?

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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