I miei viandanti

sabato 24 novembre 2012

Clima natalizio e intoppi burocratici



E' incredibile. Davvero.

E' passato quasi un mese dall'ultimo giorno di lavoro e, se da un lato ogni tanto la mattina mi sveglio con il pensiero di di dovermi alzare prima dell'alba e, guardando con un sobbalzo la sveglia, mi accorgo che ormai non è più un mio problema; dall'altro mi sembra sempre di correre dietro alle cose, senza rilassarmi veramente, un residuo di stress da cui non riesco a liberarmi. D'accordo, ci sono anche dei giorni in cui non faccio davvero, davvero nulla di utile, neanche le pulizie a fondo di casa, che ho rallentato via via che passava il tempo.




In ogni caso, è passato un mese, e tutto il mio gruppo di colleghi cassaintegrati siamo ancora persi nei meandri della burocrazia: siamo cassaintegrati, eppure invisibili, non esistiamo da nessuna parte, tranne che su un foglio di carta: perché, ufficialmente, al Centro dell'Impiego non siamo ancora iscritti, non percepiamo niente, non possiamo fare neanche i corsi di riqualificazione professionale, obbligatori se non si vuole perdere la cassa integrazione.

Non vi sto neanche a raccontare le nostre peregrinazioni da un ufficio all'altro, cercando qualcuno che ci dia qualche indicazione su quello che possiamo fare per difenderci: un gruppetto di circa 15 persone che si dà appuntamento nei luoghi più impensati, tipo Ispettorato del lavoro, Guardia di Finanza, che viene fatto rimbalzare come una palla da un ufficio all'altro, sul filo dell'improvvisazione.

Abbiamo inviato raccomandate a tutti, rotto le scatole a tutti, forse anche sbagliando modalità e luoghi, visto che le notizie sembrano variare a seconda della persona a cui si chiede: in definitiva, stiamo solo chiedendo qualcosa che è in nostro diritto, visto che siamo in cassa integrazione, prossimi al licenziamento, non certo per nostra scelta. Alla fine, siamo finiti da un avvocato, cercando di tutelarci per quanto possibile, per non perdere anche quel poco che ci spetta, soprattutto per quelli di noi che hanno una famiglia da sfamare, un mutuo o un affitto da pagare, a fine mese.


Per cui, ho perso un sacco di tempo e di energie in questa storia, per godermi appieno questo periodo di riposo forzato,oltre a qualche piccolo malanno di stagione che mi ha tenuto a casa qualche giorno.

Quello che però cerco di non farmi mancare mai sono le mie lunghe passeggiate, soprattutto in questi bei giorni autunnali: al centro  ho visto già i negozi tutti addobbati dall'inizio di novembre, e  le decorazioni natalizie già traboccano in tutte le vetrine. Io, come al solito, tirerò fuori gli scatoloni dell'albero solo dopo la metà di dicembre: mi sembra, addobbando casa  troppo presto, di perdere il senso imminente della festa,  forse perché a casa mia l'abitudine era quella di fare l'albero e il presepe proprio poco prima della Vigilia, e quando tiravamo fuori tutte le scatole con le palle e le vecchie statuine, allora significava che Natale era proprio arrivato.
Per fortuna anche quest'anno non mi pongo più il problema dei regali, perché l'importante è stare insieme, quelli che sono rimasti, questo è il regalo più grande, delle cose materiali facciamo a meno, anche perché abbiamo le case piene di cose inutili e, visti i tempi di crisi, meglio risparmiare, e magari regalare qualcosa fatto in casa, come dolci o marmellate.



Qualche giorno fa ho fatto questo dolcetto al cocco, una tortina semplice semplice, ammorbidita dalla marmellata d'arance sia nell'impasto che sulla superficie, perfetta per la prima colazione.


Torta al Cocco e Marmellata d'arance

Per una tortiera da 26 centimetri, a cerniera

3 uova intere
100 grammi di zucchero
un vasetto di yogurt dolce
2 cucchiai di liquore strega
200 grammi farina 00
100 grammi fecola di patate
3 cucchiai di olio di semi
più di metà di mezzo vasetto di marmellata di arance
6 cucchiai di farina di cocco
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina

per decorare
qualche cucchiaio di marmellata di arance
liquore
farina di cocco



Battere le uova intere con lo zucchero con la frusta elettrica.
Aggiungere il liquore (io Strega), lo yogurt, l'olio e la marmellata di arance.

Aggiungere a poco a poco la farina e la fecola mescolate col lievito e la vanillina, fino a formare un impasto ben montato.
In ultimo mescolare la farina di cocco.

Rovesciare l'impasto nella teglia foderata con carta forno, e infornare a 180 gradi per circa 40 minuti.

Una volta sformato il dolce, diluire la marmellata con un cucchiaio di liquore, spalmare la superficie della torta con la marmellata, e spolverare di farina di cocco.


15 commenti:

  1. Ciao Geillis, non ci sono parole per gli "intoppi burocratici". Io continuerò sempre a pensare che la burocrazia imperante è uno dei tanti mali dell'Italia, che colpisce proprio tutti... è così frustrante. Per il resto, la penso proprio come te: a me viene quasi tristezza a vedere pandori e panettoni fin da inizio novembre, a iniziare i preparativi troppo presto quando davvero arriva Natale sembra quasi di esserci già stancati del clima festoso (già c'è poco da festeggiare, quest'anno...)... anche io sono per gli addobbi a dicembre, tradizionalmente l'8, ma anche dopo. Un abbraccio e rubo una fettina di torta :-)

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  2. Aaaah!!! Mi sono dimenticata il p.s.!! P.S. Se Koko e Titti volessero farsi immortalare in uno scatto natalizio, sappi che potreste partecipare a: http://rumoredifusa.blogspot.it/2012/11/un-natale-da-gatti.html :-)

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  3. Mi spiace davvero
    Immagino la stanchezza,la fatica e le tante energie che state usando (anche mentali)
    Vi mando un grande in bocca al lupo perchè a questo punto non resta che affidarci forse non totalmente ma in buona parte alla fortuna!!! La tua torta è davvero una delizia cara Geillis
    Un abbraccio

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  4. mi dispiace per questo brutto periodo, ti auguro si risolva presto.
    La torta è stupenda! un abbraccio.

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  5. Che dire, oltre al danno la beffa... sono situazioni che hanno dell'incredibile e quando succede, ci rendiamo conto che non siamo tutelati da nessuno e ci ritroviamo soli a combattere le nostre battaglie. Spero davvero che riusciate a far valere i vostri diritti!

    Anch'io preferisco aspettare dopo l'otto dicembre con le decorazioni del Natale... la tua torta è ottima, leggera ma saporita, da provare!
    Buona domenica

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  6. Ciao. Io sono esodata, non so se tutelata, per ora non pagata!!!
    Pensiamo alle cose carine. Bellisssima e penso altrettanto buona la torta. Da provare.
    Ciao ciao

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  7. Mi dispiace Laura. Capisco perfettamente la rabbia e lo stress. Sto affrontando lo stesso problema, solo che io sono meno tutelata, e così mi ritrovo alla bell'età dei 30 suonati a casa, ritornata dai miei. Se solo potessi partirei per l'estero!
    Ti abbraccio, dobbiamo solo avere una gran forza d'animo e tanta buona volontà! La torta è uno splendore.

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  8. Cara, forza! Avete fatto bene a rivolgervi ad un legale, anche se viene una certa tristezza a pensare che si devono spendere soldi per avere ciò che spetta di diritto. Ti stringo forte e auguro a te e ai tuoi ex colleghi di risolvere quanto prima le vostre difficoltà.
    La casa io la decoro prima dell'8 dicembre. Il Natale mi ha sempre riempita di gioia e così mi sembra di potermi crogiolare in questo stato un po' più a lungo... Nella sua semplicità la tua torta è deliziosa...!!! Un bacio

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  9. mannaggia , mi dispiace di tutto questo , spero che risolviate presto , purtroppo da noi tutto è complicato, ti auguro il meglio. gli addobbi rigorosamente l'8 dicembre, per noi. ottima torta , un abbraccio
    ciao Reby

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  10. Ciao Cara Geillis,
    faccio il tifo per te e per tutti i cassaintegrati come te (fra cui c'è anche mia sorella da un paio di mesi!!!)...
    Io a volte mi lamento perchè il mio lavoro non mi piace, ma me lo tengo strtto di questi tempi. Per cambiarlo, per mollarlo c'è sempre tempo!!!!
    Anche noi non ci affrettiamo più di tanto per gli addobbi natalizi. Di regola facciamo l'albero l'8 dicembre e altri addobbi appena prima di natale (una settimanacirca). Se si fanno troppo presto poi, si perde la poesia!!!
    Un bacio
    Francesca

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  11. Speriamo che tutto si risolva per il meglio ed una torta al cocco può essere un buon inizio!

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  12. mi spiace tanto per questo scontro con la burocrazia....basta solo questo per svegliarsi un po' stressate....e trovo anche un po' stressante questa rincorsa alle luci di Natale ...preferisco un'attesa più tranquilla più serena :)

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  13. Interessante l'abbinamento cocco e marmellata di arance..da provare :)

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  14. non so proprio che dire...io non ho nemmeno la forza di farmi una passeggiata quando i bimbi sono a scuola. Alla fine riesco a trovare sempre una scusa per restare a casa. è difficile rimettersi in carreggiata, trovarsi senza un lavoro dopo decenni in cui hai sgobbato 12 ore al giorno è da collasso. La cosa strana è che non riesco a riposarmi, eppure non ho più il treno alle 5 della mattina e non devo più andare in Toscana a lavorare. in definitiva...che palle.

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  15. scusa solo ora ho letto...mi son persa un pò in questi mesi...per via di un riavviamento del cuore...ma come insegna m.troisi"pensavo fosse amore ma era un calesse".
    come va ora?
    spero meglio
    ti abbraccio
    iaia

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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