I miei viandanti

venerdì 15 giugno 2012

La giusta distanza



Rileggendo il post precedente, mi sono accorta di aver scritto un memoriale pesante come una peperonata a colazione, sorry. In questo periodo ondeggio tra giornate di umore pestilenziale e giornate in cui il mio inguaribile ottimismo ha la meglio su tutto.



Guardarmi attorno e confrontarmi con i problemi veri, quelli che davvero ti rovinano la vita, mi aiuta a distaccarmi dai miei, in fondo abbastanza risolvibili, mi guardo da fuori e rimetto le cose nella loro gerarchia di valori. Questo mi aiuta ad osservare la mia realtà con più distacco, a rimettere la giusta distanza tra le cose vere e i problemi immaginari, quelli che ti porti dentro e ti fanno vedere il mondo, a volte, sotto una luce più oscura di quanto non sia.

Abbiamo tutti i nostri momenti di difficoltà, i nostri momenti di sconforto, gli istanti di angoscia in cui ogni piccolo problema sembra insormontabile. Non so perché ma a me succede soprattutto la notte. Ho sempre avuto qualche problemuccio di insonnia perché, essendo una persona un pizzico ansiosa, prima di una giornata stressante di solito dormo poco e male.
Mi succede da sempre e, purtroppo, col passare degli anni non sono granché migliorata.




C'è una canzone bellissima di Eugenio Finardi, passione della mia adolescenza, grandissimo poeta piuttosto in ombra sulla scena musicale italiana, e assolutamente a torto: ha scritto delle canzoni che sono poesia pura, anche volendo togliere quelle più politicizzate degli anni Settanta, che sono lo specchio di quegli anni tormentati e che, forse, alle nuove generazioni possono suonare assolutamente aliene. Questa si chiama "Mezzaluna", e descrive appieno quella sorta di malessere strisciante che ti assale nel mezzo della notte, quando tutto il mondo attorno è silenzioso, sei solo al buio e ti rivoltoli nel letto, mentre una sottile malinconia si insinua nei tuoi pensieri e, apparentemente senza motivo, non ti fa dormire.



Che cos'é che mi ha svegliato 
in questa notte di mezzaluna 
che sarà che mi ha turbato 
in una notte così serena 
come una mano mi ha interrotto il sonno 
un'allarme che mi ha rotto un sogno 
o forse un tuono che da lontano 
viaggia in quest'aria così fina 

Vorrei che almeno ci fosse vento 
che si sentisse il rumore del mare 
che si rompesse questo silenzio 
così assoluto che troppo fa pensare 
che m'inventassi qualche cosa da fare 
che ti svegliassi per potere parlare 
ma stai dormendo profondo 
e non posso nemmeno suonare 

Tra poco l'alba verrà e con l'alba il sole 
e con la luce vedrò che tutto va bene 
a quest'angoscia riuscirò a dare un nome 
e forse mi riaddormenterò 
e ricomincerò a sognare 

Adesso so cosa mi ha svegliato 
in questa notte così serena 
é la paura che mi venga rubato 
il mio futuro da un'avversa fortuna 
un terremoto, un'improvviso crollo 
un evento fuori dal mio controllo 
come una guerra lontana 
sotto una luce di mezzaluna 

Tra poco l'alba verrà e con l'alba il sole 
e alla sua luce vedrò che tutto va bene 
a quest'angoscia riuscirò a dare un nome 
ti guarderò dormire e ti lascerò sognare 

Tra poco l'alba verrà e con l'alba il sole 
e la luce mi dimostrerà che tutto va bene 
di quest'angoscia ora so qual è la ragione 
e forse mi riaddormenterò 
e ricomincerò sognare



Qui per ascoltarla

Ve l'ho detto, solo in fondo una inguaribile ottimista, e questa mia voglia di leggerezza e di serenità alla fine ha il sopravvento su tutto.





Ve l'ho già detto che mi è presa la Muffinsmania? Adoro questi dolcetti paffuti, sono più faticosi da fare rispetto ad una torta intera, soprattutto per una come me, che riduce la cucina un campo di battaglia e fa volare l'impasto dappertutto, ma danno davvero soddisfazione.

Questa versione è a base di farina di farro e Kamut e  profumata al limone, sono  venuti morbidi e friabili (anche se tendono ad indurirsi un pochino, dopo un paio di giorni). Invece di usare la teglia con  i pirottini di carta, ho inserito nella teglia gli stampini in alluminio, perché si possono riciclare e i dolcetti vengono ancora più alti.


Muffins di Farro e Kamut allo Yogurt e Limone (12 stampini)

3 uova intere
370 grammi di farina (100 di kamut, 150 di Farro, 120 Farina 00)
170 grammi di burro
180 grammi zucchero di canna
150 grammi Yogurt greco
2 dl di latte
1 cucchiaio di essenza di limone
buccia di limone grattugiata
1 bustina vanillina
1 bustina lievito vanigliato

Per decorare: zucchero a velo, succo di limone, granella di zucchero o codette colorata



Battere le uova intere con lo zucchero di canna, fino a farle diventare gonfie.

Aggiungere il burro fuso e lo yogurt, quindi allungare col latte e il limone.

Mescolare le tra farine con la vanillina e il lievito, ed aggiungerle poco alla volta, setacciandole bene in modo da incorporarle senza grumi.

Versare il composto negli stampini, quindi infornare a 180 gradi nel forno caldo per circa 25 minuti.
Una volta sformate, mescolare in un pentolino lo zucchero a velo vanigliato con un cucchiaino di succo di limone e un cucchiaino di acqua, far sciogliere e far rapprendere qualche secondo.

Bagnare i muffins con lo zucchero sciolto, quindi cospargere di granella di zucchero.

6 commenti:

  1. Mi ritrovo in pieno nelle tue parole :)E ti rubo sia la canzone di Finardi -bellissima- che questi muffins deliziosi! :))

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  2. Cara buongiorno! Uhhhmmm, vedo che l'ansia ha fatto schiava anche te...Anche io quando mi accorgo di svalvolare, passo al contrattacco e pasticcio...tutto passa! I muffins, dolcetti cicciosi, sono il top per una terapia distensiva e razionalizzatrice. Le codette colorate sono deliziose!!! Baci

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  3. Sono periodi purtroppo! Cercare sempre il lato positivo delle cose è l'atteggiamento giusto da avere:) Caspita ma quanto son belli i tuoi muffins... pagherei per riuscire a sfornarli così!! Mi sa tanto che sono negata:(( Un abbraccio Laura

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  4. Capita anche a me di sentirmi così, solo che scarseggio in ottimismo e quindi... Ma, proprio come te, cerco le giuste distanze da cui guardarmi dentro e da cui guardare anche fuori. E le notti...oh, le notti sono compagne dalle mutevoli facce...

    Bellissimi i tuoi muffins dalle tre farine, voglio provarli!

    Buona serata :)

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  5. Riguardo al post precedente... capita. Fattelo dire da una che ha latitato per quasi due anni quando il peso della vita era diventato troppo, troppo tutto...
    Il peso è sempre lo stesso, ma ho ritrovato la forza diprovare..
    E poi, il blog è casa tua, e chi se non te ha il diritto a girare per casa in pantofole e spettinata, se ne ha voglia per un po?
    Anche io ho la muffin mania, ma con una ricetta extra veloce che mi ha regalato anni fa una grande cuoca, mia dolcissima amica dai tempi di cooker.net.
    Proprio in questi giorni ho in programma la pubblicazione di quelli alle ciliegie... che tu DEVI provare!
    Perchè io so forse cucinicchiare... ma tu riesci a rendere ogni piatto un vero capolavoro.
    Ti voglio bene.
    miciapallina.

    p.s. le tue foto sono davvero sempre più belle, splendida luce! Complimenti un po invidiosi!
    nasinasi

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  6. sto attraversando un periodaccio...e la mia autoironia...e l'ottimismo...e soprattt la fede mi da la forza di andare avanti ;)
    è vero se ci pensi ci sono al mondo ancora più situazioni difficile delle tue ...e tutto si ridimensiona
    la canzone non la conoscevo...la sta ascoltando ed è davvero molto bella e profonda....
    grazie per la condivisione
    baci
    iaia

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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