I miei viandanti
domenica 15 aprile 2012
Viaggi e vagabondaggi fiorentini
Sto preparando il trolley, per un viaggetto di tre giorni nella vicina Firenze.
Sapete tutti che ogni anno, in questo periodo, mi concedo una breve vacanza in solitaria perché, ebbene sì, adoro viaggiare da sola. Ho i miei tempi, i miei ritmi, i miei piccoli rituali che ripeto con piacere ogni anno (l'acquisto delle guide e delle piantine, il programma dei miei giorni), e non ho assolutamente timore ad andare in luoghi sconosciuti, anche perché ho fatto ben altri viaggi, molto più lontano e in posti piuttosto pericolosi.
Quest'anno però non mi hanno assolutamente lasciato partire da sola, per cui non farò un viaggio in solitaria, bensì due e in compagnia: a fine maggio ritornerò con la mia amica storica del liceo (con cui ho fatto in passato viaggi fantastici e avventurosi) a Barcellona, città che con i suoi colori e la sua aria marinaresca mi ha davvero affascinato. E' una metropoli immensa e piena di cose, e i cinque giorni della primavera scorsa non sono bastati a vederla tutta: quest'anno ho in programma di visitare molti posti nuovi e approfondirò quelli già visti.
Invece domattina io e mamma prenderemo il Frecciarossa e arriveremo in tarda mattinata a Firenze: città che conosco benissimo, ma in cui ritorno ogni volta con moltissimo piacere (quelle che vedete sono immagini di repertorio, vecchie fotografie delle varie visite che si sono succedute nel corso degli anni, con la mia vecchia Nikon).
Il primo soggiorno a Firenze fu uno di quelli che rimangono incastonati nella memoria, come una piccola gemma scintillante da rimirare, col passare degli anni. Fu, anche a quel tempo, un viaggio in solitaria, dacché al mio fidanzato dell'epoca (stiamo parlando di più di venti anni fa) non piaceva affatto viaggiare, mentre io ho sempre avuto questa smania di inforcare lo zaino e partire alla ricerca dell'arte e della bellezza, non importa in che modo, a piedi, in treno, dormendo negli ostelli o nelle bettole pulciose, basta partire!
Avevo prenotato tre giorni presso una pensioncina vicino Santa Maria Novella (l'anno prima avevo fatto lo stesso con Venezia), in un periodo forse poco adatto, i primi di novembre. Il clima era già rigido, un'acquerugiola lenta e fredda mi accompagnò per tutto il viaggio, ma la città era piacevolmente deserta, tutta per me, con un fascino autunnale davvero insolito.
Ho amato tutto di quella città, le strade e i palazzi medievali e rinascimentali, eleganti ma dal sapore così diverso da quello classico di Roma, i colori caldi delle sue facciate e dei tetti dalle tegole rossicce, le oreficerie scintillanti di Ponte Vecchio, il panorama maestoso dall'alto della Cupola del Duomo (a questo proposito, mi ricordo una salita ripidissima, infinita, stretta nell'intercapedine tra le due coperture, sempre nella solitudine più assoluta: avevo vent'anni e ad un certo punto, accasciata sui gradini, ho pensato che se fossi spirata lì dentro, nessuno mi avrebbe cercata per giorni e giorni, mi avrebbero trovata mummificata, nell'estremo tentativo di raggiungere la vetta, il che sarebbe stato un modo molto poetico per andarsene).
Dentro la Galleria degli Uffizi, in cui rimasi più di cinque ore, vagando incantata da una sala all'altra, fui presa da qualcosa che assomigliava alla sindrome di Stendhal, tanto era la bellezza in cui ero avvolta, una sensazione fisica talmente intensa, quasi eccessiva. Mi ricordo che rimasi un tempo infinito seduta davanti alla Primavera di Botticelli, in contemplazione, come se volessi memorizzarne ogni minimo dettaglio, ogni piega delle veste, ogni stelo d'erba, ogni petalo di fiore, ogni alito di vento, volessi imprimerli nella memoria per rievocarli a piacimento.
Ma l'emozione più grande è stata dentro Santa Croce, in un pomeriggio buio, quasi malinconico. Mi ritrovai a passeggiare nella chiesa deserta, quasi tenebrosa, il silenzio posato ovunque come polvere, interrotto solo dai miei passi timidi sul pavimento di marmo, che rieccheggiavano sotto le volte maestose. Mi sedetti ad una panca, nella penombra interrotta solo dalle luci dalle candele, e rimasi così per un'infinità di tempo, per assorbire fino all'ultimo granello quella poesia crepuscolare che sembrava emanare da quelle tombe, da quei marmi antichi.
Un altra passeggiata incantevole, che ricordo con immenso piacere, è stata quella dell'ultima mattina, nei lunghi viali alberati del Giardino di Boboli, deserto anch'esso, tutto dipinto nelle infinite sfumature calde dell'autunno, una tavolozza di colori da far invidia ad un pittore.
Dopo quel primo viaggio, ci sono tornata tantissime volte ma semplicemente di passaggio, oppure come visita a degli amici, ma un tour dettagliato e maniacale come il primo viaggio non mi è più capitato di farlo. Abbiamo passeggiato tante volte per il centro, mangiato in tante meravigliose trattorie (adoro la cucina toscana), vagabondato sulle colline verdeggianti, punteggiate di cipressi, di Fiesole e delle frazioni vicine, ma non sono ancora riuscita a vedere gli Uffizi dopo il restauro, né sono tornata a passeggiare sotto gli alberi maestosi dei viali di Boboli.
In compenso siamo stati più volte ospiti di una villa quattrocentesca, immersa nel verde, con tanto di giardino rinascimentale e orci di terracotta carichi di gerani purpurei, un ambiente così carico di storia che quasi pareva di dover chiedere scusa alle presenze evanescenti dei nobili padroni di casa, i quali sicuramente si aggiravano smarriti e indispettiti in quella che era stata la loro dimora, per la nostra invadenza; da qui scendevamo fino a Galluzzo, e via con l'autobus fino in città: devo dire che cambierei volentieri il caos cittadino di Roma con una bella casetta da quelle parti, così vicine al centro ma ancora immerse nella tranquillità della campagna!
E quindi, sono pronta con la mia macchina fotografica a ripercorrere vicoli conosciuti, ma cercando di coglierne angolature e prospettive nuove, ad assaggiare (però con moderazione) le saporite leccornie locali, ad immergermi di nuovo nel fascino centenario delle sue strade.
Vi racconterò tutto al mio ritorno, a presto!
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Sono stata a Firenze nel 2007, con una cara amica toscana, e conservo un ricordo bellissimo di questa città! Girovagare per l'Italia dà sempre soddisfazione!
RispondiEliminae allora buon viaggio...sereno!
RispondiEliminaCome ti capisco anch'io partirei da sola in bel posto come Firenze o dintorni!!! Buon viaggo!!! Un abbraccio
RispondiEliminaBellissimo reportage, zeppo di ricordi, e splendide foto. E' da tanto che manco da Firenza, mi piacerebbe ritornarci e riscoprirla nuovamente.
RispondiEliminaindovina dove vado domenica per tre giorni di fuga? a firenze! ma guarda te le coincidenze, prendo appunti , grazie! un abbraccio
RispondiEliminaciao Reby
Sono passati alcuni anni dall'ultima visita a Firenze; sarà piacevole tornarci con la memoria grazie ai tuoi deliziosi reportage!
RispondiEliminaBuon viaggio!
Seguirò con piacere il tuo prossimo repaortage.
RispondiEliminaFirenze è una città meravigliosa e sono certa che saprai rendere speciali le tue foto.
E' sempre molto bello viaggiare con i tuoi post. Volevo chiederti se sarai presente al Natale di Roma. :-)
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